Ciao a tutti, sono Francesca ed ho 39 anni. Ho avuto il mio primo attacco di panico a 20 anni dopo la morte di una mia amica. Ansiosa lo sono sempre stata. Da piccola mi mangiavo le unghie e da adolescente ho conosciuto la tricotillomania, ho cominciato a strapparmi le sopracciglia e lo faccio ancora. Ho vissuto tutti gli anni dell'università con gli attacchi di panico, lontana dalla mia famiglia perché ho studiato in un'altra città. Ho rinunciato a causa loro a tutte le esperienze spensierate di una ragazza. Ho sposato il mio attuale marito con forte senso di dipendenza, essendo stato lui il mio unico appiglio in quel periodo, ma con molti dubbi. Ho avuto due splendide bambine e in tutti questi anni ho combattuto i miei alti e bassi.
Ora sono ancora qui a combattere. Ho conosciuto la tachicardia, le extrasistoli, la sudorazione, i tremori, il digrignamento ed il serramento dei denti, le vertigini, il senso di confusione mentale, il dimagrimento, la debolezza delle gambe, la paura di guidare, la paura della paura, la mancanza d'aria, la paura di morire, la pressione alta, il mal di testa.
Ciao Francesca, mi unisco alla folta schiera di ansiosi: crisi di panico, tremori alle mani, senso di vertigine, ischemia transitoria, ipertensione, tachicardia, un sarcoma sinoviale, un adenocarcinoma, notti insonni con le pecore che più ne conti più ce ne sono...un lutto importante.
Ho imparato a ridere dopo un dimagrimento adrenalinico...ho imparato a fregarmene, a non aver paura di aver paura, una sorta di meccanismo di autodifesa per non impazzire. Non ho attenuto risultati dalla psicologia, quasi refrattario. La psichiatria invece, sbagliando diagnosi (disturbo schizzoaffetivo) mi ha riempito con un farmaco...il risperdal intramuscolo che mi ha provocato rallentamento psicomotorio...
Poi ho tirato i freni, mi son fermato e ho iniziato a parlare da solo, come i matti, a scrivere una sorta di diario, piccoli obiettivi da raggiungere giorno per giorno, a iniziare a pensare invece a chi era ed è rimasto in vita... i miei figli, a reagire per loro, a ritrovare la pace in me stesso con la preghiera...con le mille e una risposta di conforto che possono dare i Testi Sacri, con la musica, la fotografia, affinché la mia mente si staccasse dai pensieri deprimenti.
Come ho detto non ho fatto psicoterapia, ho preso un solo farmaco (essendo allergico a molti principi attivi) per contrastare lo stato ansioso e col tempo, quasi magicamente o per volontà dall'alto, ho ripreso in mano la mia vita ed ora rido, sono allegro e solare. Ho ripreso a non aver paura aspettando le crisi di panico, aspettando le lacrime, aspettando anche la morte... Ho capito che ero semplicemente io, quello di sempre, quello che esisteva dal 2014 prima che una malattia ematica rara ponesse inizio al mio calvario.
Ora trovo conforto nelle piccole cose, negli affetti rimasti, credendo nella mia forza interiore, nel mio lavoro. Ne sono uscito con fierezza "da solo", ridendo di me stesso, delle mie paure, sono anni che ci lavoro sul caro me stesso e certe volte penso che bisogna fregarsene un po' di tutto e di tutti (mai dei figli). La tachicardia (la mia di origine nervosa) l'ho sistemata col bisoprololo che riducendo la frequenza cardiaca ne ha tratto giovamento anche la pressione sanguigna.
L'ansia è una gabbia, è uno stato... e bisogna piegare le sbarre della gabbia raccogliendo tutta l'energia che abbiamo, conducendo noi stessi la nostra mente e non facendosi comandare da lei. Capisco non sia semplice ma neanche impossibile, e se ce l'ho fatta io ce la farai anche tu...