Messaggi di destat

    Io è molto raro che blocchi qualcuno, di sicuro non blocco un ex, un amico, un conoscente senza una ragione forte.

    Mi è capitato di nascondere i post su FB di alcune persone (che per me equivale a bloccare), qualche anno fa bloccai i post di un conoscente che spammava 20 cose al giorno pro Juve, imperdonabile.


    Sono stato bloccato da ragazze che non erano interessate o con le quali ero uscito ma non c'era stato seguito. Io non le avrei più scritto, ma c'è chi si tutela così, occhio non vede, cuore non duole.

    Su questo punto non sono d'accordo, perché per me amore non è quello ma, molto semplicemente, un giusto incastro, una giusta simbiosi (mentale e fisica) con una persona.

    Per carità, non intendevo dire che l'amore, o la relazione amorosa canonica, sia solo possesso, esclusività e controllo. E oltretutto li esprimevo come concetti neutri, non per forza negativi. Possesso: il mio compagno, la mia compagna, quel "mio" per me è abbastanza romantico, ma vela comunque un possesso. Esclusività: in altre parole fedeltà. Controllo: spesso non tolleriamo le scelte individuali del partner. Sono caratteristiche che ritengo normalissime in una relazione amorosa canonica, penso che per ambire ad una relazione poliamorosa sia necessario essere in grado di riformulare questa definizione, cosa che reputo per pochissimi, neanche io eh, qui si parla in linea teorica.

    non hanno fatto che cancellare dalle mie idee che sia un regime possibile, se non in contesti dove ci sono interessi diversi dai sentimenti genuini (economici, sessuali ecc...)

    Non mi trovi d'accordo, o meglio, credo che quei sentimenti concorrano spesso anche nella formazione di relazioni amorose canoniche, in modo naturale (se non genuino). Seguendo il percorso di Pupo, prima sposato, poi con l'amante, poi in una relazione poliamorosa, non penso siano per forza prerogative di interessi economici e sessuali che abbiano portato queste tre persone a vivere una relazione a tre, non più che in una normale relazione amorosa a due.

    Non l'ho mai praticato e non conosco nessuno che abbia avuto relazioni poliamorose. In linea teorica credo possa esistere e personalmente mi trova in disaccordo chi continua a fare netta distinzione tra sesso e amore. Come se pure con l'amante fosse solo sesso... No, il solo sesso è quello con un/una escort e anche lì non sempre è solo sesso, questa la mia personale visione. Per capirci, se c'è scambio emotivo, non è solo sesso... Credo che il poliamore esista, ma che richieda una grande apertura mentale, una grande sicurezza di sé e un sapersi staccare dai concetti base tipo "amore = possesso, esclusività, controllo". Credo quindi sia rarissimo un rapporto davvero equilibrato e appagante per i tre o più della relazione poliamorosa. Già è difficile in due, figuriamoci in più persone.


    Copio una parte di un'intervista a Pupo, è l'unico che mi viene in mente quando si parla di poliamore (che a lui però non piace definire così)


    "Indispensabile essere tutti d’accordo... "Una condizione assolutamente necessaria, ci si arriva per gradi". Ci spieghi meglio... "In un primo momento ero il solito traditore, protagonista di un triangolo, cliché ben conosciuto e accettato dalla nostra società: marito, moglie e l’amante a casa sua, da vedere di tanto in tanto. Ma non mi sentivo a posto con la mia coscienza, avevo bisogno di fare chiarezza". Sensi di colpa? "Avevo troppo amore e stima per mia moglie, sentivo quanto le stessi mancando di rispetto frequentando un’altra persona a sua insaputa. Non potevo continuare a prenderla in giro e ho voluto restituirle, per così dire, la sua dignità". In che modo? "Raccontandole tutto. Dicendole che stavo frequentando un’altra donna e che non avrei voluto perdere nessuna delle due". La reazione? "Ovviamente, in un mondo dominato dall’alienazione cattolica, in cui la moglie tradita è la vittima, l’amante è la prostituta* e il marito traditore il maiale*, le difficoltà non sono mancate. C’è voluto tanto, un lungo confronto e la voglia di non tagliare, ma di aggiungere, per trovare un nostro equilibrio. Non basta la fortuna, quando si tratta di sentimenti, non si può programmare. Il nostro è un punto di arrivo". Gelosie? "Inizialmente sì: mia moglie Anna ha sofferto per Patricia, ma poi la sofferenza è passata. Non ha mai pensato di abbandonarmi. Evidentemente, nel conto sentimentale, le davo, le do, qualcosa che non vuole perdere. Quella sofferenza è un ricordo, ora abbiamo un equilibrio speciale". Quindi potete dirvi felici della vostra scelta? "Assolutamente, e questo non vale solo per me... Non parlerei di poligamia, di poliamore, ma...Ma? "Fra noi tre si è instaurato un rapporto di mutuo soccorso: Anna e Patricia non solo non farebbero mai a meno di me, ma non rinuncerebbero nemmeno l’una all’altra, ormai. Il nostro "treppiede" (non mi piace chiamarlo triangolo) è rodato, funziona perfettamente, anche se non senza fatica". E il resto della parentela? "Abbiamo appena festeggiato tutti insieme i 30 anni della mia figlia più piccola e i 38 dell’altra. Ho tre femmine, Ilaria, Valentina e Clara; sarà anche per questo che adoro le donne, sento di possedere una parte femminile molto importante". Consiglierebbe questo modello di famiglia non convenzionale, per così dire...'troppia'? "Qui vado cauto, è incredibile la quantità di persone che si rivolgono a me perché vorrebbero condividere a loro volta la loro esistenza con due persone. Ma non mi sono mai reputato degno di impartire lezioni su temi così delicati. Mi era stato chiesto da Mondadori anche di scrivere un libro sul nostro ménage à trois, ma all’epoca non me la sono sentita. Mentre oggi - dato che ormai questo legame penso potrà essere solo la natura a spezzarlo - potrei farlo. L’esperienza non manca: sto con mia moglie da 50 anni, da 32 con Patricia. Il nostro legame va oltre al sesso, sono subentrati sentimenti importanti, intimi. Fatti di presenza"."


    Ecco, per carità, sono parole di Pupo, però questo rapporto dura da tutta una vita, immagino avrebbe trovato i modi di spezzarsi se non fosse stato solido. E io sono uno di quelli a cui basta un caso concreto per convincersi che quella cosa esiste.

    istinto, carne, energia, piacere ripetuto, una cosa che per uno quieto, tranquillo e pacato come me era assolutamente inaspettata.

    Come se dentro di me ci fosse stato un animale selvaggio che aspettava solo di essere liberato.

    La cosa mi ha turbato, mentre a lei era piaciuta assai.

    C'è chi invece dal sesso cerca proprio quello che hai descritto, il togliere il guinzaglio all'animale selvaggio.

    Non sono d'accordo con queste rigide distinzioni sesso/amore, proprio per niente.

    Mi spiace per te aconito che tu la veda così, ma mi accodo a chi ti dice di vivere come vuoi, se per te è fondamentale reprimere te stesso, buona fortuna e ti auguro la serenità che cerchi.

    Ribadisco, ma da non esperto, che immedesimandomi in te, io proverei la strada della meditazione, magari iscrivendoti a qualche gruppo/corso che la pratica, ne esistono in ogni paese credo

    Ciao Lene, sto seguendo i tuoi vari 3d, devo dire che non mi aspettavo quella svolta dopo la scoperta dei tradimenti con le escort. Partecipo a questa statistica perché vorrei sapere in futuro gli sviluppi della tua storia. Non so se sono "sano", però non sono dipendente.


    Pornografia... per anni non l'ho usata, non mi interessava. Neanche adesso mi interessa molto ma ne faccio uso lo stesso. Quanto? Boh dipende, mediamente una volta al giorno, ogni due? Si, la guardo per masturbarmi, mai guardata per altra ragione. Io personalmente guardo solo video, nel tempo ho fatto anche amicizia immaginaria con le mie due coppie preferite. Non mi sono mai interessate le cam e affini, conosco però persone che prediligono le cam, gli piace chattare con le ragazze, interagire. A me non è mai interessato e oltretutto non ho mai voluto pagare niente di pornografico, però parlando con un amico gli chiesi cosa lo spingeva in quella direzione. Lui mi disse, testuali parole, che era un modo per non tradire, è uno step più in alto del semplice guardare un video dove non interagisci con nessuno, ma sei ancora nei limiti della fedeltà.


    Al di fuori della mera statistica, cerchi di capire se lui ha davvero un problema di dipendenza o se ti stia raccontando frottole? Con le escort te ne ha raccontate, si è messo a negare di fronte all'evidenza, io questa cosa non la sopporto, mi manda fuori di testa. Non mi stupirebbe se stesse reggendo la parte del poverino, dipendente dal sesso e i porno, giusto per ritagliarsi una giustificazione.


    Buona fortuna.

    La meditazione come metodo per convogliare queste pulsioni? Calmare la mente ed entrare in sintonia con il proprio corpo penso possa aiutare OP. E' inoltre molto disciplinato e severo, credo potrebbe provare a fare meditazione ogni giorno per un lasso di giorni abbastanza lungo da vedere se è di aiuto o no.

    Bella = p∙∙∙∙∙a, dirlo a voce alta, purché rimanga nel gruppetto, non udibile al di fuori e non si riferiscano a qualcuno a noi caro, perché in quel caso:

    No, magari è vestita succinta mezza rifatta. Comunque non è quello il punto, il punto è che è lecito che uno faccia una pessima battuta con i suoi amici. Calchi la mano su questo "è normale?" Non lo so, dipende il come, il quanto.

    Ma guarda caso, il discorso è volutamente fatto a un livello di decibel tale da poter essere sentito dalle dirette interessate: le donne, le due t∙∙∙e che volevano trovarsi per quella sera e quella, sempre t∙∙∙a, alla quale volevano pisciare addosso per capire se lei se ne sarebbe accorta che le stavano pisciando addosso.

    No questo non rientra nel normale, il gioco finisce quando ti fai sentire al di fuori e diventa molestia. Magari qualcuna di voi poteva dirgli "che schifo ragazzi".

    Non è deviazione culturale. Non è discriminazione. Non è sessismo.

    È una ragazzata, insicurezza, goliardia.

    E' un po' un mix di tutto per me, non giustifico comunque che si superi la linea come nel caso che hai citato

    Va bene, ancora per poco vado avanti con l'OT.


    Dunque, seguendo il tuo ragionamento: immaginiamo un gruppo di amici, in assenza di una donna a te cara - mamma, moglie, fidanzata, sorella, figlia - fa battute sul fatto che sia p∙∙∙∙∙a, sul fatto che vorrebbero pisciare loro addosso: questo è ok. Non ti darebbe fastidio sentire le loro battute.

    Non va più bene se lo dicono direttamente a loro. Questo ti metterebbe a disagio.

    Giusto?

    Ma più che a disagio, sarei il primo ad inveire "Oh ma stiamo scherzando??". Sull'esempio da te citato, io non ho capito se questi ragazzi hanno detto queste parole ad una ragazza o se tu hai carpito un discorso loro privato. La differenza ne fa o meno la molestia a mio avviso e se avessi visto questi ragazzi dire "ciao ragazze, vi piscerei addosso" con reazione sdegnata delle ragazze, qualcosa gli avrei detto e l'istinto sarebbe stato in ogni caso quello di proteggere le ragazze.

    Se li avessi sentire dire per i fatti loro frasi di questo tipo avrei pensato che erano beceri immaturi come lo sono tanti quando sono in gruppo di soli uomini.

    Un altro esempio. Un gruppetto di amici è al bar, entra una bella ragazza. Un conto è che uno di loro dica agli altri "guarda questa, sembra proprio una p**", senza farsi sentire al di fuori. Se il suo gruppo di amici non apprezza commenti così espliciti magari glielo dirà "non sei divertente, potresti evitare".

    Un altro conto è che lo stesso si rivolga alla ragazza con questa frase. Io sinceramente questo caso non l'ho mai visto né vissuto, certe dinamiche non le ho viste, forse perché vivo in provincia, in campagna.

    Per voi è normale? Vi sentite, chi più chi meno, a vostro agio con le battute sessiste? Capisco, è il contesto in cui siamo cresciuti tutti. Ma non lo accetto. E non permetterò che in una conversazione aperta da me venga giustificata, sminuita o tollerata una qualsivoglia discriminazione.

    Allora, riguardo a questo argomento, bisogna assolutamente distinguere se queste battute vengono fatte ad una donna o vengono fatte tra amici. Nel primo caso, comportamento assolutamente riprovevole, da schiaffoni. Nel secondo caso, quello del mio amico che mi fa una battuta sessista, è tutt'altro. Se rimane nell'intimità di chi capisce le nostre intenzioni, vale qualsiasi battuta. Perdonami, è lo stesso discorso con le battute dark sui morti.

    "ma sì, cosa vuoi che sia, è solo una battuta"; ecco, avrete una donna a cui tenete nella vostra vita, no?

    Che sia vostra mamma, moglie, sorella, fidanzata, amica.

    Ecco, metteteci loro come bersagli di quegli aggettivi sopra elencati e di quelle molestie.

    Ecco, tra amici sono spesso i bersagli delle battute. Dopo un po' diventa un po' un contest creativo su chi fa la battuta più becera, non importa il soggetto.


    Ripeto, tutto questo per me è normale, anche se non condivisibile, se rimane circoscritto agli amici, privato. Queste non sono molestie, lo diventano quando si passa allo step successivo ovvero all'importunare davvero qualcuno con queste battute.

    Capisco che per un uomo sia difficile comprendere il disagio emotivo di sentirsi appellare p∙∙∙∙∙a per il semplice fatto di respirare.

    Capisco che per un uomo sia difficile empatizzare con chi regolarmente e con varie modalità viene molestata, fosse anche solo verbalmente.

    Ma in realtà non credo sia difficile comprenderlo. Nessuno rimarrebbe indifferente, secondo me il sentimento principale è sempre protettivo verso le ragazze, nessuno si azzarderebbe a molestare anche solo verbalmente delle ragazze. Ed è il motivo per cui fa scalpore quando vediamo scene in cui questo avviene.


    Nel discorso più ampio del tuo disagio, non sono bravo a dare consigli, ti auguro di superare un po' alla volta il conflitto "brava bambina" e a dire quello che vuoi dire buttandoti.

    Forse è legato alla mia infanzia, all'educazione ricevuta.

    Perciò ecco, in questa fase della vita, di fronte a certe situazioni vorrei riuscire a prendere posizione non solo dentro di me, ma in modo inequivocabile per tutti.

    Credo che il rendersi conto di questo sia il primo passo. Prova e riprova nelle prossime situazioni simili a raccogliere il coraggio di dire la tua opinione. Mi rivedo molto, tornavo a casa dalle serate con gli amici insoddisfatto di come interagivo io, sentimenti simili a quelli che descrivi, voler dire qualcosa ma sentirsi troppo timidi, troppo piccoli per prendersi lo spazio di parlare.


    Riguardo all'episodio dei ragazzi e il linguaggio colorito e sminuente verso le donne, un po' è l'età e un po' i tempi, sono bombardati da questo linguaggio, a me più che i ragazzi fanno impressione le ragazze che sembrano trovarsi a loro agio in questo strato culturale. Non è per difenderli, però capisco questo atteggiamento, non sto dicendo sia giusto, ma è per lo più un atteggiamento per "darsi la carica", per cercare di superare le proprie insicurezze. Comunque, come mi sembra ti abbiano dimostrato loro stessi, tanta volgarità, tanta goliardia, tanto machismo quando sono in gruppetto e poi diventano angioletti quando si interfacciano per davvero con ragazze, magari poi son pure bravi ragazzi.