Epitaffio: quanto fa male prendere coscienza del fatto che i tuoi genitori mai ti hanno capito e mai più lo faranno.

  • Arrivato alla soglia dei 30 anni, non mi resta più alcuno spiraglio di fiducia nel fatto che ciò avvenga. I miei genitori, ormai anziani, sono stati e saranno sempre distanti emotivamente da me anni luce, mai hanno voluto mettermi al centro del loro interesse e delle loro curiosità, mai hanno cercato di capire i miei silenzi e le mie gioie e creare un contatto emotivo con me. Mai hanno provato a farmi crescere, prima ancora che come membro della società, come essere umano. Mai neanche un discorso padre-figlio, mai le parole amorevoli di una madre. Mai mi hanno dato valore come individuo.

    Mi sento orfano.

    Se oggi sono quel che sono, è merito loro.
    Mai lo capiranno, mai lo ammetteranno, mai lo accetteranno, mai butteranno via quella maschera di orgoglio e di cinismo che li ha induriti, che tutto nega, minimizza e annichilisce, che ha solo creato un distacco abissale tra di noi.

    In tanti possono giudicare negativamente il fatto che un figlio non provi amore per i propri genitori, ma vorrei tanto che costoro indossassero per un giorno i miei panni e comprendessero; non è qualcosa di cui vado fiero.

    Non c'è cosa più triste nella vita che sentirsi orfani e vedere tutti giorni gli SPETTRI di quelli che SAREBBERO POTUTI ESSERE i suoi genitori.

  • Sono persone anziane, emotivamente e psicologicamente rudimentali, ottuse, orgogliose... cosa ci vuoi confrontare.

    Come ha detto farfalla, non posso farci più niente.

    L'unico rammarico è che ormai mi hanno danneggiato come individuo e continuano ad infierire con i loro atteggiamenti ostili.

    Sono adulto anagraficamente, ma non mi hanno mai fatto crescere, mi porto dietro ancora insicurezze e paure infantili.
    Mi è mancata soprattutto la figura maschile di riferimento.

  • Ciao,
    mi sono ritrovata in molte tue parole, io sono un po' più grande ma vivo lo stesso disagio verso mia madre (mio padre non c'è più). Tu hai capito la strada, che è quella dell'accettazione. E' una strada difficile, ma credo sia l'unica percorribile. E' estremamente difficile per noi tutti cambiare, figuriamoci per delle persone anziane con schemi mentali che hanno adottato per tutta la vita e che non hanno alcuna voglia di mettere in discussione.
    La mia scoperta del disamore di mia madre è avvenuta gradualmente, e c'è stato un grosso peggioramento dopo la nascita di mia figlia. Il confronto tra l'amore grandissimo che ho provato per mia figlia e la freddezza che ricordo da sempre in mia madre mi ha ferito come una lama conficcata nella schiena. Mai avevo conosciuto un amore così grande e totale come quello che provo per figlia, e mi sono resa conto con amarezza profondissima di non ricordare di averne mai ricevuto. E' stato un duro colpo.

  • Rafiki ti capisco.. io mi sento totalmente distante anni luce dai miei genitori. Li vedo più come due coinquilini anziani con cui sto vivendo attualmente, non riesco a parlare di qualcosa con loro per più di 10 minuti, sia per mancanza di confidenza che per assoluta ottusità delle loro idee. Sono giunto alla conclusione che sia meglio per me tagliare i ponti il più possibile, tanto a livello pratico non cambierebbe nulla per me. Peccato che non abbia i soldi per andarmene subito di casa, altrimenti lo farei oggi stesso

  • Rafiki, io ho capito le tue stesse cose....ma dopo i trentacinque anni!
    So che non ti sembrerà di gran conforto, ma - almeno - non hai buttato via ulteriori anni della tua esistenza.
    Stai attento: il distacco emotivo è più facile a dirsi che a farsi, perciò non sorprenderti se non riuscirai a sentirti abbastanza emotivamente distante dai tuoi genitori per un po'.

  • Una volta gliel'ho detto chiaramente.
    Che sarebbe bastato poco per andare d'accordo.
    Mia madre mi rispose che non è roba per loro.
    Ci vogliono persone particolari (?)

    Quando gli ho chiesto aiuto hanno capito che volevo dei soldi.
    Guardandomi come fossi un rapinatore.

    Gli ho detto che devono smetterla di giudicarmi in continuazione.
    Mio padre si è messo a ridere e ancora se la ridono.

    Sai che penso?
    Fanno bene.
    Orfano orgoglioso...

  • io ho sempre avuto un rapporto conflittuale con mio padre, da eterno adolescente, anche adesso che ho 37 anni.
    VIsto ancora come un bambino anche se convivo da 5 anni, probabilmente perché nei suoi rigidi schemi mentali non siamo spostati.
    L'ho sempre odiato perché visto inadeguato, perso, incapace di comunicare.
    Persona di indole buona ma sempre mascherato da persona severa, ignorante da far paura.
    La sua invadenza ad essere dappertutto, a non lasciarti i tuoi spazi, all'occorrenza dentista, parrucchiere, a volte scelta dei vestiti.
    Tutto questo un uomo, assurdo. Io non l'ho mai visto come una figura di riferimento paterna.
    oltretutto non mi sono mai fidato di lui.
    Malato di soldi e del risparmio, tant'è che mi sono sempre fatto problemi a chiedere qualsiasi cosa, sempre a pressarti quando avevi un appuntamento, a scandirti il tempo per evitarti di fare tardi.
    Sempre a sentirlo parlare di soldi, e la mia famiglia non ha alcun problema economico.
    Presente all'uscita dalla scuola, alle medie tutti i giorni, poi alle superiori, di corsa a casa.
    E io che non riuscivo a ribellarmi, in quanto quest'uomo mi faceva pena, sempre estraneo alla famiglia, ai miei occhi addirittura odiato da mia madre.
    Due persone che ancora oggi mi domando cosa centrino l'una con l'atra.
    Nemmeno so come si siano conosciute e nemmeno voglio saperlo.
    Ricordo le sere davanti alla tv a guardare le partite di calcio, mai una parola, un commento.
    Eppoi invece tutti sorridenti agli occhi dei numerosi parenti.
    Ansia, apprensione, paura della vita in generale, paura di non farcela con il denaro, nonostante una casa di proprietà pagata in relativamente pochi anni grazie comunque al suo impegno lavorativo, religione vissuta in modo sbagliato e unica guida per i figli, rapporto con la famiglia allargata più importante che con la propria famiglia.
    Ricordo che a 17 o 18 anni comprai un libro di informatica, credo il mio primo acquisto "serio" di qualcosa che voleva essere per davvero mio, credo 20€ di oggi.
    Mia madre che quando lo scoprì mi urlò contro come se avessi speso i risparmi di una vita.
    Giorni dopo per lo meno mi chiese scusa rendendosi conto di aver esagerato. Nel frattempo ero corso a venderlo al mercatino dei libri usati.
    Poi ti rinfacciano che non sei ambizioso, dopo che ti hanno castrato per quasi una vita.

  • Poi ti rinfacciano che non sei ambizioso, dopo che ti hanno castrato per quasi una vita.

    Sempre il mio inutile parere personale da profano...

    Credo che la negazione di responsabilità sia uno dei punti chiave.
    Il tuo breve racconto lo testimonia.
    Ogni tuo errore viene tramutato in una tragedia che mette in discussione la tua stessa natura di persona.
    Se fai una stupidaggine non è perchè ne fanno tutti ma perchè sei stupido o peggio.
    Mentre loro non devono mai rendere conto di nulla.
    Il fatto che tua madre ti chiese scusa già testimonia una sua certa onestà.

    Se poi riesci nella missione impossibile di metterli di fronte alle proprie responsabilità.
    Ti rispondono che loro sono fatti così e tu puoi toglierti dai piedi quando vuoi.
    Anzi, sei fortunato per ciò che ti hanno dato fino ad allora.

    Magari vedono un telefilm o sentono una notizia che parla di un genitore che ha fatto qualcosa di importante per i figli.
    Allora fanno la faccina triste per qualche secondo.
    Se proprio li ha toccati, ti trattano con rispetto per un giorno o due.

    Del resto che ci si può fare?
    Fondiamo un associazione delle vittime dei genitori?
    :rolleyes:

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. I suoi genitori e il sostegno che non c'è 5

      • Polimori
    2. Risposte
      5
      Visualizzazioni
      197
      5
    3. La Marina

    1. Da quando è nato mio figlio non ho più una vita 52

      • andrerdna
    2. Risposte
      52
      Visualizzazioni
      2.3k
      52
    3. Andre73

    1. Sto vivendo un incubo, come posso sopravvivere? 5

      • maria27
    2. Risposte
      5
      Visualizzazioni
      397
      5
    3. Andre73

    1. Un esperimento, una lettera e la solita reazione che fa male 53

      • nonloso1989
    2. Risposte
      53
      Visualizzazioni
      2.5k
      53
    3. gloriasinegloria

    1. Marito emotivamente assente e suocera tossica, sono in crisi 96

      • talpa18
    2. Risposte
      96
      Visualizzazioni
      4.4k
      96
    3. leila19

    1. Quando si scende al sud a trovare la famiglia... 8

      • Polimori
    2. Risposte
      8
      Visualizzazioni
      368
      8
    3. Crisantema