sono arrivata a questo punto per una troppo lunga serie di mancanza di rispetto per i limiti imposti dalla patologia già fastidiosa che mi impedisce di vivere pienamente.
Soffro di ipersonnia idiopatica (somiglia alla narcolessia), insorta col cronicizzarsi della depressione maggiore, più ho altri acciacchi: dolori articolari piuttosto forti, disturbi gastrici e altre cose che vi risparmio ma che mi danno una stanchezza cronica e limiti fisici che non suscitano le simpatie altrui.
Per riuscire ad essere lucida sono costretta a dormire 12 ore effettive più altre 2 o 3 ore di barcollo, confusione e debolezza fisica.
Sono invalida all'80 % e pensavo che questo riconoscimento medico-legale mi avrebbe risparmiato le continue offese e mancanze di rispetto da parte altrui, ma vedo che questo è e sarà sempre uno standard della mia non brillante vita.
Le poche ore in cui sono sveglia, se davvero ho dormito tutto il necessario, sono lucida e attiva: questo forse induce in errore molte persone.
Cerco lo stesso di viaggiare e frequentare altre persone perché continuando a non coltivare le amicizie e le conoscenze si finisce completamente da soli: e non è una bella cosa, ma vedo che il mondo per me è un deserto di incomprensione.
La gente si improvvisa medico e mi da sempre consigli NON richiesti, come se non avessi già provato tutto e il contrario di tutto (ho 53 anni, per la miseria!!!).
Poi pensa alla solita mancanza da parte mia di un qualcosa, qualsiasi cosa.
Poi si ritiene in dovere di rompermi i coçli@#i per "stimolarmi" e quando fanno così comincio ad odiarli davvero, ma davvero tanto...
Se devo affrontare un viaggio con qualcuno a cui ho spiegato che voglio la libertà totale e reciproca, un po per principio e, soprattutto per via di questi problemi, ottengo risposte del tipo:
"non preoccuparti, ti SVEGLIO io!"
il che significa che non hanno recepito nemmeno una sola parola di quello che ho spiegato.
Eppure molte persone con cui ho condiviso qualcosa dichiarano di trovarsi bene con me proprio per questo senso di libertà reciproca che è uno dei principi che ho sempre avuto, anche prima di ammalarmi: ognuno deve poter fare quello che gli pare e non necessariamente bisogna fare le cose insieme, bisogna essere indipendenti l'uno dall'altro.
Le persone che non condividono questo principio non hanno affinità con me e le tengo lontane.
Chi ama la libertà apprezza questa cosa, ma nonostante ciò non accettano i miei limiti e tutti prima o poi finiscono per aggredirmi psicologicamente, al punto che sono costretta ad eclissarmi con chiunque e, visto che tanto non mi capiscono comincio a raccontare palle:
"non posso uscire perché ho un impegno" e invece sono tappata in casa che stò male.
mentire, mentire e sempre mentire: non meritano un briciolo di verità perché tanto non la capiscono

Sono arrivata al punto da odiare gli Altri!
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carissima come ti capisco ed io sono una dei "normodotati". è successo anche a me.
puoi perdonarli perchè sul serio la gente spesso e volentieri non sa quello che fa, pensa di aiutare secondo i propri parametri e fa più danno della bomba atomica.
invece pensiamo a coloro che ti apprezzano che ammirano la tua indipendenza: frequentare SOLO queste persone?
mica hai un contratto con gli altri? mica sei costretta a frequentarli!
le amicizie sono belle perchè libere,spontanee e i veri amici se sono in 3 già son tanti.
oppure,altra alternativa, frequenta chi vuoi solo per il gusto di uscire di casa, poi fai come a volte ho fatto io:loro parlano e loro si sentono.
continua a mentire, solo poche anime affini potranno capirti.
e il problema è loro non tuo. -
Mia cara, grazie per avermi risposto.
La mia indipendenza è purtroppo solo apparente, di anime affini non ne ho trovate NEMMENO UNA !!!
e ho cercato, ho cercato e continuo a cercare; quelle che trovo dopo un pò si allontanano perché non sopportano i miei limiti e hanno pregiudizi sulla malattia mentale (non esiste)
Continuo saggiamente a mantenere le "amicizie" storiche che ho, anche se ho avuto qualche volta voglia di mandarli a##ançul@, non sono veri affetti, ma nella mia situazione non posso permettermi di fare la schizzinosa.
il risultato è che non ho nessuna vera amicizia e mi sento SOLA e spesso disprezzata.
Ho paura del futuro perché a livello affettivo dipendo completamente da mia madre. Non ho potuto costruire veri affetti intorno a me.
Quando lei non ci sarà più, la mia solitudine sarà realizzata ed ho una terribile paura di impazzire del tutto.
Dentro di me, mal sopita, ho una profonda rabbia per non aver potuto vivere appieno. Perché è capitato a me?
Perché gli altri non capiscono che devo combattere con un Mostro che c'è ma non si vede. Il fatto che non si vede per loro vuol dire che non c'è.
I più Intelligenti e colti a volte riescono ad insinuare che in me ci sia qualcosa di terribilmente sbagliato e riescono a farmi disprezzare me stessa e a farmi venire atroci dubbi su quanto sono sbagliata.
Ecco perché divento cattiva e mi viene il desiderio che quel che è capitato a me possa capitare a loro anche solo per una settimana (di più no perché non lo augurerei al mio peggior nemico)
:ohno: -
carissima, le tue parole mi commuovono,proverò a risponderti.
per quanto riguarda i colti e gli intelligenti riservano anche a me lo stesso trattamento,penso che ci vede male negli altri in realtà il male lo ha in se stesso,si può sbagliare...ma di qui ad essere sbagliati..allora che dovremmo dire di berlusconi??? XD XD
battuta per sdrammatizzare un pò.
è normale poi diventare cattivi,la cattiveria genera cattiveria,solo i santi riescono a ripulirla, ma sono santi,persone eccezionali. noi siamo esseri umani, con pregi e difetti e solitudini e incomprensioni e dovremmo TUTTI prenderci meno sul serio.
carissima sia io che te dovremmo accettare la realtà perchè combatterla è inutile,quando avverrà questo staremo meglio entrambe, quando troverò il modo ti giuro che te lo dirò,perchè anche io per altri motivi vivo una situazione simile alla tua.
io ho tante persone speciali ma sono tutte nella tua milano perchè qui morivano di fame,le vedo 1 volta l'anno a natale o in estate.
poi sono sola tutto l'anno.
io quando non sono di eccessivo cattivo umore sfrutto queste conoscenze per almeno uscire di casa...e ascoltando le loro sciocchezze mi accorgo chi sta peggio? -
Chi ama la libertà apprezza questa cosa, ma nonostante ciò non accettano i miei limiti e tutti prima o poi finiscono per aggredirmi psicologicamente, al punto che sono costretta ad eclissarmi con chiunque
Non capisco questa aggressione. Se sei "sotto" di loro, nel senso che sei svantaggiata: perché mai dovrebbero aggredirti? Per divertimento?
La reazione violenta (anche psicologicamente) -che sia giustificata, giustificabile o meno- di solito ha una scatenante ben identificabile. In questo caso in quello che scrivi è omessa.quelle che trovo dopo un pò si allontanano perché non sopportano i miei limiti e hanno pregiudizi sulla malattia mentale (non esiste)
Dentro di me, mal sopita, ho una profonda rabbia per non aver potuto vivere appieno. Perché è capitato a me?
Perché gli altri non capiscono che devo combattere con un Mostro che c'è ma non si vede. Il fatto che non si vede per loro vuol dire che non c'è.
I più Intelligenti e colti a volte riescono ad insinuare che in me ci sia qualcosa di terribilmente sbagliato e riescono a farmi disprezzare me stessa e a farmi venire atroci dubbi su quanto sono sbagliata.
Ecco perché divento cattiva e mi viene il desiderio che quel che è capitato a me possa capitare a loro anche solo per una settimana (di più no perché non lo augurerei al mio peggior nemico)Questa invece la capisco. E di solito questa rabbia crea più problemi del male stesso.
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Citazione da bruce0wayne
Non capisco questa aggressione. Se sei "sotto" di loro, nel senso che sei svantaggiata: perché mai dovrebbero aggredirti? Per divertimento?
Perché devono precisare agli altri che lei è "sotto" di loro non tanto per colpa di madre natura, ma per demeriti suoi, così di riflesso loro le sono "al di sopra" per meriti propri.
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Giusto, per molti di loro era così.
La cosa spaventosa è che, alcune volte lo hanno fatto proprio per divertimento!!
Molti anni fa, quando ho avuto una delle mie più orrende ricadute (a seguito della morte di mio padre) non riuscivo nemmeno più a parlare decentemente, se tentavo di iniziare un discorso, dimenticavo quello che volevo dire dopo tre parole, le parole stesse non riuscivo a farmele venire in mente: dimenticavo le parole semplici e ricordavo quelle difficili meno adatte e tutto finiva presto con un penoso farfugliamento.
Mi vergognavo tanto ed ero terrorizzata per quello che mi stava succedendo, ma nonostante ciò non ho smesso di frequentare il mio giro di amici di allora, come invece avrei dovuto.
Tali "amici" hanno tentato di farmi diventare il loro zimbello: una s∙∙∙∙∙a veniva a cercarmi giusto per cercare di farmi balbettare; un altro ha sentenziato che ero "scesa di livello" e avevo problemi a "livello spirituale".
Oggi sono più sgamata e cerco solo persone che non possono crearmi fastidi, evito gli intellettualoidi che mi attiravano un tempo, ma è sempre un destreggiarsi:
Se organizzo un soggiorno termale con amiche, faccio i patti prima di partire (libertà e ognuno per sé), mi rassicurano che han capito ...e poi mi chiedono di uscire dopo cena per andare di qua e di là, mentre io DEVO andare a letto presto perché se no il giorno dopo riesco ad andare al mare alle 6 del pomeriggio, a causa dell'ipersonnia. Poi mi vedono che stò sempre chiusa in camera (a dormire) e mi criticano mostrando insofferenza (l'altra amica me lo ha riferito)
Guarda caso mi son trovata bene con un mio amico handicappato (zoppica pesantemente) che ben due volte è venuto a far le cure con me e non mi ha procurato fastidi: perché mi domando? Perché essendo anche lui limitato dal suo handicap, rispetta i limiti altrui.
Mi manca però un giro di amici con un livello culturale più stimolante, ma le persone più colte e intelligenti non sopportano a lungo una come me: sono "statica", "pantofolaia"(e te credo), "comoda", ecc.. . mi trovano difetti che in realtà si riconducono ad uno solo: DORMO TROPPO
Questo anno vado sola; sono talmente esasperata dalle esperienze precedenti che non mi dispiace affatto star sola 15 giorni.
Ma vedo il futuro nero
:_N -
Giusto, per molti di loro era così.
La cosa spaventosa è che, alcune volte lo hanno fatto proprio per divertimento!!Eppure c'è qualcosa che non mi torna.
Ne sono certo.
Oggi sono più sgamata e cerco solo persone che non possono crearmi fastidi, evito gli intellettualoidi che mi attiravano un tempo, ma è sempre un destreggiarsi:
Intellettualoidi?
Guarda caso mi son trovata bene con un mio amico handicappato (zoppica pesantemente) che ben due volte è venuto a far le cure con me e non mi ha procurato fastidi: perché mi domando? Perché essendo anche lui limitato dal suo handicap, rispetta i limiti altrui.
E vabbè.
Mi manca però un giro di amici con un livello culturale più stimolante, ma le persone più colte e intelligenti non sopportano a lungo una come me: sono "statica", "pantofolaia"(e te credo), "comoda", ecc..
Ma non dovrebbe essere il contrario?
Però a pensarci effettivamente per trovare comprensione devi pescare tra le persone che hanno avuto problemi paragonabili.
Che ci vuoi fare.. è umano. La raccolta di fondi per la ricerca sul cancro la fanno persone che hanno avuto uno o più casi in famiglia, amici stretti, mogli, mariti o paura per se stessi.
Per fortuna in questo caso sono tanti. Ma se pensi a mali più rari ti rendi conto del perché non ci sono cure (e nemmeno fondi per cercarle). Se non conviene, sotto nessun punto di vista, non c'è etica che tenga.
(mi sembra di averla già scritta quest'ultima frase) -
Eppure c'è qualcosa che non mi torna.
Ne sono certo.
Se, come dici tu "tutti mentono" non ti tornerà mai nulla
Intellettualoidi?
Hai presente quelle persone che più che ESSERE intellettuali ASSUMONO le POSE da intellettuale?
E vabbè.
Come giustamente hai detto: "Però a pensarci effettivamente per trovare comprensione devi pescare tra le persone che hanno avuto problemi paragonabili." il mio amico zoppica e quindi ha un LIMITE fisico che gli da SOFFERENZA; ecco perché capisce e addirittura RISPETTA i limiti e la sofferenza altrui
Ma non dovrebbe essere il contrario?
Non ho capito cosa intendi, scusami...
-
Hai presente quelle persone che più che ESSERE intellettuali ASSUMONO le POSE da intellettuale?
Si
Se, come dici tu "tutti mentono" non ti tornerà mai nulla
Bisogna, nel limite del possibile, imparare a capire quando mentono.
Da "traumatizzati" è più facile che da "normali/banali".Come giustamente hai detto: "Però a pensarci effettivamente per trovare comprensione devi pescare tra le persone che hanno avuto problemi paragonabili." il mio amico zoppica e quindi ha un LIMITE fisico che gli da SOFFERENZA; ecco perché capisce e addirittura RISPETTA i limiti e la sofferenza altrui
Che palle però. Possibile che non si trovi chi si presta anche senza aver assaggiato lo stesso male (o uno paragonabile)?
Che cosa triste.
Purtroppo non posso nemmeno fare un'auto-valutazione in merito per vari motivi personali.
Però mi rendo conto che non ne conosco di persone che tollerano anche senza subire lo stesso male.Non ho capito cosa intendi, scusami...
E' il discorso del paragrafo precedente.
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