Ciao a tutti,
oramai non so più se il mio stato sia solo ansia e panico o sia sfociato nella follia....
I veri attacchi, quelli invalidanti e fisici li ho avuti nel 2009 e per due anni mi hanno perseguitata, chiudendomi nel mio mondo, dove mi sentivo sicura solo in casa. Ho iniziato una psicoterapia in analisi e ho rivisto un raggio di luce che mi ha tenuta nella realtà fino a poco tempo fa.
All'inizio di quest'anno però, tutto ha cominciato a confondersi nuovamente. Non avevo attacchi di tachicardia o eventi fisici marcati, semplicemente derealizzavo e mi chiudevo nella mia campana. Non mi godo più nulla, e di avvenimenti felici ne ho vissuti, semplicemente non "provo" nulla.
Ed inoltre è tornato il pensiero ossessivo più invalidante:
fin da piccola avevo attimi di smarrimento e ansia pensando a perchè proprio io esisto? è tutto reale? Duravano pochi secondi queste domande, mentre ora durano giorni....in cui sono persa.
Mi sembra tutto irreale e non trovo uno scopo ad essere qui se non concepisco il perchè, come e cosa ne sarà. Non riesco a darmi risposte perchè il mio cervello comincia a ragionare in contradditorio e smonta qualsiasi cosa, fino a pensare che intanto è inutile pensare con le conoscenze che ho, poichè sono frutto dell'insegnamento umano.
Mi sento sola, come se fossi solo io al mondo, perchè negl'altri non noto questo smarrimento.
Dopo tutto ciò ho cominciato una nuova terapia, con una psicologa cognitivo comportamentale che mi sta aiutando con questi pensieri ossessivi.....anche se a volte rimane affascinata dai discorsoni che tiro fuori
Ecco se fossi nata nell'antica grecia mi sarei data alla filosofia....almeno tutto ciò serviva a qualcosa! .....quando parlo con qualcuno che può capire, l'autoironia mi salva....
Non posso continuare così o finirò davvero ai farmaci, perchè non riesco più a seguire nulla.
Non ho voglia di fare niente perchè......semplicemente non ha senso! Almeno ho trovato un attimo di sfogo qui.
Grazie a chiunque mi dirà la sua.
Barbara

Mettere tutto in discussione e credere così di impazzire
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io sono come te...da molti anni...ho superato il panico solo con i farmaci.,perchè erano orribili e non mi permettevano di uscire di casa....però è rimasto il senso di irrealtà,,,e ogni secondo mi sento strano...ho dovuto rinunciare a moltissime cose...
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A me girano le scatole, per essere fine, a dover rinunciare perchè la mia testa non mi viene più dietro.....
Sono stanca di andare in paranoia per delle domande che non posso risolvere, vorrei riprovare la gioia di qualsiasi sentimento, anche brutto, anche la rabbia, ma sapere che lo provo da viva non chiedendomi il perchè delle cose.
sono dei lampi, dei flash che mi buttano addosso l'angoscia e poi dura questo stato dissociato da ogni realtà per ore.
Quasi preferivo gli attacchi di panico fisici, secchi! Così è un sentir la mente naufragare e non riuscire più a farla tornare a riva.....e tutto intorno solo nero.
Non riesco neanche a pensare una cosa che mi renderebbe felice, gioiosa....nulla ora! E pensare che dei farmaci debbano condizionare il mio umore, per cui le mie scelte ed azioni mi angoscia forse anche di più. -
eSono senza parole, ho trovato una mente come la mia. Giuro che il post sembra scritto da me!
quanto ti capisco.
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Grazie Jesss, ieri mi sono "aiutata" un po' andandomene x boschi in modo da avere quasi un contatto fisico con la natura, con ciò che mi circonda, per capire che è reale....
Però ho sempre più la sensazione di non provare più dei sentimenti.....se mi parlano di amore, amicizia, rancori.....mi interessa come se mi parlassero di quante volte si lavano i piedi!!
Non so più cos'è! Se è ansia o che cosa....e mi spaventa ancora di più -
Premessa: io non sono affatto un esperto; sono solo interessato personalmente alla psicologia e alla filosofia, anche se studio tutt'altre cose (e inoltre ho meno di 30 anni)
Mi ha interessato il tuo discorso, e mi è venuto in mente che forse la tua visione del mondo è come un cerchio a cui manca un pezzettino... e in questo modo, nonostante tutto il resto è coerente e conseguente, non riesci a chiudere e a far tornare tutto.
E probabilmente, più che un "ponte" razionale a te servirebbe un fondamento emotivo e istintuale per chiudere il cerchio. Qualcosa che tu dia per scontato, ma che allo stesso tempo ti permetta di non dubitare troppo di certe cose.
Chissà, forse questo fondamento ce l'hai ma per qualche motivo fin da piccola non riesci a trovarlo, oppure ti manca e quindi la tua mente tenta di riparare la falla con la razionalizzazione... solo che la razionalità passa necessariamente attraverso il dubbio, la domanda, e quindi ti ritrovi in questo stato
Spero che la metafora sia comprensibile... Anche se ripeto, posso benissimo aver scritto delle cretinate.
La sensazione di solitudine credo che sia per te la conseguenza più drammatica: ti senti isolata perché gli altri sembrano "alieni" e tu non riesci a stare al passo con i loro discorsi di cui non te ne frega nulla, impegnata come sei con il tuo urgente quesito su te stessa, e forse perché credi che molte esperienze destinate alle persone "normali" ti verranno in qualche modo precluse.
Ti direi due cose (anche in base a una mia personalissima esperienza che ricorda vagamente la tua... ma in forma molto molto ridotta):
1) Non pensare di essere sola; la mente umana secondo me è aperta ad ogni cosa, per cui se anche gli altri stanno pensando a cose del tutto diverse, non è detto che le stesse riflessioni non possano anche averle fatte loro, qualche volta: o meglio, non è detto che non possano riflettere assieme a te, se tu vorrai parlarne con qualcuno.
Ogni persona può donarti la sua esperienza e i suoi pensieri, che sono cose diversissime per ciascuno e senza le quali non credo che potremmo crescere. Tutti ci esprimiamo nello stesso modo, tutti ricorriamo ai luoghi comuni... ma se guardi nel dettaglio, ognuno ha un insegnamento particolare che può arricchire qualcun altro.
2) "Nessuno è tenuto a risolvere le cose impossibili" come dicevano i latini... anche perché, semplicemente, non si può (mi piace la filosofia dell'ovvio... :D) prima o poi bisogna aggrapparsi a una nostra spiegazione che più o meno ci sembra sensata, riservandoci il beneficio del dubbio, e andare avanti a vivere.
Il massimo che tu possa fare per risolvere i "problemi esistenziali" probabilmente è affidarti alla scienza. O studiare secoli di filosofia. In ogni caso, aprirti a quello che c'è all'esterno della tua mente...
Boh, spero di esserti stato utile! -
Grazie Jesss, ieri mi sono "aiutata" un po' andandomene x boschi in modo da avere quasi un contatto fisico con la natura, con ciò che mi circonda, per capire che è reale....
Però ho sempre più la sensazione di non provare più dei sentimenti.....se mi parlano di amore, amicizia, rancori.....mi interessa come se mi parlassero di quante volte si lavano i piedi!!
Non so più cos'è! Se è ansia o che cosa....e mi spaventa ancora di piùIdem. Sembro incapace di provare qualcosa, anche perchè prima di preoccuparmi dei sentimenti devo preoccuparmi di riavere un contatto con la realtà e con il mio corpo. Non so tu ma io mi perdo proprio in me stessa a tal punto che non mi sento più reale nemmeno io. Non riesco a piangere per questo motivo, non riesco a urlare, a fare nulla.
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Penso che alla base di tutti questi meccanismi ci sia lo stesso principio: il principio che regola i pensieri intrusivi, il principio che regola le ossessioni, il principio che regola il mettere tutto in discussione, eccetera. E' ovvio che alla base di tutto ci sia un meccanismo ossessivo, ed e' ovvio che alla base di ogni ossessione ci sia una paura, pero' dal mio punto di vista parlare di "paura" generica non aiuta. Credo che la paura che sta dietro a tutte le altre paure in questi casi, la paura "madre" di tutte le altre paure, sia la cosiddetta "paura della propria mente". Mica per niente in questi casi solitamente si sente dire di "aver paura di impazzire". Non credo che bisogni trovare una risposta ad ogni domanda che ci passa per la testa, altrimenti questo processo puo' facilmente diventare un processo infinito, perche' la vastita' della mente e' infinita. Il punto centrale quindi secondo me e' "fare pace con la propria mente", e capire che la mente e' piu' vasta di tutto l'universo, puo' distruggere universi interi e crearne di nuovi, continuamente. Spesso e' difficile arrivare a "fare pace con la propria mente", perche' la maggior parte della gente non accetta facilmente il fatto che la propria mente possa creare TUTTO, sia bello che brutto, sia consciamente che inconsciamente, sia volutamente che controvoglia, eccetera. Non so come spiegare bene questo concetto senza fare esempi concreti... un esempio a caso potrebbe essere: stuprare la propria vicina di casa e poi aprirle il petto e mangiarle il cuore. E' sbagliato? Beh, probabilmente
Ma dipende da persona a persona, visto che per un killer maniaco potrebbe pure essere giusto. In ogni caso, per me personalmente e' sbagliato, ma il punto e': cosa esattamente e' sbagliato a riguardo? E' sbagliato FARLO, oppure e' sbagliato anche PENSARLO? La risposta e': nessun pensiero puo' essere sbagliato, perche' sarebbe come negare una parte dell'universo e pretendere che non esista. Se metti delle costrizioni alla mente, la mente si ribellera', e la paura ti trascinera' in ossessioni che non ti lasceranno scampo, perche' ti seguiranno ovunque, cambiando continuamente forma per raggiungerti facilmente in ogni tuo nascondiglio. La conclusione e' che molti pensieri non hanno un vero perche', non ha sempre senso ricercarne il perche', non bisogna mai averne troppa paura, spesso non ha senso dargli eccessiva importanza, non sempre vale la pena seguirli, eccetera. E se tua madre fosse in realta' il demonio, che ha assunto le sembianze di tua madre per studiarti meglio da vicino? E se il commesso al supermercato che ti ha appena servito si fosse appena tolto una caccola dal naso nel retrobottega? E se io in questa risposta avessi inserito un virus che ti ha infettato il computer e ora potessi spiare ogni tua mossa? E se nell'altra stanza in un cassetto si nascondesse un ragnaccio enorme e velenoso? E se farti queste domande fosse sgradito a Dio, e avesse gia' deciso di mandarti all'inferno? E se il tuo ragazzo fosse andato di nascosto con una prostituta e avesse preso l'epatite C, solo che non si e' ancora sviluppata e non se ne e' ancora accorto nessuno? E se tu fossi un esperimento alieno, e dentro la tua testa non ci fosse veramente un cervello umano biologico ma avessero impiantato uno strano macchinario dalla tecnologia incomprensibile? E se mi fossi rotto le palle di scrivere questo post? Tanta gente di queste domande se ne frega, altra gente ci pensa un po' e poi se ne frega, altra gente le trova divertenti e interessanti ma non ci perde la testa, altra gente le sfrutta per scriverci libri e creare arte che poi a volte gli frutta pure un sacco di soldi. E se esistesse qualcuno che se ti addormenti ti uccide in sogno? Ehi, mi dispiace, arrivi tardi: quella storia l'hanno gia' pensata un sacco di tempo fa, e il tizio che l'ha pensata ha fatto i soldi. Alla faccia vostra. E pure mia.
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Penso che alla base di tutti questi meccanismi ci sia lo stesso principio: il principio che regola i pensieri intrusivi, il principio che regola le ossessioni, il principio che regola il mettere tutto in discussione, eccetera. E' ovvio che alla base di tutto ci sia un meccanismo ossessivo, ed e' ovvio che alla base di ogni ossessione ci sia una paura, pero' dal mio punto di vista parlare di "paura" generica non aiuta. Credo che la paura che sta dietro a tutte le altre paure in questi casi, la paura "madre" di tutte le altre paure, sia la cosiddetta "paura della propria mente". Mica per niente in questi casi solitamente si sente dire di "aver paura di impazzire". Non credo che bisogni trovare una risposta ad ogni domanda che ci passa per la testa, altrimenti questo processo puo' facilmente diventare un processo infinito, perche' la vastita' della mente e' infinita. Il punto centrale quindi secondo me e' "fare pace con la propria mente", e capire che la mente e' piu' vasta di tutto l'universo, puo' distruggere universi interi e crearne di nuovi, continuamente. Spesso e' difficile arrivare a "fare pace con la propria mente", perche' la maggior parte della gente non accetta facilmente il fatto che la propria mente possa creare TUTTO, sia bello che brutto, sia consciamente che inconsciamente, sia volutamente che controvoglia, eccetera. Non so come spiegare bene questo concetto senza fare esempi concreti... un esempio a caso potrebbe essere: stuprare la propria vicina di casa e poi aprirle il petto e mangiarle il cuore. E' sbagliato? Beh, probabilmente
Ma dipende da persona a persona, visto che per un killer maniaco potrebbe pure essere giusto. In ogni caso, per me personalmente e' sbagliato, ma il punto e': cosa esattamente e' sbagliato a riguardo? E' sbagliato FARLO, oppure e' sbagliato anche PENSARLO? La risposta e': nessun pensiero puo' essere sbagliato, perche' sarebbe come negare una parte dell'universo e pretendere che non esista. Se metti delle costrizioni alla mente, la mente si ribellera', e la paura ti trascinera' in ossessioni che non ti lasceranno scampo, perche' ti seguiranno ovunque, cambiando continuamente forma per raggiungerti facilmente in ogni tuo nascondiglio. La conclusione e' che molti pensieri non hanno un vero perche', non ha sempre senso ricercarne il perche', non bisogna mai averne troppa paura, spesso non ha senso dargli eccessiva importanza, non sempre vale la pena seguirli, eccetera.
Straquoto
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Penso che alla base di tutti questi meccanismi ci sia lo stesso principio: il principio che regola i pensieri intrusivi, il principio che regola le ossessioni, il principio che regola il mettere tutto in discussione, eccetera. E' ovvio che alla base di tutto ci sia un meccanismo ossessivo, ed e' ovvio che alla base di ogni ossessione ci sia una paura, pero' dal mio punto di vista parlare di "paura" generica non aiuta. Credo che la paura che sta dietro a tutte le altre paure in questi casi, la paura "madre" di tutte le altre paure, sia la cosiddetta "paura della propria mente". Mica per niente in questi casi solitamente si sente dire di "aver paura di impazzire". Non credo che bisogni trovare una risposta ad ogni domanda che ci passa per la testa, altrimenti questo processo puo' facilmente diventare un processo infinito, perche' la vastita' della mente e' infinita. Il punto centrale quindi secondo me e' "fare pace con la propria mente", e capire che la mente e' piu' vasta di tutto l'universo, puo' distruggere universi interi e crearne di nuovi, continuamente. Spesso e' difficile arrivare a "fare pace con la propria mente", perche' la maggior parte della gente non accetta facilmente il fatto che la propria mente possa creare TUTTO, sia bello che brutto, sia consciamente che inconsciamente, sia volutamente che controvoglia, eccetera. Non so come spiegare bene questo concetto senza fare esempi concreti... un esempio a caso potrebbe essere: stuprare la propria vicina di casa e poi aprirle il petto e mangiarle il cuore. E' sbagliato? Beh, probabilmente
Ma dipende da persona a persona, visto che per un killer maniaco potrebbe pure essere giusto. In ogni caso, per me personalmente e' sbagliato, ma il punto e': cosa esattamente e' sbagliato a riguardo? E' sbagliato FARLO, oppure e' sbagliato anche PENSARLO? La risposta e': nessun pensiero puo' essere sbagliato, perche' sarebbe come negare una parte dell'universo e pretendere che non esista. Se metti delle costrizioni alla mente, la mente si ribellera', e la paura ti trascinera' in ossessioni che non ti lasceranno scampo, perche' ti seguiranno ovunque, cambiando continuamente forma per raggiungerti facilmente in ogni tuo nascondiglio. La conclusione e' che molti pensieri non hanno un vero perche', non ha sempre senso ricercarne il perche', non bisogna mai averne troppa paura, spesso non ha senso dargli eccessiva importanza, non sempre vale la pena seguirli, eccetera. E se tua madre fosse in realta' il demonio, che ha assunto le sembianze di tua madre per studiarti meglio da vicino? E se il commesso al supermercato che ti ha appena servito si fosse appena tolto una caccola dal naso nel retrobottega? E se io in questa risposta avessi inserito un virus che ti ha infettato il computer e ora potessi spiare ogni tua mossa? E se nell'altra stanza in un cassetto si nascondesse un ragnaccio enorme e velenoso? E se farti queste domande fosse sgradito a Dio, e avesse gia' deciso di mandarti all'inferno? E se il tuo ragazzo fosse andato di nascosto con una prostituta e avesse preso l'epatite C, solo che non si e' ancora sviluppata e non se ne e' ancora accorto nessuno? E se tu fossi un esperimento alieno, e dentro la tua testa non ci fosse veramente un cervello umano biologico ma avessero impiantato uno strano macchinario dalla tecnologia incomprensibile? E se mi fossi rotto le palle di scrivere questo post? Tanta gente di queste domande se ne frega, altra gente ci pensa un po' e poi se ne frega, altra gente le trova divertenti e interessanti ma non ci perde la testa, altra gente le sfrutta per scriverci libri e creare arte che poi a volte gli frutta pure un sacco di soldi. E se esistesse qualcuno che se ti addormenti ti uccide in sogno? Ehi, mi dispiace, arrivi tardi: quella storia l'hanno gia' pensata un sacco di tempo fa, e il tizio che l'ha pensata ha fatto i soldi. Alla faccia vostra. E pure mia.
AHAHHAHAHA SEI UN GRANDE!
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