Messaggi di Gullit90

    Buonasera, mia moglie cambia continuamente la password del telefono. Ha sempre chiesto che non venisse violata la sua privacy, anche se lei non ha niente da nascondere ma vuole che le chat con le amiche, cognate e colleghe non vengano lette. Oppure pagine dei vari social e commenti che lei fa restino solo suoi. Voi come reagireste? Grazie.

    Come ti hanno già suggerito, risolvi questo problema con un professionista, se vuoi posso suggerirti un bravo hacker. No, scherzo :D. Rivolgiti il prima possibile a un terapeuta, o in prima battuta al tuo medico così da seguire il percorso più adeguato, altrimenti rimarrai in casa con solo il tuo smartphone da controllare...

    Niente ragazzi, l'insonnia prosegue.

    Da 3 giorni succede che vado a dormire la sera, sono stanca e mi assopisco piuttosto in fretta, solo che dopo pochi minuti dall'addormentamento subentrano dei pensieri che mi disturbano e mi creano ansia e mi sveglio. Da lì in poi diventa impossibile dormire. Mi metto a fare altro per distrarmi, subentra la stanchezza, mi metto a dormire e appena entro in dormiveglia ecco sopraggiungere di nuovo l'ansia e i pensieri disturbanti. Vado avanti così per ore, quasi fino al mattino.

    Non so più cosa pensare, nè quali rimedi adottare. Forse dovrei rivolgermi al medico, ma non vorrei ricorrere ai farmaci.

    Tanto sai bene che per forza di cose prima o poi andrai dal medico, anche perché è la cosa più saggia da fare. Risparmiati il tempo ma soprattutto il disagio dell'attesa infinita... Dovesse suggerirti solo un "aiuto" farmacologico immediato, approfittane per proporre un intervento più approfondito per risolvere il problema alla radice; in pratica, dovesse malauguratamente liquidarti con solo le benzo, chiedi qualcosa di più efficace anche a lungo termine: visita psichiatrica, neurologica o quello ritenuto più corretto dal medico per la tua condizione. Non si esce da soli da questi circoli viziosi.

    Come ti capisco dal profondo del cuore.

    Io soffro di ansia e ipocondria da più di 20 anni. Faccio terapia da alcuni anni e devo dire che mi aiuta un po', unitamente a Xanax e En in dose minima. Ma in questo periodo scarico l'ansia sullo stomaco.

    È vero che questi disturbi ci sono da tanto tempo, ma ora sono in piena ansia. Ho paura di andare dal gastroenterologo. Ogni giorno è così: penso, penso, penso e il dolore sale. Sono veramente sfinito. Questa per me non è vita. Boh, non ho più idee. Coraggio.

    Un caro saluto.

    Solo per curiosità, come mai la tua terapia non prevede antidepressivi?

    Stanotte ho cercato di concentrarmi e mi è sembrato che quella sensazione non provenisse neanche dall'orecchio, ma proprio dal cervello. Dopo aver letto su internet che si può diventare pazzi per questo motivo, ho paura che mi succeda la stessa cosa. Penso: "Come fa una persona a vivere così con questo acufene?". Non riesco a non ascoltarmi o a non pensarci, è più forte di me.

    Ti assicuro che non hai la minima possibilità di diventare pazza per l'acufene. Io ho iniziato ad averli a 10 anni ed ero terrorizzato perché non avevo proprio la capacità di comprenderne l'esistenza :D . Li ho ancora oggi e mi diventano più fastidiosi quando sono particolarmente teso (ansia, infiammazione cervicale). Quando sono in ansia mi soffermo anche io sugli acufeni e danno l'impressione di essere più forti ma è solo un'impressione.

    Come anche altri con l'acufene, io in genere vado a dormire tenendo acceso il PC o la TV a volume basso; c'è chi lo fa con la radio ma il punto è lo stesso: distrarsi dagli acufeni. In realtà dormirei tranquillamente anche in totale silenzio, ma ormai ho l'abitudine del sottofondo mentre dormo!

    Al massimo puoi provare a valutare l'ipotesi cervicale infiammata, che è comune tra noi ansiosi super tesi. Puoi chiedere al medico di famiglia... ma se non hai particolari problemi di mobilità cervicale, torcicollo o disestesie alle mani, difficile che sia quella la causa.

    L'acufene si intensifica se fai stretching cervicale?

    É una ragazza che si fa attendere, me l'ha detto prima di lasciarmi il numero. Risponde poco, però quando risponde mi lascia messaggi da 7-12 righe almeno.


    Secondo voi, averle chiesto di uscire per una passeggiata/aperitivo dopo 2gg di chat, è bruciare le tappe? Ho sbagliato secondo voi?

    No, anche perché essendo una che sta poco dietro allo smartphone, l'idea di lasciarti il suo numero è ancora più evidentemente finalizzata a organizzare altri incontri. Bruciare le tappe comporta un fallimento solo se già di base uno dei due non è minimamente interessato, altrimenti al massimo procrastinerà l'incontro. Mostrati così come ti ha conosciuto; nel peggiore dei casi non succederà assolutamente nulla :D

    Cara, non so come ti chiami. Se ti consola, ho perso mia madre quasi 4 anni fa all'età di 24 anni. Dopo quasi 2 anni dalla sua dipartita, ho incominciato ad avvertire ansia in tutto e anche sulle malattie, perché credo che sia collegato al fatto che mia madre morì di tumore, se ne accorse troppo tardi e se ne andò in un mese e mezzo.

    Situazione molto simile alla mia, solo che lei durò 4-5 mesi, tra l'altro in pieno covid, io e lei praticamente isolati dal mondo. Vivevo come in una specie di orribile sogno dal quale mi "svegliavo" solo addormentandomi, per poi avere la steccata depressiva quando mi svegliavo la mattina, tornando alla brutale realtà.

    La cosa peculiare è che ho iniziato anche io a soffrire pesantemente di ansia a scoppio ritardato, come se in quel lasso di tempo avessi dato fondo a tutte le mie risorse: caregiver; le innumerevoli procedure burocratiche tra invalidità e pratiche di successione successive al decesso, battaglie con le assicurazioni; ripartire da zero da disoccupato e completamente solo. Appena ho risolto tutti i vari casini, lavoro e università compresi, mi sono tipo spento di colpo e l'ansia è come se avesse preso il sopravvento sulle mie difese ormai totalmente abbassate. Sono passato da esuberante trascinatore a un completo timorato di qualsiasi cosa :D . È "bello" ritrovare anche in altri certi meccanismi.

    L'ADHD non è raro trovarlo associato ai disturbi dell'umore, con i quali condivide molti sintomi, compresi quelli che hai evidenziato.

    Da come l'hai descritta, la tua stanchezza sembrerebbe più astenia che una materiale carenza di energie.

    Vista la complessità della tua condizione, l'unica consulenza realmente efficace secondo me è quella di uno psichiatra, anche perché dubito fortemente che sia possibile risolvere certe criticità in totale autonomia. Alimentazione e attività fisica sicuramente sono due tasselli fondamentali da mantenere, ma potrebbero non essere sufficienti seppur necessari.

    Non metto in dubbio la competenza, infatti ho precisato che mi fido molto di lei. Ma al momento sono talmente oberati i medici di base che è già tanto se capiscono chi sei quando li chiami. Sono stata drastica nel generalizzare e me ne scuso, ma a volte la sensazione è quella.

    Ma no figurati, non volevo assolutamente lasciare intendere che avessi un approccio sbagliato! Questa tua sensazione è più che condivisibile. Ovviamente la principale figura di riferimento per disturbi dell'umore e terapie è lo psichiatra, solo che tramite SSN sono quasi un miraggio, e vista l'urgenza di certe problematiche non è comunque una cattiva idea la libera professione o direttamente da un privato, soldi permettendo. Molte assicurazioni sanitarie comprese nei contratti di lavoro rimborsano completamente o in parte anche queste prestazioni; per chi frequenta l'università di solito ci sono alcune vie preferenziali e gratuite/basso costo anche per colloqui con uno psichiatra

    Hai molta fiducia nei medici di base xD La mia dottoressa, che stimo come medico ci mancherebbe, non penso si ricordi MINIMAMENTE quali farmaci prescrive e a chi...

    Comunque sono certa che mi prescriverebbe qualunque cosa, al bisogno ecco.

    Sono molto molto indecisa sul da farsi.

    Non so se sono "al livello" di aver bisogno di un farmaco o se posso provare a riprendere la terapia da sola.

    La paroxetina risolve, certo, finchè la prendi.

    Ho avuto un paio di medici decisamente discutibili, entrambi a ridosso del pensionamento... forse proprio per quel motivo un po' se ne fregavano. Quelli in gamba e motivati però si riconoscono altrettanto bene e per fortuna sono la maggioranza. Ora per esercitare la professione sono richieste forse fin troppe competenze, e ci ritroviamo dei "medici di base" da fare davvero invidia in Europa. Sfruttiamoli finché ne abbiamo la possibilità :D; loro (pediatri compresi ovviamente) sono la resistenza e ultimo baluardo del nostro servizio sanitario ;(

    Quindi i crampi sono intestinali? Ovviamente è impossibile qui su un forum avere certezze sulla causa dei tuoi crampi... sono disagi molto comuni, ancora più comuni quando si è in terapia farmacologica e quando la si sospende... Io in genere quei crampi li provavo quando avevo molta aria nell'intestino e me ne rendevo conto quando provavo a premere con la mano nella zona dolorante e sentivo tipo gorgogliare; ma è una situazione aneddotica, anche se l'ho provata proprio successivamente alla sospensione di un ssri o quando prendevo gli antiacido da banco e i "prazolo". È più semplice e veloce mandare anche solo una mail al medico, o comunicargli al telefono le stesse cose che hai scritto qui.

    Ovviamente quando sentivo quelle fitte ho reagito anche io in quel modo, e sudando freddo dalla paura. Un buon ansioso in quei momenti inizia a elencarsi a mente le peggiori situazioni, dalla perforazione intestinale, la rottura della milza fino all'epatite fulminante, in base alla zona :D ;(