Questa cosa di come mai i piedi piacciano a così tanta gente non me la spiego.
Me lo sono chiesta tante volte anche io
Questa cosa di come mai i piedi piacciano a così tanta gente non me la spiego.
Me lo sono chiesta tante volte anche io
Dopo il progesterone mi sono convinta a prendere la pillola e devo ammettere che, in quanto a sindrome pre-mestruale, ho praticamente risolto tutto: mi sento tornata "normale"! (assumo un ansiolitico e seguo una terapia psicologica, ma questo sia prima del progesterone che durante che dopo, quindi da questo punto di vista nulla è cambiato)
Un approccio multidisciplinare che combini farmaci e psicoterapia (e aggiungo) con un'attenzione allo stile di vita, può favorire una remissione più rapida e duratura dei sintomi.
Serve un'azione a 360 gradi e tanta tanta buona volontà e impegno
Parlarne con il tuo ginecologo per valutare se la pillola possa essere una soluzione adatta a te e per scegliere il tipo di pillola più indicato.
La pillola può aiutare a gestire i sintomi, ma non cura le cause profonde dell'ansia e della SPM. In alcuni casi, potrebbe essere necessario associare la pillola ad altre terapie, come la psicoterapia o lo stile di vita sano.
Un'alimentazione equilibrata, attività fisica regolare e tecniche di rilassamento possono ulteriormente migliorare il benessere e ridurre l'ansia.
Ogni donna è diversa e ciò che funziona per una potrebbe non funzionare per un'altra.
Non c'è niente di intrinsecamente sbagliato nel trovare eccitanti certe fantasie, ma è importante esplorare se e come queste fantasie possono integrarsi nella tua vita sessuale in modo sano e consensuale.
Potresti discutere apertamente con la tua partner (se ti senti a tuo agio) e vedere se c'è spazio per sperimentare insieme in un modo che possa essere soddisfacente per entrambi.
Se la situazione ti causa frustrazione e sta influenzando la tua vita sessuale e relazionale, potrebbe essere molto utile parlare con un sessuologo o uno psicoterapeuta.
Un professionista può aiutarti a esplorare più a fondo le dinamiche alla base di questa difficoltà, e offrirti strumenti pratici per affrontare e migliorare la tua vita sessuale.
. Ho fumato le sigarette classiche, le iqos (fumavo 3 pacchetti al giorno), ma dall'estate del 2022 sto fumando la svapo
Caspita ti costa tanto fumare...per non parlare del danno alla salute!
Prima fumavo circa un pacchetto al giorno, soprattutto nei momenti di maggiore stress. La sigaretta mi serviva per concentrarmi e prendere decisioni. Ma poi, all'improvviso ho iniziato a sentirmi male dopo ogni sigaretta e ho deciso di smettere del tutto. Sono passati circa 4 anni da quando ho smesso, ora mi sento molto meglio e ho più energia.
Mostra di PiùCiao, per svapare in modo più semplice e controllato, potresti decidere quante cariche di liquido usare in un giorno. Questo dipende anche dal serbatoio della tua e-cig (es. 2 o 3 cariche al giorno).
Così facendo:
1) eviti di stare con il cronometro in mano per calcolare il tempo da dedicare allo svapo
2) hai la certezza della quantità svapata e risulta molto più semplice aumentare o diminuire questa quantità
Per evitare di svapare in determinati orari, mettiti una semplice regola e cerca di seguirla. Io ad esempio, al mattino, non svapo mai prima di aver fatto colazione e prima di essermi lavato, vestito...
Dimenticavo, se usi nicotina con i liquidi cerca, in modo graduale, di abituarti a % basse (dal 4% al 6%) - se non la usi, ignora pure questa parte
LeggeraMente ti ha dato un ottimo consiglio. Cerca di seguirlo!
Non so se capita anche a voi, ma spesso mi succede di rivolgere frasi alla mia stessa esistenza. Per lo più, a mo' di rimprovero: "Perché mi hai fatto questo? Perché mi hai fatta illudere e poi mi fai del male? Perché mi metti queste difficoltà davanti? Mi vuoi dare tregua e farmi un regalo?" Questo è un po' un'arma a doppio taglio, perché se do la colpa a Lei è come se assolvessi le persone tossiche che incontro (quindi l'artefice è sempre la mia Vita, che mi deve fare lo sgambetto presentandomele davanti). Dall'altra parte, c'è anche un'altra entità a cui mi rivolgo con tenerezza, che è un'altra me stessa: la coccolo e le rivolgo frasi dolci e di speranza. Devo rivolgermi a uno psichiatra?
Rivolgersi a se stessi è un modo per auto-confortarsi e trovare forza interiore.
A me succede nei momenti particolarmente difficili, tendo a pormi domande a rimproverarmi, cerco di dare un senso a ciò che mi accade.
Questo meccanismo psicologico è un modo per attribuire un significato a ciò che ci accade, anche se la spiegazione che cerchiamo risiede spesso all'interno di noi stessi.
"Mar Novo"
È un inno alla vita, alla speranza e al cambiamento. La poetessa utilizza l'immagine del mare come metafora della vita stessa, con tutte le sue tempeste e le sue calme, le sue profondità e le sue superfici. Il "mare nuovo" rappresenta quindi la possibilità di un rinnovamento, di un futuro diverso e migliore.
Mar novo, mar de dentro,
Mar que é mais que mar,
Vem nas minhas veias,
Vem no meu olhar.
Mar que é mais que mar,
Vem nas minhas mãos,
Vem no meu falar.
Mar que é mais que mar,
Vem no meu pensar.
Mar novo, mar de dentro,
Vem nas minhas entranhas,
Vem no meu cantar.
Mare nuovo, mare interiore,
Mare che è più del mare,
Vieni nelle mie vene,
Vieni nel mio sguardo.
Mare che è più del mare,
Vieni nelle mie mani,
Vieni nel mio parlare.
Mare che è più del mare,
Vieni nel mio pensare.
Mare nuovo, mare interiore,
Vieni nelle mie viscere,
Vieni nel mio cantare.
Sophia de Mello Breyner Andresen
Capita anche a voi, ad un certo punto della giornata, di sentirvi in tensione e angosciati da qualcosa che non riuscite a definire? A me succede a periodi e mi fa sentire distante dagli altri, familiari, parenti, amici, perché non so come spiegare questo stato d'animo e, quando ci ho provato, non sapevano che fare più che rincuorarmi con frasi comuni. Ho capito che questo senso di angoscia me lo devo tenere e risolvere da solo in qualche modo, ma è pesante da sostenere; a volte non mi lascia per intere giornate. Sento il tempo inesorabile che passa, le persone che non ci sono più, l'insensatezza della vita che ti ha fatto nascere proprio qui in questo tempo senza un motivo apparente. Vedo i miei familiari come se fossero estranei lontani anni luce da me e io non riesco a comunicare questa mia paura. Ho paura di rimanere solo da un momento all'altro, che io o qualcuno dei miei familiari possa morire e non rivederli mai più. Non riesco a capire cosa vuole questo senso di angoscia che ogni tanto ritorna.
Non piango mai in questi momenti, non so perché non mi viene da piangere. Eppure i pensieri che faccio sono quelli che ho espresso; è come se fossi paralizzato emotivamente. Sento molta paura riguardo a questi momenti. Non so cosa fare riguardo a questo problema, mi mette molto in crisi. L'unica cosa che posso fare è aspettare che passi, ma gli altri pensano che io stia così perché non voglio fare niente.
Qualcuno ha qualche consiglio da darmi?
Può capitare a chiunque di vivere momenti in cui ci sentiamo sopraffatti da pensieri e sensazioni che sembrano non avere una spiegazione.
Non sei solo a sentirti così. Quel senso di angoscia che ti prende all'improvviso è come un'onda che ti travolge. È importante ricordare che non c'è niente di sbagliato in te.
Un consiglio che posso darti: prova a scrivere tutto quello che provi. Un diario può diventare il tuo spazio sicuro dove mettere nero su bianco le tue paure, i tuoi pensieri più oscuri. Scrivere può aiutarti a dare un nome a quello che senti e a liberare la mente.
Un'altra cosa che puoi fare: condividi con qualcuno di cui ti fidi, anche solo un po', come ti senti. Magari non troveranno le parole giuste, ma sapere che qualcuno ti ascolta senza giudicarti può farti sentire meno solo.
Ricorda: questi momenti passano. È come una nuvola che copre il sole, ma prima o poi scompare. Non arrenderti.
In bocca al lupo!
P.S. Se senti che la situazione non migliora e questi pensieri ti impediscono di vivere serenamente, potresti valutare di parlarne con un professionista.
In questi due giorni di esperienza sul forum siete le persone con le quali ho interagito di più. Al momento riesco a riconoscervi in base al vostro modo di scrivere.
Sto leggendo con interesse i vari interventi e ho notato che alcuni di voi vi (ri)conoscete da un bel po', e mi sento in po svantaggiata
Comunque ritornando al 3d
In generale bisognerebbe provare a portare un po' più di "UtenteDelForum" fuori, le nostre relazioni potrebbero diventare più autentiche. Ma è un rischio che spaventa, perché ci obbliga ad affrontare la possibilità di essere feriti. Ma forse vale la pena provare
Sono d'accordo con il proposito di bruce0wayne
In questi due giorni ho scoperto sfumature del mio carattere che ignoravo completamente. Con una spontaneità inaspettata, mi sono lasciata andare a gesti che non avrei mai pensato di fare. Sono curiosa di vedere dove mi porterà questa nuova consapevolezza.
A proposito di virtuale, reale, e riconoscersi o meno in un incontro nella realtà...
Sono convinta che alcune anime siano in grado di riconoscersi ovunque, basta guardare oltre le apparenze e seguire l'istinto.
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