La tolleranza e i suoi limiti

  • La pedagogia nera e i falsi miti

    Alice Miller, psicoterapeuta ed ex-psicoanalista freudiana, utilizza il termine “Pedagogia nera” (1980) per indicare un approccio educativo basato sull’utilizzo di castighi, punizioni corporali, regole rigide, manipolazione, induzione di paure, sottrazione d’amore, isolamento, umiliazione, disprezzo, derisione e più in generale una relazione con il bambino che sia distaccata e mai troppo amorevole. L’autrice sottolinea come questa pedagogia venga in qualche modo razionalizzata, da chi la sostiene, con il fatto di essere messa in atto “per il bene del bambino”. In realtà, continua la Miller, l’unico vero bene che ne può scaturire è esclusivamente quello dei genitori stessi e mai, in nessun modo, quello del bambino.

    Volendo riassumere il pensiero milleriano, la pedagogia nera si basa su alcuni pilastri ben definiti:

    1)Gli adulti sono i padroni (anziché i servitori) dei bambini che da loro dipendono;

    2)Essi, atteggiandosi a dèi, decidono che cosa sia giusto o ingiusto;

    3)La loro collera deriva dai loro conflitti personali;

    4)Essi ne considerano responsabile il bambino;

    5)I genitori vanno sempre difesi;

    6)I sentimenti impetuosi del bambino rappresentano un pericolo per il loro padrone;

    7)Si deve “privare” il più presto possibile il bambino della sua volontà;

    8)Tutto questo deve accadere molto presto affinché il bambino “non si accorga” di nulla e non possa smascherare gli adulti.

    La pedagogia nera fornisce sin da subito delle false informazioni che il bambino acquisisce a livello cognitivo ed emotivo e che si trasmetteranno poi di generazione in generazione. Eccone alcune:

    1)L’amore può nascere per senso del dovere;

    2)I genitori meritano rispetto a priori proprio in quanto genitori;

    3)I bambini, a priori, non meritano rispetto;

    4)L’obbedienza fortifica;

    5)Un alto grado di autostima è nocivo;

    6)Un basso grado di autostima favorisce l’altruismo;

    7)Le tenerezze sono dannose (amore cieco);

    8)È male venire incontro ai bisogni dei bambini;

    9)La severità e la freddezza costituiscono una buona preparazione per la vita;

    10)I genitori sono creature innocenti e prive di pulsioni.

    Credo che questo tipo di pedagogia sia ancora molto in auge oggi. Il problema è che troppo spesso appare in una forma velata, mascherata e dunque più difficile da percepire. Appare inoltre in una forma professionale di “pseudo-scientificità” estremamente difficile da mettere in discussione, soprattutto per un non addetto ai lavori (psicologi, medici, educatori).

    Se volete approfondire, leggete le opere di Alice Miller o comunque trovate molti articoli in rete.

  • Alice Miller, psicoterapeuta ed ex-psicoanalista freudiana, utilizza il termine “Pedagogia nera” (1980) per indicare un approccio educativo basato sull’utilizzo di castighi, punizioni corporali, regole rigide, manipolazione, induzione di paure, sottrazione d’amore, isolamento, umiliazione, disprezzo, derisione e più in generale una relazione con il bambino che sia distaccata e mai troppo amorevole.

    Le teorie della Miller sono interessanti negli studi di pedagogia e affini, tuttavia a mio avviso non andrebbero prese come teorie esatte, poiché nel tempo c'è stato modo di "testare", in qualche maniera, l'approccio totalmente privo di "negatività" nell'educazione dei minori e gli effetti sono stati paradossalmente identici all'applicazione della più rigida "pedagogia nera". Secondo molti esperti l'approccio varia da minore a minore, e l'educazione con metodi che includono la punizione non è assolutamente da escludere a prescindere.

    Provo a dare una interpretazione dei 7 punti qui elencati:

    IMHO (e secondo gli studi che ho frequentato io):

    1- gli adulti non sono ne' padroni, ne' servitori dei bambini che da loro dipendono.
    2- I genitori devono essere autorevoli (che non significa ne' onnipotenti, ne' violenti) se vogliono avere influenza sui figli.
    3- La loro collera deriva anche da loro conflitti.
    4- Spesso ne considerano ingiustamente responsabile il bambino.
    5- I genitori non vanno difesi a prescindere poiché potrebbero avere torto.
    6- I sentimenti impetuosi del bambino rappresentano un rischio per il bambino e per il rapporto con i genitori.
    7- si deve indirizzare la volontà del bambino verso azioni e pensieri costruttivi e non distruttivi. Assecondare o reprimere eccessivamente la sua volontà può essere egualmente rischioso.


    E, giusto per non farmi mancare niente, riprendo ciò che il bambino acquisisce da un educazione errata e lo riformulo in come invece dovrebbe essere secondo quello che ho studiato e appreso e penso:

    1- L'amore non può nascere per senso del dovere, ma può esisterne l'illusione.
    2- I genitori meritano rispetto, fatto salvo casi di dimostrata o dimostrabile abuso e violenze.
    3- I bambini meritano rispetto.
    4- Imparare a obbedire nobilita.
    5- un grado troppo elevato di autostima è nocivo come un grado troppo basso.
    6- vedi sopra
    7- Le tenerezze sono indispensabili.
    8- E' un dovere venire incontro ai bisogni dei bambini, purché non siano palesi capricci infantili.

    La nove e la 10 richiederebbero una discussione. In linea di massima sono false, ma c'è un fondo di verità nella 9 e la 10 è una panzana tremenda.

    Credo che questo tipo di pedagogia sia ancora molto in auge oggi. Il problema è che troppo spesso appare in una forma velata, mascherata e dunque più difficile da percepire. Appare inoltre in una forma professionale di “pseudo-scientificità” estremamente difficile da mettere in discussione, soprattutto per un non addetto ai lavori (psicologi, medici, educatori).

    Non c'è nessun complotto scientifico che maschera l'educazione "Nera" facendola apparire come "giusta". E non c'è un solo motivo per cui dovrebbe essere così, non a livello scientifico. Nelle famiglie invece è tutto diverso, poiché si tratta di un fattore culturale.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Buona giornata a tutti, interessantissima discussione.
    A mio avviso manca il suono dell'altra campana, possibile che in un forum cosi frequentato non ci siano genitori
    con figli dai 18/ 30 , con molte probabilità avrebbero anche loro qualche cosa da dire,,,,molte volte i buoni risultati
    avvengono per situazioni fortunate, buona preparazione e anche seguendo quello che l'istinto ti porta a fare .
    Il cucciolo che sgarra viene cazziato dalla madre e viene ricondotto al'ordine con autorevolezza...di seguito sta molto
    attento a rifare gli stessi errori, questo vale anche man mano che cresce
    Al giorno d'oggi ...educazione,rispetto, amorevolezza da parte dei figli con cosa è stata sostituita?
    A volte ho la sensazione,che la cosa più importante sia dare la colpa alla famiglia....sei inconcludente,tendi a
    procastinare,non hai voglia di fare un c.....o,(quel che una volta si diceva ;canetta di vetro) è senza dubbio colpa di
    mamma e papà. Non sono affatto convinta ....sarà che non amo i sensi unici,per funzionare le cose devono avere un
    paritario scambio.

  • La colpa, o meglio responsabilità dell'ambiente familiare, come causa dei problemi psicologici non è una invenzione, è un concetto noto in psicologia dalla notte dei tempi. Anche nel caso dell'autostima, se non mi credi leggi la risposta della dottoressa al mio quesito.
    Ad ogni modo, ognuno ha i suoi valori e il suo modo di vedere la vita, lungi da me voler far cambiare idea a nessuno, anzi se l'argomento è fonte di interesse potete liberamente aprire un thread specifico e vi assicuro che non interverrò , anche perchè questo thread riguarda un altro argomento. L'OT è partito da me e non mi dispiace che si sia parlato d'altro, ma adesso preferirei si tornasse al tema di partenza, grazie.

  • Sono stata accusata di essere troppo drastica nelle mie decisioni. Questo perchè, appena succedono determinate cose, io chiudo i rapporti.
    Il fatto è che per esperienza ho visto che sfinirmi di chiarimenti serve solo a mettere una pezza e poi il problema riemerge e ci si trova punto e a capo. Allora tanto vale darci un taglio subito. E' sempre una questione di fiducia e di crederci e io non credo più molto negli altri e nella possibilità di costruire dei rapporti profondi perchè questo implicherebbe fidarsi. Io faccio fatica a fidarmi e dall'altra parte ci dovrebbe essere una persona che ci tiene davvero e che non scappa appena io "faccio il riccio". Non che biasimi quelli che scappano, non è che la gente si debba per forza cimentare con i miei casini mentali. Non è che chiudo la porta se una persona non ha voglia di sbattersi per conquistare la mia fiducia e il rapporto rimane superficiale. Quasi tutti i rapporti umani, anche tra persone "sane" sono superficiali.
    La porta la chiudo quando la gente mi manca di rispetto, quella è una cosa che non tollero. E non vedo perchè la dovrei tollerare. Anche qui nel forum ho messo in ignored diverse persone per questo motivo. Per me se una persona non ti rispetta non ci sono le basi per nessun tipo di rapporto, nemmeno il più superficiale. Poi se questi me li ritrovo tra i piedi comunque per causa di forza maggiore è un casino gestire tutto quello che mi esplode dentro. Voglia di prenderli a calci, a volte.
    Adesso sto pensando che quelli che mi accusano di essere drastica mi vogliono manipolare perchè cercano di farmi abbassare la guardia ma stavolta non mi metterò in discussione per delle critiche campate in aria. E' ora che mi regoli sui miei valori, ad andare incontro agli altri ho rimediato solo dispiaceri.

    Ho riletto con attenzione...mi viene solo da dire,non ti sei fatta nessuna domanda ma ti sei già risposta da sola

    Probabilmente era uno sfogo ,senza nessun bisogno di qualsiasi riscontro buona giornata

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