Depressione, è possibile guarire oppure no?

  • ciao, credo che la depressione sia in ogni caso "genetica" sia che sia reattiva o altro...al medesimo evento luttuoso o tragico le reazioni sono diversissime molti hanno solo una malinconia o tristezza, chi sviluppa depressione ha già un indice genetico. Poi, entro certi limiti, lo ritengo un prezioso "abisso" dove profondità, sensibilità e creatività possono germogliare. Il termine "malattia" esiste solo in questione di numeri...se cento persone piangono ad un ricordo doloroso e dieci non hanno reazioni, i cento considereranno "pazzi" quei dieci...
    La società non tollera il dolore emotivo, la sensibilità e tutto il corollario...quindi chi si trova a soffrire è terrorizzato inizialmente perchè è "proibito" soffrire e farsi vedere soffrire...e peggiora...

  • Si filosoficamente siamo d'accordo.

    Da un punto di vista oggettivo : le depressioni, non la depressione.

    Certo che è nella genetica:altrimenti non le svilupperemmo.

    Non concordo sul termine malattia.

    Lo sono.

    Non è un concetto filosofico opinabile, ma un concetto medico .


    Anche chi non piange a un ricordo doloroso può essere depresso.

    Io non piangevo mai.

    Ne piango quasi mai adesso: non cambia la situazione in termini di depressione.

    Evento luttuoso non ho reazioni di nessun tipo (ti scrivo per eventi importanti vissuti).

    Se escludiamo le realtà oggettive cioè: esistono, ce ne son più di una, son malattie, son distinguibili ,classificabili, marcabili,ciò è dimostrabile in "Evidenced Based",e ne ho elencate le tipologie che racchiudono anche di quei sintomi che descrivi.

    (Il tuo post è comunque bello Alask, grazie)

    Ho sciupato il tempo, ed ora il tempo sciupa me. (William Shakespeare)

  • si hai ragione sul tipo di reazione (non per forza si piange o dispera) era un esempio, sul termine malattia parlando di cervello, organo ancora in una fase iniziale di comprensione, credo che solo in casi realmente gravi, il termine malattia sia pienamente corretto. Ma resta una mia umile opinione.
    Coltivare le nostra profondità, anche più oscure e curarsi, in particolare in quei momenti acuti di puro e ciclico dolore senza scopo, nei momenti più calmi e positivi rafforzarsi con disciplina...sarà una manna quando si ricadrà nel baratro, quei momenti di forza realizzati torneranno in aiuto.

  • D'accordo con te Adam.
    Non solo: esiste già la medicina di PRECISIONE:

    Non è nemmeno vero che non si possano identificare i parametri della depressione : si può fare benissimo anche quello.
    I markers, non è vero che [u]non
    esistono parametrazioni.
    Questo lo afferma il professor Claudio Mencacci presidente della Società Italiana di Psichiatria, direttore del reparto di NEUROSCIENZE dell'ospedale Fatebenetfratelli -Sacco di Milano Per la psichiatria, che ha sempre lamentato di non poter disporre di una lastra radiografica o di un esame del sangue per sostenere le sue diagnosi, quella che si intravvede è davvero una svolta epocale. Anche i dottori della mente potranno prescrivere dati alla mano, e non solo in base alla preparazione e all'intuito. Il professor Mencacci ha fatto presente che la realtà di una psichiatria di precisione avrà col tempo anche un effetto rassicurante sui malati di depressione: se oggi al 77 per cento dichiarano fiducia nella possibilità di guarire grazie alle cure disponibili, nella realtà soltanto 1 su 3 si cura DAVVERO per paura degli effetti collaterali o di diventare dipendente.



    L'articolo che ne descrive è stato proposto dalla FONDAZIONE VERONESI.

    Ho sciupato il tempo, ed ora il tempo sciupa me. (William Shakespeare)

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