Messaggi di Berry-berry

    Quello che scrivi mi sembra una contraddizione...

    Se ricerchi un interesse sessuale genuino da una transfemme perché hai l'idea di rivolgererti ad una prostituta?

    Sono sicura che per gli incontri occasionali non faresti fatica a trovare.

    Ho tanti limiti e problemi e quindi non mi posso permettere incontri che non siano a pagamento.

    Devo dire che l'idea di provare ad avere un incontro con una prostituta transessuale mi attira.

    Ho letto impressioni di persone che vanno sia con donne sia con transessuali, e una cosa che riferiscono spesso è che le prostitute donne fanno il loro lavoro con un certo distacco.

    Mentre dicono che le transessuali dimostrano durante gli incontri un interesse genuino per l'organo sessuale maschile.

    A voi è mai capitato di mordervi la lingua e di omettere, cambiare o snaturare la vostra forma espressiva, pur non essendo offensiva, solo per evitare la shitstorm (la tempesta di cacca che vi avrebbe investito se vi foste espressi liberamente)?

    Nei rapporti con le persone ascolto passivamente le opinioni degli altri perché non ho particolari principi o ideali da difendere.

    Su Facebook però mi piace mettere commenti che vanno contro quello che è considerato presentabile e auspicabile dalla maggioranza, solo perché mi divertono le reazioni scomposte di quelli che rispondono.

    Alle radici della nascita dell’ideologia Woke


    By CdG

    17 Maggio 2022


    In un periodo in cui, sotto vari aspetti e in innumerevoli circostanze, si parla molto della condizione di minoranze di vario tipo, acquistano particolare importanza gli approfondimenti che chiariscono, anche dal punto di vista terminologico, gli argomenti in questione.

    Tra essi va sicuramente segnalato Woke, il recentissimo saggio di Francesco Erario pubblicato da Idrovolante edizioni (maggio 2022, € 17). Si tratta di un volume che, nelle sue duecento pagine, propone un percorso tra i concetti legati allo scenario di discussione indicato: tra essi, solo per citarne alcuni, woke, Social Justice movement, cancel culture, politicamente corretto. E ancora: razzismo sistemico, privilegio bianco, ignoranza bianca, decostruzione dell’identità nazionale, intersezionalità della lotta, problematizzazione del passato coloniale, queerizzazione delle frontiere geografiche e dei corpi, ingiustizia e violenza epistemiche, decostruzione dei valori del liberalismo e del razionalismo.

    Come spiegato dettagliatamente nella quarta di copertina “per comprendere appieno la portata politica e sociale delle idee a cui queste locuzioni rimandano è necessario, oggi più che mai, indagarne origini e sviluppo”.

    Ecco perché Erario parte appunto dall’analisi storica per poi procedere “nell’approfondimento delle teorie che animano questa nuova formula radicale di studi e attivismo politico, auto propostasi come ortodossia di una corrente di pensiero progressista volta alla lotta contro ingiustizie e diseguaglianze sociali”. La woke (o Social Justice) appunto, che tende ad “una rivoluzione vera e propria” finalizzata, come già sottolineato, alla “decostruzione del mondo” occidentale “per come oggi lo si intende”, ridotto dalla ideologia woke “al mero dominio di patriarcato, sessismo, omotransfobia e abilismo nascosti dietro la strumentale imposizione del liberalismo, del razionalismo, dell’universalismo e del metodo scientifico”. Circostanze queste che, nel pieno del loro manifestarsi, rischiano “di travolgere l’intero mondo occidentale”.