Sfogatevi

- Sarò arrogante ad averlo pensato, ma un po' ero migliorato. Si vede che se non puoi lamentarti di me non sei contenta. Se sta bene a te...
- La regola del non avere segreti dovrebbe valere per entrambi.
- Addio amica mia, ti ringrazio di tutto, ti ringrazio di cuore.... c∙∙∙o, quanto mi mancherai.
- Non ho bisogno che elemosini parole per mio conto. Se ha deciso di non parlarmi più, va bene così. E' quello che volevi, no?
- Ti auguro che le decisioni che prenderai siano guidate da una coscienza immacolata.
- Spero che ti soddisfi che io sia passato per bugiardo e tu sia la brava persona.
- Mentre io torno a sprofondare nel panico, tu stai in pace.
- Basta la parola di un altro per cambiare tutti i nostri piani.
- Fermatevi, cuore e mente. Uccidetemi, se serve a vincere questo dolore insopportabile.
- Giustizia è fatta: tu felice e io triste.
- Ogni tanto i ricordi riaffiorano. Ci vorrà del tempo.
- 1000 gli errori degli altri, 0 le condanne. 1 il mio "errore", 1000 le condanne.
- Sento.... freddo.
- Non riesco a vivere con addosso la paura che chiedere se qualcosa non va ti dia fastidio.
- Quello che hai fatto per me non sarà dimenticato facilmente.
- Sei in ansia? Beh, adesso sai come vivo io. OGNI. SINGOLO. GIORNO. Ah, e a me non dirlo: sto pagando per i miei crimini, ma continuo a vedere te che li commetti.
- Sto per cedere.
- Eravamo amici. Non ho capito che male ci fosse.
- Cosa ti mette in ansia? Il tuo appuntamento con la verità?
- Le persone più docili sono quelle che prendono più bastonate.
- Vorrei dirti tante, tante cose, amica mia. Ma se ogni parola o ogni gesto può essere quello sbagliato, sono costretto a tacere e a guardarti da lontano.

Non solo questa, ma anche la scorsa settimana è stata lunga. Lunghissima. E non posso dirlo a nessuno, non più. L'ultima immagine di te che mi è rimasta è stata il tuo volto incorniciato dal finestrino dell'auto mentre ti allontanavi, con un'espressione un po' triste. E se io morissi ora, quello sarebbe il nostro ultimo incontro e le ultime parole che ti ho detto di persona sarebbero "ti scriverò". Cosa che per i motivi che conosci, non ho fatto.

Non so cosa dirti, onestamente. Forse si aspettava che ti rimproverassi come probabilmente avrei fatto con lei. Il fatto è che al di là di quello che potrei pensare della vicenda e del livello di confidenza che c’è tra noi, tu stavi solo raccontandoci un fatterello, quindi più di una battuta (perché altro non era) non ho pensato di potermi permettere di fare. Non mi è sembrato mi fosse stata richiesta un’opinione seria: si stavano dicendo due chiacchiere, nulla più. Infine io non sono tuo padre o tuo marito, quindi non era assolutamente il caso di salire in cattedra, soprattutto se non richiesto. Diverso è per la mia famiglia: io sono indirettamente responsabile di tutti i danni che potrebbe arrecare agli altri o a se stessa, quindi forse è plausibile che io la rimproveri. A quanto pare non è così. Alla fine il problema vero è uno: io i miei errori devo pagarli a vita.

È bello avere ragione raccontando le storie al contrario. Non è vero che ti lascio fare per poi lamentarmi delle tue decisioni. La verità è che prima decidi una cosa e poi mi chiedi che ne penso. E se per errore la mia risposta dovesse andare a collidere con quello che hai già deciso, mi ripeti la domanda più e più volte, finché non ti do la risposta che ti piace.
È bello provare la propria innocenza negando alcuni fatti e fingendo di dimenticarne altri.
È bello fare due pesi e due misure. Tu puoi continuare a mettermi in secondo piano persino rispetto a personaggi che nemmeno esistono e puoi continuare a scambiare foto di sconosciuti con le tue amichette della palestra, cosa che comunque negheresti fino alla morte, mentre io devo avere paura di rivolgere la parola a chi ho di fronte.
A questo punto io sono solo quello che deve accompagnarti quando esci con i tuoi amici, che amici miei non possono essere. Sono persone fantastiche, ma non posso rivolgere loro la parola e non ci sto bene. Però sono costretto a uscire comunque con loro. Come faccio a vivere così?

Non è un problema, parteciperò. Non sto dicendo nulla per due motivi: il primo è che non mi è stata chiesta un'opinione. Il secondo è che tanto anche se richiesta, la mia opinione non conta veramente. Vorrà dire che visto come si sono messe le cose, ricorrerò ad un comportamento che lei incoraggia gli altri ad assumere: le lascerò fare tutto quello che vuole, le lascerò fare tutto quello che ha già deciso di fare e del quale mi chiede un'opinione solo per prendermi per i fondelli. Poi, al momento giusto gliela farò pagare.

Vorrei fare qualcosa per te, amica mia. Un regalo, magari. Qualcosa di carino. Un fiore, forse. Ma non lo farò. I miei gesti, a quanto pare, non sono guidati da pensieri puri. Noi maschi abbiamo la coscienza sporca. Sempre. Essere amici di una donna, per noi, non è fattibile senza vedere il lato "orizzontale" della cosa. Stringiamo un'amicizia con voi col solo scopo, un giorno, di poter stringere qualche parte del vostro corpo.
Voi, al contrario, siete capaci di distinguere le due cose. Voi sapete bene qual è il limite. Però ,se mi permettete, da come vi sento parlare, credo che ciò valga unicamente nel caso in cui di fronte avete una persona come me, un signor nessuno, ma sono abbastanza certo che se al mio posto ci fosse [inserire nome del figo di turno] non esistereste a sbattervelo, probabilmente in presenza del vostro compagno. Non è una giustificazione, ma almeno noi maschi dalla coscienza sporca, ammesso che sia vero che verso le nostre amicizie in gonnella proviamo anche attrazione fisica, ce l'abbiamo verso una persona che conosciamo, almeno un po'.

Poi non dire che io le cose me le immagino. Mi avevi detto che quest'anno non te ne saresti interessata, invece hai spostato l'appuntamento col ginecologo pur di andare a fare 'sta c∙∙∙o di torta. Ma questo bambino i genitori non ce li ha? Ti preoccupa più il compleanno di tuo nipote della tua gravidanza a rischio? E io dovrei volere dei figli da te? Ma vaff∙∙∙∙lo!!!