Apro questo topic per trattare di un dibattito che tra i giovani va molto di moda.
Almeno: nella mia fascia d'età (io ho 26 anni, ma si manifesta anche ad età minori e maggiori) c'è il famoso dibattito tra chi vuole delle storielle con le donne, ovvero -in gergo- vorrebbe scoparsele tutte, e tra chi vuole invece la famosa "storia seria".
Secondo me dipende molto dalla sensibilità di una persona e dalla sua volontà.
Infatti si vedono molti, tantissimi ragazzi e ragazzini che flirtano qua e là molto di frequente e poi dichiarano di volere tutte storie serie; queste sono persone intrinsecamente insensibili.
Poi ci siamo noi depressi, ed una minoranza di persone, che generalmente siamo persone sensibili e vogliamo una storia durevole, basata anzitutto sul dialogo piuttosto che soltanto sul rapporto fisico.
Ma la domanda è: per avere una storia seria bisogna prima passare dalle storielle?
Mi rifaccio ad una frase di mia madre, che mentre io, ai primi stadi della malattia, mi isolavo dai coetanei, e quindi anche dalle ragazze evitando di fare le prime storie, mi disse: «Guarda: mentre gli altri si fanno le loro esperienze, tu rimani indietro»
Io interpretai questa frase come: «È prima necessario passare da storie poco serie per poi acquisire esperienza e passare dunque ad una storia duratura»
È proprio così, o è un pregiudizio?
Io ho avuto una sola storia nella mia vita, che più che una storia è un'avventura, con una donna che ora ha 50 anni. Non la scorderò mai: il mio primo amore, e si fece avanti lei dal momento che io ero timido. Storia nata in ospedale psichiatrico, entrambi eravamo ricoverati.
Beh..
Io, anche se era la prima storia, cercai di metterci tantissimo impegno e secondo me raggiunsi obiettivi che parecchi ragazzi della mia età ancora non hanno raggiunto (forse perché non lo vogliono).
Voi, quindi, che ne pensate? È necessario questo scalino della storiella oppure si può essere già "seri" di per se?

"Storie serie" vs "storielle", la vostra opinione
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Citazione
Ma la domanda è: per avere una storia seria bisogna prima passare dalle storielle?
Partiamo dal presupposto che: L'amore di per se è una facoltà che non ammette limiti. Quindi, anche quando vedi due ragazzi di 16anni che limonano sullo scooter, non puoi dire loro che non sono "seri". Perché probabilmente loro sentono davvero d'esser seri in quello che stanno facendo.
Bisogna passare dalle storielle? Non esattamente.
Bisogna passare dell'esperienza, quello sì. Ma l'esperienza non sta necessariamente nel numero di storie o storielle, l'esperienza può stare in una crescita totalmente personale, nella riflessione, e nell'osservazione di ciò che ci circonda.
Uno pensa in qualsiasi momento della sua vita di avere un rapporto serio, ma poi accade sempre qualcosa che porta la consapevolezza qualche passo più avanti.
Chi si infarcisce di storielle ha trovato un modo di crescere suo. Ma non è detto che questo porti ad una consapevolezza pari di chi per esempio ha vissuto avuto una sola storia. -
Uno pensa in qualsiasi momento della sua vita di avere un rapporto serio, ma poi accade sempre qualcosa che porta la consapevolezza qualche passo più avanti.
Su questo non sono perfettamente d'accordo, c'è gente che vuole solo la sc∙∙∙ta e tale dichiara di volere. Però la regola che dici tu vale per la stragrande maggioranza dei casi, questo è certamente vero.
Chi si infarcisce di storielle ha trovato un modo di crescere suo. Ma non è detto che questo porti ad una consapevolezza pari di chi per esempio ha vissuto avuto una sola storia.
Cosa intendi dire, che chi si infarcisce di storielle "cresce" più di chi ha avuto una sola storia? Non capisco il senso di questa frase, perdonami
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Io penso che sia solo un fatto di "tappe".Non è che bisogna passare per forza dalle storielle. Però le storielle adolescenziali aiutano a spaccarsi la faccia su un terreno non troppo duro. Io ho avuto molte storielle, ma in età post-adolescenziale e che dire, mi son servite..non penso che si debbano vedere per forza i flirt come cose superficiali, anzi, aiutano ad alleggerire la cosa. Credo che il dramma sia il fatto che siamo in una società che impone la monogamia, che rende il tutto di una pesantezza oscena....quindi stay easy
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Secondo me si tratta di luoghi comuni. Ognuno ha un proprio percorso di crescita: c'è chi da il primo bacio a 14 anni e chi a 22, solo che tendiamo a "giudicare male" il secondo, in quanto "fuori dal comune", diverso dai coetanei.
Scrivo attraverso le virgolette perché per me non c'è alcuna differenza, penso che ognuno ha i suoi tempi ma al giorno d'oggi molti ragazzi giudicano male.
La maggior parte di loro va di fretta, si butta in storie serie/storielle solo perché ad una certa età "bisogna" fare esperienze.
L'amore, quello vero, può capitare a qualsiasi età: sia a 16, ed allora è il primo, sia a 40, dopo numerose storie.
Per quanto riguarda quelli che dichiarano di volere solo s∙∙∙∙∙e, beh, semplicemente non si sentono pronti per una storia seria, non vogliono "appartenere" ad una persona sola. -
Citazione
Su questo non sono perfettamente d'accordo, c'è gente che vuole solo la sc∙∙∙ta e tale dichiara di volere
Sì anche quelli esistono ma non li stavo citando in quel momento
CitazioneCosa intendi dire, che chi si infarcisce di storielle "cresce" più di chi ha avuto una sola storia? Non capisco il senso di questa frase, perdonami
No. Intendevo che ognuno usa mezzi diversi per fare "esperienza". E dato il tema de thread, NON è un valore assoluto che avere molte storielle significhi raggiungere una consapevolezza maggiore al fine di affrontare una storia seria. C'è chi questa "esperienza" la raggiunge in modo diverso,non per forza con le storielle.
Da questo si evince che: Non sono necessariamente le storielle che portano alla via della storia seria.
A mio avviso è una necessità intrinseca del maschile avere molteplici esperienze. Basti notare come viene problematizzata anche qui sul forum l'assenza di esperienza, che porta ad una forte insicurezza da cui poi è difficile uscire.
Le donne per esempio sono il contrario, vivono nel problema "dell'amore unico" sin da subito.
Più che altro le storielle servono a dare sicurezza nelle proprie capacità, più che a capire la dimensione dell'amore. Quella non si smette mai di "impararla". -
eh si, molta dell'autostima maschile, detto anche EGO, si basa su "quante te ne sei fatte", e non venite a dirmi che non è vero. Poi magari ci sono miei coetanei che a 17 anni si sono mesi con una e ancora adesso che ne hanno 30 stanno con quella, e ti vengono a fare la morale "dai svegliati, trovati una ragazza". Io ho avuto una decina di ragazze, anche straniere, e tuttavia mi sento ancora molto ignorante ed inesperto. Del resto il compito del maschio è disperdere il seme in quante più donne possibili, per cui è ovvio che più esperienze diverse si hanno e più ci si sente appagati.
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sia il fatto che siamo in una società che impone la monogamia,
frasi come queste mi scuotono
mi chiedo davvero se sono totlamente pazzo e le mie percezioni inattendibili
credo di aver visssuto in mondi paralleli per una vita intera......
probabilmente è cosi... -
Citazione
Credo che il dramma sia il fatto che siamo in una società che impone la monogamia
Non è imposta. E' necessaria. Tu sei in grado di sostenere 4 donne con altrettanti figli? Se lo sei, allora ti do ragione.
CitazioneDel resto il compito del maschio è disperdere il seme in quante più donne possibili, per cui è ovvio che più esperienze diverse si hanno e più ci si sente appagati.
Quindi tante donne gravide, sole con prole, mezze morte di parto? Praticamente un suicidio della specie.
Il compito del maschio è disperdere il seme, nella donna che reputa "migliore". Ma dato che non si smette mai di trovare di meglio, prima di fermarsi...ce ne vuole. Ed è un concetto che trova più luogo nella società odierna che quella in quella primitiva. Oggi il "No stop" è dato dalla contraccezione, dall'estinzione di alcune malattie sessualmente trasmissibili, e da un femminile "sdoganato".
Più donne possibili significa anche quelle che non aggradano fisicamente, e a me non risulta che non ci sia discriminazione da parte del maschio. -
Sono d'accordissimo sul fatto che serve in ogni caso esperienza, ma ognuno ha diritto di raggiungerla con i mezzi che riterrà più opportuni per la sua persona, ergo potrebbe anche passarci per via indiretta senza seminare tremila storielle a giro in cui magari poi ha avuto pure svariate volte la sfiga di farsi sfuggire la situazione di mano affezionandosi a quella persona pur sapendo che non doveva. Concordo con tutto ciò che ha detto Juniz, è tanto che non avevo il piacere di leggerla.
L'essere seri di per sé sicuramente fa la differenza, conosco persone che sono volutamente sole da anni e senza alcuna storiella a giro perché non hanno alcuna intenzione di sprecare il loro tempo e le loro energie in storie frivole e passeggere, al che aspettano il qualcosa di meglio.
Avevo provavo anche io questa via, ma dopo 4 anni mi ero stufata di aspettare il messia e ho iniziato a vivere di più alla giornata, pur con le sue spiacevoli conseguenze, in ogni caso ho sempre imparato qualcosa pure per vie dolorose.
Per quanto l'esperienza diretta possa essere utile per essere più disillusi e preparati per le storie future, può anche essere molto dolorosa da sostenere, quindi bisogna avere una certa forza d'animo per mettersi nelle storielle non serie, più che mai se si ha una certa sensibilità, è un campo minato su cui esplodere è facilissimo se non si è superficiali.
A volte si finisce ad accontentarsi delle cose frivole proprio perché non si riesce a trovare nessuno con cui intraprendere una storia seria, da lì poi però diventa solo mera compensazione di qualcosa che non c'è e allora è solo un cercare di zittire la frustrazione che, per quanto l'esperienza ti insegni a riconoscere svariate tipologie di persone da cui guardarti bene, finisce poi per farti sentire ancora più solo/a di prima, sapendo che sono tutte storie a breve scadenza.
Se ti andrà, ti consiglio la lettura di questo topic a tal proposito: Storie di ordinaria indecenza (o meglio la fatidica situazione del "non voglio impegnarmi")
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