ciao, 30 anni. da un anno e mezzo soffro di ansia generalizzata, ipocondria, paura di impazzire, ecc...
La derealizzazione, subentrata come un attacco di panico soffocato durante una vacanza, mi ha letteralmente spinto nel baratro più buio, a pochi giorni dalla scomparsa di un mio caro.
In generale, sulla mia pelle, sto imparando che gli psicofarmaci da una parte ti danno, dall'altra ti tolgono.
Molti degli effetti che grossolanamente possono essere attribuiti all'ansia possono invece essere innescati da questi (soprattutto benzodiazepine sono tremende, e uno degli effetti collaterali in alcune persone predisposte è proprio la derealizzazione).
Ho eliminato le benzodiazepine e la derealizzazione è (quasi) scomparsa. Dico quasi perché la paura c'è sempre, solo che ora non c'è più la sensazione che la creava. Per eliminarle però sono andato da una psichiatra che mi ha aiutato proponendomi una cura a base di SNRI (antidepressivi). Mi hanno aiutato con ansia e soprattutto (motivo per cui sono andato) insonnia. Così ho potuto eliminare le Benzodiazepine.
Ho inoltre come mi pare tu abbia, vari disturbi alla vista (messa a fuoco lenta, leggera diplopia verticale bioculare, quando sono stanco. Anche qui, penso proprio siano sempre i farmaci uniti alla mia professione che mi impone di stare davanti un pc 8 ora al giorno aimé)
Il consiglio è sicuramente una psicoterapia che abbia di mira i pensieri che stanno alla base di questi stati emotivi.
Alla base c'è sempre un pensiero disfunzionale che ci portiamo dietro da una vita e che ci ha portato a manifestare questi sintomi.
Non è facile, ci vuole tempo per cambiare le strutture del proprio pensiero.
Una terapia fatta bene fa questo: ti segue portandoti alla radice dei tuoi schemi mentali disfunzionali.
La derealizzazione è uno stato emotivo, anche se sembra molto fisica.
E ogni stato emotivo, per quanto confuso e immerso nella vita pulsionale, è sempre guidato da un discorso che va prima di tutto capito.
Spero di essere da aiuto in qualche modo, so che significa vivere in questo incubo.
Sapere che non siamo soli può consolare.
Dai un occhio anche a quel che dice lo psicologo che ha messo su questo sito. Soffriva pure lui di derealizzazione
ciao!
Messaggi di leonardv
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Grazie di cuore, mi fa bene leggere di altri con problemi uguali.
Per acufeni quoto repcar: cercate rumore bianco su you tube, avrete l'imbarazzo della scelta. In estate un'alternativa è il ventilatore.
Ma il caldo anche a voi aumenta tutte queste spiacevolissime sensazioni? Oggi è tremendo, capogiri ogni volta che cammino.. -
Anch’io stessi identici capogiri. Però penso sia davvero cervicale. Mi sono accorto che sono aumentati dopo aver passato a casa un weekend guardando serie tv in pisizione scomoda. Infatti mi fa male anche collo e schiena. Chiaramente se non fossi da un anno in perenne stato di ansia probabilmente non basterebbe così poco.
Ripeto va preso atto che durante un lungo periodo di ansia il sistema vegetativo va in tilt quindi i sintomi si amplificano.
Va tenuto anche conto che l’ipocondria è una reale condizione psicologica e per niente facile da gestire -
guarda sono rientrato sul forum proprio perché ieri camminando avevo a volte la sensazione di perdere il controllo, per pochi istanti, come se perdessi per un attimo equilibrio.
Anche io mi spavento e, associato a ansia forte e forte ipocondria, mi fa crollare l'umore.
ma... ho imparato ormai a non buttare tutto in vacca. Io soffro anche di acufeni, non forti ma ormai fissi, non ci faccio più caso. E problemi alla vista soprattutto sono stanco.
Poi va beh altri mille sintomi dell'ansia che non c'è bisogno di elencare.
Morale: invece di buttarmi giù pensando a chi sa cosa (nel mio caso ipocondria ha preso come oggetto le malattie mentali) mi sto forzando di considerare che questi capogiri possano dipendere da tantissime altre cose: cervicale, caldo, stanchezza...
Poi è un fatto che l'ansia mandi in tilt il sistema nervoso autonomo.... andiamo avanti... -
Qualcosa di oggettivo e generico si può dire.
L'ansia compromette il normale funzionamento del sistema nervoso vegetativo.
C'è tutta una rete neurale che comincia a inviare segnali a casaccio alle varie parti del corpo provocando sintomi di ogni genere.
Quindi si, pensieri ansiogeni possono mandare in tilt il nostro sistema.
Conseguentemente, ed è qui il grande problema, i sintomi prendono il sopravvento e c'è il rischio di entrare in un circolo vizioso di sintomi e pensieri che si alimentano reciprocamente.
Questo gioco al massacro è tipico e va fermato. Il come è soggettivo.
Il mio consiglio di cuore è di intraprendere un percorso psicoterapeutico perché, ahimè, quei pensieri ansiogeni sono un simbolo che la nostra mente adotta e che rimanda a tutta una struttura di pensiero il cui significato va rivisto. Un terapeuta se bravo, unito alla forza di volontà personale, può aiutarti a non solo spezzare il circolo, ma anche stare meglio, a lungo termine, più di quanto non stavi meglio "prima".
Questo consiglio è valido anche se riuscissi a stare meglio perché è evidente che qualcosa la tua mente ti sta dicendo. Ignorarla (che poi vuol dire ignorare se stessi) potrebbe portare ad un rimandare futuro molto pericoloso. -
Ciao Steve, mi sembra di avere già risposto ad uno tuo post. Anche io da un anno convivo con la paura di impazzire.
Non so se stai già seguendo una cura psicologica ma te la consiglio caldamente.
Le rassicurazioni ho visto anche su di me non attecchiscono, durano ben poco.
Io per stare meglio ho lavorato e non poco. Quindi devi fare uno sforzo, credere in te perché anche se non sembra il nostro corpo è una macchina straordinaria ed ha delle risorse incredibili.
Io a volte mi perdo in tutti i sintomi assurdi che l'ansia provoca, però mi ricordo che il mio sistema nervoso in questo momento è in fiamme, mentre il senso del sé è intatto, mi sento e mi sono sempre sentito integro.
Questo è importante, ma ripeto, in questi stati manca la consapevolezza non tanto della realtà ma di quello che si è e si ha.
Perdersi nelle proprie paure fa male e fa perdere tempo, perché non si vede il reale problema.
Fatti aiutare da chi può accendere una luce, e seguila.. -
Grazie. Si ne parlo ma la mia psichiatrica tende a sminuire gli effetti di alcol e sigarette. Chiaro poi che se si esagera si sta male con o senza medicine. Beh sicuramente smettere con le sigarette e diminuire l'alcol mi aiuterà.
Per il cibo è un bel dilemma. Ho preso 15-20 chili e faccio molta fatica a smettere. A me di base piace mangiare, una dieta però adesso come adesso mi butta molto giu l'umore. Difficilissimo perdere peso. -
Ciao a tutti. Ho già scritto la mia storia quindi non vorrei ripetermi. Sono in cura da un annetto da psicologa e psichiatra per disturbo di ansia scatenato da un lutto violento.
Assumo regolarmente efexor la mattina e mezza pastiglia di remeron la sera per dormire.
Aggiunto a questo bevo 3-4 caffè al giorno, fumo 3-4 sigarette e alcol 2-3 volte a settimana durante i pasti.
In più mangio parecchio, soprattutto quando ho paura e ho ansia.
La domanda è retorica: voi come gestire vizi simili con la cura farmacologica?
Peggiora i sintomi?
Volevo sapere quanto influiscono secondo le vostre esperienze. Perché a me influiscono parecchio ma faccio fatica a smettere. Vorrei convincermi che se smettessi starei meglio, magari qualche parere aiuta. -
Eccomi. Timbro il cartellino pure io. Stesse cose. Paura di avere malattia grave (mentale, è una tortura) sbandamenti, vertigini, ma di testa, orecchie tappate. Una giostra quotidiana.
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Steve, credimi so di che parli. Io ne ho 30 e da un anno ogni istante della mia vita è condito da questa paura. Purtroppo un anno fa ho subito un lutto violento, suicidio di un cugino. Un mese dopo ansia crescente e sbam: derealizzazione. Da lì in poi la mia vita è cambiata. Allora, le cose che vorrei dire sono tante. Parto dal sintomo: è un incubo. H24 anche a me. Poi ho iniziato a togliere benzodiazpine che assumevo per dormire, sostituendole con antidepressivo. Derealizzazione diminuita e quasi scomparsa. La paura le ossessioni e l’ansia no. Sto meglio, a tratti. La strada è lunga ma mi sto lentamente convincendo che se fossi psicotico sarebbe già emerso in passato, e che in qualche modo la paura e la consapevolezza escludono la psicosi. L’assenza di insight della malattia è uno dei tratti distintivi della psicosi insieme all’esordio nel l’adolescenza. Detto questo c’è tutto un pensiero da ristrutturare. La psicoterapia mi da una mano ma ci sono dei giorni in cui l’umore e l’angoscia prendono il sopravvento. La parte difficile sta nel capire che il vero problema non è l’oggetto delle nostre paure. Difficile far finta di niente perché la paura di impazzire è la peggiore delle paure. La scansione è continua e le rassicurazioni non attecchiscono. Una cosa che a me fa bene è pensare che i pensieri sono solo parole. Non hanno tutto il potere che noi gli diamo. Se penso di poter volare tutti i giorni non è che poi volo. Lo so che il pensiero va in loop, ritorna sempre lì. Non ci puoi fare nulla. Appunto non cercare di fermarlo. Chi l’ha detto che non devi pensare di impazzire? Non lo puoi controllare e non fa nulla. Fallo ritornare pure se vuole. In eterno? Ok. Impazzirai? Non lo so, ma di certo non per colpa di quel pensiero, che ha poteri limitati. Se impazzisci che succede? Se impazzisci non ne sei consapevole. Se muori che succede? Puoi evitarlo? Di cosa hai realmente il controllo? Non impazzirai. Ma questo non è il punto, e lo sai. Lo hai sempre saputo. Sai perché? Perche la paura l’hai creata te. La paura è un simbolo che rimanda ad altro. C’è una logica in tutto.