Messaggi di Citizen86

    Ciao citizen ti propongo di prendere una babysitter insieme e fare a metà, così aiuta anche meee!!! :D :)

    Ahahah se non siamo lontani magari si può organizzare :D

    Non sbagli, un bambino piccolo è molto impegnativo e chi non ha figli non lo sa, non può capire. Io ho una grandina (elementari) e un piccoletto di poco più di 2, e visto pure che siamo over 40, e il piccoletto è argento vivo, siamo spesso esausti nel seguirlo. Considera che io e mio marito lavoriamo 40 ore settimanali e abbiamo solo il nido come aiuto, e appunto ne abbiamo 2, di cui una fa tante attività e credimi, alla fine è più impegnativa lei che il piccolo, per via degli accompagnamenti che non sono poca roba.

    Fai bene ad alzare bandiera bianca, ti suggerisco una delle possibili soluzioni: il sabato prendete una baby sitter, è un giorno solo, con poca spesa guadagnerete in salute.


    Inusuale? Assolutamente no. Anche noi siamo in smart e quando abbiamo il piccolo a casa, soprattutto in estate senza nido, facciamo così. L'unica cosa complicata è trovarla!

    Grazie a te, e grazie a tutti.


    Diciamo che i sensi di colpa non mi lasciano mai, lui è molto vivace e stargli dietro richiede una pazienza e risorse che spesso sono difficili da trovare... l'idea è di trovare una baby sitter per il sabato per almeno 3-4 ore così ho un pò di tempo per fiatare.


    Lui sta al nido fino al primo pomeriggio e poi dai nonni fino al nostro ritorno dal lavoro.

    Ciao a tutti.

    Intanto auguri di buon fine anno ed inizio 2024.


    Come forse ricorderete, io e la mia compagna abbiamo un bimbo di poco più di 1 anno. La mia compagna all'età di circa 4 mesi è tornata al lavoro e il piccolo ha iniziato senza problemi a frequentare il nido.


    Grazie al mio lavoro che mi concede parecchi giorni di sw e ritmi abbastanza tranquilli, in casi di emergenza mi sono sempre fatto "carico" Io di tenere il piccolo, recuperarlo al nido in caso di malattie e spesso il pomeriggio in attesa del rientro della madre. Ci appoggiamo comunque molto anche sui nonni materni che sono vicini e ci danno una grossa mano, a patto di lasciarli liberi da questo impegno nel week end.


    La mia compagna fa invece orari più duri, lavora lontano e resta fuori casa tutta la giornata. Al rientro è ovviamente molto stanca e ho la percezione che passi poco tempo con nostro figlio, cosa che un po' mi preoccupa ma sulla quale non so se fare ulteriori riflessioni per ora.


    Lei lavora anche il sabato, giornata in cui il piccolo resta con me tutto il giorno. Questa cosa, fattibile fino a poco tempo fa, ora mi rendo conto che non riesco più a gestirla. Nostro figlio è molto vivace, tanto, richiede un impegno che non immaginavo o forse, per il quale non sono pronto. Il sabato è l'unico giorno in cui posso rilassarmi, riposare e dedicarmi un po' a me. Peraltro a breve cambierò lavoro, quindi sto affrontando uno stress enorme perché ho molta paura di questa scelta fatta, lasciando un posto pubblico a buone condizioni dopo molti anni in quanto non mi sentivo più realizzato. A breve inizio in nuova azienda e sono già sicuro che avrò carico di lavoro maggiore e meno tempo a casa. Per cui a rendere la mia settimana lavorativa tornerà ad essere molto impegnativa.


    Ieri ho avuto una crisi da solo con mio figlio, non riuscivo a tranquillizzarlo e lui non ha dormito un attimo dalle 7 del mattino alle 8 di sera.


    Ho chiesto alla mia compagna di avere una mano il sabato perché così non reggo, fosse anche una baby sitter per qualche ora, ma quando sollevo il punto, mi sento semrpe giudicato ma mai compreso. Mi sento esausto. In questi mesi ho lasciato completamente andare il lavoro per la famiglia, la mia vita sociale e privata (la mia famiglia vive lontana e la vedo pochissimo, idem i miei amici più cari), i miei hobby. Mi sento di aver spinto troppo e da un lato di non chiedere chissà cosa, ma dall'altra mi sento tremendamente in colpa per non essere un padre all'altezza.


    Dove sbaglio?

    Diciamo che mi trovo con te, se vogliamo dire che un rapporto cordiale è assolutamente preferibile. Ma oltre questo per me non c'è nulla di dovuto, tutto ciò che la compagna fa in più è qualcosa che deve venire da un affetto sincero e spontaneo qualora ci sia; se non c'è, ognuno si relazioni con i propri di genitori. Che poi siamo sinceri; se non ci si va d'accordo con certe persone, un motivo c'è sempre. Se non sbaglio lo stesso Citizen86 ha parlato di svariati comportamenti irrispettosi da parte della madre. Cosa aspettarsi dunque? Per me è giusto che ognuno mantenga i rapporti con la propria famiglia e il partner deve collaborare, niente di più, niente di meno. Poi se c'è vera armonia: tanto meglio. Ma trovo inutile investire le proprie energie per creare feeling laddove è palesemente impossibile.

    Comportamenti irrispettosi principalmente con me, con lei mia madre ha sempre manifestato estrema cordialità. Che provi risentimento lei al posto mio per cose che mia madre ha fatto a me sembra un po' eccessivo. Che non abbia stima di lei è piacere a sentirla lo accetto tranquillamente. Che non voglia neanche preservare quel minimo di rapporto civile e di educazione invece assolutamente no.


    Pretendere di avere rapporti da mulino bianco con i suoceri è una fantasia, come hai detto giustamente è una cosa totalmente improbabile. Io stesso ho buoni rapporti coi miei suoceri, ma se non fossero i miei suoceri non li frequenterei manco per mezz'ora. Sono persone di cui non me ne frega granché se non nella misura che sono i genitori della mia compagna e nonni di mio figlio. Anzi specie all'inizio loro nei miei confronti hanno fatto diverse gaffe sulla mia provenienza geografica che ho lasciato correre senza colpo ferire, se fosse stata mia madre con la mia compagna a quest'ora mi toccava andarla a trovare a Rebibbia.

    La penso esattamente così ed è esattamente così che l'ho messa con lei.

    In generale noto poi che c'è molta concentrazione sulle famiglie di origine, secondo me dovreste entrambi ridurre...e pensare alla vostra di famiglia. I vostri genitori saranno lontani (chi emotivamente, chi fisicamente) ma sono sempre nei vostri pensieri. Riuscite a passare una settimana senza nominarli o pensarli?

    Te lo chiedo perché da quello che scrivi vedo un incredibile spreco di energie relativamente ai rapporti verso l'esterno, magari non è così ed è un caso...chiedo scusa se ho percepito male.

    Purtroppo non credo che la sensazione che hai sia sbagliata.

    Grazie per i commenti.


    Nel nostro caso il suo comportamento è abbastanza inspiegabile. I miei genitori sono persone piuttosto anziane, molto generose è carine con tutti. A volte anche troppo secondo me.


    La mia compagna peraltro causa o grazie alla distanza li vede poco, per cui la loro influenza nella nostra vita è veramente nulla.


    Le ho già detto che così ferisce me, ma le cose non cambiano mai.


    A questo punto davvero come suggerito da La Marina inizierò anche io a sottrarmi a contatti con i suoi...

    In due momenti diversi della mia vita mi sono fatto seguire da un nutrizionista. Dovevo perdere un pò di peso - pochi kg - ma da solo non ce l'avrei fatta. Ho bisogno di avere una sorta di "impegno" con qualcun altro (il nutriozionista) per far funzionare la cosa. In entrambi i casi senza neanche troppa fatica ho raggiunto l'obiettivo. Mi sono sempre visto magro e in un certo modo quindi il mio era un obiettivo più estetico che altro, ma da solo per quanto mi sforzassi non riuscivo mai.


    Sugli sgarri sono sempre stato molto poco rigido, la seguivo con scrupolo ma senza troppa rigidità. Ma appunto, il mio target era perdere non più di 6-7 kg

    Io ho una teoria mia, magari in pochi la condivideranno ma...lei sta con te, non con la tua famiglia! Lo dico da persona un po' evitante, soprattutto quando ci sono quelle occasioni in cui altri mi impongono di vedere persone della famiglia o peggio si presentano a casa/mio negozio. Preferiresti che sia falsa e "costretta" nei confronti dei tuoi? Probabilmente non c'è chimica nei loro confronti. L'unica cosa forse su cui aggiusterei il tiro è almeno ringraziare per i regali. E' la stessa cosa che suggerii anche a te nei confronti dei tuoi suoceri, anche se al riguardo ci sarebbero motivi più comprensibili di risentimento. Si può essere freddi e distaccati ma sempre educati.

    Ok, ma io non le ho mai chiesto di trovare piacere nel conversare con i miei o altro, ma certi suoi comportamenti ormai sfociano nella maleducazione.


    Io mi annoio a morte con i suoi - fosse anche solo per estrazione sociale ed interessi comuni pari a zero - e con buona parte della sua cerchia di amici. Qualche volta gliel'ho detto e di tanto in tanto mi sottraggo. Ma tutto sommato quando so che a lei fa piacere vederli, passare del tempo con loro, e farlo con me io mi vesto del mio abito migliore dal punto di vista umorale e ci sono. Lo faccio per lei.


    Non credo sia essere ipocriti, credo esistano dei formalismi, delle pratiche di buon senso, direi quasi di vivere in una comunità/coppia che richiedono - a costo zero - di non questionare continuamente su certe cose.

    Io la vedo così.

    L'affermazione che ho messo in risalto è un po' "oltre" la questione dei tuoi genitori, non so se mi spiego.


    Perché stai descrivendo una postura sommariamente egoista della tua compagna, che non si interessa del tuo mondo, ma solo esclusivamente del suo.


    Se la tua crisi è denuncia inconscia di questa sensazione (che lei non vede né vuole vedere il tuoi bisogni) è complicato effettivamente.

    E' così. Da questo punto di vista è un rapporto in cui io do solo, e ricevo zero.


    Lei è sempre super attenta a organizzare cose e tempo con la sua famiglia, parentame vario, amicizie. Ovviamente la cosa è sbilanciata perchè la mia famiglia vive lontano così come la maggior parte delle mie amicizie, ma ciò nonostante nelle poche occasioni che capitano lei mostra un totale disinteresse, anzi una vera e propria seccatura.

    Ciao a tutti, ho in passato scritto su queste pagine del mio rapporto conflittuale con mia madre, che soffre di depressione da molto tempo ed è generalmente una presenza parecchio ingombrante.

    Da circa 5 anni sono in una relazione con una donna, dalla quale ho avuto un figlio pochi mesi fa.


    Tra alti e bassi normali, la nostra relazione è sempre andata avanti con amore reciproco (credo), ma da qualche tempo ho delle difficoltà dettate dal comportamento della mia compagna con la mia famiglia - mia madre in particolare - che non riesco più a capire e accettare, al punto che sento che come coppia siamo ormai ad un limite.


    Premetto che in passato mia madre ha avuto uscite molto pesanti nei miei riguardi (mai verso la mia compagna), cose che mi hanno molto ferito e che forse ingenuamente ho condiviso con la mia compagna per sfogarmi e cercare sostegno. Da tempo, anche a causa di queste cose che le ho riportato, la mia compagna ha sempre più assunto un atteggiamento di totale strafottenza e per me anche mancanza di rispetto nei riguardi di tutta la mia famiglia. Se all'inizio c'erano un minimo di rapporti, telefonate, scambio di messaggi, ormai sono un paio di anni che lei di sua spontanea volontà non li sente ne vuole vederli.

    La mia famiglia vive lontano e generalmente la vediamo 2-3 volte l'anno ormai, ma ogni volta per lei è una mazzata. Non ha piacere a vederli, a passare tempo con loro.


    Da quando è nato nostro figlio, sia i miei genitori che mio fratello e mia cognata, ci hanno molto sostenuto. Sono stati affettuosi verso di lei, ci hanno riempito di attenzioni e anche di regali (anche molto importanti), insomma pur stando lontani e pur con le problematiche mentali di mia madre, la mia famiglia non ha fatto mai mancare alla mia compagna affetto, interesse e carinerie (tipo pensierini a compleanno e Natale).


    Ciò nonostante, anche nei periodi di feste, lei non li sente neanche per gli auguri e non li ringrazia neanche quando riceve regali.


    So che possono sembrare sciocchezze, ma ormai questo comportamento da un lato ha fatto nascere malumore anche in persone molto solide come mio fratello, che ultimamente mi ha chiesto come mai la mia compagna avesse questo "strano" atteggiamento e devo dire che ferisce anche me.


    Ho provato a parlarne diverse volte, a chiederLe di avere un atteggiamento più aperto verso la mia famiglia, che tutto sommato è lontana, ci vede poco, vede poco il nipotino e ha sicuramente piacere a sentirla almeno in quelle poche ricorrenze, ma lei fa finta di niente e puntualmente continua la sua vita nella quale la mia famiglia, i miei affetti, non sono proprio contemplati. Esiste solo la sua famiglia, i suoi genitori, suo fratello, per il quale è disposta a evitare le ferie estive per passare il compleanno con lui, ma puntualmente ha una mazzata in testa se le dico: che ne dici se passiamo dai miei per il compleanno di mio padre?


    Avendo affrontato il discorso diverse volte con lei, a volte arrabbiandomi ma anche poi con il massimo del tatto possibile, e non vedendo nessun cambiamento, sono veramente in crisi. E' qualcosa che non capisco. Non ci sono stati comportamenti aggressivi o offensivi di nessun membro della mia famiglia verso di lei, eppure lei agisce come se ci fossero stati, nonostante l'affetto che invece riceve dai miei genitori, da mio fratello, mia cognata (accresciuto poi dopo la nascita di nostro figlio).


    Lei non ha mai accettato facilmente che io ad esempio tornassi, specie all'inizio della nostra relazione, nella mia città di origine per stare del tempo con loro ed i miei amici, e questa cosa solo con molta fatica e solo parzialmente forse l'ha superata, ma ora questo atteggiamento nei confronti della mia famiglia mi ferisce molto e sono arrivato alla conclusione che non so se riuscirò a stare con una persona per la quale non esiste altro se non le sue amicizie, la sua famiglia ed i suoi affetti. Sto resistendo perché siamo appena diventati genitori, ma sento che la nostra relazione è profondamente in crisi.


    Suggerimenti? Consigli?