Vita sociale rovinata a causa del bullismo

  • Ciao a tutti, c'è qualcuno che si riconosce nel problema di un bullismo subito durante il periodo delle scuole e che ha irrimediabilmente compromesso la vita sociale? Io ho passato abbondantemente i 32 anni, sono single, vivo con i miei genitori e non ho vita sociale nella mia città (un posto di m∙∙∙a veramente). Tutto questo a causa delle malelingue e pettegolezzi vari che girano e giravano negli ambienti che ho frequentato (tutta gente tra l'altro altolocata appartenente ad una borghesia arricchita della peggior specie). Insomma, dopo le scuole in cui ho subito bullismo in modo continuato, tutte le persone con cui entravo in contatto immancabilmente andavano ad informarsi dai "cattivi" sul mio status sociale da "paria" e da lì la profonda emarginazione che mi ha accompagnato fino ad oggi.


    Ho evitato accuratamente di frequentare circoli, palestre, luoghi di ritrovo ecc. proprio perché erano tutti ambienti in connivenza con questa gente. Proprio bello vedere tramite Facebook che i miei ex-bulli sono tutti ben sistemati, con famiglia, figli e lavori di prestigio. Ho qualche amico che vedo qualche volta, che per fortuna viene da fuori, immune quindi da quell'aria velenosa che si respira in questa città maledetta (in pratica un grande paese). Appena ho potuto, dopo la laurea, me ne sono per fortuna andato a lavorare a 500 km di distanza e là ho ricominciato a vivere. Ho ricominciato pian piano a riacquistare fiducia in me stesso e mi sono ricostruito una pseudo-vita sociale (anche se piccola). Poi la catastrofe: un problema di salute ad un parente.


    Torno a casa, dico pazienza almeno non butto soldi in affitto. Trovo un lavoro abbastanza vicino, è precario (come tutti quelli che ho avuto finora ma meglio di niente). Mi ritrovo di nuovo in questo posto maledetto: rivivo quotidianamente gli stessi motivi che mi hanno portato ad andarmene. Realizzo che sono solo. Come un cane. E sfortunato: sono figlio unico e di conseguenza impossibilitato ad andarmene a vivere e lavorare via di qui o all'estero... Infatti se penso di andarmene mi prendono i sensi di colpa... credetemi è una cosa che se avete meno di 30 anni non riuscite a capire...


    C'è qualcuno che ha gli stessi problemi? Come ci si può ricostruire una vita sociale passati i 30 anni? Da figli unici voi vorreste cambiare città? Grazie dell'ascolto.

  • Il bullo in sostanza è un disadattato che ha capito che con la prepotenza e tentando di fare paura ottiene qualcosa che nessuno, dato la sua totale incapacità e antipatia, gli accorderebbe mai, chi si accoda ad esseri del genere è degno di loro, chi ha paura obbedisce ad una legge umana irreversibile e subisce, ma questi ha più dignità di chi lecca il c∙∙o a certa feccia.


    Ti do un consiglio spassionato, il bullo è sostanzialmente un pallone molto gonfiato che vive di apparenze e nessuna sostanza, chi ha sostanza non ha bisogno di fare il bullo per conquistarsi stima e rispetto, quindi è di apparenza e solo quella ti serve per ridimensionare con questi c∙∙∙i, anche troppo tardi, direi, la tua immagine e stima di te stesso.


    Il bullo ha terrore di chi è più forte di lui perché sa quant'egli sia vigliacco.


    Fai così, almeno prova, iscriviti al poligono di tiro, richiedi il rilascio di porto d'armi per uso sportivo (non il foglio azzurro) potrai, con quel permesso, trasportare qualsiasi tipo d'arma lunga o corta non pronta all'uso (cioè dev'essere scarica o smontata e le munizioni tenute lontano tipo arma in custodia nel sedile e munizioni nel bagagliaio) a qualsiasi campo di tiro nazionale, non devi partecipare alle olimpiadi, devi solo tramettere apparenza.


    Comprati un revolver in acciaio inox che non richiede particolare manutenzione che duri molto e non costi una cifra, un bel sturm ruger cal 357 magnum con canna da 6 pollici, è terrificante da vedere, è destinato all'uso sportivo e fa una botta che ti saltano i timpani...è molto preciso (quasi nuovo lo trovi d'occasione anche a 400 euro) impara a destreggiarlo, pesa 1200 grammi ma non vuole un gran polso come il 44 magnum.


    Come si son diffuse le maldicenze così si diffonderà la notizia di come spari e soprattutto "cosa" spari al poligono (un calibro eccezionale e diffuso in tutto il mondo) e soprattutto anche economico, con quello puoi benissimo spararci pure il 38 special che costa meno...


    Vedrai che i bulli abbasseranno il pelo...senza colpo ferire. Quando li vedi ridi e mostra sicurezza e incazzamento facile proprio per un nonnulla...ci penseranno due volte prima di romperti i c∙∙∙∙∙∙i.

  • C'è qualcuno che ha gli stessi problemi? Come ci si può ricostruire una vita sociale passati i 30 anni? Da figli unici voi vorreste cambiare città?

    Ciao Nopanico, la mia storia è un po' diversa ma il succo è molto similare... Sono in procinto di cambiare città perché credo sia anche l'unica soluzione possibile rimasta. E di anni ne ho quasi 34...

    Nel tuo caso però c'è questo parente che ti trattiene. E qui mi riallaccio a MeMedesima: che situazione c'è, che ruolo hai nell'accudire questo parente?

    "See the diameter of your knowledge, is the circumference of your activity"

  • Per quelli che mi chiedevano di questo parente: si tratta di una persona anziana (quasi 80 anni) non autosufficiente, quindi necessita di assistenza continua. Io non sono "in prima linea" nella faccenda e faccio la mia vita normale, ma la situazione mi impedisce di allontanarmi troppo o comunque per troppo tempo; lo so che esistono le strutture apposite, a cui ci stiamo affidando, ma come dicevo prima il vero problema sono i meccanismi di senso di colpa che si innescano in queste situazioni. Inoltre le condizioni di salute sue potrebbero peggiorare da un giorno all'altro e mi sentirei un verme se, ad esempio, accadesse qualcosa di grave mentre sono... a divertirmi alle Maldive! L'essere figlio unico da adulto ti porta ad assumerti delle responsabilità volente o nolente a cui un tempo forse non pensavi...

  • Potrebbe essere un'idea "rifarsi una vita" in una città non troppo lontano da casa tua. Qualcosa a 30-45 minuti di macchina... Come la vedi? Perché va bene dare la disponibilità e ci sta tutta, ma dal momento che non sei tu in prima linea a occuparti di questa persona, credo si giusto farsi alla tua (nostra) età la propria vita. Non c'è da sentirsi in colpa, ma di essere disponibili quando serve... magari non te ne andrai alle Maldive in questi anni, ma vivendo altrove (e non lontano) puoi vivere senza patemi e rincasare quando serve il tuo aiuto.

    "See the diameter of your knowledge, is the circumference of your activity"

  • Potrebbe essere un'idea "rifarsi una vita" in una città non troppo lontano da casa tua. Qualcosa a 30-45 minuti di macchina... Come la vedi? Perché va bene dare la disponibilità e ci sta tutta, ma dal momento che non sei tu in prima linea a occuparti di questa persona, credo si giusto farsi alla tua (nostra) età la propria vita. Non c'è da sentirsi in colpa, ma di essere disponibili quando serve... magari non te ne andrai alle Maldive in questi anni, ma vivendo altrove (e non lontano) puoi vivere senza patemi e rincasare quando serve il tuo aiuto.

    Ci avevo già pensato, ma i problemi sono principalmente due:


    1- vivo un po' in mezzo al nulla, quindi non è facile trasferirsi in un punto X, dovrei cambiare lavoro e capirai che la cosa non è facile (oppure dovrei trasferirmi per poi pendolare praticamente ci perderei due volte).


    2- il mio lavoro è comunque precario e non posso permettermi di andare a vivere in affitto da solo; fare un mutuo poi neanche a parlarne... Purtroppo ho iniziato a lavorare tardi (verso i 27 anni), è stata colpa mia che ho perso tempo a studiare all'Università (non mi è servito a nulla se non a trovare un lavoro malpagato che odio. Consiglio ai giovani: non studiate, in Italia ve lo pigliate nel c∙∙o), avrei dovuto lavorare subito mettere da parte dei soldi, a quest'ora avevo la casa mia! Scemo me che ho ascoltato le c∙∙∙∙∙e dei genitori.


    Ma il mio vero problema è la difficoltà nel tentare di rifarmi una vita sociale, così alla mia età. Passati i 30 è davvero dura trovare qualcuno simile a sé con cui ci sia un interesse a frequentarsi (anche perché molti sono presi dalle morose/mogli/figli ecc.), per non parlare poi della difficoltà, una volta messo su una compagnia di trovare la morosa... insomma più ci penso e più vedo nero. Saluti.

  • Ciao, io sono stata vittima di bullismo quando ero ragazzina, perché di buona famiglia. Sì, contrariamente a ciò che si può pensare, non sono sempre le persone più "disagiate" ad essere vittime di prese in giro ed emarginazioni. Alle elementari le bambine mi prendevano in giro perché avevo più Barbie di loro, ecco che da lì ho iniziato a sentirmi in colpa per tutto ciò che avevo. Al liceo mi trattavano con disprezzo perché secondo loro ero una riccona s∙∙∙∙∙a, quando in realtà ero solo timida e insicura. Dio sa cosa mi hanno fatto passare quei maledetti. Persino al primo anno di università, una professoressa notoriamente sciocca e poco professionale, mi ha commentata in malo modo davanti a tutti dopo che ero appena uscita dal suo studio perché avevo fatto un esame con lei: "pfff, le ho dato 28 perché era preparata, ma è la classica ragazzina figlia di papà che non sopporto". Quando ti giuro che non ho fatto nulla per risultare odiosa o altezzosa. i miei compagni di corso mi hanno tristemente riferito questa frase.

    Ti racconterei altri 1000 episodi ma non mi sembra il caso.

    Ma torniamo al discorso in-topic: la gente ha iniziato a cambiare atteggiamento solo qualche anno fa. Perché?perché con grande forza e coraggio ho cercato di mostrarmi senza rancore alcuno, ho cercato di fare la carina con tutti ed ecco che pian pianino mi hanno iniziato a sorridere, a parlarmi volentieri e ad approcciare con me in vari modi.

    Insomma mi sono mostrata superiore e ho fatto finta di niente. Secondo me dipende molto da noi, dal riuscire a scrollarci di dosso il passato e tutto quello che ci hanno fatto subire. So come ci si sente. Lo so perfettamente. Ma sono anche conscia del fatto che siamo noi ad avere il coltello dalla parte del manico in queste situazioni.

    Forse se tu avessi cambiato atteggiamento e ti fossi stato più auto ironico tutto questo problema non sarebbe più esistito. E poi, sicuro che non sia una mania di persecuzione tua? Non credo che a 30 anni la gente stia ancora li a pensare alle vittime dei bulli di 20 anni fa.

    Ti pongo questo quesito perché sono io la prima a cascarci dentro.

  • Potrebbe essere un'idea "rifarsi una vita" in una città non troppo lontano da casa tua. Qualcosa a 30-45 minuti di macchina... Come la vedi? Perché va bene dare la disponibilità e ci sta tutta, ma dal momento che non sei tu in prima linea a occuparti di questa persona, credo si giusto farsi alla tua (nostra) età la propria vita. Non c'è da sentirsi in colpa, ma di essere disponibili quando serve... magari non te ne andrai alle Maldive in questi anni, ma vivendo altrove (e non lontano) puoi vivere senza patemi e rincasare quando serve il tuo aiuto.

    Ciao, l'idea è buona. Ci avevo già pensato. Il problema è essenzialmente economico. Vivere da soli oggi in Italia, se non hai una casa di proprietà, non è uno scherzo. A fronte di un lavoro precario (e le solite poco più di 1000 euro al mese) mi ritroverei un 400 euro di affitto da pagare più spese varie. Dico questo perché ho già vissuto da solo anni fa e la situazione era proprio questa: molta libertà ma una situazione disastrosa dal punto di vista finanziario: praticamente a fine mese mi rimanevano spiccioli! E poi col lavoro? Dovrei pendolare (quindi spendendo ancora di più) o trovarmi un'altra occupazione a 50 minuti dalla mi città... Impossibile è tutta una zona di aperta campagna...

    Non lo so, forse un giorno mi verrà l'ispirazione e troverò una soluzione...

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