Messaggi di Thecook

    Secondo me dipende molto com'è una persona,anzi per dire meglio,com era prima della "malattia/psicosi".Ci sono persone che erano estremamente forti, e qualcosa li ha fatti crollare e persone che erano gia tendenti alla "paura" o lasciatemi passare il termine "deboli" ecco secondo me questo può influire sull'uso e il relativo effetto collaterale che può scaternare gli SSRRI,personale opinione ovviamente.

    Tu com'eri prima che tutto ciò ti capitasse meravigliosa92

    Ciao,io come te non sono mai stato molto a favore degli SSRI,la prima volta che gli ho assunti lo scorso anno mi avevano dato disturbi,forse perchè partivo abbastanza prevenuto,adesso mi capita meno,certamente non sono farmaci come gli antidolorifici(magari,che poi male fanno ugualmente)e quindi i sintomi di paradosso chi soffre di un ansia marcata da come dici possono dare anche questi spiacevoli effetti collaterali che col tempo passano.Hai idea da cosa sia la causa scatenante del tuo star male?

    Sicuramente ognuno ha una propria molecola adatta al proprio corpo,magari i due che hai assunto non sono affini a te,succede anche a molti altri,parlane col tuo specialista è l'unico che può trovare la cura adatta e tu cerca di accettarla sia psicologicamente che fisicamente.

    ciao a tutti io ho iniziato a soffrire di ansia da 4 mesi e mi é stato prescritto alprazolam (che se ho cpt bene é lo xanax) da una settimana ma io ho tanta paura quando lo prendo non volevo arrivare a prendere un farmaco...la mia snsia si era un po placata ma comunque avevo molte somatizzazioni e ora prendo 10 gocce al mattino e 10 il pomeriggio...mi dite le vostre esperienze con questo farmaco e il dosaggio secondo voi é alto?

    Ciao il dosaggio che prendi non èalto,tieni conto che 10gocce equivalgono a 0.25mg quindi un dosaggio minimo,l'unica problematica di questo farmaco è la facile dipendenza,ovviamente come tutti i farmaci che agiscono sul sistema nervoso,che siano ansiolitici o antidepressivi(ancor di piu)devono aver un tempo minimo perché vengano assorbiti dal sistema nervoso e dal cervello.

    Le somatizzazioni sono frutto della tua ansia,come tutte quelle che normalmente si leggono qui,come ti ha detto michele confrontati sempre con chi te le ha prescritte e vedrai che piano piano le cose miglioreranno,purtroppo ci vuole pazienza,costanza,coraggio,e non abbattersi.

    Vediamo,valutiamo, intanto il tempo perché prendere una barcata d'acqua è forse peggio ^^ e se daranno un tempo decente Napoli la voglio vedere da tanti anni anche se per scelta andrei sulle Dolomiti,ma devo anche accontentare il lato architettonico culturale della mia compagna che io ho meno sviluppato.

    posso parlare come persona "dall'altra parte" visto che il mio compagno è ansioso e soprattutto i viaggi in aereo lo mettono in difficoltà.


    per lui le "soluzioni" sono state due, studiare le cose che gli fanno paura (per esempio funzionamento dell'aereo) e prendere ansiolitici per i voli molto lunghi.


    per me non è mai piacevole viaggiare con lui ma con il tempo ho escogitato tecniche per alleggerire le situazioni. unico problema rimane la montagna. quando siamo in determinate situazioni che richiedono mente lucida e lui inizia ad andare in panico mi mette in difficoltà tanto che sono volate parole poco piacevoli. con il tempo comunque è migliorato, esponendosi alle varie situazioni

    Si non è facile,mi metto anche io nei panni della mia compagna,che non è fortissima di carattere ma non ha i miei problemi.

    Io fortunatamente il disagio e personale,non mi mi spaventa il mezzo o il modo in cui mi muoverò ma solo dei miei sintomi motori poi l'ansia la vinco,la combatto,affrontare anche se difficile è sempre la scelta migliore.


    Sempre avuto questo problema. Mi piace viaggiare in teoria ma in pratica a ogni partenza faccio i conti con l'ansia. Sono partita serenamente pochissime volte e purtroppo spesso ho rinunciato ( ho rinunciato a un viaggio in Bulgaria con biglietto già comprato :-( ... Ma tutte le volte che non ho rinunciato mi sono sentita più forte e più contenta una volta rientrata. Alle difficoltà iniziali ( spesso dominante dall'ansia) è seguito il piacere di essere in un posto nuovo e soprattutto il piacere di non averla data vinta alle mille paure. Quindi unico consiglio: partire!

    Ti capisco,non è facile dominare questi stati,però come dici tu riuscire a farlo sicuramente ti aggiunge un tassello per la pseudo tranquillità e contentezza per avercela fatta.Eppure sono cose talmente stupide se ci si pensa,l'aver paura di una cosa che ti piace fare.

    Da ansiosa so bene come un ansioso le pensi tutte e anche di più... certo.

    Dopodichè e proprio per questo, secondo me, non se ne uscirà mai VIVI, se non affrontando le cose con un meraviglioso e coraggioso pizzico di SANO fatalismo...

    Da Sano Fatalista la penso come te,ma delle volte è difficile mettere d'accordo la ragione con i pensieri che la contrastano,so benissimo che non mi potrà accadere niente di diverso da uno "sano" ma tant è che la mente è meravigliosa ma alquanto complicata da far ragionare.

    Tra una 10ina di giorni andrò in ferie,richieste ed accettate dal mio datore di lavoro,la mia compagna sarà invece già a casa da questo lunedì.

    Siamo sempre stati amanti devi viaggi,ed ogni occasione possibile per noi è sempre stata una continua ricerca di posti da visitare,esplorare,conoscere.

    Ma da quel famosissimo giorno in cui ebbi il mio primo attacco di panico qualcosa è cambiato,pianifico ma quando si arriva al dunque mi sale l'angoscia.

    L'ultimo viaggio è stato a febbraio 2019,io stavo male,non come oggi, non avevo queste maledette problematiche di sbandamento.ma gli attacchi di panico erano limitati a quei minuti,mezz'ore,certo terrificanti ma poi la cosa finiva lì,la sintomatologia era tachicardica ma riuscivo a tenerla a bada,partimmo per l'estero,io ho sempre amato prendere l'aereo e la cosa mi inquietava,ma fu un bel viaggio non ebbi problemi,mi divertii e tornammo giusto in tempo prima che il governo ci chiuse.

    Ho sempre avuto come sfogo nei miei momenti no il viaggiare,mi ha sempre rigenerato,ho viaggiato da solo,in compagnia,con compagna,ho vissuto all'estero,non mi ha mai spaventato nulla.

    Ad oggi dopo vari traumi passati dopo quel viaggio e la pandemia, che penso mi abbia dato una grossa mano(purtroppo)ad essere quello che sono adesso, le vertigini e gli sbandamenti mi condizionano la vita e i pensieri sul da farsi.

    Non voglio darla vinta alla paura e vorrei anche far felice la mia compagna dopo questi anni di immobilismo,sarebbe il primo viaggio da allora,ma questa maledetta vocina si intromette sempre ed è difficile tenerla sotto controllo,forse ho incomiciato troppo tardi la terapia e non sono ancora a regime con testa e sensazioni,ma non mi va di farmi sfuggire una cosa che ho sempre amato fare e che non so poi quando potrò ripetere visto la situazione sanitaria in costante aumento,cosa che anche questa un po' mi condiziona pur essendo un viaggio in Italia e vorreianche vedere se uscire dalla mia solita maledetta routine mi dia quello sprint che in passato mi ha aiutato.

    Voi come vi comportate o come vi comportereste di fronte ad un viaggio che dovete (per dovere,lavoro) o vorreste fare per scelta ma che ha una dose di problematiche simili alla mia?

    In effetti c'è

    Quando non sto bene vado a camminare nella natura, sole o pioggia, caldo o freddo, estate o inverno....so esattamente che dopo pochissimo tempo speso fuori il mio corpo e la mia mente iniziano a stare meglio.


    Fortuna vuole che in dieci minuti sono in montagna ma quando non posso "salire" mi basta anche camminare lontano da casa e gente

    Sottoscrivo tutto!!

    Sottoscrivo anche io la natura,è un potente ansiolitico naturale,quando vado in montagna,come te in 20min sono in mezzo ai boschi o anche a 800/1000 metri provo un profondo senso di pace.