Moglie Vs. suocera...e famiglia

  • A fare l'effetto "Candy presuntuosetta e al contempo asfissiante" sono state le venti-trentenni e dintorni di cui era anche più preso. Vorrei chiarire che questo effetto l'hanno fatto A LUI, non a me!!! La sua reazione è LA SUA, non la mia! E in nove casi su dieci ...io neanche conoscevo la ragazza, mentre il rapporto di mio figlio con lei si svolgeva a decine, o centinaia o anche migliaia di km da me!!!!

    E non potrebbe darsi che lui te l'abbia "raccontata" in questi termini, per evitare di farti soffrire? (sottotitoli: mamma , sono preso da lei ma non ti preoccupare, siccome mi asfissia e comunque non sarà mai ai tuoi livelli, quindi impresentabile, per me non è altro che una bamboletta insignificante con cui giocare, tranqui, non è una cosa seria e non ne sono innamorato.)

    A maggior ragione se non ha mai smesso di lavorare essendo libera professionista e se il bimbo è impegnativo...LEI HA BISOGNO DI SENTIRTI VICINO !

    Concordo con questo consiglio che è anche la conferma che la moglie, soprattutto in certi frangenti, ha la priorità, sempre nel rispetto di tutti.

  • Guarda, io ho una bimba di due anni e mezzo, quindi conosco molto bene queste dinamiche.
    Proprio perché avete un bimbo piccolo, tu e tua moglie dovete unirvi ancora di più, perché nulla divide una coppia come un bambino; mamma e papà vivono l'esperienza in modo diverso, le donne si sentono spesso fragili, hanno bisogno di sentire che il marito "c'è", in tutti i sensi e generalmente l’ultima cosa che vogliono è avere a che fare con la suocera.
    Vedi se già i rapporti fra tua madre e tua moglie non sono idilliaci, in questa fase è importante che tua madre mostri di "riconoscere" il ruolo di tua moglie.
    Molte neomamme si sentono letteralmente "invase" dai suoceri durante il puerperio; è un periodo in cui si cerca l'appoggio di figure amiche, e invece si "subiscono" letteralmente visite non volute, commenti sgraditi, consigli non richiesti. E in più si è diventate "mamme", con tutto ciò che questo comporta: il bimbo che rompe tutti gli equilibri, il proprio fisico che non piace più, qualche chilo di troppo, gli ormoni, e la stanchezza. Non è certo il momento per essere, come dico io, "monaci zen"!
    Ci vuole a mio parere molta delicatezza da parte di tua madre; è vero che lei è diventata nonna, e immagino che agisca pensando al meglio, per eccitazione e amore verso il nipote; tuttavia questo non è il suo momento, perché il rischio di esagerare, pur non volendo, è altissimo. Se tua madre vuole partecipare deve passare per tua moglie, così non si sbaglia mai; chiamare prima di una visita; chiedere a tua moglie se le occorre qualcosa in particolare; chiederle cosa ne pensa di un certo regalo, prima di comprarlo.
    Poi chiaramente, anche tua moglie su qualcosa deve pur abbozzare, sennò è una guerra senza fine, ma se tua madre evita di fare i soliti errori di cui parla ogni blog sulla maternità le cose andranno a posto da sole.

  • Credo tu abbia descritto al meglio la situazione...solo un appunto, che per me hai tralasciato essendo donna :-) il sono il bersaglio mobile preferito della mia compagna!!!

    Il fatto è che lei poi ha anche un passato particolare a livello genitoriale...genitori separati...problemi alimentari in adolescenza...ora forse lei in me vede tutto il suo Mondo, nel bene e nel male...e sia chiaro, non credo che questo sia un bene, anzi...
    Diciamo che lei col suo modo di fare così determinato ma al contempo ATTENTISSIMA ai miei bisogni, mi fa stare sereno e sicuro...allo stesso tempo però, mi fa sentire come sbagliato perchè è come se fossi sempre in debito...non perchè lei rinfacci nulla, anzi...non so se mi spiego!?!?

  • E non potrebbe darsi che lui te l'abbia "raccontata" in questi termini, per evitare di farti soffrire? (sottotitoli: mamma , sono preso da lei ma non ti preoccupare, siccome mi asfissia e comunque non sarà mai ai tuoi livelli, quindi impresentabile, per me non è altro che una bamboletta insignificante con cui giocare, tranqui, non è una cosa seria e non ne sono innamorato.)

    Salto a piè pari le assonanze dialogico-interpretative tra Te e Ipposam , che cominciano a turbarmi per la serie: sarà mai possibile che io riesca ad essere letta da DUE persone DIVERSE con la STESSA IDENTICA travisazione di quel che scrivo :?: :rolleyes: :D

    Ma non importa e andiamo avanti. :)

    Io torno ai fatti, e poi...valuta tu se la tua tesi possa avere piedi per camminare...

    Ti pare possibile che un figlio lasci una ragazza che frequenta a molta distanza da me, e della quale non so nulla o quasi...per far piacere a me? Più precisamente : ti pare possibile che "per non farmi soffrire" opti esattamente per la quella "vita liquida" che nei sentimenti sono io la prima ad aborrire? Se ti pare... non dico possibile, ma anche solo pensabile...continua pure a fare la tentata psicanalisi mia attraverso le scelte di mio figlio... :)

    La mia verità è che i ragazzi under 30 (e sia maschi che femmine) vivono la predetta "liquidità globale e dei sentimenti in particolare" che io non avrei neanche potuto immaginare se non vedessi mio figlio e TUTTI I SUOI AMICI E AMICHE DI QUALUNQUE LATITUDINE. Ma dubito seriamente che possano averne contezza anche tutti gli adulti "over 35", perché né hanno vissuto lo stesso humus, né ancora potuto vederlo nei propri figli (ancora troppo piccoli). E ripeto che parlo identicamente di ragazzi e di ragazze.

    E' questo, eventualmente, che fa "soffrire" me, non il contrario. Ritorno a Mariasud che credo più o meno mia coetanea : in questo siamo decisamente "all'antica" e ...una mamma riposa un grande pensiero quando vede il figlio o la figlia presi da un rapporto sentimentale coinvolgente e costruttivo e stimolante e motivante, piuttosto che quando lo vede shackerarsi più o meno divertitamente in una "vita liquida" che è fatta di episodi e ricerca di fuochi d'artificio, con molto sesso e poco sentimento...

    Il problema del "non farmi soffrire" per le sue vicende sentimentali, però, mio figlio se l'è sicuramente posto in una situazione.

    Era l'unica ragazza, Lorenza, con cui è stato diversi mesi quando era ancora all'Uni fuori sede, e lei viveva qui. Quindi...Lorenza frequentava la nostra casa, spesso dormiva qui (in stanza con mio figlio) e mangiava qui, tanto quanto mio figlio era invitato ed accolto caldamente in casa della famiglia di Lorenza.

    La ragazza mi era MOLTO simpatica. Anzitutto perché la vedevo davvero innamorata di mio figlio, e lui di lei. Poi perché era cordialissima e sveglia. Tanto che...le affidai qualche mansione del mio lavoro, visto che cercava qualche lavoretto mentre anche lei era all'Uni, e ne rimasi entusiasta della capacità e velocità di apprendimento, realmente sorprendenti.

    Nel frattempo : la mia casa è sempre stata il "porto di mare" di tutti gli amici che mio figlio ha in zona, e mi faceva molto piacere vedere che Lorenza sembrasse perfettamente integrata anche tra gli amici di mio figlio e partecipasse sempre anche ai loro incontri tra "amici storici dall'asilo".

    Una domenica, Lorenza e mio figlio, mi avvisano che saranno a pranzo con me, e questo avviene serenamente (all'apparenza). Lorenza mangia di gusto quel che c'è e quando arriviamo alla frutta le dico "prova le arance perché sono davvero specialissime", e lei mi risponde sorridendo tranquilla "grazie, ma ho mangiato davvero troppo, magari dopo! "

    Li saluto per andare a farmi un riposino e non conosco i loro programmi pomeridiani. Quando riscendo non li trovo, e mio figlio torna da solo qualche ora dopo. Chiedo "e Lorenza?" ...lui essenziale e scuro in volto mi fa "l'ho riaccompagnata, ma basta!" . Chiedo cosa intenda e mi risponde "basta, non ne posso più, non può essere così pesante e starmi appiccicata e andare in crisi pure se dico che vado una settimana a Berlino!".

    Ovviamente resto basita, cerco di capire quel che evidentemente non avevo capito per nulla, e mi viene solo un dubbio, che esprimo a lui "non è che Lorenza è vittima del mobbing e della gelosia dei tuoi amici (tutti single all'epoca) che ti vedono dedicarti non più soltanto alla loro compagnia? " ...Lui mi risponde un frettoloso "no no assolutamente" a cui... sinceramente ancora oggi non credo del tutto...e per il momento la finiamo lì.

    Poi è a me che succede qualcosa di cui non ho completa spiegazione. Mi succede che mi ritorna di continuo e di continuo alla mente quel "magari dopo" pronunciato con tanta carineria FIDUCIOSA NELLA VITA da una Lorenza innamorata, e per giorni e settimane e mesi...io non posso pensare e parlare di Lorenza ( sia da sola che in compagnia) senza che le lacrime sgorghino a fiumi dai miei occhi. Ripensavo a quella Fiducia semplice e spontanea, tradita per sempre nel volgere di poche ore, del tutto inaspettatamente per lei, e questo mi demoliva.

    (Ovvio che questo episodio abbia toccato qualche nervo assolutamente scoperto della MIA sensibilità di donna che in quel "tradimento inatteso e insospettabile" subito da Lorenza ha rivissuto la propria sofferenza di sogni troppo candidamente vissuti), ma torniamo ai fatti.

    Mio figlio si rende conto di tutto questo, e questo lo fa soffrire. Probabilmente aspetta che mi passi. Quando evidentemente aveva aspettato abbastanza senza vedere miei progressi è LUI che fa a me "mamma...non angelicare sempre tutti! Lorenza è una brava ragazza, mi ha voluto bene, le ho voluto bene, poi mi è risultata asfissiante, ma...non credere che sia mai stata l'angelo solo positivo che hai sempre creduto tu! Tranquilla: so quel che faccio e perché lo faccio!" .....

    Dopo quell'esperienza...mio figlio mi ha apertamente detto che non vuole queste "comunelle uso fidanzamento in cui la ragazza si infila in casa pensando a progetti matrimoniali che non esistono" , e mi chiede soltanto collaborazione nel NON favorirle in alcun modo !!! :hmm:

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Non so che dire..., lungi da me la pretesa di fare psicologia da quattro soldi facendo ipotesi sul rapporto tra te e tuo figlio.
    Quello che è chiaro in me, è l'esperienza che ho avuto con mia suocera, a tratti (ma solo a tratti) paragonabile a quella di ipposam, e che mi ha fatto soffrire più del dovuto.
    Non sono una ragazzina, ho passato i 40 da un bel pezzo e , ripeto, se le suocere si facessero di più un paio di cavoli loro, renderebbero i loro figli più felici ed eviterebbero discussioni inutili.
    Tanto poi, come succede spesso, la vita ci presenta un conto.

  • Quello che è chiaro in me, è l'esperienza che ho avuto con mia suocera, a tratti (ma solo a tratti) paragonabile a quella di ipposam, e che mi ha fatto soffrire più del dovuto.
    Non sono una ragazzina, ho passato i 40 da un bel pezzo e , ripeto, se le suocere si facessero di più un paio di cavoli loro, renderebbero i loro figli più felici ed eviterebbero discussioni inutili.

    Anastasia...in parte capisco, te lo giuro.

    Quando dico "in parte" NON è perché non sappia nulla di quelle condotte di una suocera che possono risultare vessatorie e anche peggio, credimi!!!

    Dico "in parte" perché una donna che crede in se stessa e nel proprio rapporto di coppia, secondo me, se ne frega alla grandissima di tutto questo, e riesce persino a comprendere e (se del caso, quando ci fossero gli estremi) capire e COMPATIRE i limiti di una donna che ha almeno vent'anni più di lei e che...comunque...resta quella che ha dato vita e accudimento (come poteva e come sapeva) a quel marito che diciamo di amare e che crediamo e speriamo ci ami!!!

    Ti devo raccontare che la prima promoter del mio matrimonio fu mia suocera, dopo aver visto che le avevo risolto alcuni problemi di "distrazione" da brillante carriera universitaria di suo figlio :?:

    Ti devo raccontare che in sala parto con me c'era mia suocera (visto che era medico ospedaliero) , mentre mio marito (benché medico anche lui) era fuori insieme agli altri famigliari intimi, mentre nasceva mio figlio (io non avevo MAI chiesto che ci fosse lei, e siccome sono mattacchiona mi ero fatta seguire per tutta la gravidanza da due ostetrici-ginecologi in parallelo e uno dei due mi seguiva da quando avevo sedici anni, era anche amico dei miei, e sapevo che sarebbe venuto al mio parto a qualunque ora di qualunque giorno, come infatti c'era, ergo...non avevo nessun bisogno di mia suocera in sala parto, e anzi...se non fosse che in quei momenti pensi altro...sarebbe stata anche di oggettivo fastidio!) :?:

    Ti devo raccontare che ...circa venti minuti dopo il parto (avvenuto alle 2 di notte) ...mi arriva l'infermiera per l'annotazione dei dati del bimbo e mi fa "allora il nome del bimbo è Paolo!" ...io ancora sul lettino del parto "no...quale Paolo...chi l'ha detto?" ...e l'infermiera "l'ha detto la dottoressa, la nonna, perché c'è qualcosa che non va?" e io - sempre nello stato che ogni mamma conosce anche dopo un parto da manuale riesco a dire "non esiste ...no...non esiste...il bimbo si chiama "X"...NON Paolo!" :?:

    Ti devo raccontare che 5 ore dopo il parto, alle sette di mattina, vedo entrare nella mia camera di ospedale i miei suoceri simbiotici (in coppia ovviamente) con mia suocera che dice "siamo venuti per complimentarci con te perché sei stata bravissima, bravissima...solo (è mia suocera che parla) il nonno è un po' dispiaciuto perché sarebbe stato fiero che il bimbo avesse avuto il suo nome" :?:

    Ti devo raccontare che mia suocera era un'ossessione che mi suonava alla porta di casa (sempre rigorosamente in coppia con il coniuge simbiotico) alle nove di matttina, con la bella frase "anche se dovessimo disturbare...noi siamo venuti a vedere il bimbo, perché ci teniamo troppo!" E a questo seguiva che mia suocera (tipo paranoica) andava a passare ORE in camera MIA per contemplare un neonato che dormiva nella sua culla, mentre mio suocero tampinava me che cercavo di fare qualcosa di necessario in casa mia :?:

    Ti devo raccontare che pretendeva di essere presente ad ogni visita di controllo con la pediatra di mio figlio (che ADORO!!!) e che cominciò a rendersi ridicola quando un figlio nato di 3,5 Kg e Apgar massimo...secondo mia suocera "non mangiava abbastanza" e vedevo quella SPLENDIDA Pediatra mia coetanea...trattarla con un rispetto e una pazienza certamente eccessivi, sino a dover arrivare a dirle..."collega...se lei si pone il problema del calcio...quel che assume con la sola acqua è più che sufficiente alle necessità del bimbo!" :?:

    Ti devo raccontare che quando mio figlio aveva quasi tre anni...la suocera fissata secondo idee di inizio secolo circa la circoncisione...(e mentre nel corso pre-parto che avevo frequentato...illustre pediatra aveva tenuto una lezione apposita per le future mamme dei maschietti per dire "lasciate perdere le cretinate delle comari: la natura fa il suo corso, nella norma, e quindi...non c'è alcuna necessità di circoncisioni "prudenziali da comari" che normalmente creano molti più problemi del semplice attendere il corso naturale delle cose" ) la mia suocera SI PERMETTE di prelevare mio figlio per "un pomeriggio con i nonni" e ... me lo ritrovo che l'ha portato da un suo amico medico per fargli fare la circoncisione...con l'unico risultato che due giorni dopo , al suo terzo compleanno, piange di dolore ogni volta che deve fare pipì :?:

    Ti devo raccontare che quando mio figlio aveva sei anni, e indubbiamente aveva qualche tonsillite, la SPLENDIDA Pediadra le risolveva con lo sciroppo da banco, rassicurando sul fatto che tutto - come nella media e come infatti accaduto - si sarebbe rigovernato naturalmente, mentre la suocera (con sempre ovvia claque del coniuge simbiotico ) sosteneva la necessità ed urgenza di una tonsillectomia che...necessitando del consenso dei genitori del bimbo non c'è mai stata :?:

    Ti devo raccontare di una suocera che dopo la separazione tra me e suo figlio ha avallato un "momento di vendetta rabbiosa" di suo figlio nei miei confronti, accettando di farsi depositaria di un assegno circolare a molti zeri con cui il figlio voleva sembrare povero, e che invece fu perfettamente individuato dalla Guardia di Finanza :?:

    Ti devo raccontare di una suocera che...dopo essere stata ridicolizzata anche in questo suo TARDIVO tentativo di recupero del PROPRIO RUOLO MATERMO VERSO IL PROPRIO FIGLIO ...arriva a firmare patetica dichiarazione GIUDIZIALE di richiesta che MIO FIGLIO ...sia affidato AI NONNI PATERNI (!!!) profittando del fatto che io abbia un fratello (non convivente con me e mio figlio) che ...fu eroinomane (per pochi mesi) trenta anni fa :?:

    Tutto quello che ho scritto è SOLTANTO la parte più eclatante e più facilmente riassumibile di un rapporto suocera-nuora che sicuramente non ha nulla di idilliaco.....

    Molto peggio è il tanto che esula dal rapporto suocera-nuora e che è di molto peggiore e assai più complicato da dire.

    Mi limito al tema del thread : probabilmente ho avuto una suocera che ...aveva proprio "titoli e pubblicazioni" per essere considerata TERRIFICANTE A PIENO TITOLO, però...amando mio marito e avendo piena fede (finchè l'ho avuta) nella nostra Coppia...tutto si superava, e non c'era più troppo tempo da dedicare alla suocera !

    E quando la nostra Coppia è (provvidenzialmente) saltata, con tante valide ragioni per saltare,.......resta (per me) che non è la suocera quella su cui catalizzare tutti i nostri problemi...Nel senso che ...lei avrà certamente i suoi umani limiti ...ma se io penso di averne meno...credo di doverlo e poterlo dimostrare nell'ottica della comprensione, piuttosto che in quello della contrapposizione.

    ;)

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • ...anche tu, hai fatto centro...non è che niente niente tu e gloria siete l'una l'alter ego dell'altra?!? ti offrirei un caffè...

    Non siamo la stessa persona, ma in un certo senso sai che è così? Senza offesa per Gloria, lei incarna proprio l'archetipo della classica suocera che dà filo da torcere a un matrimonio, io incarno quelle della nuora. In fondo sono due aspetti dello stesso problema, visto da prospettive diverse.

    Come ti dicevo io ho vissuto proprio negli ultimi anni qualche fastidio simile a quello di tua moglie, perciò per me è chiarissimo quello che lei prova.

    Mi viene da dirti che la reazione al regalo di tua madre, che vista così, avulsa dal contesto è esagerata e irrazionale, è per me chiarissima; è la punta di un iceberg, tu hai descritto la punta di un iceberg, ma ciò che conta davvero è quello che c'è sotto, che sicuramente è la parte preponderante del problema.
    Ti è mai capitato di averne fin sopra i capelli di qualcuno? Di non poterne più al punto che anche solo l'odore o il suono della voce ti infastidisce? Ecco, tua moglie prova questo per tua madre. Inoltre, poiché non è libera di esprimersi con lei, e poiché non può influenzarla come normalmente avviene con le altre relazioni, conta su di te per la mediazione, che evidentemente tu non metti in atto a sufficienza.

    Ti spiego meglio; la distanza che mettiamo con le altre persone normalmente la moduliamo in prima persona, cioè facciamo capire noi agli altri quanto possono avvicinarsi, quanto possono chiedere di noi, quanta parte della nostra vita siamo disposti a condividere. E normalmente le altre persone rispettano questa distanza, si adattano. hai presente quanto possa essere fastidioso quando qualcuno non rispetta queste distanze che noi decidiamo? Hai presente, banalmente, quando in ascensore si sta troppo stretti e non vedi l'ora di scendere?
    Per fortuna, quasi tutti sono super abili a capire la giusta distanza, ci si regola l'uno con l'altro.
    Ebbene ciò è vero per tutti, tranne per le suocere. Ho detto "suocere" e non "suoceri" perché per l'uomo generalmente non vale questo discorso. Vale per le suocere, per specificarlo meglio e togliere ogni dubbio aggiungo: vale per le suocere madri di figlio maschio specie se unico.
    Questo genere di donna se ne frega dei messaggi anche non verbali che la moglie/compagna del figlio le manda; non è disponibile a modulare la propria presenza, vuole esserci e basta, vuole agire di testa sua, vuole "fare come se la nuora non ci fosse" o anche come se "la nuora fosse un orpello al fianco del figlio", un oggetto che ha permesso al figlio di riprodursi producendo un nuovo piccolo bimbo che lei, la suocera, vuole accudire al meglio (nella sua mente).
    Ogni tanto, per forma, questa suocera fa qualche gentilezza verso la nuora; spesso la gentilezza si rivela per quello che è, una scusa per fare altro, e la nuora si inc∙∙∙a (giustamente). Ma non viene capita.
    Il figlio spesso non vede quasi nulla che non va nel comportamento della madre, e sai perché? perché..."mia mamma ha sempre fatto così, è fatta così, non è cambiato nulla!".
    E qui sta il problema! In quel "non è cambiato nulla". Perché non è vero; tutto è cambiato, è cambiato l'assetto familiare, ci sono altre persone di cui tener conto, in primis la moglie.
    Un particolare da poco? Io non direi.
    E' un fragilissimo equilibrio, ma tutto si gioca su questo.
    Cosa fare? Media. Media più che puoi, che non significa, a dispetto del termine, non prendere posizione. Fai in modo che tua moglie si senta rispettata da tua madre; fai in modo che tua madre comprenda chiaramente che non può fare tutto quello che vuole, nemmeno se lo fa con buona intenzione, se puoi parla chiaramente a tua madre davanti a tua moglie e usa il "noi" per parlare delle vostre cose, rimarca il concetto che la famiglia siete voi 3 adesso e tu sei il garante dell'equilibrio di questo nuovo, piccolo nucleo familiare.
    E un'altra cosa: spegni un po' il riflettore su genitori e suoceri; state un po' per conto vostro, riducete frequentazioni e visite, dite chiaramente che volete stare un po' per conto vostro. Nulla di più utile per rinsaldare il legame familiare. E in bocca al lupo ;)

  • @gloria
    se dovessi raccontare tutti i miei, di aneddoti, non basterebbe la pagina che ho a disposizione, fidati.
    Quello che mi dispiace, onestamente, è l'aver trascorso gli anni più belli della vita di una donna e di una coppia a rimuginare sui dispetti di una suocera, per cosa poi ??



    Concordo perfettamente con quello scritto sopra da Ipposam.

  • Quello che mi dispiace, onestamente, è l'aver trascorso gli anni più belli della vita di una donna e di una coppia a rimuginare sui dispetti di una suocera, per cosa poi ??

    Appunto: rimuginare non porta a nulla (e se si ha di meglio da vivere non viene neanche spontaneo e non si ha neanche il tempo di farlo); senza contare che quelli che molto frettolosamente potremmo inquadrare come "dispetti" sono semplicemente condotte umane, che - come tutte le condotte umane - sono composte da fatti visibili e da un animus personale che non è altrettanto visibile e che pertanto rischiamo di essere molto presuntuosi (con danno nostro e altrui) nel presumere e bollare sempre e comunque come "doloso o gravemente colposo".

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

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