E' da qualche mese che non scrivo sul forum, dunque la mia situazione è questa: rispetto a 6 mesi fa sono passata dalla convivenza al ritorno a casa dei miei genitori, dal centro di una città alla periferia della stessa, e inoltre ho cambiato lavoro. Il lavoro è veramente noioso, monotono e non richiede l'utilizzo di un cervello, questo per me è molto frustrante.
Dai piani alti mi dicono che in futuro svolgerò un'altra mansione, che preferirei, ma preferisco non sperarci finchè non avviene.
L'amore non c'è. Sono una giovane donna che a volte esce con le amiche, ma non so se a causa della mia riservatezza/timidezza, non riesco a conoscere persone nuove. Non si avvicina nessuno neanche per due battute, non c'è scambio. Magari in un locale con 30 persone al suo interno, 25 sono perennemente sullo smart-phone. Se mi annoio parecchio, lo faccio anch'io :D!!!
Magari sembreranno motivi futili per andare giù di morale, rispetto a chi è senza lavoro e con famiglia da mantenere, ma anche io, a più di trent'anni, faccio un bilancio e penso: ma allora mi merito questo? Devo aver sbagliato qualcosa per forza!
Messaggi di Josette32
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Cara Sun, sono d'accordo con Gretel. Il tuo ragazzo non è stato molto sensibile bei tuoi confronti. Può anche darsi che lo abbia fatto pensando di scuoterti per farsì che tu tirassi fuori un pò di coraggio nel relazionarti con i suoi amici, ma magari non è un atteggiamento che funziona per te.
Tutti provano un pò di disagio a stringere nuove amicizie ma forse potresti provare a lasciarti andare, pensando che non sono tutte come le 2 amiche che hai avuto in passato..io penso sempre che le persone di valore esistono, ci sono! Ma come te, penso che è inutile tenersi amicizie "negative" per noi.
Io ho più di 30 anni, ho delle amiche...ma ho avuto anche delusioni, un'amicizia di 15 anni finita recentemente....ma non perdo le speranze, siamo noi che dobbiamo fare un passo avanti per legare con chi ci merita
Lavorare sull'autostima non può farti altro che bene, non credo assolutamente che tu sia una sociopatica, hai solo paura di soffrire di nuovo. -
@ Viva: volevo specificare che ritengo prezioso il consiglio che mi hai dato, in questo caso il fatto che tu sia così giovane non fa alcuna differenza.
Nelle questioni di cuore, è diverso. Magari mi sbaglierò, ma penso di aver bisogno di un compagno della mia stessa età o più grande...poi che c'entra tutto può essere, mai dire mai -
Grazie Viva per la tua risposta, mi ha rassicurato. Quell'attacco di panico è stato in realtà un episodio isolato, anzi poi in seguito mi sono trovata proprio a lavorare a fianco di questo mio collega e, se all'inizio mi sentivo un pò imbranata poi mi sono sentita sempre più a mio agio.
Poi se penso a come sono andate le cose, man mano che ci siamo conosciuti meglio mi viene veramente da ridere!
Dai discorsi che faceva questo collega mi pareva di capire che fosse giovane giovane. Ma non immaginavo che avesse 21 anni
Perciò, una volta fatta questa scoperta, mi sono resa conto di essere stata davvero una stupida a ingigantire una questione che era proprio ridicola.
Insomma a mio avviso è importante rimanere concreti, e cercare la leggerezza...soprattutto nelle questioni di sentimento -
Magari questo non succede agli altri, sicuramente si tratta di un mio problema che riguarda il voler controllare le mie emozioni..e poi forse è anche perchè da poco è finita un'altra storia ed una parte di me vuole manifestare che è troppo presto per pensare a qualcun'altro..adesso questa persona non la vedo quasi più al lavoro e mi sento tranquilla infatti..
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C'è una persona che mi piace a lavoro, non ci siamo quasi mai parlati e non lo conosco praticamente per niente. Si può dire quindi che mi piace da un punto di vista superficiale, mi piace la sua voce ed il suo aspetto. Ho notato che più che passa il tempo e più che questa persona mi fa perdere il controllo delle mie sensazioni, infatti qualche giorno fa mi è venuto un attacco di panico perchè lui era vicino a me e mi sono sentita osservata.
Poi lui ha provato a dire qualcosa, forse per agganciare discorso, ma ero talmente nel pallone che la mia reazione è stata nulla.
In passato mi è già successo di reagire così quando mi piaceva una persona e la conoscevo poco. Ho provato anche a parlarne in terapia, in passato.
Ho fatto training autogeno..sento che c'è qualcosa che non riesco a risolvere e vorrei tanto sapere cosa posso fare per risolvere la questione....
Mi domando se questo è successo a qualcun'altro del forum... -
Grazie Saphira, credo che questa sia la soluzione migliore. Agire, lottare per ciò che è di diritto e cercare nonostante tutto di vedere anche le cose positive e di credere che qualcosa può cambiare, nel nostro piccolo!
A volte non è semplice perchè è più facile chiudersi a riccio e pensare che ci va tutto male e le cose non cambieranno, ma conviene essere sempre un pochino più positivi..grazie per l'incoraggiamento e grazie a tutti quelli che hanno risposto al mio post!
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Anche io penso che lamentarsi serva poco, il mio era più uno sfogo della mia frustrazione e un voler condividere questo con chi sente la stessa cosa. Ma in realtà queste informazioni sull'economia attuale e gli effetti negativi della globalizzazione li conoscevo già, non s'è scoperto l'acqua calda.
Poi certo, sono poche le persone che si possono sentire realizzate a lavorare da Macdonalds, ma se non si riesce a trovare di meglio e serve a pagare le bollette alla fine sarà meglio che stare a casa a vegetare... -
mareblu:
capisco il tuo punto di vista, eccome, ma forse tu hai un'età o vivi una condizione in cui lavorare può essere un'optional: anche io facevo così prima e mi andava bene così. Ma a un certo punto lavorare diventa anche una necessità proprio per costruire qualcosa, indipendentemente dalle ambizioni (giustissime) che ognuno può avere...
A proposito del discorso di agire contro la condizione di disagio che stiamo vivendo in Italia, tu cosa proponi? cioè tu fai qualcosa per reagire a tutto questo? Scendere in piazza credi che possa servire a qualcosa? Non so, te lo chiedo sinceramente perchè non nè ho idea... -
Sono piu' vecchia di te e da mesi sono tornata a vivere con i miei e sono pure disoccupata. I miei non me lo fanno pesare ma alla fine lo so' che mi vedono come una fallita.
cuoresabrina
grazie per aver espresso proprio quello che sento io, mi sento proprio come te in questo momento. Il lavoro serve, per sentirsi utile a livello sociale oltre che per percepire uno stipendio e quindi sentirsi liberi etc etc...
sembra che questo sia il trend della nostra generazione, ma questo è terribile...perchè non è proprio possibile poter avere dei progetti..e alla nostra età senza progetti dove andiamo e chi siamo..? non è che possiamo sentirci tanto emancipati a vivere sempre con i nostri genitori, un giorno dovremmo costruirci un futuro con un lavoro che duri più di 5 settimane! Ti capisco e spero davvero che si sblocchi qualcosa per noi come per chi magari è disoccupato e con una famiglia da mantenere o un mutuo etc etc...