Per non andare off topic apro questo thread per continuare la discussione nata tra me e Choupette sul discorso omosessualità e perversioni sessuali.
La discussione era nata a partire da qui:Omofobia nei psicoterapeuti
Volevo quindi che Choupette mi chiarisse alcune sue idee tipo questa:
le parafilie/perversioni hanno livelli di espressione, gravità ed intensità ben differenti quindi non possiamo buttare tutto nello stesso calderone. In molti casi non provocano nè "vittime" nè problemi relazionali, senza che questo dimunisca comunque la loro carica psicologica dannosa, e l'omosessualità può essere ricondotta tra queste.
Se la perversione non rientra in un quadro patologico,dove per patologico s'intende il provocare seri problemi a sé stessi e/o agli altri dove starebbe al carica psicologica dannosa?