Mostra di PiùCiao Domenico
Mi ha fatto sorridere la battuta della tua psichiatra
Nel mio caso sono ormai perfettamente consapevole di non avere alcuna malattia "fisica", e infatti non ho paura di essere in qualche modo in pericolo quando sto male. Il mio problema sta tutto esclusivamente nella bassissima qualità di vita che questi malesseri ricorrenti e molto prolungati mi causano. Come avevo già scritto ho perso lavoro, fidanzato, amicizie, non guido più, esco poco e sempre da sola, non ho obiettivi e non ho energie, che devo "dosare" attentamente e che posso dedicare solo alle attività quotidiane di base.
Vivo con i miei genitori da più di un anno e dipendo da loro in tutto e per tutto.
Da un paio di mesi anche quando non ho disturbi fisici sono depressa, ansiosa, dormo male, non mangerei mai niente e ho una stanchezza cronica: anche una semplice passeggiata mi sfianca. Mi sembra di vivere a 30 anni nel corpo di una centenaria. Prima, tra una ricaduta e l'altra, facevo una vita abbastanza normale almeno. La mia paura è quella di non avere scampo, ho tentato davvero di tutto ormai... E non c'è stato nulla da fare, nessun minimo miglioramento.
Tra due settimane ho appuntamento con un nuovo psichiatra... Ma non mi voglio illudere... Finora ho collezionato solo buchi nell'acqua e i miei genitori hanno speso una marea di soldi inutilmente. Non faccio più neanche psicoterapia, che un pochino mi aiutava a correggere certi pensieri e comunque a non sentirmi totalmente abbandonata. Ma, oltre ad essere una spesa onerosa, non ho fatto ulteriori passi avanti... Anche perché non riuscivo ad avere una regolarità nelle sedute a causa del periodico ripresentarsi dei sintomi, che durano mesi e mi costringono in casa.
Purtroppo mi sto ormai piano piano rassegnando al fatto che questa sarà la mia nuova "vita"... Chi lo avrebbe mai immaginato...
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Ti capisco perfettamente. Già essere cosciente di non avere nulla di fisico è un grosso passo in avanti, più che altro perché l'ansia si alimenta delle nostre insicurezze e se si inizia con un sintomo poi se ne aggiungono altri ed il malessere non può che aumentare. L'ansia non ti uccide, ma ti pone in uno stato di allerta che ti blocca per periodi di tempo in cui credi di non poter fare nulla. Posso dirti che anche io ero a casa coi miei genitori, ma sono ormai quasi due anni che vivo da solo e negli ultimi mesi nonostante abbia avuto i soliti attacchi ho resistito aspettando che passassero, mentre prima avrei chiamato mio padre nel bel mezzo della notte per farmi venire a prendere e portarmi a casa loro.
Il disagio che provi rappresenta la frustazione razionale di non saper risolvere il problema. Ancora in questo momento in cui scrivo ho un malessere al collo che perdura da tutto il giorno, e come te penso che domani è il primo giorno di scuola di mio nipote e che magari potrei non godermelo appieno, oppure che il pomeriggio devo dare una mano a mia sorella e non so se all'ultimo momento dovrò dirle di non essere in grado di farlo...
Sarebbe buono cercare di non preoccuparsi continuamente, oltre a non essere sempre pessimisti e credere che un giorno tutto questo non possa finalmente passare.