Messaggi di Saritta

    Questo thread è interessante ;)


    Se non altro per sfogarsi, confrontarsi e magari raccontare un episodio in particolare che ci ha fatti sentire a disagio, così che attraverso il confronto ci si possa dare stimoli reciproci per combattere il senso di inadeguatezza . E magari spunti per migliorarsi.


    Quando sono sola e ho tempo, a me fa molto bene leggere. Spesso lo preferisco alla compagnia di qualcuno. Tempo fa avevo partecipato ad un gruppo di lettura (virtuale, praticamente tramite una pagina Instagram dedicata alla lettura, ero stata coinvolta in un gruppo su Telegram). Veniva proposto un titolo (tutti libri abbastanza impegnativi), venivano stabilite delle tappe per capitolo, e poi si commentava. Certo l'ideale sarebbe farlo dal vivo, ma è più difficile organizzare. Però mi era piaciuto molto, perché nei libri si trovano davvero tutte le sfaccettature dell'animo umano, i limiti, i sentimenti... E io non so mai con chi parlare di ciò. Quindi mi era piaciuto avere uno spazio così, di scambio di opinioni su un romanzo, perché poi indirettamente diventa anche un'analisi di sé. Infatti ho ricontattato l'organizzatrice e a settembre, quando ricominciano, mi unirò nuovamente a loro.


    Questa è la prima cosa che mi è venuta in mente.

    Duegoccedichanel Ah poi un'altra cosa che non sopporto :D sempre di queste feste con tanta gente, è il dover urlare per farsi sentire!! Tutti che gridano, e per intervenire in una conversazione, giusto per non essere da meno e fare una battuta, devi urlare più forte per farti sentire! Ieri a fine giornata avevo quasi mal di gola, per fortuna che la casa era grande e sono riuscita a isolarmi in piscina a un certo punto ^^


    Intendiamoci, le persone che hanno ospitato sono state davvero gentilissime, hanno cucinato e non hanno fatto mancare nulla, non vorrei sembrare ingrata. Potevo non andarci, ma come ho detto mi dispiaceva per il mio compagno (che tra l'altro è una persona estremissimamente socievole ed estroversa!! :face_with_hand_over_mouth:) perché sono amici suoi.

    Tra l'altro mi sto rendendo conto che ultimamente mi piace molto meno "bere", nel senso che una volta apprezzavo molto qualche bicchiere di buon vino o un cocktail, anche per quell'effetto piacevole e di disinvoltura che danno in queste situazioni. Ora invece mi stanca subito! Non che sia un grosso problema, anzi ^^ è solo per dire che forse sto cambiando modo di divertirmi, o sono in una fase di transizione.


    Penso che la "pressione" delle feste comandate derivi dalla regola sociale per cui tutti si debbano divertire allo stesso modo, ridere per le stesse battute e desiderare gli stessi svaghi. Ma è una convinzione che va superata.

    I rapporti con le persone sono belli se sono equilibrati, se c'è reciprocità, se i tempi del parlare e dell'ascoltare sono parificati. Già se a uno gli tocca solo ascoltare i guai altrui non va bene, spesso mi è capitato con la conseguenza che l'altro si è alleggerito sfogandosi e io mi sono appesantita facendomi carico del suo sfogo e sentendomelo a lungo sulle spalle.

    Esatto, equilibrio... Ma è davvero rarissimo che sia così. Ci può stare che in un'amicizia/relazione ci sia la persona più brava ad ascoltare e quella che tende a parlare di più, ma spesso l'ascolto è unilaterale o quasi. Quindi spesso la socialità diventa pesante, faticosa e toglie energie, perché farsi carico del fardello dell'altro è stressante, soprattutto magari se si è anche in un periodo più delicato o impegnativo, o si è particolarmente sensibili. Io cerco nel mio piccolo di fare domande per questione di gentilezza, e poi perché mi piace essere amichevole e magari trovare un argomento comune di dialogo. Ma anche solo la banale domanda sulle vacanze, o sugli animali domestici, per instaurare una conversazione. Mi rendo conto che ultimamente evito l'incontro con persone che in passato ho reputato amiche, proprio perché so già che va a finire che dovrei stare ad ascoltare il loro sfogo a ruota libera, perché per carattere sono più portata ad ascoltare, ma in questo momento proprio non ne ho la voglia.

    Da sola al ristorante ancora non ho avuto il coraggio, ho provato ad andare da sola al cinema e tutto sommato sono contenta di avercela fatta, è una questione tutta mentale ma confesso che un po' di timore ce l'avevo, soprattutto quello di incontrare qualcuno che conoscevo che mi dicesse "ma come, ma sei da sola???". Ecco la mia paura è questa: non tanto fare le cose da sola quanto incontrare qualcuno che mi faccia pesare il fatto di essere sola, questo mi fa sentire una sfigata. Una volta raccontai ad un'amica di aver passato il capodanno in casa da sola ... "eh ma me lo potevi dire ... che venivi con noi!!!" C'è questo stigma sociale a considerare chi fa cose da solo uno sfigato ed è questa cosa qui che io devo imparare a superare. Poi, siccome sono una persona molto discreta e riservata, anche se so che una tale persona ha organizzato un qualcosa, mai avrei il coraggio di chiedere "posso venire anch'io?", un minimo di invito me lo vorrei aspettare.

    Purtroppo è ancora molto diffuso questo stupore verso una persona che semplicemente sta bene con se stessa, e non rinuncia a un'uscita o a un evento solo perché non ha "la compagnia". Credo che lo stare con se stessi senza timore sia una grande conquista invece, o meglio, una cosa che dovrebbe essere normalizzata. A me era capitato di fare una gita sul lago da sola, e diverse persone (mia mamma compresa) mi avevano chiesto "ma perché da sola???" come se ci dovesse per forza essere un misterioso motivo. Ci sono persone che non concepiscono un'attività senza compagnia, a me invece spesso socializzare stanca, mi prende energie. Anche io voglio cercare di farmi meno problemi. E' come se quando fai qualcosa da sola, tu lo debba per forza giustificare.

    Non è domenica ma la solitudine di questo giorno di Ferragosto è la stessa e si fa sentire.

    Il Ferragosto, così come altre feste comandate, è una delle peggiori e maledette invenzioni a mio avviso (non nel suo significato religioso naturalmente, ma nella sua accezione di "festone" in cui tutti devono necessariamente fare numero, bere e divertirsi, altrimenti sono degli sfigati). Io sono estremamente sollevata che sia passato, finalmente! Eppure l'ho passato in compagnia, perché non ho ancora sufficiente coraggio per prendere posizione e dire "non ho voglia". L'ho passato in compagnia di persone, la maggior parte delle quali nemmeno conoscevo, e il resto le posso definire solo "conoscenze": sono principalmente amici di vecchia data del mio compagno, quindi era difficile dire di no. Il mio discorso è un po' diverso rispetto al tuo, lo so, intendo solo dire che queste feste sottolineano ulteriormente la solitudine: sia di chi si ritrova solo, sia di chi si sente solo in mezzo alla gente, come me. Sto anche notando una cosa: quando mi trovo in mezzo a un gruppo di persone, che magari non conosco bene, io nonostante la mia riservatezza faccio sforzi enormi per rivolgere la parola a tutti, fare delle domande, conoscere e interessarmi, essere gentile. Ma ci fosse UNA VOLTA, UNA DICO, in cui venisse fatta una domanda a me, per conoscermi, o per pura cortesia... mai!!! Questo mi fa passare ulteriormente la voglia. Che falsità queste situazioni, che fiera del nulla... si fa gruppo giusto per passare il tempo. Mi rendo conto che per quanto mi piaccia stare sola, fatico ancora a uscire da sola, organizzare cose per conto mio, ecc. Ci devo lavorare, e secondo me anche tu dovresti... poi non sai mai, magari in quelle occasioni instauri nuovi rapporti, nuove amicizie più affini a te e non soltanto occasionali. In bocca al lupo :)

    Ciao!

    Hai fatto bene a scrivere qui, la consapevolezza è già un primo passo, dimostra che sei disposto a fare qualcosa per cambiare la tua situazione, ma sei molto confuso sul cosa fare nella pratica.

    Hai un lavoro? Un'amicizia?

    Diciamo che il campanello d'allarme più significativo è l'insonnia: dovresti cominciare a lavorare da qui, parlandone con un medico. Se non dormi a sufficienza, per forza di cose il tuo fisico e la tua mente ne risentono, e finisci per trascurare altri aspetti. Questa insonnia ha vuto inizio in un momento particolare? La colleghi a un evento oppure è iniziata gradualmente?

    Perché c'è un così elevato numero di persone ansiose/depresse, che si sentono inadeguate a questa vita?

    Parlo, almeno, del mondo occidentale, e del giorno d'oggi.


    Possibile che questo mondo ci vada così stretto? Io penso che l'eccesso di benessere, la frenesia e le troppe distrazioni, il continuo dover essere all'altezza, il legame alle cose materiali e, più di recente, l'abuso dei social e l'alienazione che ne deriva, siano un po' i fattori chiave.


    C'è una depressione dilagante nelle persone che dall'esterno sembra che abbiano "tutto", c'è molta solitudine e tristezza, grida mute e mancanza d'ascolto.


    Mi piacerebbe sentire le vostre opinioni in merito...

    Ho trovato interessante il tuo punto di vista. Io mi sento eternamente combattuta. Tra il dare un senso alla vita - un senso lo deve avere, mi dico - e la disillusione. Anni fa ero molto poetica, ispirata, illusa forse, speranzosa. Crescendo, ora mi sembra di "tirare avanti" tra altri e bassi. A volte per battuta dico che vorrei essere nata stupida, superficiale o più insensibile, perché credo siano quelle le armi per non soffrire. Per avere successo con la gente. Invece sto qui a interrogarmi, nonostante da fuori sembra che io abbia una vita piena. Non lo so, a volte mi sembra che sia tutto una corsa cieca e inesorabile verso un nulla.

    Grazie Lily20

    In effetti a me lui fisicamente piace molto, rispecchia proprio il "mio tipo" per così dire, quindi da quel punto di vista nulla mi frena, e lo stesso mi sento di dire che valga per lui.


    Pensa anche lui è più grande di me di 9 anni :)


    Il parlarne è sempre un po' difficile perché mi è capitato di reagire male, rattristarmi per un rapporto andato storto, e lui così si sentiva inadeguato, a disagio. Probabilmente conta di più il creare la situazione, vedi ad esempio l'hotel, in effetti in vacanza abbiamo cambiato tre hotel diversi :D (era un piccolo tour) e in ognuno abbiamo dei bellissimi ricordi :fire:


    Penso che i disagi vadano tirati fuori anche a parole, sempre con del tatto.