Messaggi di Alask

    si hai ragione sul tipo di reazione (non per forza si piange o dispera) era un esempio, sul termine malattia parlando di cervello, organo ancora in una fase iniziale di comprensione, credo che solo in casi realmente gravi, il termine malattia sia pienamente corretto. Ma resta una mia umile opinione.
    Coltivare le nostra profondità, anche più oscure e curarsi, in particolare in quei momenti acuti di puro e ciclico dolore senza scopo, nei momenti più calmi e positivi rafforzarsi con disciplina...sarà una manna quando si ricadrà nel baratro, quei momenti di forza realizzati torneranno in aiuto.

    ciao, credo che la depressione sia in ogni caso "genetica" sia che sia reattiva o altro...al medesimo evento luttuoso o tragico le reazioni sono diversissime molti hanno solo una malinconia o tristezza, chi sviluppa depressione ha già un indice genetico. Poi, entro certi limiti, lo ritengo un prezioso "abisso" dove profondità, sensibilità e creatività possono germogliare. Il termine "malattia" esiste solo in questione di numeri...se cento persone piangono ad un ricordo doloroso e dieci non hanno reazioni, i cento considereranno "pazzi" quei dieci...
    La società non tollera il dolore emotivo, la sensibilità e tutto il corollario...quindi chi si trova a soffrire è terrorizzato inizialmente perchè è "proibito" soffrire e farsi vedere soffrire...e peggiora...

    Citazione

    Non vedi niente di patologico in ciò?
    Tutti lasciamo e tutti veniamo lasciati.
    Se non riesci a superare una storia dopo anni e anni e ti impedisce di fare nuove conoscenze forse dovresti prendere in seria considerazione l'idea di farti aiutare da qualcuno.

    ma abbi pazienza...io stavo portando un esempio di come alcune dinamiche creano danni, non stavo dicendo che "è così"...e poi dove hai letto degli "anni e anni che non riesci a superare una storia" ??
    Non ti seguo...e poi il "tutti lasciamo e veniamo lasciati" è come "tutti muoiono.." e sti c∙∙∙i...per fortuna non tutti reagisco allo stesso modo. Tutti, te compreso, hanno delle fragilità dove altri passano indenni...patologia non è uguale a debolezze.

    non sei tu il problema. Hai solo incontrato persone con altri problemi e non è andata. Stop.
    A volte i problemi di ognuno s'incastrano bene, altre volte si scontrano e non si va molto avanti.
    Unico consiglio, non avere fretta. Se sei una persona sensibile, che è una bella cosa, conosci e frequenta con la giusta calma, non devi compiacere nessuno, neppure te stessa.

    p.s. alcuni uomini possono sembrare "insicuri" ma sono solo timidi o introversi ma possoessere ottime persone, altri fare gli splendidi ed essere delle m∙∙∙e...segui il tuo istinto e con i tempi giusti CONOSCI la persona. Il sesso sarà anche migliore...

    ho letto un po' fino a qui... il problema esiste, ovvio. La soluzione però la vedo dura...se è così "fuori" avrà bisogno di terapia e prima consapevolezza di essere dipendente da qualcosa non proprio sano. Perchè il sesso dovrebbe essere una cosa che ti aggiunge piacere e benessere, così mi pare solo compulsione, schiavitù. Trascurare i figli poi è un segno pessimo. Si deve rendere conto che è come una tossica che per la "roba" , prima o poi, farebbe qualsiasi cosa...

    rilassati in questo forum è fantastico ahahah (lo dico con ironia) comunque no non sono rilassato, ma hai ragione poco da fare. Io sono consapevole che i "fallimenti" che mi capitavano erano quasi tutti problemi miei, anche perchè spesso mi eccitavo per nulla...lbastava che lei mi guardasse. In noi mascoli ci sono dinamiche "pericolose" e la "fissazione" è dietro l'angolo, le fissazioni creano ansia e l'ansia modifica lo scorrere dell'energia, creando picchi in un verso e, ahimè, nell'altro. La partner può aiutare almeno con un po' di empatia, il resto, il grosso del resto, è un lavoro nostro e non c'entra nulla con la virilità (altra paranoia che può subentrare). Io più mi fissavo che dovevo soddisfarla perchè giovane e bella più alimentavo vortici ansiosi, con risultati, per fortuna altalenanti (ma avrei preferito una normalissima costanza anche senza picchi da film hard)

    vash...ho avuto esperienza mooolto simile, con la ragazza che amavo. I primi tempi, bel sesso, sciolto e via così, nell'ultimo anno tra lavoro pesante, e nostri problemi a vederci in maniera tranquilla e soprattutto quotidian, ho iniziato a faticare. Ca°°o volevo solo la calma e il TEMPO...mi uccise la premura e di conseguenza l'ansia da prestazione usciva fuori, MA ricordo anche quante volte avrei voluto in preda a "raptus" e lei declinava...perchè magari non eravamo a casa...o in camera da letto...in sintesi: prova a vedere se riesci a sc@@rtela (perdonatemi tutti la franchezza)vedendola in quel momento solo come una femmina...forse è quello che vuole...e poi, sinceramente, se lei non ha intenzione di assecondati mai, rifletti attentamente se questa persona è coinvolta di "pancia", se è "presa" sinceramente di te. Una donna innamorata, generalmente non è "criptica" nelle proprie emozioni, sempre se non ci siano altri problemi psicologici a monte.

    P.S. non colpevolizzarti, siete in DUE a letto