E' da un anno che provo la stessa cosa. Sono costantemente solo, e se dovessi cercare qualcuno anche per chat, non riesco dare e ricevere affetto.
Se vuoi colmare la solitudine l'unica cosa che devi fare è cercare, nella mia situazione ho imparato ciò. Io ho pochissimi amici, facciamo tre, e anche se loro tengono molto a me, difficilmente mi cercano. Devi insistere, cercare a cui ci tieni o a cui vorresti tenere. La solitudine insieme al pessimismo è una bruttissima combinazione.
Messaggi di Oakley
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Domani farò una visita dal medico di base, e a seconda di quello che mi dirà prenderò appuntamento anche dall'otorino e dall'oculista. Spero vivamente sia ansia e nulla di grave, perchè come ho detto precedentemente non ho fatto nulla che potesse portare al danneggiamento della vista e dell'udito.
Mi spiace che tu debba passare queste bruttissime sensazioni, e non riesco ad immaginarmi come deve essere straziante conviverci da diversi anni.
Comunque, grazie per la tua risposta. -
Salve a tutti.
Premetto che io non ho combinato nulla che potesse sconvolgere vista e udito fino a questo livello.
Ormai è da un mese che ho gli acufeni, un perpetuo stridio nelle orecchie che non mi da tregua. Di giorno quando ci sono rumori, si parla con qualcuno o si ascolta della musica, il problema non mi da eccessivamente fastidio. Il problema nasce ovviamente di sera, non riuscendo ad addormentarmi. Tutto ciò è nato un mese fa.
Per quanto riguarda la vista, sono due giorni che ci vedo doppio, i bordi delle lettere le vedo leggermente spostate, le figure tutte contorte e mi da molto fastidio quando devo leggere. Sono astigmatico ma non troppo, e prima di due giorni fa, con gli occhiali leggevo benissimo le lettere e non riscontravo problemi del genere, ma da quando misi le lenti a contatto per uscire (sono miope -3.00 entrambi gli occhi) la visione si fece avanti, anche dopo tolte le lenti a contatto e rimessi gli occhiali (che da quanto ne so, gli occhiali dovrebbero correggere l'astigmatismo).
E così vi sto scrivendo con uno stridio nelle orecchie e la vista un po' distorta. Sono una persona molto ansiosa, e nonostante ho avvisato mia madre di portarmi da un medico, lei mi continua a ripetere di stare calmo e mi passerà tutto. Voi avete avuto esperienze a riguardo? Può essere tutto causato da stress e ansia?
Ah, ultimissima cosa. Io sono costretto a prendere quattro pillole di itraconanzolo al giorno (due di mattina e due di sera con 10 ore tra gli uni e gli altri). Ho letto il foglio illustrativo e tra gli effetti collaterali "non comuni" sono saltati fuori tintinnii alle orecchie e problemi alla vista. L'ultima volta che sono andato dal dottore (circa due settimane fa) gli chiesi se gli acufeni che avevo c'entrassero con le pillole, e mi rispose con un no secco. Per la vista non ho ancora chiesto.
Grazie per l'ascolto. -
Da più di una settimana ho la consuetudine di distrarmi, se provo a seguire un discorso basilare di un mio amico, poco dopo mi perdo. Ma la cosa che mi da più fastidio, è che non riesco nemmeno seguire un film o leggere un libro. Io cerco con tutte le mie forze a concentrarmi e a seguire, ma poi per una ragione non specifica vado a perdermi. Ogni volta che non capisco qualcosa, mi autocommisero dandomi dello stupido. Non capisco cosa derivi tutto ciò; come dicevo nel mio precedente post, questo è stato un anno sabbatico per me, poichè son rimasto a casa da scuola (per vari problemi), e dunque non dovrebbe trattarsi di stress dal lavoro. Cosa potrebbe essere?
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Sono anche io in una situazione simile, ma in modo generico, vorrei anche io attenzione, soprattutto dai miei amici più cari che piano piano sto perdendo.
Vedrai che prima o poi troverai quello giusto, bisogna cercare, che sia tra mesi o anni, ma prima o poi accadrà. -
Salve a tutti. Sono nuovo in questo forum, e scrivo qui perchè ne sento il bisogno.
Sono un ragazzo di 17 anni, sensibile, relativamente introverso ma senza esagerare, non ho hobby in particolare, scarso entusiasmo per quasi tutto, e bloccato perennemente in una situazione di sconforto con i miei pochissimi amici.
Ma prima, piccola premessa.
Sono stato sempre un ragazzo paranoico di natura, e dalle medie ho sviluppato questa mia ansia "del pregiudizio", poichè in classe avevo bulletti tutti pronti a giudicare ogni mossa che compievi, per schernirti e per ridicolizzarti. Oramai porto questa ansia anche dopo tre anni dalle medie, vado al liceo, e teoricamente faccio la terza. Dico teoricamente perchè a settembre 2014, dopo il primo giorno di presenza, mi venne un'ansia forte tale da prendere la decisione di non andare più a scuola per quest'anno, a causa di tutti i problemi che mi stavano assillando in quel periodo, e perchè sono molto sensibile al cambiamento, tale da portarmi in crisi e scombussolare la mia mente. Oltre ai problemi, ero molto indeciso sull'indirizzo che avevo scelto per il triennio, motivo per il quale mi sono iscritto l'anno prossimo nella medesima scuola in un altro indirizzo (ovviamente verrò bocciato quest'anno).
Ora sono qui, a casa a fare letteralmente l'inetto da mattina a sera, magari con l'idea di ritornare a scuola quest'anno per qualche giorno giusto per frequentare, anche se mi tiro sempre indietro.
Ad ogni modo, non era per questo il motivo per cui sono così depresso.
Non ho molti amici. In origine si contavano proprio sulle dita di una mano. Ormai da qualche mese, tre di loro (tra cui due di infanzia) non mi cercano più, e quando lo faccio io la conversazione dura pochissimo, oltre ad essere "fredda". Stasera ho avuto anche un diverbio con una mia amica, che ho conosciuto esattamente un anno fa, con la quale andavo d'accordo fino a settembre, perchè poi successivamente trasferendosi in Francia, sono nate delle catene di fraintendimenti tramite chat, ormai da 8 mesi, con conseguenti insulti e offese che mi facevano sentire come un mostro, nonostante io mi limitassi a stare calmo e spiegarle tutto, amichevolmente. Insomma, si è dimostrata poco disponibile ad ascoltarmi, e mi ha fatto intendere che non mi vuole più sentire, nonostante nel spiegarmi i motivi per cui lei mi odi così tanto è stata superficiale, facendomi sentire infimo. Un altro mio amico è in una situazione di stress, e ha preso recentemente la decisione di parlare sempre meno con la gente e chiudersi sempre più spesso a sè, compreso me (da come si comporta). E dunque io sono rimasto solo, le giornate le passo praticamente al PC, navigando su internet per cercare qualcosa per farmi distrarre durante il periodo in cui sono sveglio. Dico così perchè ho ribaltato letteralmente il giorno con la notte, di giorno dormo, di notte sto sveglio, proprio come un rapace notturno. Mi piacerebbe uscire spesso con i miei amici, ultimamente ho provato a sentirli anche per organizzare qualcosa, ma sono sempre fuori con altra gente, per spassarsela a delle feste, oppure sono occupati con la scuola. Io non mi sono mai posto il problema della solitudine, mi piaceva stare per conto mio, e ogni tanto uscivo con loro per divertirmi e per condividere bei momenti. Ma ora la cosa sta degenerando, e se non fosse per due ragazzi che ho conosciuto tramite internet e se non ci scrivessimo, a quest'ora sarei letteralmente impazzito.
E insieme a questi problemi "pratici" devo convivere ogni giorno con le mie paranoie, quella del pregiudizio, quella di sentirmi come un ignorante, quella classica del "tutti gli altri sono meglio di me"...
Sono un inetto, non sono bravo a fare nulla, e la cosa che mi preoccupa di più, e che secondo me è il motivo per cui sono così incapace, è per il mio scarso interesse verso tutto. Insomma, disegno ogni tanto, ma non posso competere con nessuno. Non leggo mai libri, non faccio sport, non sono bravo in nessuna materia... mi sento vuoto.
Non riesco immaginarmi un futuro in cui sono fidanzato con qualche ragazza, disponibile accettarmi per quello che sono. Figuriamoci in uno in cui sono sposato, ho un lavoro in cui eccello, quei pochi amici che bastano e un sorriso sul viso. Io a settembre riprenderò la scuola, questo è poco ma sicuro, e se fossi almeno ottimista direi di avere speranza, di farmi nuovi amici, di eccellere in qualche cosa e finalmente uscire da questo limbo. Ma sono pessimista, e l'essere una persona introversa (che ribadisco, non faccio mai il primo passo, ma comunque piano piano riesco ad approcciarmi con altra gente) non allieva le mie prospettive. Mi sento anche incapace a capire certe cose, qualche mese va feci pure un test per il Q.I (non online, ma da esperti) per accertarmi di essere tutto in regola (effettivamente, menomale, lo sono). Spesso quando seguo un film, telefilm, o qualsiasi cosa che c'è da ascoltare, ma soprattutto leggere, non riesco a stare dietro ai discorsi, mi perdo e vado a finire di non capire il significato di ciò che ho letto/ascoltato.
Sono diverso dagli altri, o almeno, io mi sento così. Ma il problema che mi pongo, non è il terrore di non essere simile alle persone che mi circondano e ai miei coetanei, ma di non essere accettato per quello che sono da nessuno.
Un poche parole, mi sento come la persona più infima dell'universo. Volevo sentire qualche vostro parere a riguardo, se avete avuto anche voi un'esperienza simile.