Mi convincete a non rinnovare l'iscrizione all'università?

  • Citazione

    citato da limbo
    Cercavo invece (e cercherei ancora oggi se potessi tornare indietro) la gratificazione lavorativa: gratificazione lavorativa non vuole dire sempre e per forza fare soldi, per me semplicemente vuol dire svolgere un lavoro non alienante, un lavoro dove usi la testa per davvero e ci metti te stesso;

    Capisco che intendi, ma vedi per fare il giornalista non serve per forza fare l'università, per costruire biciclette non serve esser laureati in ing. meccanica. Anche chi lavora in un campo specializzato spesso fa sempre le stesse cose. L'importante è scegliere una strada: Voglio fare l'astronauta. Voglio fare il pizzaiolo. Voglio fare il costruttore di biciclette. Voglio costruire roba elettronica, voglio... e via così per milioni di altre passioni.
    Quello che forse veramente ti manca non è la laurea, ma sapere bene che ti piace fare e soprattutto il coraggio di farcela da solo, di aprire da solo un'attività che ami, di aprire un'azienda che costruisce nuove biciclette, partendo dal tuo garage, comprando un saldatore o progettandole ad assemblamento con tubi/ piastre in alluminio; affittando un locale piccolo e apri un negozio di giochi da tavolo cards, elaborando sulla scrivania nuovi giochi in scatola, progettare videogiochi, fare l'hacker il cracker, insomma quello che ti piace fare, senza timore di non esser valorizzato dagli altri, senza timore di venir disprezzato, di venir definito colui che costruisce automobili che si disfano da sole, perchè non hai titolo di ing. meccanico. Questa propaganda esiste, è ormai instaurata in molti individui perchè la realtà stessa è permeata di queste stron**te. Tutto deve essere omologato, tutte deve essere a norma, ogni cosa che si fà c'ha una legge che obbliga e vieta. Per pescare in mare bisogna avere la licenza di pesca, per cambiare colore al proprio veicolo bisogna far domanda alla motorizzazione, per avere una bancarella per fare il mercatino dell'usato bisogna far richiesta al comune e pagare una retta annuale; sembrano piccolezze, non sono solo propaganda ma fatti e limiti reali. Se vuoi fare il giornalista, apri una tua testata giornalistica. Se sei sicuro di sapere con cosa combacia la tua libertà segui quella strada, perciò smetti di farti influenzare dall'esterno, smetti per sempre di remare contro te stesso.
    Ciao

  • penso che sia più frustrante e fallimentare voler percorrere una strada che non ci appartiene per soddisfare un sogno di ragazzino, che abbandonare quella via, riconoscendo i propri limiti che non vuol dire darsi del fesso. impiegato mediocre: è così che ti reputi nella vita ? mediocre? penso che chi magari non lavora e non ne ha voglia....sia mediocre. chi invece studia solo e non lavora come te, ed è in ritardo con gli esami di anni e si fa pagare le tasse da mammà e papà....sia mediocre. credo che un impiegato che va a lavoro e invece si "gratta" sia mediocre.

    ma non lo è certo chi sa apprezzarsi per quello che è per quello che vive e per come vive. anche io volevo fare l'avvocato e mi sono iscritta all'università. ma dopo aver dato solo due esami in un anno, ho capito che quando sogni da giovane, è comunque relativo in certi casi, perchè comunque non sai come evolverà la tua persona, che tipo di esigenze potranno nascere, e quindi questo tipo di cambiamenti potrebbero non più conciliare con quel sogno. che fare? abbandonarlo serenamente pieno e certo di quel che di nuovo o diverso si vuol fare.

  • Se fossi in te non butterei all'aria i sacrifici che hai fatto fino ad ora. 8 esami ed una tesi significano circa 2 anni di lavoro, magari chiedendo qualche permesso qua e là (ovviamente obbligatorio per sostenere gli esami).
    Ritengo che se non dovessi laurearti, sentiresti ancora più bruciante il tuo essere "pesce fuor d'acqua" sul posto di lavoro.
    Male che vada, una laurea in materie umanistiche gratifica il cuore e lo spirito. Per il portafoglio c'è il lavoro a tempo indeterminato (anche se non ti piace, di questi tempi guai sputare sul piatto dove mangi).

  • scusa ma se i soldi sono tuoi,in fondo,puoi anche dilazionare gli esami nel tempo.
    cioè tu lavori a tempo indeterminato,invece di fare 8 esami in un anno ne fai 4,sacrifichi le uscite e i passatempi.due anni e mezzo e ce la fai.in fondo hai già un lavoro,certo non è lavoro=felicità ma non sei messo male

  • cioè tu lavori a tempo indeterminato,invece di fare 8 esami in un anno ne fai 4,sacrifichi le uscite e i passatempi.due anni e mezzo e ce la fai.in fondo hai già un lavoro,certo non è lavoro=felicità ma non sei messo male

    8 esami in un anno con un lavoro full time come il mio non è realstico; 8 in due anni lo è, a patto di fare sacrifici. Il fatto è che io non sono convinto di volervi fare.Forse in questo topic non sono stato chiaro, in sostanza io da anni rinnovo questa iscrizione per inerzia, per non mettere in discussione i miei progetti di un tempo e non guardare in faccia il fallimento, ma poi dopo aver pagato al retta non faccio nient'altro, non guardo neanche i titoli dei programmi. A settembre mi dico, dai lo farai a gennaio ora hai da fare questo e quest'atro; poi a gennaio rimando ancorq e via così da anni. Cercavo appunto da voi uno spunto per spezzare questa catena.

  • limbo la verità è che tu hai già deciso, ma non riesci ad ammetterlo. pensi che lasciare sia pari ad un fallimento. ti invito a rileggere il mio intervento precedente onde evitare di ripetermi e diventare noiosa.

    a te non manca altro che un po' più di determinazione. e se non la fai uscire per una decisione così lampante che hai già preso, dove pensi di poter arrivare professionalmente?

    intraprendere un'attività richiede determinazione, coraggio, decisione, sfacciataggine, voglia di mettersi in gioco, consapevolezza di voler rischiare, spalle forti per affrontare eventuali insuccessi e voglia di rialzarsi.

    a te ste cose già mancano nel decidere se pagare o meno le tasse.........

    il mio non vuole essere un rimprovero o un'offesa. sia ben chiaro. è solo che non tollero quando le persone non riescono ad essere realisti e cominciano a crearsi problemi che potrebbero benissimo evitare se solo imparassero ad avere un po' più di fiducia in sè. avere fiducia in sè e nelle proprie idee e convinzioni, vuol dire anche fermarsi e dirsi: tutto sommato non mi manca nulla, ho un lavoro che soddisfa le mie esigenze almeno attuali, pago le spese, mi consente anche qualche diversivo. per ora va bene così. voglio comunque migliorarmi? benissimo. cosa fai per cercare una sistemazione migliore? compri giornali di inserzioni di lavoro? mandi c.v. ad altre parti? no? guarda che nessuno viene a bussarti alla porta per farti andare a lavorare. allora capisci cosa vuoi, capisci se quello che hai ti va bene così e trova pace. ma per te è ovvio. continuare a vivere pensando a quello che avresti voluto e a quello che hai, provoca frustrazione inutile.

    ma invece di pensare a quello che avresti voluto, pensa a quello che hai. e se davvero vuoi altro, prova ad averlo.

  • Ma perchè dai per scontato che sia meglio concludere il percorso universitario? Sul lavoro non avrei benefici, il mil tempo libero si ridurrebbe e io ho bisogno di tempo libero perchè devo cercare e costruire lazioni affettive che non ho.

    hai dato già tu la ragione per non continuare oltre con l'università.se ti interessano le conoscenze che possono dare il tuo corso di laurea,potrai sempre acquisirle da autodidatta se e quando vorrai.

  • Tante parole sacrosante già dette, ed entro tardi in una discussione già avviata quindi farei fatica a citare e commentare tutto. Cerco di essere breve.

    1) Ho una laurea in filosofia ed ho un lavoro che possiamo anche chiamare "impiegatizio" ben retribuito dove la applico moltissimo insieme a tutte le altre mie competenze, quindi non dire che non ti serve per lavoro e che conta solo fare economia.

    2) Come ti hanno già detto, la motivazione te la dai da solo dandoti obiettivi "raggiungibili" (parola chiave) e portandoli a termine aumenti la tua carica per andare avanti nel percorso. Posso chiederti che esami ti restano? Alcuni sono molto ostici, altri delle vere e piacevoli passeggiate.

    3) Anche qui te l'hanno già detto, c'è gente che studia da non frequentante, sociopatici immersi nei libri, e si laureano brillantemente, quello non è il problema.

    4) Punto cruciale. Parliamo di piramide dei bisogni di Maslow, e suoi derivati. Prova a mettere tu in ordine gerarchico quelli che sono i TUOI bisogni nella vita, e vedi se le scelte che prendi vanno in quella direzione o sono falsi obiettivi: andare in discoteca per abbordare ragazze o per ballare? Se la risposta è la prima, è il solo modo posto che conosciamo o ne troviamo altri più adatti a come siamo fatti noi (non ci piace ballare)? Questo è il concetto.

    5) Hai tu la sindrome del fallito e dell'insoddisfatto, indipendentemente da ciò che fai e dal pezzo di carta, attenzione.

    6) So benissimo quanto si possa essere stanchi dopo una giornata di lavoro, ma anche qua la motivazione fa miracoli. Per tua fortuna, sì, fortuna in questo caso, sei single e non hai famiglia. Da single ci sono persone che tornano a casa da lavoro e in nove mesi ti sfornano un romanzo (parola), con famiglia tutto questo diventa molto difficile, ma la motivazione è tutto, figurati se non puoi dare un paio di esami all'anno, sempre che tu effettivamente abbia i soldi per permettertelo, come pare, altrimenti tutto decade.

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