Messaggi di Oakley

    Diciamo che non posso nemmeno dimostrare la mia parte virile di me perchè al momento sono poco autonomo.
    Per quanto riguarda lo sport, ho provato fare palestra ma mi sono subito stancato, oltre a non aver avuto abbastanza volontà nel farlo. Ma magari credo che ci riproverò in futuro.
    La barba cresce lentamente e ho anche il problema dell'acne, quindi non posso nemmeno permettermi di farla crescere del tutto altrimenti il mio viso si riempie di rigonfiamenti rossi.
    Potrei benissimo migliorare la mia prestanza fisica (sempre con impegno e volontà), il fatto è che avendo le ossa davvero piccole, l'unica cosa che si vedrà "aumentare" saranno solo i muscoli... e temo che poi potrei apparire come una sorta di bambino con i gavettoni sotto la pelle, non so se mi spiego...
    Alla fine è tutto derivato dalla proporzione della mia ossatura: io non sono poi così tanto magro, ma la gente mi vede quasi come anoressico. Potrei mostrarvi con una foto in messaggio privato il mio avambraccio, giusto per farvi capire.

    Non mi vedo particolarmente bello e ci sono delle volte in cui mi reputo brutto, ma non è questo il mio principale problema: ho 18 anni e ne dimostro mooolti di meno.
    Sono magro e basso, ok, ma è tutto a causa della mia struttutura ossea minuta. Ogni osso del mio corpo è molto più esile rispetto quello di un mio coetaneo.
    Parlando di lineamenti del viso invece posso dire solo che non sono molto diversi da quello di un ragazzino. Mi capita spesso che persone mi trattino quasi come se avessi 12 anni, cosa che alimenta ulteriormente la mia frustrazione sul mio aspetto e l'insicurezza ogni volta che devo confrontarmi con il prossimo, soprattutto se è un mio coetaneo.
    Insomma, mi sento davvero poco virile.
    Non credo nemmeno che questo possa essere un vantaggio tra qualche anno, semplicemente perché i lineamenti saranno gli stessi, e sembrerebbe di vedere un ragazzo nel corpo di un adulto.
    E non credo nemmeno che le donne siano attratte da un ragazzo con lineamenti "infantili" e soprattutto poco virili.

    La mia idea è questa: un uomo può essere anche brutto quanto volete, ma se è virile ha comunque un valore "estetico". Uno non virile e non particolarmente attraente avrà già più difficoltà con le donne.
    Esperienze? Opinioni?

    Non vedo quale sia il problema nel farsi amicizie via chat. Certo, bisogna essere consapevoli che il rapporto che si creerà sarà "online" e non una amicizia convenzionale. Però è sempre qualcosa, a parer mio. Io ho un amico "di penna" che sento ogni giorno, ed abitiamo praticamente nei due estremi dell'italia (io Milano lui Catania).

    Se invece tocchiamo un tasto come l'amore, è tutto un altro discorso...

    Il fatto è che questi dolori mi capitano anche quando sono in completo riposo e non muovo un muscolo. Ricordo che da piccolo avevo questi "tic" (come li chiamavo io) sempre sotto al cuore ed io ai tempi non ero nè stressato nè ansioso...

    Non sono un ipocondriaco, ma da qualche giorno questa mia paura si sta facendo sempre più sentire.
    Mi capita spesso di sentire dolori intercostali improvvisi sotto la zona del cuore, ma che poi passano entro pochi secondi. L'altro giorno invece mi è capitato di avere un dolore poco più forte, sempre sotto il cuore, ma che mi è durato per molto più tempo, e adesso a causa di questi avvenimenti inizio ad avere paura di sentire un dolore del genere ma con una causa ben diversa, come un attacco di cuore.
    Durante la giornata mi capitano molti dolori del genere, anche brevi, ma ogni volta che mi succede inizio ad andare in ansia con conseguente battito accelerato e giramenti di testa. Non sono propriamente attacchi di panico, durano poco tempo.

    Dovrei andare a fare gli accertamenti, ma credo che con un esito positivo o meno non cambi molto. Insomma, sono giovane ok, ma la mia inclinazione ad essere agitato e ad avere il cuore che corre per diverse cose mi espone ad avere questi attacchi di cuore, o no?

    Senza interessi, scarsa volontà in tutto, senza amici, senza qualità e autostima così bassa che fa compagnia la Cina, problemi di concentrazione, rifiuto del prossimo e forte invidia a causa del mio complesso di inferiorità anche verso il cane dei miei vicini, a rimuginare sulla mia situazione passata, presente ma soprattutto futura chiuso nella mia stanza con giorni alternati da pessimo umore e altri di apatia, cambi di umore repentini, insoddisfazione in tutto quello che provo a fare, odio verso la maggior parte delle persone facenti parte di questa società, desiderio di sparire nel nulla, mancanza di affetto, paranoia assillante la quale a causa di essa sono stato disprezzato dalle mie vecchie conoscenze...
    Queste sono le prime cose che mi vengono in mente. Per riassumere tutto, immaginatevi un cane randagio abbandonato tre volte, denutrito e che si morde costantemente la coda mentre va avanti e indietro rinchiuso in una stanza buia grande quanto uno sgabuzzino. Datemi dell'esagerato o paranoico, ma io sento quello...
    Ho davvero perso la forza e si, avrete sicuramente da ridire e non vi biasimo, quello che ho detto in pratica è un'offesa verso tutte quelle persone che nonostante il loro umore depresso e centinaia di problemi che li assillano riescono comunque a vivere nel mondo e a lottare costantemente ogni giorno... queste stesse persone che io stimo e rispetto moltissimo.
    Anche qua, datemi della testa di c∙∙∙o, ma davvero sono stanchissimo. Sarà un paradosso, sarà che io sono una mozzarella, ma ho perso le forze. O meglio, la realtà è che io non le ho mai avute realmente, non ho mai fatto un tubo in tutta la mia vita, un mero menefreghista in tutto.
    E' da un po' che scrivo su questo forum ma è la prima volta che mi sono sfogato così, anche perchè non sono mai riuscito, o meglio, mai avuto coraggio ad esporre tutti i miei problemi in questa maniera.
    Probabilmente in tutto questo tempo anche qui ho indossato una maschera senza che io lo volessi, dove in ogni post facevo capire si trattasse solo di mia curiosità e non un grido di aiuto. Ogni volta che vado dallo psicologo sembro quasi spensierato, si , parlerò dei miei problemi ma con un atteggiamento da "si ok, ma comunque non è la mia priorità"... Non riesco davvero ad esprimere i miei sentimenti, qualsiasi essi siano.
    Non piango mai nonostante io soffri moltissimo, e quando devo dire a qualcuno della mia situazione, si avvia un processo automatico che mi fa uscire dalla bocca solo eufemismi che fanno sembrare tutto problemi da crisi adolescenziale oppure semplicemente dei dubbi a cui sembra a me non me ne importi nulla.
    Già da anni che sono in questa situazione senza nessun miglioramento e cambiamento, nonostante io l'anno scorso abbia fatto apparentemente un passo da gigante frequentandomi con dei ragazzi più o meno affini a me addirittura piacendo anche a due ragazze contemporaneamente, ma a causa di questa esperienza ho solo provato disagio a causa della mia forte invidia verso tutti i miei coetanei e non. Li ho abbandonati, e mi sento tremendamente in colpa ad aver fatto soffrire la mia ex, e un ragazzo che ho frequentato solo pochi mesi che, trasferitosi dalla Sicilia da settembre, ha dovuto rifarsi la vita da 0. Ed è la stessa persona che potrebbe morire da un momento all'altro a causa di un problema al cuore senza rimedio.
    Mi ero fatto anche dei migliori amici, tutti persi, uno a causa del mio carattere evitante e l'altra a causa da ignoti e insulsi litigi che ci siamo fatti durante lo scorso anno. Poi un altro che ora mi sputerebbe in faccia se mi dovesse vedere per un torto che gli ho fatto a causa della mia paranoia incessante.
    Le medie passate da schifo, in preda dal 75% della classe composta da bullismo e gente rompic∙∙∙∙∙∙i che non si fanno scrupoli ad insultarti, sputarti sui vestiti, tirarti coppini o stortare le braccia, rovesciare astucci o zaini e prenderti per il c∙∙o per QUALSIASI cosa tu faccia. E già da lì credo sia nata la mia strana abitudine a non piangere dato che SAPEVO benissimo di soffrire, ma di lacrime versate solamente una volta a scuola davanti a tutti, facendo inoltre una figuraccia.
    I miei non ci sono stati più da quando ho iniziato le medie, abbandonandomi alla depressione che ebbi al tempo, incolpandomi della mia scarsa volontà ad andare a scuola per la mia natura e non perchè soffrivo in quella classe. Recentemente (qualche mese fa) ho scoperto addirittura che mio padre ha tradito mia madre con una donna che addirittura conoscevo abbastanza bene, e in quel periodo mia madre mi ha dato solo ansia e preoccupazione, come se non ne avessi abbastanza. Ma ALMENO QUELLO si è sistemato...
    In tutta la mia vita sono stato per la maggior parte delle volte solo nonostante avessi avuto due amici, dato che nemmeno loro c'erano mai. Mentre al liceo ho avuto la fortuna di conoscere il mio primo migliore amico che però ora non frequento più, perchè io mi sono recluso in casa e mi vergogno a cercarlo per chiedergli anche come sta.
    Forse alcuni di voi conoscono il motivo del mio isolamento secondo la versione "dell'ansia"... teoricamente non è solo quella. E' dalle medie che ho il desiderio di mollare tutto e isolarmi, opportunità che non ho mai avuto prima perchè la mia coscienza mi diceva forte e chiaro che quella cosa era deleteria per me, ma senza specificare oltre, perchè è una banalità. Solo che nel frattempo ho accumulato soltanto disagio stando fuori nel mondo, e poi, come un gavettone, sono esploso a settembre 2014 per diversi fattori che mi portarono al declino psicologico.
    Magari senza quegli avvenimenti che contribuirono alla mia chiusura prematura, probabilmente sarei esploso qualche mese o anno dopo, a seguito di un mio (ennesimo) fallimento.
    Non mi posso definire Hikikomori dato che ogni tanto sono costretto ad uscire, ma quelle volte che lo faccio la maggior parte delle volte è disagio, dato che l'ansia credo io al momento la stia domando.
    Non ho mai vissuto realmente la mia vita, non ho mai visto il lato positivo delle cose, ma da quando sono nato tutto ciò che ho visto non mi è mai piaciuto. Solo pensare che quando avevo 9 anni ho avuto un istinto autolesionista infilandomi la mano dentro la gola cercando di ferirmi solo per attirare l'attenzione di mia madre... oppure quando ero ancora più piccolo, più o meno 7 anni, che scrissi un biglietto d'addio, lo appiccicai davanti la porta e mi nascosi dentro uno sgabuzzino per un po' di ore. Ricordo ancora che qualche anno dopo mia madre si mise a piangere davanti a me una sera d'estate, noi due da soli in casa, lamentandosi della situazione che aveva con papà e con la sua famiglia, e ricordo anche che io nonostante non capivo cosa stesse succedendo, mi misi a piangere con tanto di notti insonne... avrà avuto anche lì 9 anni.
    Non sono mai stato attento a scuola o quando parlava una persona, faccio fatica a seguire determinati concetti e mi stanco se cerco di farlo, ciò mi ha portato a farmi pensare di avere qualche problema patologico, e nonostante io abbia fatto gli accertamenti sono ancora con la mia convinzione.
    A scuola me la sono sempre cavata con il minimo dispensabile o con delle "tecniche carismatiche" rivolgendomi ai professori, cosa che ha funzionato alla grande garantendomi anche una sufficienza in storia dell'arte sulla pagella di fine anno quando avevo la media del quattro...
    Per questo io penso che non sono fatto per stare fuori nel mondo, sono insicurissimo sulle mie capacità... sempre ammesso che io le abbia. Non credo nemmeno di riuscire a sopravvivere senza i miei genitori o qualcuno che mi possa tenermi la manina.
    Non ho nemmeno il coraggio di alzare la cornetta ad uno sconosciuto, e già faccio fatica anche a rivolgermi ad un commesso di un negozio. Ho così tanti complessi STUPIDI che io stesso mi dimentico di averli.

    A questo punto non mi vergogno più a dire che l'idea del suicidio l'ho anche avuta tempo fa, avevo questo desiderio di sparire nel nulla, non necessariamente di morire, ma soltanto sparire e allontanarmi da tutti più di quanto non lo sia tuttora. Soltanto che scappare di casa io non l'ho mai presa in considerazione perchè non ne avevo il coraggio. Razionalmente parlando, dove sarei andato? Con quali conoscenze? E a causa di ciò mi era venuta in mente la malsana idea di farla finita, ma tuttora io la boccio perchè non ne ho il coraggio. Sarà ancora il barlume di speranza che mi è rimasto... e si, ho 18 anni. Prima che qualcuno mi dice che sono troppo pochi e che davanti a me ho ancora molti anni, metto le mani davanti accreditando questa opinione, ma rimanendo comunque nella mia convinzione che ciò penso non riesca realmente avverarsi. Pessimismo? Forse, ma anche una punta di realismo, se qualcuno decidesse di mettersi nei miei panni. Ma a causa di quella cifra voi sotto sotto non darete molto peso a questo lungo ed estenuante riepilogo.
    Sono sfinito mentalmente, e tutto ciò è divertente se si pensa che ho passato la maggior parte della mia vita rinchiuso in casa o andando a scuola scaldando solamente la sedia e occupando il banco. Penso che la mia intera esistenza sia davvero inutile al mondo. Ognuno è nato con uno scopo, da quello più umile a quello più importante... ma io? Cosa ho fatto di buono nella vita finora? Non ho contribuito e difficilmente contribuirò a fare qualcosa di utile, e mi immagino già ad anni over 30 sempre in casa con i miei genitori, parassita e forse anche anoressico, occhiaie sotto gli occhi, schiena incurvata, sempre in pigiama davanti al pc a fare chissà cosa...
    Poi ho questa mancanza d'affetto che mi piacerebbe avere, non so nemmeno da chi perchè quella dei miei genitori non credo mi possa interessare qualcosa, ma nemmeno quella dei miei vecchi amici. Voglio solamente trovare quello che sto cercando, ma la cosa più brutta è che nemmeno io so quello che realmente voglio.
    Vorrei davvero avere coraggio di uccidermi, trovare un modo rapido ed indolore, e credo che una persona più vecchia di me nella mia stessa situazione probabilmente ci penserebbe. Ma appunto io, ripeto, ho solo 18 anni, tutto nella norma no? E' normale che a 18 anni si pensi a questo per questi motivi, sottolineando con questa frase il sarcasmo per chi non lo avesse ancora colto.

    Credo di aver detto abbastanza, anche se non è tutto. Mi scuso se è uscito troppo lungo e credo/spero che non lo abbiate letto tutto, oppure semplicemente avete chiuso la pagina prima ancora di arrivare alla terza riga, e vi do ragione.
    Prendete questo post per quello che è, un lamento rumoroso che si può benissimo sostituire ad una mia mancanza, ossia a fiumi di lacrime che purtroppo non posso nemmeno beneficiarne quindi senza l'opportunità di sfogarmi "biologicamente".
    Avrò scritto malissimo a schema "lista della spesa", ma non credo che uno sfogo come questo abbia bisogno necessariamente di grammatica.
    Io in questo momento mi sento davvero strano perchè è la primissima volta che espongo le mie sensazioni come realmente sono, e ho fatto moltissima fatica.
    Ringrazio tutti per la eventuale comprensione e lettura...

    E' un quesito che mi pongo, ma molto, molto stupido.
    Uno che non è esperto con i libri, uno che non è esperto nel cinema, uno che non è esperto in musica e così via... ha possibilità comunque di scrivere un libro, girare un film o comporre un pezzo comunque originale che può piacere alla gente?
    Ho già fatto tanta fatica ad esporre questa cosa, e probabilmente molti la reputeranno come cosa banale o qualcosa di contorto (e alcuni mi reputeranno pazzo)...
    Il succo del discorso è questo: se uno non è esperto in nulla ma vuole comunque addentrarsi in uno di questi campi, ha possibilità di fare qualcosa di buono (avere successo) e tutto dipende dalla propria creatività oppure viene scambiato per un ipocrita e basta?
    Io ho questa convinzione che uno, per esempio, non può scrivere un libro se almeno non ha certa esperienza a riguardo o se almeno non ha letto una quantità N di libri, anche se effettivamente non è una legge universale.

    Esempio banale che però è molto attuale.
    Io sono ateo, e di conseguenza quando sono particolarmente stressato o arrabbiato tra me e me o al massimo con una persona che so di per certo non è credente, mi capita di imprecare. Ma fin qui credo di essere coerente, non credo e quindi questo genere di volgarità, finchè "privata" o con gente con cui me lo posso permettere va anche bene. Ma se solo dovessi trovarmi con un credente, mio amico o perfetto sconosciuto, non mi permetterei MAI di usare quelle parole davanti a lui, per rispetto.
    Ma ormai in internet, e ahimè anche nella vita di tutti i giorni, la parola rispetto si sta sempre di più sbiadendo.
    Su Facebook ma anche su altre piattaforme noto questa cosa, ma quella citata sopra è soltanto un esempio. Gente che si insulta a vicenda perchè hanno opinioni diverse, provoca volontariamente con bestemmie perchè quella persona è cristiana... ok, uno può dirsi con uno schietto "benvenuto sul web, il regno dove la gente è invisibile, perennemente nascosta dietro i loro forti chiamati Monitor custoditi da dei Troll, in un regno dove non esiste legge e rispetto"... il fatto che questa cosa (ai tempi in cui io frequentavo la scuola ed ero "fuori nel mondo") l'ho notata anche di persona, sopra anche la mia pelle e non parlo di bullismo.
    Sappiamo tutti che internet pullula di gente immatura (nel senso che sono proprio dei bambini o ragazzini appena cresciuti) che finchè si trova al protetto può trattare chiunque come gli pare e piace, ma nella realtà no.
    L'esempio delle bestemmie vale, ma esiste anche lo scherno e altri mille comportamenti che si fanno a perfetti sconosciuti di persona.
    Poco fa ho avuto anche una conversazione con uno di questi "troll" dell'internet il quale ha insultato un utente sotto un commento di Youtube perchè ha esposto una sua opinione. Gli ho chiesto i motivi, se lo faceva solo per "trollare" o per altri motivi. La sua risposta è stata "non mi interessa nulla del rispetto".
    Probabilmente è stato una coincidenza beccare una persona come lui, ma in tal caso sarei stato molto fortunato.
    Questi episodi li vedo sempre di più non solo su Siti in cui l'anonimato è preservato, ma anche su Facebook dove metti la tua faccia e la tua reputazione, sito che si avvicina di più alla "vita reale".
    Niente, questo è stato un mio semplice sfogo. I c∙∙∙∙∙∙i (passatemi il termine) esistono dappertutto ed è inevitabile avere a contatto con almeno uno di loro, ma comunque il rispetto lo vedo sempre di meno indipendentemente dal luogo.

    Si, a volte le pongo delle domande "futili". Oggi ad esempio doveva andare in un determinato posto lontano dal nostro paese, le ho chiesto perchè e subito si è alterata. Ero con lei in macchina e io le tenevo il navigatore, solo che ad un certo punto questo si è impallato, le ho detto che non capivo nemmeno io cosa stesse succedendo, si è fermata un secondo con la macchina e le è partito lo sfogo.
    Quindi si, probabilmente è stress, solo che non sapevo portasse a questo tipo di violenza.
    Il fatto è che ci ho anche provato a chiederle come mai mi tratta così, e nemmeno questa domanda le piace.

    Si, è costantemente stressata a causa del carico di lavoro che ha da fare in generale. Sicuro che lo stress porti a questa reazione così violenta?
    Mi è capitato anche che ad una semplice domanda, posta in modo civile e tranquillo, ha addirittura alzato le mani (oltre che le parole).