Messaggi di PietroR

    Incredibile ma vero ci siamo sentiti, ieri, via messaggistica su Internet. Ieri sera la conversazione è stata ai limiti del paradossale, perché parlavamo come fossimo due conoscenti, del più e del meno proprio. Gli eventuali chiarimenti me li darà di persona (se ne avrò ancora bisogno), la messaggistica crea solo confusione.

    Quello che mi ha scritto è che la decisione di lasciarmi l'aveva maturata da un po' di tempo perché ciò che aveva da me non era quello che voleva, io ovviamente le ho detto che se la sua decisione era davvero quella non aveva diritto ad essere così egoista, accetto la decisione ma non il modo. Ha detto "per una volta nella vita ho pensato un po' a me stessa": bella faccia tosta per dire una cosa del genere, pensare a te stessa vuol dire tradirmi, abbandonarmi e dare la verginità al primo che ti capita sottomano distruggendomi emotivamente? Non potevi semplicemente parlarmi, dirmi "non sto bene" e lasciarmi? Se volevi rovinarti la vita dovevi per forza rovinare pure la mia? Io non lo so che diamine ha in testa, ma sicuramente non è una persona sentimentalmente stabile né una persona da cui ci si possono attendere garanzie in coppia.

    Due sono le cose: o la sua personalità borderline è talmente accentuata da avere realmente la capacità di passare da una relazione all'altra come se niente fosse, o mi ha lasciato per paura di essere lasciata e non provare quel dolore mettendosi col primo che le è capitato per dimenticare e facendo ciò che ha fatto per costringere concretamente sé stessa a metterci una pietra sopra. Io continuo a propendere per la seconda ipotesi (o anzi, magari per un misto delle due) perché qualcosa continua a non quadrarmi, ho molti elementi che mi portano a dubitare seriamente che lei fingesse negli ultimi 1/2 mesi del nostro rapporto, piuttosto si stava dando da fare concretamente per aiutarmi (io ero in crisi per il fatto che limitasse eccessivamente la mia vita) e le cose stavano andando meglio.

    Con la nuova fiamma ci si frequenta, penso che stiano insieme, quest'estate ci andrà addirittura in vacanza. Tra loro si chiamano "amore". Non capisco come abbia fatto ad avere rapporti tradizionali con lui dato che con me, scusate se sono così esplicito, se non c'era D/S di mezzo non traspariva la minima eccitazione. Si è adattata ad una natura sessuale "normale" nel giro di un paio di giorni come se nulla fosse, forse anche questo fa parte dell'essere borderline, non avere la propria identità neanche da quel punto di vista e convincere sé stessi ad adattarsi a quella dell'altro. Quante illusioni... Nel giro di tre giorni ha trovato un mio rimpiazzo rivolgendosi a lui negli stessi toni in cui si rivolgeva a me, ha cambiato completamente la sua natura sessuale, ha iniziato a chiamarlo "amore", non è una cosa sana questa, qualcosa di grosso sotto c'è.

    Ma sapete che vi dico? Meglio averla persa una persona del genere, va. Mi sento comunque distrutto per la crudeltà e l'ingiustizia che ho subìto, ma devo farmene una ragione, il dolore ti aiuta a crescere, ho imparato diverse cose dal modo indegno in cui è finita questa storia, e sono convinto di poterne trarre giovamento per il mio futuro perché sono convinto che nonostante la mia sessualità deviata io possa farcela ad avere altre storie e anche a trovare quella che sarà la donna della mia vita, arriverà col tempo.

    La psicoterapia continuo comunque a tenerla in considerazione, vedo un po' come vanno le ferie estive, se dopo le ferie estive sentirò il bisogno di aiuto intraprenderò questo percorso.

    Amico, non fare finta di non leggere scrivendo così tanto per, su su. Capisco che vuoi fare il simpatico e apprezzo (anche se alla lunga risulti un po' monotono e poco originale devo dire), ma non è così che stanno le cose. :)

    Gradirei venissero evitati ulteriori riferimenti così espliciti al sottoscritto in questo thread, dato che si stava parlando di altro. Grazie. :)

    Bell'intervento Pale_Shelter... :)

    Quello che dici tu è giusto, e porta a un bivio tremendo: provare a reprimere la propria natura per non pergiudicare il proprio rapporto con l'altro sesso condannandosi però ad una perenne insoddisfazione interiore oppure accettare la priopria natura ed essere consapevoli che trovare un partner sarà sempre ben difficile?

    Vorrei essere "normale" in certi momenti...

    Si ma così non mi siete di aiuto per niente però... :(

    Credo che valuterò seriamente l'ipotesi di una psicoterapia, mi aiuterà...

    Luna_Stregata non sbagli, la penetrazione (che può anche non necessariamente essere strettamente vaginale) è parte integrante del rapporto, ma sempre in contesto D/S... Hai inquadrato la situazione, comunque...

    Il rapporto c'è, ma è il contesto intorno a creare l'eccitazione... Poi si può comunque arrivare all'orgasmo (sia dalla parte domninante che da quella dominata) anche in altri modi, ovvio...

    Forse una psicoterapia può aiutarmi...

    Vorrei dire delle cose ma credo che le dirò nella sezione privata, sono un po' intime...

    SirPsychoSexy, io sono il primo ad ammettere di non essere "normale", ho usato questo termine già più volte in questo forum riguardo alla mia situazione. Questo lo so bene, e infatti ho detto che la situazione mi crea disagio, ma non riesco a reprimerla. Come posso fare? Ho provato anche con il Levitra (un simil viagra) ma non mi ha aiutato, è una questione di testa ovviamente...

    Vorrei essere come voi, vorrei provare eccitazione ed interesse nel vedere un bel corpo femminile, nel contatto, nell'atto sessuale, vorrei essere così anch'io...

    Il mio rapporto col BDSM nel corso della mia vita mi ha sempre causato diverse complicazioni.

    In passato ho provato a respingere questa mia natura, provando a portarmi a letto diverse donne ma facendo costantemente cilecca o quasi, dato che il sesso tradizionale non mi eccita, con la mia ex ex è stato per quello che ci siamo lasciati, io non ci riuscivo, averla sotto di me nuda nella posizione della missionaria non smuoveva nulla in me... Dopo quell'esperienza mi sono detto che avrei smesso e infatti per oltre 3 anni non mi sono più portato a letto nessuna donna. Poi però ho trovato una donna con cui ho potuto condividere la mia natura, ed ero felice. Adesso sono punto e a capo, e ho paura ad iniziare nuove relazioni (anche se, comunque, al momento è ancora troppo presto).

    È possibile reprimere la propria tendenza BDSM per avere una vita sessuale normale? Io il BDSM l'ho praticato con amore, la probabilità di riuscire a fare una cosa del genere con un'altra donna è bassissima, e questa cosa mi crea molta ansia per il mio futuro... Voi come la vivete?