È giusto avere segreti nella coppia o bisogna dirsi tutto?

  • il legame affettivo si distingue proprio per questo, dopo che ognuno di noi ha fatto le sue belle esperienze da singolo poi cerca una nuova espressione nella coppia prima e nella famiglia poi...ma non sono cose da leggere sui libri, si devono provare e non e' un involuzione anzi...ma poi come si fa a pensare di togliere il pane ai figli...forse tu non ne hai per dire questo, vero?

    A parte che io ho scritto "togliersi il pane di bocca per darlo ai figli" e non il contrario :)

    In ogni caso l'uomo è una bestia che vive in branco, ma è individualista. Per istinto cerca di avere per se' il meglio e poi pensa agli altri (partner compreso/a), anche se così non sembra (accade in ogni caso inconsciamente).

    Fa eccezione solo la questione prole, per cui l'individuo mette a rischio la propria esistenza (e anche quella della coppia se serve) per avere la garanzia di aver figli e che essi stiano bene o quantomeno sopravvivano.
    Ma la coppia in se' NON è al di sopra del singolo (e non deve esserlo se non in rari casi!).

    La coppia sussiste solo se i singoli, in autonomia, stanno bene e sono completi (di segreti, anche). Non è corretto, ne' moralmente, ne' legalmente che vi siano dipendenze vitali o condivisioni totali obbligatorie tra i due, se non per argomenti inerenti alla coppia in se'.

    Se non si sta bene con se stessi non si può voler bene agli altri. Chi è pudico deve avere la libertà di non girare nudo per casa e, soprattutto, di non veder girare gli altri nudi per casa: pena la rottura dell'armonia di coppia. Il nudo è di per se una di quelle tipologie di segreti.

    Altre tipologie di segreti o omissioni comuni nella coppia sono le uscite tra amici, le passioni non condivise, le amicizie non condivise, persino le perversioni sessuali non condivise o quello che accade sul lavoro.
    Anche una parte delle spese dovrebbe essere "segreta". Nel bilancio familiare una quota (piccola!) dovrebbe essere destinata alle spese personali non questionabili o ispezionabili dal partner.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Non vedo francamente la necessità di tenere segrete piccole spese personali per i propri hobbies... né la segretezza su amicizie non condivise. Alle volte tali segreti finiscono più per insospettire il partner e farlo dubitare della propria buona fede, piuttosto che creare armonia nella coppia.

    Che ognuno possa coltivare attività o amicizie in modo indipendente dall'altro, è cosa sacrosanta... ma non vedo perché volutamente nasconderle, fingendo che non ci siano. In un matrimonio è deleterio, e anche molto difficile. Pensiamo al marito fotoamatore, che si compra la telecamera da 1000 euro e non vuole farlo sapere alla moglie. Al di là dell'infantilismo della cosa, occorre anche nasconderla dentro casa. E a che pro?

    “Se qualcuno ti dice che non ci sono verità, o che la verità è solo relativa, ti sta chiedendo di non credergli. E allora non credergli.”

  • Nella coppia a volte alcune omissioni evitano litigi, magari dirsi le cose in un secondo momento quando la tensione non c'è più, comunque qualche segreto: non ci vedo niente di male, sempre se non è niente di importante

  • In quel caso non si tratta di segreti, ma di cose inutili da dire al partner ai fini della relazione.

    Ovvio che non si può raccontare tutto, mica ogni giorno ci si mette a tavolino a raccontarsi reciprocamente la giornata nei minimi dettagli (ho fatto questo, questo e quest'altro) :)

    Ma il termine "segreto" sottintende che è una cosa che forse sarebbe bene che il partner sappia.

    “Se qualcuno ti dice che non ci sono verità, o che la verità è solo relativa, ti sta chiedendo di non credergli. E allora non credergli.”

  • Non vedo francamente la necessità di tenere segrete piccole spese personali per i propri hobbies... né la segretezza su amicizie non condivise. Alle volte tali segreti finiscono più per insospettire il partner e farlo dubitare della propria buona fede, piuttosto che creare armonia nella coppia.

    Che ognuno possa coltivare attività o amicizie in modo indipendente dall'altro, è cosa sacrosanta... ma non vedo perché volutamente nasconderle, fingendo che non ci siano. In un matrimonio è deleterio, e anche molto difficile. Pensiamo al marito fotoamatore, che si compra la telecamera da 1000 euro e non vuole farlo sapere alla moglie. Al di là dell'infantilismo della cosa, occorre anche nasconderla dentro casa. E a che pro?

    Non ci deve essere la "necessità" di nascondere, ma la libertà di non dichiarare se non necessario o quando può creare inutile astio.
    Se una quota di soldi non è questionabile dal partner si sentiranno entrambi liberi di fare quello che gli pare senza temere giudizi, magari inconsapevoli.

    Il dubbio è normale e oserei dire indispensabile. Deve esistere anche perché di tanto in tanto va "svelato" e perché ci deve essere fiducia tra i due.

    "Nascondere volutamente" non è corretto, ma omettere se non indispensabile il dichiararlo o per non offendere, Sì.

    Il fotoamatore comprerà la fotocamera con la sua quota (non scritta e non "pesata") di soldi non questionabili. Lei non avrà modo di rinfacciare la spesa e poi magari si ritrovano a farsi foto sexy e si divertono entrambi.
    In una coppia a condivisione totale si finisce per non comprarla perché non vale niente per il bene della coppia.

    La coppia è un'entità astratta composta da singoli. Se i singoli non sono a loro agio la coppia non esiste.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Se una quota di soldi non è questionabile dal partner si sentiranno entrambi liberi di fare quello che gli pare senza temere giudizi, magari inconsapevoli.

    In una relazione matura, non c'è giudizio negativo da parte del coniuge se si tratta di un attività che lo stesso coniuge sa che all'altro fa piacere fare.
    Io non ho conti correnti "nascosti" agli occhi della mia consorte, eppure i soldi li spendo tranquillamente come mi pare e piace, senza alcun timore di giudizi negativi (e altrettanto lei con me).

    In una coppia a condivisione totale si finisce per non comprarla perché non vale niente per il bene della coppia.

    Stiamo confondendo la condivisione totale, con la coltivazione delle proprie attività preferite. Non vi è nessuna implicazione diretta tra le due cose. In una coppia a condivisione totale, ognuno è libero di agire per perseguire il proprio benessere, purché questo non sia a scapito del benessere della coppia. Mi pare lampante.

    “Se qualcuno ti dice che non ci sono verità, o che la verità è solo relativa, ti sta chiedendo di non credergli. E allora non credergli.”

  • In una relazione matura, non c'è giudizio negativo da parte del coniuge se si tratta di un attività che lo stesso coniuge sa che all'altro fa piacere fare.
    Io non ho conti correnti "nascosti" agli occhi della mia consorte, eppure i soldi li spendo tranquillamente come mi pare e piace, senza alcun timore di giudizi negativi (e altrettanto lei con me).

    Tu però non chiedi i soldi a lei tutte le volte, e lei non li chiede necessariamente a te.
    Non bisogna avere conti correnti "nascosti", bisogna non avere una moglie insuocerita alle spalle ogni volta che spendiamo un euro, oppure lei non deve avere un corvo che le fiata sul collo ogni volta che si compra una cosa personale.

    Bisogna che vi sia indipendenza e che NON vi sia l'obbligo di condivisione per le cose non rilevanti per la coppia.
    Ci sono coppie in cui "per il bene della famiglia" il partner di turno passa al setaccio ogni tasca o scontrino e se ne trova uno omesso parte il pistolotto :rules: .

    Non sarà il tuo caso (e per fortuna non è il mio ;) ), ma tanta gente che professa la condivisoone totale e "in casa si gira nudi" e "non ci devono essere chiavi alle porte", etc. costringe il partner a vivere in quel modo. ...E ci sono partner che pensano che questo sia corretto (!) :huh:

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Beh... certo. La condivisione va saputa intendere nel modo corretto. Non sicuramente come coercizione nei confronti dell'altro.

    Chiaro che se una moglie si mette a sindacare su tutto, probabilmente c'è una cattiva comunicazione di coppia alla base. Ma si risolve non "mettendo segreti", ma semplicemente dialogando e spiegandosi.

    Continuo comunque a non vedere il nesso tra "indipendenza" e "segreto". E mentre la prima mi pare sacrosanta, il secondo mi suona più losco, almeno nella sua formulazione astratta.

    “Se qualcuno ti dice che non ci sono verità, o che la verità è solo relativa, ti sta chiedendo di non credergli. E allora non credergli.”

  • Stiamo confondendo la condivisione totale, con la coltivazione delle proprie attività

    Certe scelte non si possono prendere in libertà se nel nostro cervello c'è costantemente un osservatore esterno. Si finisce per pensare con la testa dell'altro o comunque per cambiare se stessi in funzione della proiezione di quello che il partner ci comunica volontariamente, ma soprattutto non volontariamente.

    E' risaputo che molti (moltissimi) una volta accoppiati finiscono per perdere se stessi e le proprie passioni.

    Un motivo è certamente la mancanza di un minimo di individualismo nella coppia.

    "Segreto" è una parola sbagliata. La parola giusta è "indipendenza", che spesso richiama qualche "omissione", seppur temporanea, che può essere considerata (in qualche modo) un segreto.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Certe scelte non si possono prendere in libertà se nel nostro cervello c'è costantemente un osservatore esterno.

    Beh, bisogna guadagnarsela questa libertà. Si chiama essere adulti, ed esercitare la libertà di pensiero e di azione.

    Si finisce per pensare con la testa dell'altro o comunque per cambiare se stessi in funzione della proiezione di quello che il partner ci comunica volontariamente, ma soprattutto non volontariamente.

    Un visione un po' troppo meccanicistica, a mio parere. Se ci si fa influenzare dall'altro al punto da farsi condizionare anche nelle decisioni che si dovrebbe prendere in totale autonomia, significa che forse bisogna crescere un pochino intellettualmente.

    E' risaputo che molti (moltissimi) una volta accoppiati finiscono per perdere se stessi e le proprie passioni.

    Sbagliatissimo. E non mi paiono modelli da prendere ad esempio. Anche se bisogna sempre valutare la situazione, perché quando ci si sposa, determinate rinunce per il bene della coppia si deve essere disposti a farle. Impensabile ritenere di condurre lo stesso stile di vita di quando si era single.

    “Se qualcuno ti dice che non ci sono verità, o che la verità è solo relativa, ti sta chiedendo di non credergli. E allora non credergli.”

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