Ciao Clarimonde, finalmente un'altra persona che si definisce introversa, ma non asociale o timida!
Anche per me è sempre stato molto difficile trovare un equilbrio tra la voglia di stare con gli altri e la necessità di stare da sola. E poi quel senso di alienazione che si prova spesso in gruppo, quel sentirsi diversi, strani, o forse sono gli altri che sono strani? Ancora non l'ho capito neanche io, quindi purtroppo non posso aiutarti, solo dirti che non sei sola!
Per quanto riguarda la depressione io posso solo raccontarti la mia esperienza: la mia depressione è strettamente legata alla mia ansia e al mio modo di vivere, per colpa dell'ansia ho piano piano rinunciato a tutte le cose che mi rendevano felice e che davano un significato alla mia vita lasciando un vuoto totale e come ha detto il mio terapeuta se non fossi depressa con la vita che faccio allora sarei sicuramente matta.
La prima volta che ho sofferto di depressione anche io pensavo costantemente al suicidio, dieci, venti volte al giorno. Dentro di me c'era un deserto, arido, freddo, buio, desolato. Ho passato così diversi mesi, incapace di chiedere aiuto, isolata da tutto e da tutti. Poi ho cominciato la terapia, impegnandomi un po' a fare le cose che mi piacevano anche se non sentivo il desiderio di farle ed ero attanagliata dall'ansia. Senza che me ne rendessi conto e con grande fatica ho ricominciato piano piano a vivere e ... non ero più depressa. Ho ritrovato il desiderio e l'energia di fare tante cose, di passare il tempo con le amiche che avevo messo da parte, di interessarmi di tutte quelle cose che stimolavano la mia curiosità.
Quindi secondo tutta questa storia teoricamente secondo me si può stare meglio. Almeno questo è quello che mi ripeto: sono stata male, poi sono stata di nuovo bene.
A logica se è successo a me, può succedere a tutti! E, quello che continuo a ripetermi dato che ora sto di nuovo male, se è successo una volta allora può succedere di nuovo!
Mi dispiace non saperti dare consigli più concreti, ma mi sembri una persona intelligente e il fatto che tu stia ancora lottando dimostra che c'è una parte di te bella grossa che è forte e viva e vuole vivere. Tieni duro, non mollare.
Messaggi di LaRoscia
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Sono in terapia con il mio attuale dottore (psichiatra e psicoterapeuta) dal 2013, dopo aver cominciato a soffrire di attacchi di panico, ansia e ovviamente anche depressione a settembre del 2012.
I primi due/tre anni con questo dottore sono stati soddisfacenti: mi ha aiutata a recuperare quasi tutte le "abilità" che avevo abbandonato durante i primi 6 mesi di disturbi gestiti da sola, considerate che quando sono arrivata da lui non riuscivo neanche a uscire di casa (ho passato almeno 2 mesi letteralmente chiusa in casa) ed esattamente dopo un anno di terapia ero in grado di viaggiare, anche se solo in macchina e con i miei genitori (ho 25 anni, vivo con loro).
Dopo un costante miglioramento fino al 2015, in cui riconosco di non aver fatto "abbastanza", ossia la mia ansia era praticamente sparita e avrei potuto e dovuto osare di più, sono lentamente peggiorata fino ad arrivare a settembre 2016 con un mega attacco di panico di quelli che non mi venivano dall'inizio e di conseguenza ansia a manetta e depressione.
Questo dottore ha continuato a seguirmi sia con i farmaci sia ovviamente con la terapia, ma nell'ultimo anno e mezzo non siamo riusciti a ottenere miglioramenti, anzi sono peggiorata in maniera esponenziale. Sento che questa sia soprattutto una mia colpa o responsabilità: mi ha proposto tutte le "soluzioni" e gli esercizi che mi avevano aiutato la prima volta nel 2013, ma io non sono riuscita a metterle in atto. In pratica nell'ultimo anno e mezzo, forse anche di più, non sono riuscita a fare niente di quello che lui mi proponeva.
Mi sento bloccata, mi rendo conto che continuare questa terapia è inutile perchè non ne sto traendo nessun beneficio, allo stesso tempo continuo a tornare tutte le settimane con la speranza che possa cambiare qualcosa. Il dottore ovviamente mi ha proposto in più di un'occasione di cambiare o almeno di fare un consulto da un secondo dottore, ma io fino ad ora non me la sono sentita.
Le cose attualmente vanno malissimo, ansia che va e viene(e per lo più resta), attacchi di panico che mi vengono anche a casa dove ovviamente mi sono ritirata per una seconda volta e di conseguenza depressione per quella che è una vita di m***a.
Qualche consiglio? Qualcuno che si è ritrovato nella mia stessa situazione? Bloccato senza saper cosa fare, o forse sapendo cosa fare ma senza il coraggio di farlo? -
Sì il farmaco lo conosco e l'avevo già preso per un breve periodo (anche se non mi aveva mai dato questi effetti), anche in questo caso il mio psichiatra non me lo vuole prescrivere come terapia definitiva, ma solo per un breve periodo.
Comunque i disturbi del sonno in realtà li avevo già da prima, il fatto di dormire tante ore, tipo 10 ore e non è che il resto della giornata vado a zappare la terra per intenderci...
A qualcun'altro è mai capitato? -
Devo fare le analisi del sangue questa settimana, nelle ultime che ho fatto lo scorso febbraio i valori erano tutti quanti in ordine.
Perchè lo chiedi? -
Ho già scritto di come da un paio di mesi ho invertito il mio ritmo sonno /veglia: vado a letto la mattina e mi sveglio a volte anche alle 18.
Sono seguita da uno psicoterapeuta e psichiatra che è ovviamente molto preoccupato per questa abitudine malsana, ieri mi ha prescritto una compressa di Seroquel da 25mg da prendere a ora di cena per conciliarmi il sonno la sera. Ho seguito la terapia, preso il seroquel alle 9 e 30 e sono effettivamente riuscita ad andare a dormire molto prima del solito, verso le 2 e 30.
Il grosso problema è che ieri sera mi ha dato una brutta sensazione come fossi ubriaca e mi girava la testa, non riuscivo neanche a reggermi in piedi e soprattutto oggi ho dormito non so quante ore!
Mi sono svegliata verso le 11, ma avevo ancora tantissimo sonno e sentivo il corpo pesante, la mente annebbiata, così mi sono rimessa a letto e sono riuscita ad alzarmi soltanto alle 19 e 30!
Che cosa è successo? Qualcuno ha avuto esperienze simili con o senza seroquel o altri medicinali? Ho dormito almeno 15 ore!
Ovviamente a breve chiamo il dottore per raccontargli tutto e sentire cosa ne pensa, ma volevo anche sentire da voi se qualcuno ha passato esperienze simili. -
Come Michele credo che la soluzione non sia mai data da un oggetto esterno, ma si possa trovare soltanto dentro di noi con un continuo lavoro di autoanalisi e di crescita.
Detto questo se hai sempre voluto un cane sarebbe un ottimo primo passo per sentirti più responsabile e avere dei risultati concreti che le tue paure non sono reali (perchè il cane dovrebbe sbranarsi tua madre?!).
Da grande amante degli animali ti consiglio di non fare questo passo con leggerezza, devi essere sicuro che avrai il tempo e la costanza per occuparti del cucciolone come merita, se sai di poter fare questo tutto il resto verrà da sé! I cani sono animali meravigliosi, ti sanno riempire la vita di affetto e leggerezza, potrebbe davvero farti bene! -
Ti racconto una storia, magari ti strappo anche un sorriso.
La mia ansia e i miei attacchi di panico sono cominciati 5 anni fa, durante un viaggio a Praga con delle amiche. Per più di due giorni sono stata malissimo, nausea continua, vomito, non riuscivo ne a bere ne a mangiare. Essendo la mia prima esperienza ero convinta fosse qualcosa di fisico, così ho preso un antiemetico sperando di stare meglio, ma senza risultati. I miei genitori mi hanno chiamato la seconda sera dicendomi che avevano parlato con il nostro medico di famiglia che ipotizzava potesse essere una appendicite atipica, cioè senza febbre e senza dolore alla pancia.
Appena attaccato il telefono ho chiesto a una delle mie amiche (figlia di medico!) da che lato stava l'appendice e lei mi ha indicato il punto.
Ti assicuro che ho passato quell'intera notte sveglia, con un dolore lancinante alla pancia da farmi venire le lacrime agli occhi, convinta che sarei morta di peritonite a Praga.
La mattina dopo sono saltata sull'aereo e sono tornata a casa e ho cominciato miracolosamente a stare meglio... A quel punto ho realizzato che si trattava di ansia.
Qualche giorno dopo ho incontrato il mio medico e gli ho raccontato tutta la storia, incluso il fortissimo dolore che credevo fosse appendicite, lui ridendo mi ha risposto "L'appendice sta dall'altro lato!".
Trai quello che vuoi da questa mia esperienza, sicuramente se i dolori ci sono e persistono vale la pena almeno farsi visitare dal proprio medico di famiglia per un parere, ma se già in passato sei caduto/a nella trappola dell'ansia cerca se riesci di non darci troppo peso! -
Sei seguita da qualcuno? Psichiatra, psicologo o psicoterapeuta? Se sì la cosa migliore è parlarne insieme perchè altrimenti rischia di diventare una vera ossessione.
Da quello che dici non mi sembri depressa e se alla sola idea sei terrorizzata e ti viene da piangere direi che non vuoi davvero farlo, ma capisco perfettamente quella sensazione di paura all'idea di poterlo fare in una sorta di "raptus", come se improvvisamente potessimo perdere completamente il controllo.
A parte questo pensiero ricorrente come ti senti? Com'è la tua vita? -
Ti capisco benissimo, anche io ho cominciato a stare male subito prima di cominciare l'università, adesso sono passati 5 anni tra alti e bassi.
Tieni duro e per quanto possibile cerca di continuare a fare tutte le cose che ti piacciono e che ti interessano, anche se ti sembra impossibile.
Te lo dico per esperienza il rischio è quello di rinchiudersi in se stessi e di abbandonare tutto e tutti pur di trovare un pò di sollievo, ma poi riaprirsi al mondo diventa davvero una missione impossibile.
Io sui farmaci ho una posizione più moderata, se si riesce a farne a meno è meglio, ma se possono aiutarti allora non devi vergognarti o farti remore a prenderli!
Hai pensato di iniziare un percorso di psicoterapia? -
Sono d'accordo con te Michele, purtroppo da quando sono entrata nel tunnel ansia/attachi di panico/depressione ho abbandonato tutto... Quando è cominciato 5 anni fa ero appena uscita dal liceo e stavo per cominciare l'università, ma in questi anni anche quando stavo meglio non sono riuscita a portare avanti niente.