Come da titolo, a soli 23 anni ho toccato il fondo e ora l'unica cosa che mi rimane è risalire, ma temo di non averei mezzi per farlo. Mi limito solo ad aggiungere che ho perso completamente la speranza e mi sto sempre più abbandonando allo scorrere degli eventi, ho perso la speranza di reagire e guardare avanti ma allo stesso tempo non ho nemmeno il coraggio di farla finita. Vi prego, datemi conforto perchè io sono veramente disperato in questo momento, ho tanta rabbia repressa che mi brucia dentro....
ho toccato il punto 0
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Siamo coetanei e anch'io sono messo così da parecchio tempo, ma non ho ancora toccato il fondo perché il mio pozzo è parecchio profondo. Non conoscendo i tuoi problemi, posso solo consigliarti di ritagliarti un po' di tempo per fare qualcosa che ti piace. Almeno per un po' puoi svagarti e dare un senso all'esistenza, stando un po' sereno. Anche se è difficile trovare tempo e voglia, penso che ne valga la pena.
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23 anni anche io, da circa 2 mesi e mezzo sto attraversando un momento bruttissimo di ansia/depressione. Insicura e timida fin dall'infanzia sono sempre riuscita a mascherare il problema, ora e' esploso tutto, i problemi del passato con cui non avevo fatto i conti sono usciti tutti fuori. Non so voi ragazzi che problemi abbiate, io ne ho davvero tanti. L'unica cosa che mi spiace é pensare che in teoria questa é la fase della vita che uno si dovrebbe godere di piú, e invece stiamo qua in preda alla paura di vivere...stiamo scontando con la depressione la nostra eccessiva sensibilitá
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fra qualche anno, quando srai davvero vicino allo 0, rimpiangerai questi giorni... almeno è quello che è capitato a me..
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fra qualche anno, quando srai davvero vicino allo 0, rimpiangerai questi giorni... almeno è quello che è capitato a me..
Non sono d'accordo, specie nel dire una cosa del genere a chi scrive di essere senza speranza. Al caro ragazzo di 23 anni che ha aperto il thread, vorrei che mi leggessi: il "punto 0" è un inizio da cui sono partito anch'io a 23 anni. Ora ne ho molti di più. Sto bene. E ricordo quei periodi come una fase della vita dura, ma che mi ha reso più forte e padrone di me stesso. Il modo per risalire, pian piano, da 0 a 1 e poi a 2, 3... 10... 100 è quello di chiedere aiuto ed ACCETTARLO. Familiari, amici, ma soprattutto SPECIALISTI quelli giusti.
Perché non ci scrivi come ti senti? sei anonimo e raccontarsi aiuta tanto a rilassarsi e sollevare il morale. -
Patire e non capire, non vedere cosa il proprio intimo sentire dice...questo è il vero problema. Non si è preparati e abituati a comunicare con l'interno, ma solo ad adattarsi all'esterno, a farsi dare guide esterne di senso comune per dirigersi e per spiegare il significato delle cose e delle esperienze. Quando si è messi alle strette da qualcosa di interiormente difficile e doloroso, che ha aspetto poco confortante e insolito, fioccano subito i commenti negativi, sale alta la sfiducia e persino la disperazione...bisogna imparare a capire ciò che si sente, a trarre da lì materia per conoscersi e per capire. Spesso serve un aiuto per orientarsi nel mondo interno, dove si è in genere smarriti e totalmente ignari. Nulla nell'esperienza interiore è fallimentare o distruttivo, nulla è semplicemente anomalo o malato, tutto ha un senso, anzi un'utilità, il problema è orientarsi, capirsi nel proprio sentire, vedere il cammino che si sta disegnando, avere occasione di trarre frutto da tutto ciò che si prova, anche se molto disagevole, anche se in apparenza solo sconfortante. Ripeto, serve acquisire capacità di orientamento in un mondo, in un'esperienza, quelli interiori, con cui non si ha confidenza, dentro cui negli anni, più o meno tanti, non si è affato imparato a muoversi. Si cresce solo imparando a intendersi con l'esterno e non con l'interno. Ma non è mai troppo tardi per dotarsi di una capacità, non certo superflua o secondaria, la capacità di ascoltarsi, di leggere l'intima esperienza, di orientarsi nel proprio sentire. Pierangelo Lopopolo
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tutto ha un senso, anzi un'utilità,
certo l'ansia cronica, la depressione, la derealizzazione, lafobiasociale, le nevrosi, i complessi di inferiorità... tutte cose utili e il bello è che te le porti nella tomba. dov'è ilsenso?ah sì foraggiare gli psicologi..
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certo l'ansia cronica, la depressione, la derealizzazione, lafobiasociale, le nevrosi, i complessi di inferiorità... tutte cose utili e il bello è che te le porti nella tomba. dov'è ilsenso?ah sì foraggiare gli psicologi..
Infatti grazie a noi "malati" mangiano un sacco di persone.
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Patire e non capire, non vedere cosa il proprio intimo sentire dice...questo è il vero problema. Non si è preparati e abituati a comunicare con l'interno, ma solo ad adattarsi all'esterno, a farsi dare guide esterne di senso comune per dirigersi e per spiegare il significato delle cose e delle esperienze. Quando si è messi alle strette da qualcosa di interiormente difficile e doloroso, che ha aspetto poco confortante e insolito, fioccano subito i commenti negativi, sale alta la sfiducia e persino la disperazione...bisogna imparare a capire ciò che si sente, a trarre da lì materia per conoscersi e per capire. Spesso serve un aiuto per orientarsi nel mondo interno, dove si è in genere smarriti e totalmente ignari. Nulla nell'esperienza interiore è fallimentare o distruttivo, nulla è semplicemente anomalo o malato, tutto ha un senso, anzi un'utilità, il problema è orientarsi, capirsi nel proprio sentire, vedere il cammino che si sta disegnando, avere occasione di trarre frutto da tutto ciò che si prova, anche se molto disagevole, anche se in apparenza solo sconfortante. Ripeto, serve acquisire capacità di orientamento in un mondo, in un'esperienza, quelli interiori, con cui non si ha confidenza, dentro cui negli anni, più o meno tanti, non si è affato imparato a muoversi. Si cresce solo imparando a intendersi con l'esterno e non con l'interno. Ma non è mai troppo tardi per dotarsi di una capacità, non certo superflua o secondaria, la capacità di ascoltarsi, di leggere l'intima esperienza, di orientarsi nel proprio sentire. Pierangelo Lopopolo
Che bel messaggio, leggerlo mi ha fatto stare un po meglio, spero valga lo stesso per te Belacqua, e convinto un po di più che l'aiuto psicologico può essere molto utile.
Mi auguro veramente che tutto il dolore e il malessere abbiano un senso, che attualmente non riesco a capire. Grazie. -
So benissimo come ci si sente in questi casi...
E' come entrare in un tunnel dove non vedi più la luce, ma la luce dobbiamo riuscire a ritrovarla in noi stessi solo così si può sopravvivere.
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