Il bullismo che mi ha distrutto l'autostima.

  • Ciao a tutti! Questo è il mio primo post e volevo parlarvi del problema che mi ha condizionato tutta l'esistenza: il bullismo. Fin da piccola (purtroppo o per fortuna, a seconda dei punti di vista) ero una bambina molto tranquilla e riflessiva che amava la lettura e lo studio. Parlavo poco ed ero sempre gentile con tutti, peccato che l'unica cosa che ottenevo in cambio erano gli scherzi dei maschi e le prese in giro delle femmine. Al campo estivo mi tiravano addosso gli insetti, le bambine a scuola scrivevano "xxx è una mer∙∙ccia" sulla lavagna. Io soffrivo tantissimo ma non dicevo mai niente e finii così per diventare estremamente solitaria. Questa cosa però alle elementari la superai perchè perlomeno avevo dalla mia parte i professori che mi facevano tanti complimenti. Alle medie, invece, le cose divennero insostenibili: i compagni mi insultavano ogni giorno, specialmente riguardo al mio aspetto, mentre le ragazze su come mi vestivo. Il momento più terribile era a mensa, quando stavo sempre da sola e gli altri mi lanciavano il cibo. E i professori ovviamente non osavano dir niente, sti s∙∙∙∙∙i. Ovviamente questi miei compagni cominciavano ad uscire la sera e si vantavano di bere e fumare. Io sviluppai un odio verso questo genere di divertimenti semplicemente per il fatto che mi ricordavano loro (cosa veramente triste). Chiaramente ero presa per il c∙∙o anche per il fatto che leggessi molto; insomma, tutto ciò che ero o facevo ero una barzelletta vivente. Decisi di fare il liceo classico, così non avrei più rivisto quelle persone e ne avrei trovate altre a cui sicuramente piacesse leggere e studiare come a me. Purtroppo anche lì non ebbi fortuna. Erano più o meno tutti figli di papà e mi presero subito di mira perchè venivo da un paesino collinare ed ero figlia di operai. Questo mi fece stare malissimo e cominciai a credere che veramente dovevo avere qualche cosa che non andava perchè nessuno mi accettava. Cominciai ad andare in depressione quando scoprii che l'unica ragazza con cui avevo stretto amicizia diceva in giro che ero bruttissima e che in realtà non mi sopportava. Allora a 15 anni tentai il suicidio ma non ci riuscii per mancanza di coraggio. Senza contare che fui rifiutata da tutti i ragazzi con cui ci provai, tra l'altro raccogliendo l'unica dose di dignità rimasta. Passai anni a piangere e a sentirmi prendere in giro, fino alla fine del liceo. A questo punto ci fu un uomo più grande che cominciò a corteggiarmi e a dirmi che ero bella e che piacevo. Io allora commisi il grave errore di frequentarlo, perchè non mi ero mai sentita dire quelle parole, ero convinta che non sarei mai piaciuta a nessuno. Me ne pento amaramente ora. Dopo ebbi una storia di 2 anni con un uomo più grande di 20 anni e comunque una storia seria mi fece acquistare fiducia in me. In università ci fu la mia rinascita. Incontrai delle persone meravigliose, tutte intelligenti, simpatiche, piacenti, aperte con cui mi inserii subito e grazie a loro cominciò la mia trasformazione. Sono quindi cambiata molto, ora sono aperta e anche migliorata d'aspetto, tanto che mi avevano chiesto di fare una sfilata in intimo e costume da bagno per un concorso. Inoltre non sono più rigida sui divertimenti: anche io ho cominciato a frequentare discoteche e locali, ho anche scoperto di ballare molto bene (mentre prima ero troppo timida per provarci) e anche in questo mi fanno tutti molti complimenti.
    Nonostante ciò, sono tuttora incredibilmente complessata. Mi sembra di essere inferiore a tutte le altre ragazze, sono molto gelosa perchè sono convinta che chiunque sia migliore di me. Mi trovo comunque non bella e mi faccio problemi sulle mie forme, in quanto ho i fianchi larghi e tutti mi hanno sempre criticata per questo. Il mio ragazzo attuale mi dice che non posso sempre pensare al passato e che devo rendermi conto che non sono più la ragazza di prima. Ma quelle battute e quelle ragazze "in" che mi hanno sempre umiliata mi tornano ancora alla mente e se qualcuno ride penso ancora che stia ridendo di me. Non so veramente come uscirne definitivamente, visto che sono ormai passati 5 anni e dovrei averle rimosse, quelle cose.
    Se vi ho annoiato vi prego di scusarmi, ma non avevo mai raccontato tutto questo a nessuno e mi sono tolta un grande peso dal cuore. Un bacio a tutti.

  • Nonostante ciò, sono tuttora incredibilmente complessata.

    Non serve cambiare vita per illudersi di essere cambiati, e che tutto sia cambiato. Quei fantasmi purtroppo restano dentro, e non si tolgono piu' dalle balle. In ogni cosa che vedi o che senti, vedrai riflesso il passato con i suoi traumi. Io non ho ancora trovato il modo di distruggere quei fantasmi, e non so nemmeno se esista. Piu' ci penso, piu' dico che voglio provarci, e piu' mi rendo conto che e' inutile. Forse un giorno trovero' una soluzione o forse imparero' a conviverci, ma nel frattempo ti dico che quello che stai provando anche a distanza di molto tempo e' normale. Chi ti dice che "e' tutto passato" e non ha senso pensarci piu', e' una persona che non sa di cosa parla. Chi ha provato certe cose di persona sa la verita', e sa che il "passato" ha insegnato dinamiche che possono benissimo ripetersi nel presente. A chi fa un incidente perche' correva troppo, il fantasma dell'incidente tornera' a ricordargli di andare piu' piano, che puo' capitare di nuovo, che c'e' qualcosa da imparare. Ma a chi ha subito ripetutamente l'essenza della stupidita' e della cattiveria umana sulla propria pelle, il fantasma cosa potra' mai insegnare di buono? "Se non ti vesti bene secondo parametri che comunque sono stabiliti dagli altri, sarai disprezzata ed attaccata". Ecco un esempio di insegnamento. E chi ha coraggio di controbattere al ragionamento del fantasma, quando lui ha tonnellate di FATTI da portare per supportare la sua opinione?
    Credo che l'unica via sia lasciare che tutto scorra e sperare che migliori col tempo, oppure trovare un modo di reinterpretare il passato e rivedere il presente. Quest'ultima soluzione non ho ancora capito come sia fattibile nella pratica, comunque. Se hai parecchi soldi e tempo da "perdere", potresti provare con una terapia psicologica. Sarei comunque molto curioso di sapere come uno psicoterapeuta possa riuscire ad essere piu' convincente dei fantasmi, ovvero come possa reinterpretare fatti molto negativi in chiave positiva e neutralizzare gli insegnamenti dannosi che ne sono conseguiti. Riesco solo ad immaginare arrampicamenti sugli specchi, di fronte al povero paziente che non sa se fare finta di credergli o no.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Ciao Doll_ Parts (come la canzone delle Hole? :) ),
    vorrei scriverti delle parole di conforto e speranza, ma non so se ne sono capace...
    Anch'io sono stata vittima di episodi di bullismo durante l'adolescenza, e anch'io, anche se ormai sono passati una decina di anni da quel periodo, fatico a liberarmene.
    Ti capisco perfettamente quando parli di come il bullismo ti ha distrutto l'autostima, perché anche per me è così... nonostante siano trascorsi ormai tanti anni, nonostante ormai non mi capiti più di essere presa in giro, nonostante abbia anch'io incontrato degli uomini che mi hanno trovata attraente... resta sempre quella sofferenza dentro, vero? E anche quando qualcuno ti fa un complimento, sotto sotto, non gli credi mai veramente, e lo consideri un pazzo...
    Io ancora adesso fatico ad accettare di poter piacere a qualcuno, e soprattutto che qualcuno possa ricambiare il mio interesse... a causa di ciò, ho perso anche delle occasioni che potevano essere positive...
    Non lo so, forse poi sbagliamo noi a fissarci sempre sul passato, sulle sofferenze che abbiamo avuto... non dando al presente, e al fatto che ora quelle sofferenze non ci sono più, il giusto peso... è come se ci fosse una tendenza "masochistica" dentro di noi... come se avessimo sempre bisogno di soffrire, anche se ormai non ne abbiamo più le ragioni...
    Non lo so... speriamo che risponda qualcuno che ha vissuto questo tipo di esperienza, e che con gli anni è riuscito a lasciarsela alle spalle, per aiutarci a capire come ha fatto...

    "E miracolosamente non ho smesso di sognare E miracolosamente non riesco a non sperare E se c'è un segreto è fare tutto come se vedessi solo il sole" Elisa - Qualcosa che non c'è

  • Ciao Doll_ Parts (come la canzone delle Hole? ),

    Sì esatto :D

    Avete entrambi ragione. Diverso, hai ragione quando dici che uno che non prova alla fine non può aiutare e infatti ho scritto qui proprio perchè ho letto altri post molto simili alla mia esperienza e mi sentivo quindi più compresa :) . E lady urano hai detto delle sacrosante verità. ovvero il non riuscire più ad apprezzare i complimenti in toto, perchè comunque, so che sembra assurdo, ma io dico sempre che se la gente mi avesse conosciuto prima non avrebbe provato attrazione per me e nonostante questo ragionamento sia completamente insensato lo penso veramente. E nell'adolescenza mi ripetevo sempre una frase della canzone delle Hole sopra citata: Someday you will ache like I ache (Un giorno soffrirete come soffro io).

  • Diverso. Gli insulti e le offese che si subiscono insegnano in quale modo ci si deve muovere nelle relazioni sociali per evitarle.

    L'errore che solitamente viene fatto è credere che la colpa sia principalmente degli altri. Invece non è affatto così se situazioni di bullismo o di disagio relazionale si ripetono in più contesti. La colpa è nell'essere predisposti a subire tramite atteggiamenti, modi di comunicare o anche di vestire che possono indurre gli altri a comportarsi in una determinata maniera. Quello che voglio dire è che può capitare a tutti di trovare un contesto nel quale non trovarsi a proprio agio ed essere presi in giro, direi quasi fisiologico. Non è fisiologico se questo problema si ripete in diversi contesti in maniera quasi automatica, come mi sembra di ravvisare nella storia di doll.

    In sintesi, anche le batoste ripetute possono servire se si ha la lucidità di capire da dove scaturiscono. Fossi in te considererei il passato come un monito per evitare alcuni comportamenti che possono far ripetere quella situazione. Niente più di questo.

  • Doll_Parts, ma i tuoi genitori in tutto questo che ruolo hanno avuto?
    Scusa la curiosità, solo per capire.
    (Scusate l'OT, ma sarebbe interessante sentire anche le risposte degli altri.)

  • Doll_Parts, ma i tuoi genitori in tutto questo che ruolo hanno avuto?

    Citazione

    Mia mamma pensava solo ai miei voti ed è sempre stata stressata dal suo lavoro quindi non le volevo creare preoccupazioni in più, visto che soffriva di crisi depressive. Una volta mi sono azzardata a dire che volevo cambiare scuola e lei mi ha risposto con un no categorico perchè per lei sarei stata "un fallimento". Mio padre non lo nomino nemmeno, ha dei brutti vizi e non si è mai interessato alla mia vita.

  • Il fatto è che al tempo tu eri troppo piccola per capire, per difenderti, per sapere cosa fare.
    I tuoi genitori avrebbero dovuto proteggerti e guidarti, ma non l'hanno fatto.
    Ora sei adulta e sei padrona della tua vita. L'autostima si può ricostruire, poco alla volta.
    Penso che i progressi che hai fatto in 5 anni siano già straordinari, dovresti esserne fiera.

  • L'errore che solitamente viene fatto è credere che la colpa sia principalmente degli altri.

    Infatti ho scritto che ho sempre pensato che il problema fossi io, però capisci che anche a me non andrà a genio qualcuno ogni tanto, ma non per questo gli rendo la vita un inferno. Il rispetto credo ci debba sempre essere.

    Penso che i progressi che hai fatto in 5 anni siano già straordinari, dovresti esserne fiera

    Sì, me ne stupisco anche io. Avevo anche pensato di andare a fare qualche seduta per quei momenti in cui mi ritrovo ad avere le stesse paranoie di prima, ma penso che in questi casi la cura migliore sia quella di stare a contatto con persone a cui piaci (come persona ovviamente), così da non pensare a quegli episodi.

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