Sono molto frustrata.
Domani è capodanno e per il secondo anno di fila celebrerò l’inizio dell’anno nuovo completamente da sola.
Sono una ragazza venticinquenne e direi che come piano è parecchio deprimente. In realtà il31 in sé non mi interessa particolarmente, sono più preoccupata per la mia abituale situazione sociale che al momento è totalmente inesistente.
In passato ho avuto un carattere molto difficile, chiuso ed una spiccata timidezza. Tutti fattori che certamente non aiutano a socializzare.
Ho trascorso un’adolescenza non particolarmente serena e felice (come presumo quella di molti) fatta di lunghi periodi di autoisolamento, scarsa autostima, fughe da situazioni nelle quali non mi ritenevo all’altezza, intervallate da timidi e a volte riusciti tentativi di apertura al mondo.Mi sono sempre sentita parecchio sola sia nei momenti di totale isolamento sia in momenti di compagnia.
A inizio 2014, aiutata sicuramente dal mio psicoterapeuta, ho deciso di darmi una “scrollata”, mi sono messa sotto con lo studio e ho finito la triennale con il massimo dei voti.
Ho iniziato la magistrale con un nuovo spirito positivo e pieno di buone intenzioni. Eppure nonostante la frequenza ai corsi ed una mia diversa predisposizione alle cose mi trovo ancora qui sola ed anche un po’ scoraggiata.
Sono una di quelle classiche persone con cui attaccare bottone facilmente e che se vedi per strada non penseresti mai soffra di una cupa e profonda solitudine. Ho sempre avuto la tendenza a non esternare i miei malesseri, i miei bisogni. Se mi sentivo giù le alternative erano sempre due: o farmela passare ed uscire, o starmene rilegata in casa.
Credo di essere una persona interessante, curiosa, sicuramente impegnativa ed esigente (soprattutto con se stessa )ma non per questo arrogante.Mi capita spesso di incontrare persone ed avere conversazioni interessanti e non banali che però si concludono lì, non portano con sé alcuna prospettiva.Molto spesso vengo a sapere di belle serate, iniziative, mostre, alle quali mi piacerebbe partecipare (e alle quali spesso ho partecipato da sola) e il non poterci andare con qualcuno, condividere bei momenti o semplicemente divertirsi mi fa sentire a volte estremamente i∙∙∙∙∙∙∙a, altre volte rassegnata e sconfitta.
C’è qualcuno che ha passato o sta passando una situazione simile?
Una situazione frustrante, che vi è stretta, nella quale manco vi ricordate come ci siete finiti e che non sapete come migliorare?
Vi saluto =)
Io senza gli altri
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Eccomi. Mi trovo molto nella cosa che dici verso la fine, ovvero, voler fare ma non avere amici con i quali condividere una cosa qualunque. Anche per me non è il massimo, mi trovo spesso a voler fare un viaggio, una vacanza (non ne faccio da dieci anni credo), andare al cinema, in pizzeria. Mi trovo poi sola, a casa, a guardarmi il film in questione davanti al mio pc nella mia stanza o a mangiarmi una pizza sempre sola, davanti alla tv.
Da qualche anno per il 31 di Dicembre mi trovo forzatamente con degli amici. La verità è che io non sono parte integrata di quel gruppo, ma tra di loro c'è una mia vecchia amica, non credo che abbia sinceramente voglia di passare il capodanno con me, ma che ormai sarebbe indelicato dirmelo. Forse ho sbagliato io la prima volta a chiedere, però.
Fatto sta che io non ho voglia di andare, preferirei restare a casa sola. Perché è così che sono abituata e per me è un grande sforzo, considerando che non sono persone che vedo così spesso.
Il fatto che io vada, non cambia il fatto che io mi senta sola. Mi forzo ad andare, ma dovresti vedermi, da stamattina ho un umore nero, sicuramente non da compagnia. Mi sforzo perché vorrei che le cose cambiassero e le cose non possono cambiare se per primi non cambiamo qualcosa. Scusa il gioco di parole.
Per me ogni evento sociale diventa ANSIA. Ma se non combatto contro questa mia chiusura, paura, nulla cambierà, anzi, potrebbe peggiorare.
Dovresti trovare un punto di inizio. -
Io ero nella stessa situazione qualche anno fa, e ho cominciato ad organizzare uscite con quei pochi con cui facevo conoscenza all'università, anche di gruppo (ad esempio una cena), visto che alle uscite più grosse si tende a partecipare. Ai rifiuti rispondevo con nuovi inviti le settimane dopo, e poi ho cominciato a riceverne anch'io (e a questi è bene non rifiutare, perché c'è chi si offende e poi non ti chiama più).
Ci vogliono tanta voglia e pazienza e le delusioni e le incazzature saranno tante, ma i risultati arrivano in pochi mesi. Dopo è questione di mantenere i rapporti con tutti (e sottolineo tutti) e scegliere le persone con cui ti trovi meglio per diventarci amica e non solo compagna di uscite. E questa è la parte più difficile, perché ormai ti sentirai realizzata e ti mancheranno le motivazioni iniziali, le persone da sentire saranno tante e separate tra loro e potresti scegliere di puntare su persone che si riveleranno sbagliate.
Io ho completato la prima fase in due mesi e mezzo, alla fine dei quali avevo almeno un'uscita assicurata a settimana. Poi non ho avuto la voglia di mantenere tutti i rapporti, perché sembra facile ma non lo è per niente, e quelli con cui mi trovavo meglio sono spariti col tempo. Quindi sono tornato a poco più che alle condizioni iniziali, perché mi sono reso conto che in solitudine passavo meglio il tempo libero e perché nella mia vita sono subentrati problemi più importanti (e l'isolamento è sostanzialmente la mia maniera di reagire). -
Ecco mi piace questo atteggiamento pragmatico alle cose =)
Chi mi dice che stringere nuove amicizie è un processo naturale e assolutamente aleatorio evidentemente è portato per questo genere di cose e non mi conosce.
Il fatto che io in due mesi non abbia raggiunto neanche la prima fase (escluso un aperitivo a fine corso) è indice della mia totale incapacità?
Credo comunque si debba fare una precisazione. Io non sono una di quelle persone che ha bisogno di uscire e entrare in contatto con la gente sempre e in ogni momento. Credo che momenti, ore di totale solitudine siano sacri e io li ricerco spesso. Esempio: se sto un’intera giornata con altre persone, ad un certo punto devo staccarmene per un po’ e rimanere qualche ora da sola. (ho bisogno di pensare, “purificarmi” o semplicemente starmene da sola in silenzio per un po’).
Il problema è che essendo sempre da sola, sempre, tali momenti non vengono più goduti, anzi la solitudine inizia a pesarmi e non riesco più a goderne.
Ci sono poi situazioni come un viaggio, una mostra, un particolare film, un traguardo raggiunto, … che vorrei condividere con altre persone e che vissuti da sola, non vengono da me vissuti pienamente.
Ieri mi sono iscritta a questo forum e girovagando tra i post ho letto di parecchie persone che per le più differenti ragioni si trovano sole. In un posto così pieno di persone che urlano a vicenda la propria solitudine…possibile che non si organizzino momenti di aggregazione, ritrovi, ecc ?? -
Ecco mi piace questo atteggiamento pragmatico alle cose =)
Chi mi dice che stringere nuove amicizie è un processo naturale e assolutamente aleatorio evidentemente è portato per questo genere di cose e non mi conosce.
Il fatto che io in due mesi non abbia raggiunto neanche la prima fase (escluso un aperitivo a fine corso) è indice della mia totale incapacità?
Credo comunque si debba fare una precisazione. Io non sono una di quelle persone che ha bisogno di uscire e entrare in contatto con la gente sempre e in ogni momento.
Credo che momenti, ore di totale solitudine siano sacri e io li ricerco spesso. Esempio: se sto un’intera giornata con altre persone, ad un certo punto devo staccarmene per un po’ e rimanere qualche ora da sola. (ho bisogno di pensare, “purificarmi” o semplicemente starmene da sola in silenzio per un po’).
Il problema è che essendo sempre da sola, sempre, tali momenti non vengono più goduti, anzi la solitudine inizia a pesarmi e non riesco più a goderne.
Ci sono poi situazioni come un viaggio, una mostra, un particolare film, un traguardo raggiunto, … che vorrei condividere con altre persone e che vissuti da sola, non vengono da me vissuti pienamente.Ieri mi sono iscritta a questo forum e girovagando tra i post ho letto di parecchie persone che per le più differenti ragioni si trovano sole.
In un posto così pieno di persone che urlano a vicenda la propria solitudine…possibile che non si organizzino momenti di aggregazione, ritrovi, ecc ?? -
Gentile utente usare il carattere maiuscolo in questo forum equivale ad urlare, ti invito nelle tue prossime discussioni ad usare la scrittura normale, grazie per la tua sicura collaborazione
Ramon per lo staff.. -
In quei due mesi cosa hai fatto?
Io per due mesi e mezzo ho fatto inviti di continuo a destra e a manca, per giri in centro, escursioni, partite di calcetto, stadio, cinema, pranzi, cene, incontri di svago a casa mia, incontri per studiare insieme, serate in un pub, ecc...
E quelli che non conoscevo già, li ho conosciuti alla fermata dell'autobus facendo un commento su qualcosa, prima o dopo gli esami, offrendo un aiuto in laboratorio, chiedendo o dando spiegazioni durante una lezione, a cene di facoltà o tramite altri compagni di corso, e poi salutandoli e facendo due chiacchiere ogni volta che li vedevo, finché non diventava naturale.
In questo contesto mi è stato utilissimo Facebook, con il quale ho organizzato tanti eventi e sono rimasto in contatto con tutti durante il periodo di esami, quando è facile perdersi di vista.
Se uno vuole crearsi una vita sociale e non ha problemi gravi ce la fa tranquillamente e in poco tempo, però deve darsi da fare senza smettere mai e senza abbattersi per rifiuti, buche all'ultimo secondo e altro. E se non ti viene naturale, come non lo è per me, ti sforzi almeno finché non arrivi alla seconda fase quando hai parecchio feeling con qualcuno, dopo la quale puoi anche rallentare (anche se sarebbe meglio non farlo, visto che i rapporti si allentano velocemente se almeno uno dei due non si dà da fare di continuo). -
Non volevo risultare indisciplinata... per sbaglio ho inviato due volte il messaggio...ma...come si cancellano?
Comunque problemi gravi no....sebbene tutto sia relativo.
Ho un atteggiamento un po' fuorviante... all'inizio sembro molto estroversa e sicura, poi con l'approfondirsi del rapporto la mia timidezza prende il sopravvento e viene spesso (sempre) scambiata per indifferenza.
Ammetto di non avere la tua intraprendenza, per due motivi:
1) Invitare a destra e a manca gente che conosco da due minuti mi è molto difficile. Mi sembre innaturale e forzato soprattutto se non ho affinità con la persona.
2) è difficile che abbia affinità con qualcuno. Avere contatti per parlare del più e del meno, convenevoli, dare aria alla bocca così proprio no. Preferisco tenerla chiusa, libro alla mano e ciao mondo.
(capisco però la tua logica del più tenti più la probabilità di trovare qualcuno meritevole aumenta).
Credo molto nei luoghi "giusti". Ho trovato un'associazione in uni interessante, proverò a partecipare sperando che il mio atteggiamento evitante non prenda il sopravventoMa qualche corso di social skills c'è,esiste?
Comunque la parte più difficile sarà mantenere un rapporto senza risultare pedante, inadeguata,... (pare che per me sono pane quotidiano :-DD )
Tu a furia di stalkerizzare gente (sono ironica eh) sei riuscito nell'intento? -
Non devi invitare chi hai appena conosciuto, anche se mi è capitato una volta e con lui ho ancora un buon rapporto. Però conosci gente che incontri quasi tutti i giorni, ci fai un po' di conoscenza e poi cerchi di estenderla al di fuori dell'università, magari partendo dallo studiare insieme un pomeriggio.
Io ho cominciato i primi di gennaio di qualche anno fa e a inizio marzo avevo diversi gruppetti con cui uscire e all'università mi gestivo tra quelli, ma poi mi sono reso conto che preferivo le serate da solo a casa piuttosto che quelli fuori in compagnia, e che l'ideale per me era uscire in due o massimo in tre. Quindi ho scelto di approfondire il rapporto con quelli con cui mi trovavo meglio, ma solo con tre di questi è nato un buon rapporto. Poi in piena estate sono iniziati i miei problemi seri, mi sono isolato e sento solo qualcuno su Facebook ogni tanto. Mi piacerebbe avere un paio di amicizie più forti, da sentire e vedere più spesso (per me l'ideale sarebbe una o due volte al mese), ma non ho voglia di ricominciare tutto da capo e quindi mi accontento.
Per cercare una ragazza stessa cosa. Se una mi piace non ho grossi problema a parlarci per rompere il ghiaccio, ma esco poche volte all'anno e quindi non ho opportunità di conoscerne. Per crearsene basta pochissimo, ma la solitudine attuale non mi intristisce, se penso ai miei problemi mi passa la voglia di andare in giro sorridente e, soprattutto, la situazione attuale è troppo comoda: meglio studiare sdraiato nel letto al caldo, o vestirsi e prendere l'autobus perdendo un'ora nei tragitti per andare in biblioteca o seguire una lezione inutile e noiosa? Oppure è meglio passare il venerdì sera a guardare un film in casa dopo 10 ore di lavoro e studio o chiedere a qualcuno di fare un giro al freddo?
Fin quando non ritocco il fondo, ho deciso che preferisco le prime ipotesi.
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