Messaggi di Oakley

    Suppongo che questo tema sia stato trattato in precedenza più e più volte.
    Ho già scritto un thread riguardo a dei miei "problemi tecnici" che ho al "migliore amico dell'uomo", ma sono tutti ti tipo pragmatico e quindi risolvibili solo grazie ad un andrologo.
    Uno dei dubbi più ricorrenti tra gli uomini è la dimensione del pene come tutti sanno. Non me lo sono misurato, apparentemente non posso giudicarmelo, e sinceramente non mi importa essere dotato. Ma mi chiedo se le donne riescono ad apprezzare comunque un ragazzo nonostante la dimensione ristretta del pelapatate e se si può godere in egual modo.
    Non credo di avercelo così piccolo da impedire un rapporto o da essere un problema, ma non posso nemmeno considerarlo grosso.
    Pende anche verso sinistra, non è molto accentuato: positivo o negativo?
    Dopo queste domande banali, vi chiedo scusa se è un argomento già dibattuto in precedenza.

    Buonsalve.
    Sarò molto breve: ho avuto modo di conoscere una ragazza molto dolce e carina, e credo di innamorarmene. Probabilmente a lei piacciono i ragazzi come nel titolo citati, ma volevo porvi questa domanda in senso più ampio.
    La storia che alle ragazze piacciono i ragazzi s∙∙∙∙∙i è famosa e anche verificata, e molti dicono che i ragazzi educati, gentili ed eventualmente timidi vengono snobbati, ignorati o addirittura (cosa peggiore) usati.
    Io sono un ragazzo di indole tranquilla e cordiale verso il prossimo, soprattutto con le ragazze. Questo atteggiamento potrebbe fruttare qualcosa?
    Non me la sento proprio di conformarmi alla massa, assumere atteggiamenti rozzi e maleducati verso gli altri solo per cercare di conquistare consenso dai miei coetanei. E' solo una mia curiosità.

    Guarda, io ieri ho incontrato una ragazza nel posto meno prevedibile per una ragazza. In un negozio di fumetti e di carte da gioco. Era praticamente l'unica in tutto il posto.

    A scuola, come da me previsto, non parlo al momento con nessuno eccetto una ragazza che conoscevo già.
    Mentre gli anni precedenti io avevo il desiderio di cercare nuove amicizie, quest'anno no. O almeno, non come gli altri anni.
    Quest'anno sono rimasto a casa da scuola e non mi vedevo con nessuno, o almeno solo con un paio dei miei amici a casa mia ogni due mesi. Avevo altri amici, tra cui una ragazza che ho conosciuto un anno fa ma è dovuta trasferirsi in Francia ad agosto, quindi e poco più di un anno che non la vedo, e la chat ha portato soltanto parecchi litigi con lei fino ad un punto di rottura circa, anche se comunque tuttora raramente la sento. Un altro amico che, a causa di malintesi vari, ora mi odia e mi sputerebbe in faccia se mi dovesse vedere.
    Ora ho un piccolo gruppetto, ma che sta in piedi soltanto per il fatto che sono i miei amici di infanzia, che conosco entrambi dall'asilo, e il mio migliore amico che è stata la vera amicizia fatta da adolescente (gli altri a parer mio sono perduti).
    Ho sempre riservato una sorta di pregiudizio verso i miei coetanei, e questo è un mio grande difetto. Sono un ragazzo che si ferma sulle apparenze, e questo fa di me una persona sbagliata.
    Durante l'anno sabbatico, mi fissavo degli obiettivi da raggiungere, come quello di abbattere questo giudizio infondato sugli altri, cercare di essere aperto e fare nuove amicizie.
    E' iniziata la scuola, e quello che ho ottenuto è soltanto ansia e solitudine. Mi sono sorpreso perchè la prima settimana scolastica ero tranquillo, pensavo quasi fossi guarito dall'ansia (non dalla mia fobia sociale però), invece oggi, durante la lezione di filosofia, ho avuto un mero attacco di panico "in silenzio", cercavo di non svenire perchè mi girava la testa, conati di vomito, dolori intercostali e battiti accelerati.
    Tornando al discorso del campo sociale... tutto quello che mi sono imposto questa estate, ora non lo sto prendendo in considerazione, e anzi, mi sono posto due domande semplici e concise: posso sopravvivere senza amici e far fruttare la mia solitudine in qualche maniera?
    Forse è soltanto uno sfogo, sono un adolescente e da quanto ne so abbiamo delle variazioni di progetti e di umori in breve tempo. Nel caso fosse così, le domande saranno a scopo di curiosità.
    Attualmente non sono proprio interessato a conoscere altri ragazzi e farmeli amici, cosa che invece volevo qualche mese fa. La mia giornata tipo consiste nell'andare a scuola, seguire le lezioni e prendere appunti, attacchi di ansia durante il sorteggio di chi verrà interrogato, intervallo da solo in classe, torno a casa in pullman, mi metto al pc e aspetto la sera... magari mi capita di addormentarmi il pomeriggio, alzarmi all'ora di cena e andare a letto a orari improponibili. Ho avuto questo schema due anni fa, e ho sperato che questo non accadesse anche quest'anno. Appena una settimana prima dell'inizio della scuola, ero addirittura abbastanza convinto di praticare uno sport o anche solo andare in palestra, ma ora questa idea mi sembra improbabile, soprattutto perchè torno a casa sempre stanco, e credetemi, riprendere la scuola dopo un anno sabbatico è pesantissimo.
    Questi giorni li passo in solitudine, a scuola non parlo quasi mai con nessuno, per il fatto che sia timido, che non abbia nulla di cui parlare o proprio per disinteresse.

    Sono solo agli inizi e tutto ciò mi sembra un deja vu, forse è questione di tempo affinchè mi ri-ambienti di nuovo a scuola. Ma se questa indifferenza verso gli altri... questa fobia sociale permanerà nel tempo... si può sopravvivere e stare bene?
    A parer mio si potrebbe, all'inizio soffrivo la solitudine quando ero a casa da scuola, nonostante parlassi comunque con qualche persona tramite chat. Adesso riesco a stare completamente da solo, magari soltanto con i miei genitori, per conto mio al pc, televisione o comunque in un ambiente conosciuto. Una cosa che non ho detto è che, dopo gli avvenimenti di quest'anno tra i miei amici, oltre aver contribuito al mio distacco sociale, ho perso fiducia in un po' di tutti. Sono uno di quei ragazzi che punta ad una VERA amicizia, che conosce o amici o sconosciuti, niente mezze misure (-cit).
    Mi scuso se il post è venuto piuttosto lungo, ma dovevo anche un po' sfogarmi... questi giorni non li sto passando molto bene, anche per dei motivi di salute (ma è un'altra storia).
    Grazie per la lettura :)

    Io ho sofferto e in parte soffro tuttora di queste manie, la maggior parte derivano tutte dall'ansia o stress.
    Io quando andavo alle medie c'è stato un periodo in cui io me le strappavo a morsi, poi non ricordo come e quando smisi.
    Ora soffro di tricotillomania, ossia quella mania nel tirarsi le ciocche di capelli o di toccarsi sopracciglia, barba etc...
    Ad esempio, quando sono al pc e mi annoio o sono semplicemente stressato, le mie mani automaticamente toccano le mie sopracciglia.
    Però ho notato che se in mano ho qualcosa di "antistress", a partire da una pallina, le bolle di plastica da imballaggio (chi non le adora?) o anche una semplice penna o un oggetto qualsiasi, riesco ad ovviare a questa mania.
    Magari, quando sei sicura di essere in una situazione in cui a momenti ti potresti ritrovare le dita in bocca, "gioca" con un oggetto qualsiasi che ti capita.
    Forse è un suggerimento stupido, però a me a volte funzionava...

    Fino all'anno scorso evitavo persone eccessivamente diverse da me. Da quest'anno volevo provare come dici tu. Il fatto è che sono anche timido e questo non mi aiuta affatto.
    Non ho detto però che io non ho paura di essere diverso o apparire diverso, anzi. La mia paura invece si pone sul timore se vengo accettato per quello che sono, sia esteticamente che dentro. Per esempio, un anno fa, avevo il mio gruppetto di amici che ora ho perso, ma lì mi sentivo accettato nonostante ci fossero ragazzi/ragazze diversi da me. E adesso io temo di non essere accettato e di venire scartato.
    Comunque per quanto riguarda i capelli... sono castani e tendono a coprirmi tutta la fronte e cadono verso sinistra. Dietro lunghi fino metà collo, e di lato coprono le orecchie. Diciamo una versione meno uniforme dei capelli a caschetto e più lunghi.

    Non mi vedo bruttissimo, ma nemmeno bello. Però mi sento diverso esteticamente (anche "interiormente", ma qui si parla di aspetto) da tutti i miei coetanei 17enni.
    Non mi sono mai fidanzato ufficialmente, e generalmente un po' tutti mi evitano. Non capisco se questo "evitamento" è generato da come io appaio agli altri, dal fatto che sono diverso oppure semplicemente perchè essendo timido non riesco attirare nessuno.
    Lo so, è stupida come domanda e probabilmente so già la risposta, ma ogni giorno, dentro di me ho come la sensazione che è questione di "apparire" e non molto dal comportamento.
    Vi descrivo in poche parole come sono fatto. Non sono nè alto nè muscoloso. Sono relativamente magro, ma non in modo eccessivo. Ultimamente mi sto allenando a casa con piegamenti e ciclette per mettermi in forma. Altra caratteristica, sono i miei capelli: a differenza dei miei coetanei, li porto lunghi con la frangia davanti alla fronte e lisci, mentre gli altri portano tutti ben curati, "gellati" o comunque pettinati a dovere.
    Personalmente non mi dispiacciono i miei capelli, ma vedere gli altri tutti diversi mi fa intuire che ciò possa influire.
    Un anno fa mi vestivo come capitava, non mi importava molto apparire bene dal punto di vista del guardaroba, ma da quest'anno mi sono creato un mio stile (odio la moda, adoro la personalizzazione) che consiste in jeans neri sempre lunghi, felpa aperta, t-shirt qualsiasi e scarpe sportive. Tendo molto sul nero, grigio e verde.
    Continuo a sentirmi a disagio con i miei coetanei.
    Di viso non vi posso dire granchè perchè non saprei come descriverlo.
    Ritornando alla questione di prima: il modo di apparire può influire anche sulla socializzazione? E una domanda un po' sul personale... un ragazzo con queste caratteristiche, può essere definito almeno come un ragazzo normale?

    Grazie per le risposte.
    Ho creato questo thread non solo per curiosità e dare agli altri modo di esporre la propria opinione, ma anche perchè ero intenzionato a provare qualcosa per qualcuno a distanza.
    Per un anno sono stato a casa da scuola e vedevo pochissima gente, anche se ho ricominciato la scuola comunque mi sento solo e non riesco a legare con i miei compagni.
    E' possibile che questa mia mancanza d'affetto e quella poca autostima che ho possano colmarsi con una relazione virtuale?

    Ho già detto che attualmente causa stress e compagnia bella non riesco a trovarmi un hobby.
    Però, una cosa mi da fastidio: i film e la musica riescono a piacermi, quei pochi film che guardo e quella poca musica che ascolto, ma riguardo i libri... non riesco a leggerne nessuno!
    Non è tanto per disinteresse. Quando cerco di leggere un romanzo, qualsiasi sia il suo genere, tendo a distrarmi facilmente, e finisco per leggere intere pagine senza capirci nulla.
    Anche se dovessi concentrarmi, poi tendo a dimenticarmi cosa ho letto nelle pagine precedenti e mi perdo comunque.
    Non so se è un problema legato allo stress, insicurezza o chissà cosa, oppure è un mio problema... ma sta di fatto che non riesco a godermi un libro.
    Non sono dislessico, o meglio, ho pensato che lo fossi ma qualche mese fa feci il test e ufficialmente non lo sono. Leggo abbastanza veloce e relativamente chiaro ad alta voce.
    Non so. Consigli? :/