Messaggi di Nick Berg

    Ciao, anche io ho provato varie terapie. Alcune hanno funzionato meglio di altre. Ho alternato momenti buoni con altri meno buoni. C'è anche da dire che l'esito della terapia dipende anche dal rapporto che riusciamo a instaurare con il terapeuta, che deve essere di totale fiducia. E se uno è ansioso ipocondriaco, parte già con grande diffidenza. Con questa nuova terapia mi hanno addirittura fatto una diagnosi molto dettagliata all'inizio, dove spiegavano proprio questo, che la mia tendenza a non voler superare le mie resistenze mi fa partire un po' svantaggiata. Sicuramente la terapia non è un atto di Fede perché è un processo scientifico, però un po' bisogna crederci, dovremmo affidarci alla scienza, si dovrebbe imparare a capire che siamo in grado di migliorare, di essere d'aiuto per noi stessi e che le persone intorno a noi possono darci degli strumenti per raggiungere questo obiettivo. Tutto molto bello ma difficile a farsi, Io ci sto provando...

    Ecco il link:


    https://www.ipsico.it/compassion-focused-therapy-cft/

    Grazie, sei stata davvero gentile. Buona serata.

    Se mi giri qualche link ti ringrazio, io ho provato la terapia breve strategica, poi uno psicologo che lavorava sulle emozioni, infine uno psicologo che scavava nel mio passato per spiegarmi le cause della mia ipocondria (tutto interessante ma la terapia?). Conclusione: non mi sono serviti a niente...

    Ti capisco benissimo, io ho percorso più o meno le tue stesse tappe, e adesso a 54 anni non ho risolto granché. Ho sempre l’ansia delle malattie, a volte di più a volte di meno e gli esami del sangue o le visite dal medico, che faccio solo se strettamente necessari, sono un inferno. Non vivo più fino a che non ho i risultati o il responso e se un solo parametro è sotto o sopra di 0.1 punto per me inizia l’angoscia. Il mio medico di base è sempre stato bravissimo a tranquillizzarmi, resta il fatto che il senso di rabbia e frustrazione per non essere mai riuscito a vivere la mia vita pienamente aumenta man mano che passano gli anni. Il problema secondo me è non riuscire ad accettare che la vita è un viaggio e, come dice un mio amico saggio, vada come vada, non possiamo farci niente. Mi piacerebbe tanto ragionare come gli altri e non pensare sempre a quello che potrebbe succedermi ma vivere il momento, se poi dovesse esserci una ragione per preoccuparsi allora ma solo allora ci si preoccuperà e si farà quello che si deve fare. Gli altri non capiscono che noi viviamo trasportando sulle spalle un macigno, e nonostante tutto andiamo avanti. In questo siamo degli eroi. È la mia unica consolazione.

    Ciao a tutti, non so se questa è la sezione giusta ma non ne ho trovato un’altra più adatta. Dunque ho 54 anni, una bella famiglia e sono terribilmente ipocondriaco. Ma quello che mi angoscia di più è la salute dei miei figli, 11 e 14 anni. La piccola ad esempio è da tre giorni che ha 38.5-39 di febbre con mal di testa ma senza mal di gola o tosse e io sono letteralmente terrorizzato, non riesco a gestire queste situazioni che dovrebbero essere invece normali per un genitore. Mia moglie per fortuna è tutto il contrario di me ed è questo che mi tiene a galla ma con lei ormai non ne posso più parlare perché è ossessionata... Spero possiate farmi un po’ di compagnia perché mi sento solo. Grazie.

    Ciao, non sapevo di avere un fratello, siamo stati separati alla nascita! Bella vita facciamo vero? Io faccio parte di quella categoria che per andare da un medico deve essere veramente in una situazione di strazio insopportabile e negli ultimi 25 anni di tumori, malattie degenerative, trapianti in arrivo e cose invalidanti o meno ne ho avute a bizzeffe nella mia mente... Analisi del sangue non ne faccio da qualche anno, mi sento morire al solo pensiero... Peggio della nostra patologia credo non ci sia nulla, non riusciamo a vivere per paura di morire, nei momenti in cui sto bene mi sembra impossibile, ridicolo, da vergognarsi di essere stata in paranoia dura per un puntino invisibile in faccia, un battito del cuore fuori posto, un fischio all'orecchio... E le nottate su internet a spaccarsi la testa, la ricerca continua, cavolo ho quasi una laurea in medicina! (Si fa per dire eh, sono solo una povera scoppiata.) Trovo imbarazzante raccontare che ho dovuto a volte accostare l'auto per verificare un minuscolo neo che improvvisamente era diventato un mostro, ma il peso che ti viene nel petto quando si manifesta l'attacco non si può spiegare a nessuno... Ho due figli, una bella vita, nessun problema a parte questo che è decisamente enorme, snervante, stancante per sé e per chi ti vive vicino... Non ho trovato la soluzione, ho provato la terapia breve e pure quella lunga, prendo un antidepressivo e Tavor al bisogno... Alterno mesi buoni a mesi bui... Aiutateci!"

    Ciao Chicca, dopo averti letto mi sento meno solo… nei ed extrasistoli sono le mie paure più grandi al momento, ma basta un niente per farmi teorizzare di tutto e se non mi sento niente è come se inconsciamente cercassi qualcosa che non va per autosabotarmi la vita. Tieni duro, anche se non è giusto non poter vivere una vita piena come tutti gli altri.

    Ciao a tutti sono nuovo del forum e grazie in anticipo per il supporto che mi darete con la vostra presenza.

    Ho 54 anni e soffro di ipocondria mista ad ansia non saprei neanche dire da quanto tempo, forse da trent’anni o più. Appartengo a quella categoria che è terrorizzata dalle visite mediche per non parlare degli esami ematologici, o meglio dai risultati e dalle risposte che potrei ricevere… dunque cerco di farne il meno possibile… la mia vita si articola in questo modo: provo un sintomo o noto un segno (in questo campo è la paura dei nei a farla da padrona) mi struggo per giorni finché la mia angoscia non supera il limite per cui decido di farmi vedere. L’ansia è all’apice in sala d’attesa al punto da sentirmi imbarazzato, alla fine il medico mi vede e mi tranquillizza dicendomi che non ho niente (grazie a Dio finora è andata così). Esco dall’ambulatorio letteralmente camminando a un metro dal pavimento, mi sento incredibilmente leggero e la felicità che provo è indescrivibile. Ma dura poco, qualche tempo, un periodo durante il quale faccio dei buoni propositi, mi dico che devo essere più tranquillo e fatalista, insomma mi devo preoccupare se e quando ce n’è bisogno... ma è tutto inutile. Dopo qualche settimana (raramente qualche mese) tutto ricomincia da capo. Ora sono alle prese con le extrasistoli, il medico mi ha già visto e mi ha detto che sono solo iperstressato, ma io sono di nuovo in uno stato di profonda inquietudine. Lo psicologo non mi è servito a niente, e non credo nella mindfulness o roba del genere. Forse potrebbe aiutare la terapia cognitivo-comportamentale, chissà. Chi non ha il nostro problema non si rende conto che viviamo continuamente con un pesante fardello sulle spalle, eppure andiamo avanti... io ho una moglie, due figli stupendi, eppure il fato ha deciso che mi sarei dovuto rovinare la vita e così sta andando…

    Scusate se mi sono dilungato, un saluto a tutti e tutte.