No, chi mi conosce sa che queste cose mi fanno scappare.
Messaggi di Angelab1989
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Anche in questo contesto trovo che il vissuto familiare sia importante per la formazione del carattere. Nel mio caso ho avuto dei grandi problemi con le emozioni anche perchè ero assolutamente obbligata a reprimerle, anche le più innocenti (voglia di piangere, tristezza, malinconia, ansia). Nel tempo mi sono abituata a questo e quindi faccio davvero fatica a farle uscire, l'unica che ogni tanto compare è la rabbia, energia che molti vedono come una forza ma che nel mio caso costituisce una delle mie fragilità più potenti, insieme all'attaccamento che ho per alcune persone (forse più simpatia calorosa che attaccamento ma comunque già fin troppo marcata per i miei gusti). A parte questo sono quasi "forte".
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Nel mio caso trovo che siano così evidenti che parlarne non credo possa aiutare, dovrei proprio cambiare io atteggiamento.
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Se dovessi analizzare i miei rapporti direi che cerco di partire in modo calmo, gentile, disponibile. Con un tantino di freddezza e riserbo perchè non sono una che da troppa confidenza, questo sì. Però buona, comprensiva, il tipo di persona che passa pure sopra ai difetti altrui se non la danneggiano troppo o se non li considera proprio opposti ai propri valori. Se però noto nell'altra persona dei modi non consoni al mio concetto di rispetto non esito a farlo notare. Non perdo la pazienza però, semplicemente faccio intendere che non accetto rotture di scatole da nessuno, cosa che comunque spesso viene percepita anche se non dico niente. Forse quando ero ragazzina tendevo di più a farmi influenzare dall'umore altrui. Adesso io decido se litigare o meno con qualcuno, questo significa che se la tizia mi provoca e io non voglio scendere ai suoi livelli può farlo di continuo, e resto sulle mie. Se invece per qualche ragione ho deciso di rendere pan per focaccia (chiaramente parlo di discussioni, frecciatine ecc..) onestamente può fare proprio poco per farmi cambiare idea.
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Bella domanda. Ho sempre creduto che fossero ben evidenti. Onestamente non saprei come nasconderle.
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Non voglio sminuire il tuo vissuto anche perchè non ne conosco tutti i dettagli, mi baso solo sul concetto di essere un "fantasma". Essere un fantasma può avere tantissimi vantaggi, ad esempio, se nel lavoro nessuno pensa che tu possa essere notata per fascino, carisma, aspetto o anche solo determinazione probabilmente non avrai grossi problemi e potrai avanzare, nelle relazioni verrai percepita come tranquilla, carina, accomodante, e anche li ti potrai muovere con più disinvoltura verso i tuoi scopi. Chi si nota troppo spesso ha un mucchio di problemi.
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Al momento ho un rapporto particolare con il mio corpo. Doccia e piega non mancano mai, però per il resto ho proprio perso la voglia di valorizzarmi. Normalmente indosso pantaloni aderenti o tuta, giubbotto corto, maglione, delle sneakers comode, magari trucco un po' gli occhi ma nulla di che. Fisicamente vengo notata lo stesso ma so che potrei rendere molto di più se solo avessi più voglia di mettermi in ordine. Ormai vivo in casa ed esco pochissimo, quando mi capita vengo comunque notata, magari qualcuno cerca di attaccare bottone, mi guardano, ma allo stesso tempo sembrano quasi intimoriti, forse mi manca un po' di femminilità ma quella non dipende dal trucco...
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Io sono arrivata a pensare che non lo farò mai...
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La stizza deriva proprio dall'atteggiamento, detesto quando qualcuno che peraltro io considero poco dotato intellettualmente inizia a fare la predica su qualcosa usando toni da prepotente, la cosa tra l'altro lo svaluta visto che di solito chi usa arroganza per spiegare qualcosa difficilmente riuscirà ad essere interessante, farà solo in modo che la persona si focalizzi sui sui pessimi modi piuttosto che sui contenuti.
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Dipende. Di norma posso reagire con un po' di stizza sul momento ma poi ragiono e cerco di capire se il mio interlocutore possa effettivamente avere ragione. Se però il tono è quello del saccente rischio di farmi prendere dalla foga di ridimensionargli l'ego, tralasciando l'eventualità che modi a parte possa comunque dire cose sensate. Diciamo che sono il tipo di persona con cui è meglio dialogare con calma e giudizio, in questo modo riesco ad esprimermi al meglio. Altrimenti scatta la competizione e si conclude niente.