Un po' complessa come ipotesi... Ti ringrazio per il tuo spunto, ma non credo sia questo il caso... Rifletterò e mediterò... Credi quindi che siano potenzialmente non reali le mie percezioni?
Qualche tempo fa, ho avuto una situazione in cui credevo che gesti simili a quelli che hai visto tu potessero interpretati in modo analogo a come tendi a interpretarli tu.
Ci sono, chiaramente, molte differenze tra quello che hai detto sulla tua storia e la mia storia (vissuti differenti, maturità differente, ecc.; poi, io ho pochissima esperienza) e, proprio per questo, non credo sia corretto, proprio dal punto di vista degli elementi di cui tener conto per trovare una risposta, fare un paragone troppo stretto (nel mio caso, per esempio, si trattava di vincere tensioni più personali, per farti capire, che coinvolgevano solo me e la mia paura di entrare in situazioni ansiogene, di frequentare le persone in questione al di là dei contesti semi-occasionali in cui ricevevo certi segnali).
Quello che mi sento di dirti è che, però, gesti che mi sembravano assai evocativi nel momento di tensione, hanno perso gran parte del loro potere evocativo quando la tensione è caduta. E ho reinterpretato certi segnali in modo assai diverso da come avevo fatto allora.
A mio avviso, nel tuo caso potrebbe anche essere sbagliato convincersi del fatto che certe interpretazioni dipendano solo dal soggetto (cioè da te e da una tua ipotetica scarsa capacità di discernimento). Ma per avere un punto di vista maggiormente equilibrato, ritengo che occorra tener conto non solo dei fatti in sé e di come spesso essi vengono interpretati dagli esperti (che quasi sempre sottolineano, però, a mo' di disclaimer, che certe interpretazioni non possono prescindere da contesto, vissuto, ecc.), ma anche di chi è chiamato a interpretarli, non potendo prescindere da sé stesso.