Messaggi di lizzi

    malissimo.io sto finendo a fatica il mio percorso di studi e non lo rifarei.c'è chi mi dice di fare l'insegnante,almeno avrei 3 mesi di ferie...ma il pensiero di farlo per questo è abbastanza triste!ho lavorato gratis per un teatro e ora boh,penso mi riscriverò all'universita lavorando intanto come commessa.

    dico il mio parere,che ripeto è solo un'opinione...però secondo me ti sei lasciata prendere troppo dalla paura.ti dico cosi perchè è quello che sto facendo anch'io...ho un desiderio profondo di fare un lavoro che aiuti gli altri,ma ho il terrore di iscrivermi a scienze dell'educazione-servizio sociale,perchè ascolto le opinioni altrui.
    Se non ti piace quello per cui hai studiato,chi ti vieta di trovarti un lavoro magari part time e ricominciare a studiare ciò che veramente vuoi?conosco gente che si è laureata a 35 anni e ha iniziato una nuova professione dopo anni ad accontentarsi.
    non farti vincere dalla paura;)

    raccontaci un po' della tua vita quotidiana...cosa fai,come occupi il tuo tempo :)
    e comunque non ti spaventare..a volte la mente gioca brutti scherzi ed il vero nemico siamo proprio noi stessi,ma si può superare tutto!

    graazie dottor faust. mi hai dato una bella scossa e ci voleva!
    il problema è che non so ascoltarmi. oggi per esempio,una mia amica mi ha proposto di fare l'animatrice in un centro estivo,cosa che mi piacerebbe..sono stata frenata dal fatto che in quel periodo avrei gli esami. da li mi è sorta la domanda:ma io che cacchio ci sto a fare a lettere se solo il pensiero di stare con i ragazzi,giocare,entrare in contatto con essere umani viventi invece che con autori decrepiti,mi fa star bene?poi mi vengono mille dubbi,sensi di colpa,e torno al punto di partenza,invidiando la mia amica e tormentandomi.

    esatto,io ho proprio difficoltà nell'ascoltarmi...è come se fossi divisa in due,anche per quanto riguarda i miei interessi.
    Se da una parte c'è la letteratura il teatro,dall'altra c'è la voglia di dare una mano a chi ne ha più bisogno. Io non mi vedo in un lavoro dietro una scrivania a correggere bozze o a fare calcoli,detto sinceramente:( quando dovevo scegliere l'università,tutti mi hanno sconsigliato scienze dell'educazione o servizio sociale,e alla fine me ne sono autoconvinta anch'io,pensando che vedere troppo dolore,sarebbe stato troppo per una persona fragile e sensibile come me. però questa sensazione che ho dentro continua ad esserci,soprattutto quando mi trovo accanto persone che lavorano in questi ambiti.Quello che mi frena è la poca sicurezza economica e la considerazione che i miei avrebbero di me...non mi aiuterebbero più negli studi,e soprattutto non so se ce la farei a sostenere i loro giudizi...ho paura che pur intraprendendo un nuovo percorso io mi ritrovi punto e daccapo con le stesse ansie.
    lei crede che una terapia cognitivo comportamentale potrebbe essere utile?

    ti capisco...anch'io mi torovin una situzione simile!quello che ti posso consigliare è :fare,fare fare! se adesso non ce la fai a studiare,pazienza..ma buttati su qualco'altro che ti piaccia e possa tirasrti un po' fuori!io ad esempio ho cominciato un corso di teatro dopo che me lo ero sempre negato...e in quelle 4 ore settimanali mi sento un'altra;)