come le affrontate le feste?

Io sono cosi disgraziata che compio pure gli anni il 1 gennaio.
Il mio modo di affrontarle è svegliarmi ogni mattina e pregare che sia il 6 gennaio!!!

Ho nostalgia del cenone della vigilia con i parenti nella mia città d'origine, appuntamento quasi fisso per molti anni della mia infanzia e giovinezza. Sono quasi sicuro che nel 2010 Pasqua e Natale mi abbiano salvato, sono gli unici due giorni di quell'anno che ricordo sereni (e sono state le ultime feste "tradizionali" che ho trascorso).
Purtroppo i miei, come molti qui dentro, sono odiatori-di-feste-con-i-parenti e ormai da un po' di anni non ci spostiamo da casa e il "cenone" lo facciamo noi tre, per cui le "feste" sono giorni come altri. La tavola è un poco più curata del solito, mangiamo un poco più del solito e finita lì.
A loro ragione, va detto che i vecchi cenoni di cui ho bei ricordi oggi sono infattibili, dato che tra morti, invecchiamenti, fallimenti esistenziali ed esodi verso nuove famiglie della famiglia che ricordavo è rimasto poco o niente.
Sicché ormai a Natale guardo i film di Natale e mangio il panettone, per il resto è tutto come al solito. Per dire, oggi hanno aperto un altro cantiere e da una settimana ci sono deficienti che sparano mortaretti e andranno avanti per due settimane. Il solito quartiere di scimmie, feste o non feste.
Anzi, direi che con questo concetto di lavoro perpetuo mi pare che "le feste" tradizionali non ci siano più. Gli esercizi commerciali sono sempre aperti, si lavora sempre ma al contempo è sempre "festa", scommetto che da gennaio ci saranno già le mascherine di carnevale in vendita.

Il mio Natale e il mio capodanno?
A lavoro! Per fortuna...così non dovrò ricorrere a straregie alternative per non pensare...
Farò il brindisi di fine anno con pazienti e colleghi!