C’è una duplice verità a riguardo, costituita in parte da una presa di coscienza ed in parte da serena rassegnazione. La presa di coscienza sta nel fatto che, qualunque sia la ragione, le vite e il rapporto di noi tutti sono cambiati ed hanno preso una direzione che ci ha allontanato. E’ un peccato, ma a malincuore o meno, la cosa va accettata, perciò ritengo corretto comprendere che una persona “c’abbia i c∙∙∙i propri” e non possa o non voglia dedicare agli altri il proprio tempo più del necessario. Per tale ragione ritengo superflue anche le spiegazioni, perché è ugualmente comprensibile che una persona non sia obbligata a giustificare ogni singolo dettaglio della propria esistenza; non a tutto il mondo, almeno. Questa mia logorrea, comunque, rischia di somigliare troppo alle lagne che tanto odio, fatte da gente che tende a rimarcare le presunte colpe altrui per poi, nel momento in cui qualcuno degli interessati si scoccia e si difende, frignare della propria innocenza e sincerità. In mio soccorso arriva quindi la parte relativa alla rassegnazione: mi sono reso conto che in qualche modo non mi importa più se gli altri mi ignorano. Essere invisibile mi sta bene. C’è stato un periodo in cui avrei dato molto peso a ogni singolo gesto o parola e anche saltare un solo incontro mi avrebbe gettato nel panico, ma adesso non mi interessa più. Sono restio al cambiamento, ma prima o poi mi abituo. Dopotutto, sono solo tornato ad essere quello che ero prima di incontrarti. Non sono io quello che ha un disperato bisogno di interfacciarsi ed interagire con qualcuno, non sono io quello che si rifiuta di fare le stesse rinunce che ha imposto agli altri, non sono io a non sapere cosa voglio. Io non aspetto altro che di svanire e mi sta bene così.

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Per tale ragione ritengo superflue anche le spiegazioni, perché è ugualmente comprensibile che una persona non sia obbligata a giustificare ogni singolo dettaglio della propria esistenza
Dipende dal tipo di rapporto che c'è e c'è stato, gully. Per me una spiegazione, per esempio come nel caso che hai citato, ad un allontanamento o altro deve essere data, per correttezza, se ci si tiene anche in minima parte ad una persona, e se questa non ci ha arrecato danni irreparabili.
È troppo facile agire in silenzio, nell'ombra. Bisogna avere la maturità e le palle per giustificare l'allontanamento o l'interruzione di un rapporto. -
Dipende dal tipo di rapporto che c'è e c'è stato, gully. Per me una spiegazione, per esempio come nel caso che hai citato, ad un allontanamento o altro deve essere data, per correttezza, se ci si tiene anche in minima parte ad una persona, e se questa non ci ha arrecato danni irreparabili.
È troppo facile agire in silenzio, nell'ombra. Bisogna avere la maturità e le palle per giustificare l'allontanamento o l'interruzione di un rapporto.Beh, è chiaro che se una persona ritiene di meritare una spiegazione può sempre chiederla. Il caso specifico riguarda un gruppo che si è pian piano separato. Qualcuno degli altri che sono stati allontanati, al contrario di me, ha in effetti preteso una spiegazione e la cosa è diventata problematica quando la stessa non è stata ritenuta una motivazione valida. Io ho assistito al colloquio e mi sono reso conto che le cose si erano guastate e semplicemente nessuna delle due parti voleva ammetterlo. Uno accusava l'altro di aver impartito una punizione ingiusta, l'altro rispondeva di stare subendo accuse infondate. Sembrava una gara nella quale il perdente avrebbe ammesso di essere lui ad aver voluto allontanare l'altro. Ora immagina che questa conversazione sia avvenuta tra due persone, ciascuna della quale rappresentava un gruppo. Potendo parlare per me, avrei usato parole diverse, ma questa possibilità non c'è stata. Nessuno mi ha chiesto se fossi d'accordo nell'essere rappresentato. Io le spiegazioni non le volevo, non mi servivano, soprattutto perché il motivo dell'allontanamento, giusto o sbagliato che sia, lo conosco. Se ti stai chiedendo come mai non sono intervenuto al fine di esercitare il diritto a parlare per me, sappi che io ufficialmente non sono a conoscenza della conversazione che queste due persone hanno avuto. L'unica cosa che so è che adesso tra loro due c'è una grande amicizia, della quale ormai faccio parte solo marginalmente. Sono stato invitato a rientrarvi,ma sinceramente non la voglio più, mi sembra una cosa "per gentile concessione". E non la voglio.
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A volte vorremmo gridare qualcosa in faccia a qualcuno, ma non lo facciamo. E' vigliaccheria la nostra? O semplicemente le circostanze non ce lo permettono, perchè non vogliamo ferire il nostro interlocutore oppure perchè (come nel mio caso) siamo a conoscenza delle ritorsioni che ne conseguirebbero? Oppure perchè una buona risposta ci è venuta in mente in ritardo, quando ormai la conversazione era chiusa? Qui potete scrivere tutto quello che avreste voluto avere l'occasione di sbattere in faccia a qualcuno. Inizio io....
Onestamente? Non men'è mai fregato niente di sfogarmi in questo modo, di urlare qualcosa in faccia a qualcuno etc. Urlare mi sa di isterico e a me gli isterici non piacciono, i miei chiarimenti li ho sempre fatti con la maggior calma possibile e trovo che le parole ben dette siano molto più efficaci di quelle urlate. Per sfogare i nervi preferisco la meditazione e lo sport.
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Onestamente? Non men'è mai fregato niente di sfogarmi in questo modo, di urlare qualcosa in faccia a qualcuno etc. Urlare mi sa di isterico e a me gli isterici non piacciono, i miei chiarimenti li ho sempre fatti con la maggior calma possibile e trovo che le parole ben dette siano molto più efficaci di quelle urlate. Per sfogare i nervi preferisco la meditazione e lo sport.
Va benissimo, è magnifico, ma non tutti quelli che hanno postato qui lo hanno fatto con l'intento di urlare. Non tutti trovano subito le parole giuste. Va benissimo che a te questo thread non serva, ma allo stesso tempo va bene anche che ci siano persone alle quali sia utile.
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Vorrei sapere quando tutto quello che fanno gli altri potrò farlo anche io. E con questo non intendo dire che sto chiedendo il permesso a qualcuno. La libertà di interagire con altre persone, visto che non stiamo parlando di sesso o scambio di liquidi, non può essere soggetta al benestare altrui, ne' può essere usata come moneta di scambio. Quello che chiedo è che non mi vengano montati casini quando mi comporto come gli altri.
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Sta a te imparare ad ignorare i "casini" che ti vengono montati, se non li trovi legittimi...
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Va benissimo che a te questo thread non serva, ma allo stesso tempo va bene anche che ci siano persone alle quali sia utile.
Il thread non c'entra nulla con la mia risposta la quale era solo in replica al tuo post!
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Ailene
Thread chiuso.
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