Sì, ok: tirare in ballo i genitori dei potenziali bulli per evitare che diventino tali.
Dicevo sia eventuali bulli che non. Per il resto la penso un po' come te.
Un saluto.
Sì, ok: tirare in ballo i genitori dei potenziali bulli per evitare che diventino tali.
Dicevo sia eventuali bulli che non. Per il resto la penso un po' come te.
Un saluto.
A mio avviso, non è stato un gesto educativo. Ma una forma di abuso
Tieni presente che nel fine anni 80 i tatuaggi non erano visti come oggi, in quegli anni, il tatuaggio era quasi simbolo di galeotto, in giro non ne vedevi molti... diciamo era agli inizi della sua espansione. E i miei genitori erano parecchio indietro come mentalità...
comunque il contesto familiare che non riesce a dare sicurezza emotiva, che non riesce a educare al dialogo costruttivo, è ciò che poi conduce a rabbia e
Purtroppo è quello che penso. È quello che realmente succede.
tua figlia, senza ceffoni, è diventata menefreghista, rabbiosa e senza valori
No, appunto. Nonostante mi sia comportato completamente in maniera diversa nell'educazione (rispetto ai miei con me) mia figlia comunque ha dei valori, è consapevole di tante cose, insomma sono contento di lei. Magari son stato anche fortunato, magari si potrebbe espandere il discorso alle frequentazioni che un figlio ha, anche se lì, per quanto cerchi di essere presente non sai mai...
La società siamo tutti noi.
I valori, il rispetto, si interiorizzano con l'esempio, non con la punizione. Ma la punizione è più veloce, richiede meno impegno. A volte sarà anche necessaria, ma qui la forma diventa sostanza.
Beh, credo stiamo appunto parlando di epoche diverse, i valori prima te li inculcavano in un modo o nell'altro, oggi è più difficile secondo me. Almeno per come ho vissuto io. Da qui la domanda che mi ponevo.
Ricordo mia madre mi raccontava Sempre che a scuola quando un alunno sbagliava in termini di condotta, gli venivano bacchettate le mani dal professore...oggi bisogna sperare non avvenga il contrario.
Un saluto.
ti ringrazio per aver utilizzato il tuo 100° messaggio per farmi i complimenti.
Non me ne ero accorto, ma bene, son contento!
Il mio scrivere in modo tecnico e preciso è dovuto alle paure: di essere frainteso, di offendere qualcuno (involontariamente, ovvio), di essere coinvolto in una discussione che - forse - non riuscirei a gestire emotivamente. Come se mi dicessi "Forza, coraggio e freddezza".
Beh, complimenti. A parte quello che ti ho scritto, è vero: leggo volentieri tutti i tuoi post o thread, e questo dovrebbe darti un senso di spensieratezza futura nello scrivere. Intendo dire che va bene così, e sono sicuro che altri (tanti) utenti la pensano così.
Un saluto.
Ciao a tutti, rispondendo in altre discussioni ho avuto questo pensiero e ho pensato di creare un thread.
Da parte mia credo ci sia una grande differenza tra l'educazione che ci inculcavano i nostri genitori rispetto a quella nostra con i nostri figli.
Io prendo me ad esempio: sono diventato maggiorenne nel 1991 e, fino ad allora, vivevo con i miei genitori, i quali hanno sempre e dico sempre (come tutti i genitori) cercato di insegnarmi i valori della vita, dignità, rispetto, educazione, e lo hanno fatto, col senno di poi, nella maniera giusta.
Lo dico ora, ovvio, allora ero un ribelle che pensava già di sapere tutto della vita, ma tant'è... Se penso a quando mi hanno scoperto il primo tatuaggio... di notte, al buio, mia madre cercò di grattarmelo via dal braccio mentre mio padre mi teneva bloccato! Ora ci rido, ma se ci ripenso... oppure quando mia madre scoprì il primo pacchetto di sigarette... uno schiaffo che lo sento ancora oggi!
Potrei raccontarne tanti di eventi simili, fatto sta che oggi sono contento di quello che sono. Con me e mio fratello hanno fatto un lavoro fantastico.
Diverso è il discorso mio con mia figlia: non le ho mai dato il classico ceffone, le ho sempre dato fiducia e pure un po' viziata, se proprio devo dire... oggi ha 19 anni e, nonostante io e sua madre non stiamo più assieme da quando lei era piccola, non mi posso lamentare, anzi...
Due tempi diversi, due società diverse, due modi diversi... ma più o meno lo stesso risultato. E allora mi chiedo: possibile che non si riesca a fermare tutta questa rabbia, tutto questo menefreghismo, tutta questa negatività nel mondo dei giovani?
Fino a che punto noi genitori siamo responsabili? Fino a che punto la società di oggi è responsabile?
Come abbattere questi confini e queste barriere negative?
Un saluto.
Ciao Mpoletti, io frequento questo forum da poco tempo, per cui rischierò di dirti delle cavolate, ma te le voglio dire.
Io ho notato nei tuoi commenti una certa "precisione" nel dire le cose, direi uno scrivere "tecnico" più che scrivere col cuore.
Il tutto condito comunque da una grande conoscenza, una grande intelligenza. Insomma, fidati che chi legge i tuoi post (almeno vale per me) li legge con interesse e attenzione, proprio per capire e analizzare meglio i discorsi.
Poi ovvio, va da persona a persona. Io ti ritengo un ottimo utente.
Un saluto.
cercherei di rafforzare psicologicamente lui.
E non parlo solo di bullismo, appunto.
Quello che intendevo quando dicevo di mettere di mezzo anche i genitori......di bulli e non
.....
La mia famiglia mi ha sempre insegnato ad essere educato, comprensivo e soprattutto rispettoso nei confronti degli altri, ed io ho cercato di passare questi insegnamenti a mia figlia che ha già 19anni. Sono contento di quello che sono oggi, spero sia così anche per lei un domani. Nonostante quello che ci circonda......
Forse dovrebbe essere proprio la politica a prendere provvedimenti severi, a responsabilizzare di più i professori e inasprire le pene per gli studenti (possibilità di essere bocciato per la condotta, sospensioni ecc.). Non faranno miracoli, va bene, però oggi le istituzioni hanno legalizzato il lassismo, nascosto dietro un paravento di falsa comprensione (i più avanzati sistemi di educazione proibiscono la bocciatura per chiunque, ad esempio... non credo sia una cosa buona).
Completamente d'accordo, andrebbero sensibilizzati in maniera decisa gli organi scolastici, quelli sportivi, quelli lavorativi... I primi soprattutto, è lì che si cresce fisicamente e mentalmente.
E in questo calderone ci metterei dentro gli stessi genitori. Ma di tutti, bulli e non...
Un saluto.
Sentivo al telegiornale di quel ragazzino di 15 anni di Latina che si è suicidato a causa dei continui e reiterati atti di bullismo che subiva già da più di un anno alle superiori... Mi è scesa una nube di dolore nel cuore e nella testa, subito dopo però mi ci sono parecchio inc...! Perché è vero che bullismo, nonnismo (io il servizio di leva l'ho fatto) sono pozzanghere nella nostra società (insieme a tante altre), ma è anche vero che se queste cose succedono è perché tanti, troppi, si girano dall'altra parte, fanno finta di non vedere, di non sentire... ma sì, giusto per il quieto vivere!!
Finché la società, intesa come la gente, si riparerà dietro un dito e farà del falso moralismo il proprio comandamento giornaliero, nulla cambierà.
E non parlo solo di bullismo (scusate se è OT).
Ma andiamo a spiegarlo al fratello e ai genitori di quella giovane anima...
le persone, quando smettono di avere quella che fa di tutto per loro e si devono arrangiare, tirano fuori risorse che nemmeno ti aspetti.
Sono d'accordo su questo. Non sarà per niente facile per te, ma se davvero non trovi vie d'uscita, questa è l'unica.
Ovviamente, prima di arrivare a questo, devi essere consapevole di ciò che vai incontro. Puoi anche andare via, ma riusciresti a mantenerti da sola, considerando che vuoi anche studiare?
Io proverei intanto a ragionare con pazienza, parlare con tuo fratello, parlare con tua madre.
Vendere un immobile oggi come oggi, effettivamente, non è detto che aiuti a sistemarti la vita, e comunque devi anche pensare agli affetti che magari tua madre non vuole lasciare.
Il mio consiglio è quello di pazientare, parlare e chissà mai che certe cose non cambino in futuro. Ad esempio, la spazzatura può portarla via il fratellino, visto che è pure un maschietto, o no? Ragiona di più su te stessa e sul tuo futuro. E fallo ben presente: tutti hanno diritto a vivere la vita che desiderano, e tu non sei sicuramente da meno. Non sempre ci si riesce, ma il tempo aggiusta sempre un bel po' di cose...
Un saluto.
P.S. Tuo fratello non ha la patente? (Scusa se mi impiccio...)
L'aspetto fisico è la prima cosa che si guarda, soprattutto quando si è giovani. Col tempo si impara a conoscere molti altri aspetti delle persone che hai davanti. La frase "alto e figo" lascia il tempo che trova a lungo andare.
Secondo me e le mie esperienze dirette.
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