Messaggi di Dhobbi88

    Sì sì, seguo un regime alimentare giusto, con una giornata a settimana di sgarro. Vado a passeggiare, faccio un po' di yoga da youtube...Ma penso che questo mio malessere sia dovuto anche per colpa della cervicale! Oggi sono stata in piscina e mi sentivo stranissima..

    Il nuoto di solito rilassa moltissimo, poi si scaricano un sacco di tensioni muscolari, almeno quando l'ho praticato io così mi sentivo.:ok::grinning_squinting_face:

    Ciao, lo xanax non ti intontisce più di tanto, preso prima di andare a letto poi ti rilassa quel poco da farti dormire in maniera migliore. Per quello che posso dirti grandi metodi per stare meglio non ne vedo in giro, posso solo consigliarti per mia esperienza di fare qualche tipo di attività fisica, mangiare in modo qualitativo e riposare il giusto; questi sono sicuramente un supporto in più, anche se certamente non risolvi da un giorno all'altro. Un cordiale saluto :)

    Ti consiglierei di “buttarti con moderazione”, (che detta così può suonare come una frase qualunquista).

    Dato che mi pare tu assuma farmaci che possono provocare un po’ di stanchezza che va a sommarsi alla bassa energia (è normale) io fossi in te uscirei comunque ogni tanto per tenere vive le relazioni (cosa fondamentale) forzandoti sì ma con equilibrio.

    Sì sto facendo così, esco ogni tanto, tipo vado un po' al mare od in palestra ma di sera arrivo stanchissimo e spesso mi chiedono di uscire ma io declino sempre. Dici che i farmaci che prendo possono provocare questo effetto? Prima ero un tipo notturno, mi piaceva un sacco uscire, stavo fino a tardi e mai ho sofferto così tanto. Adesso invece è l'opposto, mi sveglio presto al mattino mentre di sera crollo.

    Ciao a tutti, è da un po' che non posto, mi sono dato alle ferie da forum. :D Stavo riflettendo un po' sulla mia condizione, come sempre non mi do pace e non riesco a farmene una ragione, da qualche anno mi sono troppo afflosciato, non mi diverto più come un tempo (sarà l'età che avanza, forse) però non sono decrepito eppure arrivo quasi sempre dopo cena che non ho la forza e la voglia di fare nulla. Vorrei uscire e frequentare qualcuno ma freno quasi sempre ogni mio tentativo, ho paura che uscendo mi manchino le forze, ho forti cali emotivi delle volte e questo mi porta a chiudermi. Dovrei ultimare ancora gli studi e alla mia età mi pesa molto essere ancora uno studente, tra l'altro mantenuto, però i miei ci tengono tanto e sono disposti a fare di tutto, io cerco di mettercela tutta e sto quasi per ultimare il percorso (lunghissimo) in ingegneria. Il problema è che pur riuscendo a studiare, a periodi non trovo la forza di uscire e stare con qualcuno come ad esempio la sera, mi sento come chiuso dentro me stesso e freno moltissimo. Che dite, secondo voi vale la pena "buttarsi" anche se non si ha né forza né voglia di uscire?

    A me una cosa che comincia a infastidirmi molto è che danno tutti per scontato che io sia a disposizione a qualunque ora; capita regolarmente che mi chiamino alle 7 di sera, o mi mettano riunioni che finiscono alle 9 di sera, dopo un'intera giornata iniziata alle 8.30 del mattino....un tempo se capitava era l'eccezione e si usava chiedere "ti disturbo?"...da qualche anno è diventata la regola...nessuno mi chiede se disturba...è così e basta...

    Assurdo ti capisco perfettamente, è diventato tutto così, sul lavoro sembrano tutti squali, tutti pronti a mangiare chi si fa piccolo, non è giusto nemmeno essere sempre disponibile questo è un errore madornale come detto anche precedentemente, prima si mettono i paletti meglio è altrimenti oltrepassano tutti la barriera personale. Questa cosa non tutti la capiscono, ognuno ha il suo spazio personale e non è giusto invaderlo e abusarne magari perchè la persona si dimostra disponibile, allora chi è disponibile e altruista in questo mondo non ha diritto di lavorare a quanto pare. Troppa competizione, fanno passare la voglia di fare tutto altro che lavorare !!

    Guarda, ti capisco benissimo... quando lavoravo per un ospedale otto ore al giorno più un'ora andata ed una ritorno era un disastro. Tornavo a casa distrutta... il tempo di guardarmi qualche serie televisiva e poi crollavo a letto. Sabato e domenica li impiegavo o per vedere amici o per dormire e recuperare le forze perdute.
    Ora ho un lavoro di 6 ore al giorno che è più complesso ma quelle due ore in meno aiutano tantissimo (anche se il viaggio è sempre un'ora andata una ritorno) e riesco a fare più cose. Io ad esempio faccio Canto una volta a settimana e ci vado ogni sabato mattina, il pomeriggio magari quella volta al mese vado dall'estetista e dopo, o la domenica, mi vedo con le amiche o il fidanzato.
    Dipende un po'... non si può fare tutto nella vita ahimè. Pian pianino uno si ritaglia il tempo che può.

    Non si può avere tutto certamente e forse la gavetta è anche importante all'inizio però dopo un pò ci si dovrebbe quanto meno sentire realizzati o avere la sensazione di progressione e non di regressione. Non è giusto sentirsi sfruttati o inadatti per un lavoro, qualsiasi lavoro che sia, soprattutto per i lavori non troppo professionali. Non dico prenderla alla leggera perchè il profitto è importante per i datori di lavoro però il lato umano è troppo importante, l'uomo non è una macchina o una catena di montaggio e non assolve i compiti in modo automatico, questo aspetto lo dovrebbero capire bene in molti, lavoratori e datori di lavoro. Chi si fa sfruttare è complice di questo sistema, forse in modo inconsapevole ma lo è. Io sono capitato in una situazione simile e non mi sono sentito di continuare. Quando l'ho fatto presente stava succedendo la fine del mondo e non sapevano come fare, ripeto il profitto è importante ma qua si sta esagerando. I soldi non sono tutto nelle aziende. L'azienda non funziona esclusivamente tramite capitali di profitto ma anche tramite l'opera del lavoro immateriale e logico dei lavoratori.

    No certo che no, non si può sempre studiare/lavorare c'è bisogno anche di altro.

    Di questo tuo disagio ne hai parlato con qualcuno?

    Si in famiglia lo sanno però non vorrei farglielo pesare troppo, sono stato male in casa lo sanno tutti, adesso mi stavo riprendendo ma sono ancora lontano dalla guarigione(se mai ci riuscirò a guarire), devo dire che ho trovato un bravissimo psichiatra tra l'altro anche amico di famiglia che mi sta supportando molto, mi ha consigliato la psicoterapia però resto sempre un pò riluttante. Un saluto, grazie per le risposte e l'interessamento, un pò di gaming comunque non guasta forse 😂

    Sinceramente: se nel tempo libero spendi qualche ora a giocare con i videogiochi stai semplicemente coltivando una passione. Ho amici che hanno 10 anni più di te che mentre conducono la loro vita passano del tempo come te.


    La cosa su cui lavorare è su questo disagio che avverti quando hai del tempo libero.


    (Non mi è chiaro se hai già un lavoro, se sei in cerca, o se stai ancora studiando)

    Ho lavorato un paio di anni prima della pandemia mentre ero in sospeso con gli studi. Ora non lavoro ma ho ripreso gli studi. Questo disagio me lo porto dietro da sempre tra alti e bassi, quando frequentavo l'università soffrivo molto, avevo paura di restare solo, dopo pochi anni molti dei miei amici hanno finito o lasciato e mi sono ritrovato solo senza nessun rapporto di amicizie. Paradossalmente durante lo studio mi sento meglio ma certamente è difficile studiare 24h/24 quindi non è che posso sempre studiare e mi concedo qualche svago. Ho pochi amici ed ho chiuso diverse amicizie e questa cosa la soffro moltissimo.

    Io non mi preoccuperei troppo. I videogames vengono demonizzati in maniera eccessiva e secondo me ingiustificata. Se dici che preferisci uscire non vedo dove sia il problema. Ci sono dei videogames che tra storia, comparto grafico (e non mi riferisco alla qualità del frame rate e ai rendering, ma piuttosto al design dei personaggi) e colonna sonora sono dei piccoli capolavori. Nello specifico, parlo di "Child of Light". È per bambini, ma io che ho più di 40 anni ci ho giocato con grande piacere. Se poi vogliamo tirare in ballo "candy crush" e simili, quelli non piacciono nemmeno a me, soprattutto le meccaniche "pay to win" che si nascondono dietro questi titoli. Quelle sì che sono un problema.

    Sembrano quasi un tabù, sempre per i più bigotti intendo. Io di solito gioco quasi esclusivamente i titoloni, ad esempio god of war, skyrim, gta V, i giochi minori non mi appassionano più di tanto soprattutto se sono molto impegnati. Gioco qualche ora la settimana, il mio fattore di ansia però riguarda la mia posizione non realizzata personalmente, per questo mi sento in difficoltà anche quando ho del tempo libero, che sia videogioco, sport o uscite varie. Mi sento come in colpa e quindi tendo ad incolparmi e criticare eccessivamente me stesso, ad esempio quando gioco sento la mia vocina dire "sono un fallito a 30 anni e passa ancora ai videogiochi" però poi so benissimo che non è così, io so come la prendo e non ne faccio un'ossessione ma più uno svago se sto a casa. Però con lo sport e uscite è la stessa cosa, mi sento una colpa dentro e non riesco a stare libero dai pensieri :(

    Ciao ho inserito questo post in questa sezione perchè mi sembrava attinente ma in realtà non sapevo dove inserirlo ^^, da sempre praticamente ho questa passione ma delle volte mi spaventa il fatto di aver voglia di giocare anche se sono in età avanzata o quasi ;( , delle volte me ne vergogno però a me sembra normale perchè non ho il vizio, cioè non passo le giornate a videogiocare, non lo farei mai, preferisco uscire e divertirmi e concedermi ogni tanto una partitina. Ho letto alcune storie di gamer accaniti che a causa della loro "passione" hanno avuto problemi relazionali e quindi una vera e propria ossessione che preclude anche la loro vita sociale. So che è un tema particolare, magari non tutti hanno questo problema, io ho avuto un pò dei problemi a relazionarmi con le persone ma non credo sia dovuto a questo. La psicoterapia comportamentale può aiutare secondo voi a trovare qualche soluzione personale a questi problemi? Io forse tendo a chiudermi con i giochi per non avere rapporti e vivere la mia vita virtuale.