Con il passato ho un rapporto un pò strano, dentro di me non voglio rimanere ancorata al passato, anzi interiormente sento un costante e fortissimo bisogno al cambiamento, al rinnovamento e sento un'avversione profonda per "la stagnazione" , ma nella vita pratica e quotidiana rimango attaccata alla mia routine, il che si traduce in una sorta di "bipolarismo", nella vita quotidiana rimango ancorata alle mie abitudini, ma dentro cambio spesso, cambio interessi, obbiettivi, visioni della vita, ne sento un bisogno vitale, come fosse ossigeno per me, sento il bisogno di cambiamento come l'aria che respiro (non sono il tipo di persona a cui piace una cosa e rimane per tutta la vita ancorata a quella cosa, infatti ho cambiato mille volte percorso di studi, mille volte obiettivi lavorativi, mille volte passioni, inoltre tendo spesso a rivedere le mie visioni della vita, ad esempio se ho un pregiudizio su qualcosa o qualcuno è molto facile che con il tempo cambi quel mio pregiudizio, un esempio, prima detestavo il consumismo e criticavo chi spendeva denaro in cose per me futili ora ho imparato che non è male concedersi qualcosa che si desidera, un profumo, un vestito, senza comunque scadere nel consumismo sfrenato e mantenendo un equilibrio, eppure anni fa andavo in giro quasi vestita di pezze per mia precisa scelta :D) ma lentamente sto imparando anche a farlo nella vita concreta, il che è più destabilizzante per me, cambiare proprio posto dove vivere, cambiare casa, cambiare amicizie è destabilizzante.
Messaggi di BlueMoon1
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Io li ho presi per un anno circa, mi hanno aiutata molto ma avevo un disturbo ansioso depressivo con componente ipocondriaca molto pesante. Avevo anch'io molta paura a prenderli, inizialmente l'ansia è peggiorata, però solitamente il professionista ti prescrive un ansiolitico da assumere fino a che l'antidepressivo non comincia a fare effetto. Ci vuole un po', da 2 settimane a un mese, è soggettivo. Poi ogni persona è a sé, le diverse molecole possono essere efficaci su alcuni soggetti salvo e non efficaci su altri. Mi incuriosisce il fatto che non ti sia resa conto del tuo stato depressivo, immagino che te l'abbia diagnosticato uno psichiatra...
Forse non me ne sono accorta perchè non mi sento triste nel vero senso della parola, triste da piangere o avere brutti pensieri, ma mi sento comunque sempre stanca e priva di energie, infatti oltre a lavorare non faccio mai nulla, non ho vita sociale perchè non ho le energie per mantenere amicizie e mi sono molto isolata. Magari la depressione non si manifesta in tutti in modo uguale, ma se penso a un depresso io me lo immagino una persona di umore triste che ha brutti pensieri per questo non ho mai collegato i miei sintomi di stanchezza cronica e mancanza di energie/isolamento alla depressione. Comunque ho deciso di prenderli fidandomi dello psichiatra e vediamo come va.
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Mi hanno prescritto degli antidepressivi perchè a quanto pare soffro di uno stato depressivo di cui non mi sono resa conto, ma ho un pò paura di prenderli, ho sempre temuto gli psicofarmaci anche se so che sono indispendabili se si sta male, ho letto anche esperienze di persone a cui non hanno fatto effetto, voi avete mai preso antidepressivi? Vi hanno aiutato? È vero come quello che ho letto che all'inizio peggiorano lo stato di depressione? Temo di stare peggio di quanto io stia anche perchè io neanche mi rendo conto di stare così male, a volte mi sento stanca, certi giorni capita che mi manchino le energie, a volte mi lascio un pò andare ma per il resto del tempo cerco di reagire (forse un pò per inerzia e perchè sono obbligata) e quindi temo di peggiorare.
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Buongiorno a tutti, sono una persona ansiosa in generale ma in particolare ho sempre avuto il terrore e la fobia degli ospedali, studi medici e interventi medici. Adesso devo fare un importante intervento odontoiatrico, è un lavoro complesso che richiederà molto tempo, purtroppo a causa di questa mia fobia ho trascurato per anni la mia salute, soltanto il solo pensiero mi causa attacchi di panico. Ieri ho fatto la visita, la dottoressa molto affabile mi ha visitata con una sorta di speculum e uno strumento a forma di uncino, alla vista dell'uncino anche se sapevo che non mi avrebbe fatto nulla perchè era solo un controllo ho iniziato ad andare nel panico, non la lasciavo ispezionarmi la bocca, scostavo la testa, chiedendo in continuazione "scusa sono mortificata" insomma una scena ridicola anche se lei è stata molto comprensiva, poveraccia deve aver pensato questa è scema
So di sembrare stupida ma è una vera e propria fobia per me, non riesco a controllarla, il mio corpo si ribella in automatico alla vista di oggetti acuminati e taglienti come aghi, bisturi ecc. Il dentista da cui ero stata prima di lei addirittura mi aveva proposto la sedazione profonda facendo una battuta del tipo "anche se per te ci vorrebbe l'anestesia che si fa ai cavalli", ed ha ragione effettivamente. Qualcuno di voi soffre di questa ansia? Come si può superare?
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Ti capisco anche io sono sola e ho la tua età, ma io ho sofferto in modo molto importante di ansia sociale per anni, adesso la situazione sta migliorando anche grazie alla psicoterapia, se posso darti una mia opinione da persona esterna ma che ha vissuto più o meno quello che hai vissuto tu a volte siamo noi a isolarci perchè pensiamo di essere "diversi" in qualche modo, pensiamo di dover far parte di qualcosa di speciale, di qualcosa di unico, nel tuo caso mi sembra che tu cerchi delle "nicchie" dove sentirti parte di qualcosa, ad esempio la comunità lgbt o il gruppo dei fumetti, anche io ero così, pensavo di poter andare d'accordo solo con alcune persone, persone simili a me che avessero interessi o modi di vivere simili ai miei, ma in questi ambienti paradossalmente ho trovato più "discriminazione" di quanto pensassi, tanto che come te mi sono dovuta allontanare, ora lavoro e nell'ambiente lavorativo mi trovo bene, nonostante le persone che frequento a lavoro siano diverse da me, insomma ho trovato delle persone accoglienti li dove pensavo di non poterle trovare e persone "discriminanti" li dove pensavo di trovare persone simili a me.
Tu lavori? Che hobby hai oltre i fumetti? Personalmente ho scoperto di essere molto appassionata di sport nonostante prima pensassi fosse un ambiente totalmente distante da me (prima non uscivo neanche di casa figurarsi pensare di frequentare una palestra) e anche in questo ambiente ho scoperto persone accoglienti con mia grande sorpresa.
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Mi trovo d'accordo con il pensiero di Giak, anche se sono consapevole che ognuno vive le cose in modo soggettivo, magari per me la fine di una relazione di coppia non è così forte come ad esempio la perdita improvvisa di una persona cara, ma per un'altro può essere devastante, non si può giudicare il dolore altrui, tuttavia a me personalmente i "punti di vista" diversi dai miei aiutano sempre a razionalizzare quando mi sento sopraffatta emotivamente, per cui voglio anche io invitarti a riflettere sull'origine della tua disperazione, la fine di una relazione è sicuramente molto dolorosa, ma queste persone ora fanno parte del tuo passato e magari si sono anche rifatte una vita, vanno avanti, tu invece ti sei annientato come dici tu stesso, non ti fa rabbia questo? Perdere e annientare te stesso per qualcuno che alla fin dei conti non lo merita?
So che le mie parole a poco serviranno se non stai bene, ma spero possano essere un punto di partenza per capire che meriti di stare bene e perchè no magari chiedere anche il supporto di un terapeuta.
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Io lo lascerei perdere, personalmente non vorrei mai avere a che fare con un uomo impegnato, sia per rispetto dell'altra donna che se ha una personalità fragile può starci male, sia perchè non voglio avere problemi, così come avrei paura di far del male ad una terza persona avrei anche l'ansia di incontrare una tipa che ha un carattere vendicativo e mi crei problemi (o magari potrebbe anche crearmeli lui i problemi, una persona che tradisce dal mio punto di vista non è molto "stabile" emotivamente, magari attraversa un momento della propria vita difficile, è confuso e l'ultima cosa che vorrei invischiarmi in situazioni complicate). Per quanto una persona possa piacermi questi motivi mi farebbero desistere fin da subito dall'intraprendere una relazione con una persona impegnata.
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In realtà non piace "a tutti", semplicemente intendo dire che non da problemi. Le donne la considerano "una simpaticona", gli uomini pure, più che altro è invisibile. Non è l'unica che conosco così. Non parlo di quelle persone non belle ma carismatiche che tutti adorano. Parlo di quelle persone che riescono ad inserirsi nella società perchè nessuno si sente minacciato da loro. Lei (ho preso lei come esempio ma ne conosco tante così) è una di queste.
Beh se è invisibile allora non è poi così facilitata nella vita, infatti come dici tu stessa la sua vita sentimentale non va bene, il fatto che abbia un posto fisso (come lo hanno tantissime altre persone) e che i colleghi la "sopportino" perchè ha un carattere tranquillo non fa di lei una persona fortunata, magari ha anche faticato molto per raggiungere i suoi obbiettivi lavorativi. Noi non sappiamo quanta fatica abbia fatto questa persona per arrivare li dove è e quanta solitudine può percepire, perchè aldilà dei colleghi che la trovano "simpatica" magari è sola, non ha un compagno, non ha dei veri amici, chi lo sa. Insomma può anche essere che la vita con questa persona sia stata più crudele di quanto immaginiamo.
Per quanto riguarda la ragazza di cui parlavi, la commessa, tu la definisci affascinante, ma il fatto che si sia fatta cacciare via dal posto di lavoro così facilmente per me la qualifica al contrario come "poco carismatica" e dunque poco affascinante, significa che non ha un carattere assertivo a tal punto da farsi valere e mantenere la propria posizione (io non la conosco mi baso ovviamente sul tuo racconto), sicuramente sarà una ragazza estroversa e spigliata, ma essere estroversi e spigliati, almeno per quanto mi riguarda, non basta per essere definiti affascinanti. Insomma entrambe le due donne di cui ci hai parlato mi sembrano simili in fondo, entrambe devono lottare per avere quello che vogliono ed entrambe subiscono delusioni, chi dal punto di vista sentimentale, chi lavorativo.
Invece una persona affascinante e carismatica non deve lottare per avere quello che desidera, gli viene naturale, è capace di persuadere gli altri, portarli dalla propria parte, senza troppe difficoltà, daltronde se cerchi su google l'etimologia della parola affascinante ti vien fuori la parola "incantesimo", come se il fascino fosse una sorta di potere magico che attira gli altri a sé, li persuade e li seduce. è ovvio che possedere una dote del genere ti apre molte porte e ti facilita la vita.
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Pare ci sia contraddizione in ciò che affermi, parli di una tua conoscente e dichiari che non sia fascinosa ma poi dichiari anche che "è accettata da amici e colleghi e che tutti la trovano simpatica e carina" questo è fascino, un diverso tipo di fascino, una persona non affascinante ti assicuro non suscita così tanto successo tra le persone. La parola fascino è sinonimo di "seduzione", la seduzione non è solo quella romantica, una persona può sedurre in molti modi, ma il punto focale della seduzione è proprio questo, attirare le persone a se "se-durre", ovvero portare a se.
Probabilmente ha un fascino che a te non colpisce e dunque non lo percepisci, ma più che fascino lo definirei carisma che è un vero e proprio potere, il potere di "influenzare" le persone e far si che tu gli piaccia, allo stesso modo tu definisci affascinante la tua conoscente colta, per te magari il fascino risiede in questo, nell'essere colti, ma magari questa persona di cui parli non è poi così affascinante agli occhi altrui perchè ha dei modi "sociali" che non le permettono di attirare a se le persone. Quello che intendo dire che anche il fascino come la bellezza estetica è soggettivo, ognuno di noi percepisce come fascinose delle caratteristiche diverse... ma alla fin dei conti il vero fascino e carisma appartiene a coloro che oggettivamente riescono ad attirare a se gli altri e "influenzarli" (in senso positivo anche se c'è chi usa il proprio carisma per influenzare in senso negativo purtroppo) quindi probabilmente la tua conoscente "che piace a tutti" è oggettivamente più carismatica dell'altra, ma ci sta che tu percepisca più carismatica e affascinante l'altra, non siamo tutti uguali, non tutti siamo attratti dalle stesse cose.
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Capita anche a me, riesco a parlare più facilmente con gli estranei, penso sia semplicemente perchè la mia vita è una routine sempre uguale, non faccio cose esaltanti, niente viaggi (anche se mi piacerebbe) niente serate ecc, quindi non ho mai argomenti nuovi di cui discutere, con gli estranei invece ho molto da dire perchè non mi conoscono e ho molto da raccontare. Un'altro fattore potrebbe essere che io non mi apro emotivamente, non mi sfogo mai in pratica (ad esempio se ho problemi a lavoro li tengo per me per non pesare ecc), non lo faccio con nessuno, le persone più vicine a noi servono proprio a questo, a parlare di argomenti più personali e intimi, ma questo io non lo faccio con nessuno quindi mi trovo spesso a non avere molto da dire loro per mia stessa scelta. E poi ovviamente c'è la mancanza di passioni in comune, con le persone a me più care c'è un legame affettivo ma non c'è una condivisione di interessi per cui è difficile trovare argomenti in comune.