qualche domandina sui genitori e su quanto vi concedono :)

  • purtroppo cercano persone sempre nel week end...poi adesso che arriva natale sembra che la gente vada in giro solo il sabato e la domenica.
    particolari competenze no, d'altronde ho rimesso la testa fuori casa da 3 mesi..
    con le competenze acquisite ai corsi speravo di raccattare uno stage, ma non è stato così. anche perché non mi ricordo più nulla...
    forse ho bisogno di studiare di più o buttarmi su altro..
    per ora sto finendo il mio sito internet e ho delle cose da fare, ma stare in casa mi sta uccidendo...

    potresti metterti a studiare di nuovo, se riesci. Solo che per ottenere risultati bisogna proprio mettersi sotto ore e ore.
    altrimenti non si ottengono risultati. Se ci riesci, potrebbe essere una buona cosa. Non hai mai pensato di andare a fare
    la ragazza alla pari in una famiglia con bimbi? :)

  • studiare faccio molta fatica...poi non saprei in che ambito buttarmi....ho provato con sta storia dei corsi ma non ha avuto successo.
    ho definitivamente eliminato l'università perché sennò a 30 anni sarei ancora in casa...magari sarò ancora in casa ma ho voglia di uscire, di stare fuori.

    in questi anni mi è sempre balenata l'idea di andare all'estero(più sull'onda di scappare dalla mia prigione che per reale voglia), ma non l'ho mai attuata(giustamente).
    adesso ci stavo pensando, ma più a una vacanza studio, comunque qualcosa di breve...
    purtroppo ho paura lavorare con i bambini...non so perché ho paura di arrabbiarmi...non son paziente

  • Halaster, non ho capito bene: lavori e vivi con i tuoi, giusto? hai detto che guadagni qualcosa..in che senso? non hai uno stipendio vero e proprio? e riesci sia a pagare le cose in casa

    dei tuoi che avanzare soldi per le vacanze? wow...mi devi spiegare come fai. A me avanza sempre pochissimo :(

    La mia è una situazione un po' particolare. Ho dato una risposta provocatoria perchè volevo appunto far notare quanto a volte sia difficile schierarsi e dire:

    Faccio una premessa, ricordo di una persona che lavorava e guadagnava piuttosto bene ,single, e viveva a casa con i genitori.. ed ammetteva di avere degli agi e di avere fatto tale scelta ANCHE per una questione di convenienza economica. Questo ha suscitato ovviamente tante polemiche.


    La mia situazione invece è questa:
    Adesso vivo a casa dei miei. Una grossa casa in montagna con tanto terreno intorno etc.. E lavoro saltuariamente SEMPRE attraverso commissioni. Cioè sempre da parte di persone che mi chiedono direttamente di fargli qualcosa nell'ambito di quelle due passioni che ho.
    E diciamo che tranne rari periodi in cui non avevo commissioni, adesso ho spesso lavori. Soldi per comprare un pc nuovo o uscire a mangiare la pizza, pagare la benzina, comprarmi vestiti.. o fare un piccolo viaggio, ora come ora li ho sempre. Ci sono stati alcuni periodi in cui non avevo e quindi non uscivo.

    Però non ho la sicurezza di entrate a scadenza fissa.. non lavoro ufficialmente, non ho lo stipendio fisso ad ogni mese con contratto. Ci sono stati lavori in cui ho guadagnato anche circa 800 euro in una settimana tranquillissima (non facevo neanche lontanamente 8 ore). Quindi potenzialmente.. se uno avesse un continuo ricambio di clienti ci sarebbe anche da arricchirsi. Invece a me capita magari un mese (come questo) in cui ho 3 grosse commissioni.. e magari dopo passano 2 mesi in cui c'è poco o niente.
    Forse scapicollandomi, perdendo tutto quello che ho accumulato e facendo "sacrifici" potrei anche vivere da solo. Sì... potrei prendere un monolocale con lo spazio minimo per rigirarsi ... una topaia.. e probabilmente anche adesso potrei farcela.

    Il punto è:
    Fino a che punto è davvero encomiabile il fatto di autonomizzarsi e quando diventa invece una scelta "stupida e basta"?
    Faccio un esempio. Io adesso vivo con i miei dicevo in questa grossa casa, di proprietà. Casa che è quasi completamente indipendente. Non paghiamo l'acqua perchè abbiamo 3 fonti di cui una potabile che alimentano la casa e realisticamente ci esauriremo prima tutti noi di esse. Non paghiamo il riscaldamento se non in termini di "tempo": c'è infinita legna da tagliare. Paghiamo pochissimo di luce (circa 20 euro ogni due mesi) perchè abbiamo i pannelli solari e un contratto particolare. Insomma è quasi indipendente la casa. E c'è un sacco di spazio per attività così ho potuto costruire un laboratorio. (non dico quali sono le mie passioni per privacy e perchè è abbastanza irrilevante)

    Leggevo su un forum una serie di commenti in cui una persona ha scritto:

    calma^^ ragioniamo.
    Mantenere una persona in una casa di proprietà rispetto a mantenerla fuori... è.... un TANTINELLO diverso^^ Per usare un eufemismo. Costa molto ma mooolto di più mantenere un figlio altrove.

    In casa..sì, avrai un aumento del consumo di acqua luce e consumi vari? Ok. Una pagnotta di pane in più sul tavolo e 100 gramnmi di pasta? Ma non è minimamente paragonabile a quanto costa mantenere interamente una persona in un altra città! La persona che ha fatto quella domanda evidetemente non aveva ben chiara la diversità fra le spese.
    E' OVVIO che tanti giovani oggi stìano con i genitori.. non è una cosa casuale. A me PIACEREBBE che i miei pagassero l'alloggio a sydney... o a londra... a chi non piacerebbe?^^ Io ci andrei subito. Non penso che chi vive in una casa pagata dai genitori possa definirsi indipendente perchè il problema dell'indipendenza è meramente economico. A far andare una lavatrice sì.. sono capace. Ho vissuto 1 anno da solo. Non ho avuto problemi. E' ovvio che la questione si riduca quindi ad un fatto economico.

    Detto questo, io do una parte dei miei guadagni ai miei. Con quella parte riuscirei a ripagare le spese di una casa indipendente? Neanche per sogno.
    Io VORREI andare a vivere da solo. Mi piacerebbe. Desidererei farlo.
    Ma bisogna sempre vedere A QUALI CONDIZIONI. E quali sono le alternative. Vediamole:


    Spendere l'intero stipendio per pagarsi un buco e poter dire Non sono sinceramente tanto convinto che ci sia chissà quale "gloria" in questo. L'autonomia di quel tipo può darti un attimo di euforia che si esaurirebbe molto rapidamente quando ti rendi conto di essere in un buco di cemento, dove non c'è la possibilità di fare niente, senza spazio.. dove il massimo svago è tirare la pallina da ping pong contro il muro o schiacciare gli scarafaggi.

    Con quel poco (che poi è tanto ma non c'è abbastanza continuità) che guadagno posso:
    Stare a casa dei miei, dare una cifra, poter fare tante attività, disporre dei soldi per comprarmi nuovi macchinari e quindi migliorare il lavoro e aumentare gli introiti, per uscire, per vivere, per comprarsi vestiti, per studiare, per migliorare, per pagarsi la benzina etc. Non sono indipendente ma... ehi.. faccio e imparo un sacco di cose.


    Voglio essere indipendente? Benissimo. Domani affitto un monolocale. Devo andare a lavoro con i mezzi pubblici allora sarà vicino a dove lavoro. Magari in centro, si fa così di solito, no? Benissimo. Non posso più avere un laboratorio (quindi zero commissioni e zero passioni) Vado a cercare lavoro. Nell'immediato si trova solamente mettere la polpa di pomodoro mutti sugli scaffali a 3 euro lordi l'ora oppure vendere contratti porta a porta. E io devo lavorare subito perchè ho affittato il monolocale perchè voglio essere autonomo. Vada per mettere la polpa di pomodoro mutti sugli scaffali. Fa cagàre ma io accetto perchè non sono choosy e voglio essere indipendente.
    Ora ho un lavoro.
    Non ho soldi da investire perchè il mio stipendio lo do tutto a Gigi, il mio affittuario.
    Non ho soldi per la benzina, mi devo vestire di stracci, non posso uscire. Non posso studiare e imparare nuvoe cose o dedicarmi ad hobbies perchè lavoro 8 ore e più. Non posso migliorare come persona.
    Però riesco in un modo o nell'altro a pareggiare i conti spendendo tutto.
    Sono indipendente. Bello! Fantastico. Ma... esattamente questa mia indipendenza cosa mi permette di fare? Nulla. Marcire dentro un buco di cemento e pensare al giorno dopo.
    wow!... beh.. non mi sembra una grande conquista.


    Quindi qualcuno potrebbe dire: Ma insomma Halaster tu sei per l'autonomizzarsi o no? Io sono per l'autonomizzarsi, ma sono dell'idea che le cose si facciano quando ci sono le reali condizioni per farle in modo dignitoso. Altrimenti si fanno solo cagàte. Non credo nell'autonomia "a qualsiasi costo" (che è quella che porta ad essere chiusi in un monolocale fatiscente).
    La questione è molto semplice: Per autonomizzarsi serve PRIMA raggiungere due cose.

    1) Una modesta quantità di introiti.
    2) Una certa continuità, cadenza regolare di quegli introiti.


    Meno gli introiti sono regolari.. più devono essere alti. Ovviamente. Per dare un minimo di autonomia.
    In mancanza di queste condizioni per me non ha senso e non conviene farlo. E se qualcuno è costretto a farlo... beh... è una grandissia sfiga. Ci sono alcune cose che forse andrebbero dette sul lavoro:
    Molti credono che facendo un lavoro umile, faranno esperienza .. scriveranno sul curriculum "sono stato a raccogliere patate" "ho lavorato in tale fabbrica".. e questo è un sacrificio necessario perchè devono "farsi le ossa". Bisogna iniziare dal basso per scalare la piramide con il sudore sulla fronte per raggiungere traguardi. No? No? Se non fai quelle esperienze cosa sai fare? Niente.
    Vi hanno detto che è così?

    Sì?
    Vi hanno detto una c∙∙∙∙∙a.



    Qua pensano solamente a sfruttare il lavoratore pagandolo il meno possibile. Non esiste la promozione. Non a quei livelli. Ditemi: Conoscete qualcuno che lavorava in fabbrica o al supermercato come cassiere o scaffalista o come magazziniere o venditore porta a porta ed è stato promosso? Avete mai sentito di qualcuno che sia stato promosso?

    Io sì. Una che è passata da un reparto all'altro del supermercato.. è stata promossa. Peccato che fosse la moglie del capo. oh!


    Qualcuno , in italia ha mai sentito di qualcun'altro che sia stato promosso senza che si sia t∙∙∙∙∙∙∙a il capo?

    No.



    In italia non esiste la promozione. Non a quei livelli di sfruttamento. Esiste il percorso di crescita che ti fai tu, imparando e migliorando continuamente e trovando nuove fonti di guadagno.
    Ma se ti prendono come raccoglitore di pomodori.. nessuno mai ti promuoverà.. puoi morire lì. Non importa con quanta efficienza stacchi i pomodori dalle piantine. Potrai ritenerti fortunato se qualcuno lo noterà che fai bene il tuo lavoro. Ma promozioni te le scordi. Ora e per sempre.
    Gli interessa solamente sfruttarti e pagarti il meno possibile. Non gl interessa che tu mentre raccoglievi pomodori hai studiato fisica quantistica. Non ti promuoveranno. MAI. Se vuoi avere una promozione devi cambiare lavoro.

    Il fatto che uno abbia sul curriculum lavori come cameriere, fabbrica, venditore porta a porta.. oltre a non portare a nessunissimo tipo di sbocco o vantaggio nella selezione, porta persino ad una condizione di immobilità, ristagno. Può essere persino controproducente annoverare quelle esperienze.
    Se una persona ha fatto il sollevatore di cassette di pera viene identificato come "il sollevatore di cassette di pera". E magari tu dici: Non importa. Tu da quel momento in poi vieni visto come il sollevatore di cassette di pera, anche se le tue capacità e passioni sono tutt'altre. Questo è ciò che avviene.

    Si viene immessi in un circolo per il quale sarai preso sempre per lavori analoghi ed escluso per gli altri. Sono lavori analoghi a quelli che hai fatto QUINDI sono lavori giusti per te. QUINDI continuerai a fare quelle cose.

    Sai riparare un motore di 742 in volo con una forcina per capelli perchè sei un pazzo che la notte si studia gli schemi di funzionamento del motore?
    Non importa. Tu sei il sollevatore di cassette di pera perchè l'hai fatto una volta. Tu non ti avvicinerai mai ad un 742 fintanto che ci sarà quella voce nel tuo curriculum.
  • caro helaster, ti ringrazio per avere esposto il tuo punto di vista. è molto interessante sentire la tua opinione.

    io persnalmente vedo le cose in un altro modo, ma questo non significa assolutamente che non rispetto le tue idee.

    anzi è utile ascoltare gli altri e quindi ti ringrazio :)

    io personalmente diciamo che sono in una situazione diversa, cioè per vari motivi ho dovuto fare la mia vita per conto mio

    in piu vengo da un'educazione dove ci insegnano a essere autonomi prestissimo. quindi adesso mi do da fare in mille modi per

    portare avanti le mie cose meglio che posso. Per adesso sono soddisfatta, anche se stanchissima, ma almeno non devo dire grazie a nessuno.

    Anche tu vedo che sei in gamba perche comunque ti dai da fare al meglio. Fai bene! Dobbiamo essere sempre produttivi :)

    continua la tua strada facendo sempre meglio. Un domani vedremo i frutti delle nostre fatiche :)

  • In realtà a me non piace nè questa vita, nè quella di chi si deve arrangiare per arrivare al giorno dopo. Sono contro entrambe le realtà. Sia quella che io vivo sia l'alternativa.
    Io faccio solo la cosa che mi sembra meno-peggio nel range di scelte che ho avuto finora.

  • @ Halaster:

    Hai descritto il tuo impegno per non gravare sui tuoi genitori e non fare il parassita. Bravo. E hai esposto molto bene le diffocolta' oggettive che si vive a stare da soli. Vorrei esporti alcune riflessioni:

    1) Nel curriculum vengono valutati malissimo i "buchi" lavorativi (non si fa nulla per mesi o anni come Misamm).
    2) Nel curriculum vengono valutati male i "buchi professionali" (non si lavora nel campo di esperienza, ad esempio la medicina, ma si fa il cameriere o il giardiniere quando uno vuole fare il dottore)
    3) Se uno volesse fare sesso e chiasso con una donna (esagero per rendere il concetto) fino alle 4 del mattino, non ci si deve sentire in imbarazzo perche' la madre al piano di sotto sente e commenta poi il giorno dopo con il figlio! Ecco perche' l'indipendenza e' essenziale. Io vado a ballare ogni giorno e torno alcune notti del weekend alle 2. Non mi andrebbe giu' che mia madre mi chiedesse ogni sera se ho conosciuto una donna che mi interessa e se ci ho provato. Ecco perche' l'indipendenza e' importante!
    4) I genitori prima o poi muoiono. Se uno non si rende indipendente anche economicamente, poi sono dolori. Specie in questo clima in cui le pensioni sono sono un vago ricordo di una generazione passata. Dunque e' essenziale fare di tutto per crearsi una condizione economica buona. Se non e' possibile in Italia allora emigrare e' una soluzione. Anche facendo lavori umili, in posti buoni all'estero, si riesce poi a scalare la societa'. Ovviamente bisogna essere persone in gamba. E tu Halaster appari una persona in gamba.
    5) Essere indipendenti consente anche di crearsi una rete di appoggio di amici e conoscenti (se si e' fortunati anche con un partner). La cosa e' essenziale quando verrano i momenti difficili della malattia dei genitori e poi la loro morte. Altrimenti la loro morte diventera' anche la nostra.

    Se uno pensa a queste cose per tempo la vita per quanto dura non potra' essere cosi' orribile. Ma bisogna non dormire sugli allori.

  • hai detto bene. non bisogna dormire sugli allori. Sto notando sempre di piu che tanta gente tende ad appoggiarsi eccessivamente ai genitori

    per comodità o per paura ( non so ) e preferiscono non mettersi in gioco. Non so perchè questa mentalità cosi sta dilagando.

    Come hai detto tu, bisogna prendere il coraggio con due mani e darsi da fare. Ovvio che non è facile, ma cosa è facile nella vita?

    però il diventare indipendenti ti fa crescere e rafforzare il carattere, proprio in virtù delle difficoltà che devi superare.

    Ma poi questa cosa ti si riflette negli occhi, perchè trasmetti una luce. E la gente lo percepisce, e ti reputano una persona in gamba.

    Il calore famigliare puo fare bene da una parte ma dall'altra rovina parecchio. Mi domando che fine faranno tra vent'anni tutti i mammoni

    attuali, che non sanno cavarsela da soli. Ecco perche come hai detto tu giustamente bisogna fare il possibile per riuscire a trovare una sistemazione.

    E possibilmente anche piu fonti di reddito diverse, in modo da avere sempre le spalle coperte. Io ho scoperto che a volte da un hobby può nascere

    una professione. In questo modo si crea anche una rete di contatti che una volta che ti conoscono e apprezzano ti segnalano anche per altri lavori.

    E' proprio una catena. Poi comunque ognuno è artefice del proprio destino. Io ho preferito diventare una piccola ninja ma almeno davanti a me vedo

    qualche spiraglio di luce, che se non avessi spiccato il volo non avrei mai visto. :) Se poi è vero che il coraggio e l'intrapredenza vengono premiati,

    allora aspettiamo i risultati.:)

  • Ho dimenticato di rispondere nel merito sul discorso promozione. Lo faccio ora.

    1) Purtroppo il datore di lavoro, a tutti i livelli, tende a sfruttare i lavoratori per perseguire il profitto e competere contro concorrenti. Questo vale per il raccoglitore di pomodori o per lo scienziato
    2) Se uno svolge mansioni molto umili che in moltissimi possono fare, il lavoratore non ha alcun potere contrattuale. Dunque, il datore di lavoro non ha alcun "incentivo" a dare promozioni e incrementi di salari: puo' trovarne quante ne vuole di raccoglitori di pomodori e sottopagarli fino al limite che la legge permette...
    3) Se uno invece diventa un lavoratore molo competente in un campo non banale e con concorrenza limitata, allora ecco che il potere contrattuale del lavoratore cresce e che magicamente compaiono scatti e promozioni.
    4) Purtroppo in questo mondo ildenaro e lo stipendio sono commensurati al mercato. Ecco perche' musicisti famosi e cantanti/calciatori ricevono molto denaro: sono in molti disposti a pagare un servizio offerto SOLO DA LORO.

    Ecco perche' bisogna specializzarsi e diventare bravissimi (veramente) in un campo. Ma l'essere bravissimi deve essere detto dal mercato e non dalla persona...tanto per essere chiari

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