mia figlia

  • Ciao a tutti

    Premetto che non voglio compiangermi ne essere compianto, sono solo (come il nikname) desideroso di sfogare una mia vecchia ma ancora attuale repressione. Ho una figlia di 15 anni cresciuta con tutti i vizi e le educazioni adeguate. Mia figlia non ha ancora parlato un volta con i miei genitori, non perché abitano lontani ma solo perché è stata cresciuta da parte di mia moglie e mia suocera, con l’insegnamento che i miei non volevano che io mi sposassi e che avessi una figlia frutto dell’errore prematrimoniale (preservativo difettoso). Sono di famiglia benestante e mia moglie è figlia di operai. Non è assolutamente vero ciò che sostengono ma ecco che interviene la mia debolezza, non ho mai fatto opposizione, mi sono sempre girato dall’altra parte o meglio ho infilato la testa nella sabbia. Ormai da troppo tempo mi ritrovo a non andare a trovare i miei, per la vergogna di non sapere giustificare il comportamento freddo e assente di mia figlia che speravo con l'età arrivasse da sola a capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
    Ritengo naturale da parte vostra chiedermi, ma se non riesci a parlare con tua moglie, hai provato con tua figlia? Si ci ho provato, ma sembra di parlare ad un muro, appena apro l’argomento è un monologo che si conclude senza alcun risultato.
    Ne soffro di questa situazione, in silenzio, vivo una situazione familiare felice se non penso a questa grave mancanza, se non inserisco il pensiero dell’esclusione dei miei genitori, ma la cosa che è trascinata da sempre, ora mi addolora sempre di più anche per il fatto che i miei iniziano ad invecchiare e ritengo assurdo che mia figlia non abbia la possibilità di conoscere i propri nonni paterni.
    Qualcuno ha esperienze simili per darmi un valido consiglio, ovviamente tutto ciò che scrivete è graditissimo ma considerate che sono solo un carattere debole e non uno stupido.

    Ringrazio per l’attenzione

    marino

  • ciao Marino, mi chiamo Simone

    La mia è solo un opinione in quanto non ho nessuna esperienza in proposito.

    Io credo che la verità vinca sempre.
    In qualche modo deve saltare fuori, e se ho capito bene i tuoi genitori non sanno le motivazioni.
    Strano anche che i tuoi genitori non abbiano preteso (com'è loro diritto) di conoscere tua figlia (forse l'errore è anche loro).

    Io non ho un carattere forte, ma se c'è di mezzo la verità diventa "determinato".
    Puoi attingere a piene mani da questo: la verità ti da il diritto di fare ciò che è giusto.
    Parlane con i tuoi, eventualmente parlane con tua moglie.
    Sii sincero, anche perchè la tua non è una colpa, e non è una colpa che devi tenere nascosta.

    un saluto
    Simone

  • Sai Marino, penso che l'atteggiamento di tua figlia sia del tutto normale, perchè se fin da bambina ha sempre sentito parlare male dei nonni paterni e, per di più, non ha mai potuto conoscerli, come potrebbe pensare che tutto quello che la mamma le ha sempre raccontato non fosse vero?

    Quello che non capisco è come tu sia riuscito a non far valere le tue opinioni prima... non ora che tua figlia ha 15 anni.

    Se sapevi che sua mamma le raccontava determinate cose dei tuoi, perchè non hai fatto in modo di spiegare a tua figlia che le cose non stavano così... non potevi prenderla e portarla a conoscere i nonni quando era piccola, magari anche solo durante le festività, in modo che potesse sentirsi accettata da loro?

    Quello che ha fatto tua moglie è imperdonabile: mai e poi mai bisognerebbe inculcare ad un figlio qualcosa che vada contro l'altro genitore... doveva essere poi tua figlia a decidere se i nonni erano "buoni" o erano "cattivi"...

    Non so bene cosa consigliarti... forse di parlare con tua moglie... di assillarla, affinchè non parli con vostra figlia e le faccia capire che è giusto che frequenti anche i nonni paterni.

  • ciao Marino,
    io non ho mai avuto esperienze del genere, ma ormai e' inutile rimpiangere il passato ci stai male e basta, l'unica cosa da fare e' cercare di convincere tua figlia ad scoltarti, e' dura modificare sentimenti ed opinioni consolidati in 15 anni, scusa ma non ho capito se adesso i tuoi genitori accettano tua moglie e tua figlia, se e' cosi' dovresti convincere tua figlia a perdonarli per il loro comportamento passato, ed i tuoi genitori dovrebbero parlare con lei farle capire che l'accettano e provano affetto nei suoi confronti bisogna che si ricostruisca un minimo di rapporto tra nonni e nipote, forse parlandole senza forzare le cose (anche se lei sembra che non ascolti) un po' alla volta tua figlia si convincera', certo poi dipende anche dal carattere di tua figlia e anche dal rapporto che hai con lei, l'importante che tu parli spesso dei tuoi genitori; il tempo fara' il suo corso...

  • marino, posso comprendere parte del tuo problema, anchio ho una figlia di 17 anni che, malgrado non mi senta di averle mai fatto mancare niente ne in senso materiale ne affettivo, non ha dialogo con me.
    Il problema a mio avviso è appunto questo, penso di capire il muro che ti si prospetta nell'affrontare la situazione con tua figlia, il non riuscire ad avviare un dialogo perchè mai fatto, perchè si è sempre parlato solo di cosa futili, perchè la nostra indole di padri "paterni" ha sempre cercato di proteggere quell'essere meraviglioso, ed è qui l'errore. La paura di traumatizzare imponendo un cambiamento anche se ritenuto giusto, dato che non si sa se un ragazzino può intendere ed avere la concezione del giusto e del sbagliato come noi adulti. Ed allora si soprassiede, si temporizza, ed il tempo passa senza che ce ne accorgiamo, trovandoci davanti un adolescente sanza più rispetto per noi. Non fargliene una colpa, lei è solo il frutto di incomprensione, di ignoranza da una parte e debolezza dall'altra.
    La cosa più giusta, a mio avviso, è parlare chiaramente con i tuoi, facendo capire che non hai colpa di ciò che avviene e che per te, comunque vada, loro sono la cosa più importante dopo tua figlia (e forse tua moglie, anche se non credo) e cercando di organizzare un incontro, che so, magari in occasione di un compleanno o una festività qualsiasi.

    gas

  • Inizia tu per primo a riavvicinarti a tuo padre e tua madre...
    I figli a volte, hanno più bisogno di esempi che di parole...ma a prescindere da tua figlia,
    credo sia importante per i tuoi genitori, che tu ti riavvicini a loro..
    Auguri..;)

    meglio odiare,che non sapere dare una carezza....

  • Secondo me sembra solo un muro, in realtà i giovani recepiscono più di quel che si possa pensare, poi elaborano, e ci va tempo...poi capiscono ma se non hanno avuto esempi di dialogo sereno ma estremamente franco e schietto, fanno fatica a dialogare. Credo che stai facendo un buon lavoro: parla, lancia messaggi, delicati, attenti, dolci...semina, a primavera i tuoi, tu e tua foiglia raccoglierete. Forse per la primavera bisognerà attendere più di quel che pensi, ma tu semina ed irriga come stai facendo. Raccoglierai.
    Non sono genitore, ma sono stato e sono figlio: bisogna avere coraggio sempre, anche in questo mestiere.
    Ieri ho visto ventenni in un call center che leggevano Tiziano Terzani: mi è esplosa la gioia e l'ottimismo!
    I giovani recepiscono, credimi. Sembra di no, ma recepiscono...
    Manda messaggi, anche velati e delicati, non insistenti, verranno colti!

    alp72

    La vita è quel che ti capita mentre fai progetti per il futuro...John Lennon

  • Mi fa molto piacere la vostra partecipazione a mio problema, anche se penso ci siano qui persone con problemi molto più seri del mio.
    Le vostre risposte, per quanto apprezzate, sono passibili dell'incompletezza della mia esposizione.
    Approfondisco.
    I miei genitori, hanno sempre avuto occasione di frequentare mia figlia e la mia famiglia, ma sono sempre stati trattati da mia moglie come parenti alla lontana, non so riesco a farmi intendere, nelle occasioni che hanno avuto di frequentare la mia casa erano trattati con fredda cortesia. Mia figlia, sempre presente durante le loro visite, si limitava a presenziare in silenzio e malgrado mia madre ed io avessimo provato più volte a stimolare almeno un saluto, la ragazzina si chiudeva in se stessa abbassando la testa.
    Ribadisco che il mio errore fu, fin dall'inizio, di non forzare mia moglie ad aiutarmi in questo sblocco di timidezza della bimba verso i nonni paterni. Ne ho discusso con lei, più volte, ma il mio carattere debole in contrapposizione al suo molto forte mi faceva declinare l'insistenza per la ragione evidente in ragione delle sue teorie sulla non accettazione iniziale.
    Mia moglie ha sempre sostenuto che i miei sono falsi e che le moine e le coccole del momento erano costruite ad hoc solo per darmi il contentino e non per reale amore verso la nipote e la nuora.
    Sembra una follia, ma vi assicuro che a volte si arriva a considerare naturale anche condizioni di vita sbilanciate come la mia.
    Sono un debole, l'ho già detto e anche un pò vigliacco, perchè dall'altro punto di vista mia moglie è una bella donna, mi vizia, è un ottima casalinga e tra noi esiste da sempre un rapporto bello, però fino a quando non apro l'argomento genitori, perchè li cambia atteggiamento e diventa aggressiva ed insopportabile.

    Grazie di darmi modo di dire cose che non ho mai detto a nessuno, che mi sono sempre tenuto dentro. E' come aprire un baule di dolore e lasciarlo evaporare.

    marino

  • E' una situazione un po' particolare, anche perchè non si può obbligare nessuno ad avere un determinato comportamento verso delle persone.

    Io credo che per tua figlia è una questione di tempo, crescendo prenderà le sue decisioni da sola, si aprirà e capirà ciò che le è stato raccontato e ciò che in realtà è vero.

    Un'altra cosa sarà il rapporto di tua moglie con i tuoi genitori.
    Su questo non saprei porprio come risponderti, il consiglio e di parlarne con i tuoi e far sì che si parlino e si chiariscano.

  • Caro sonosolo65, mi ha colpito il tuo racconto, a parte le considerazione che hanno fatto anche gli altri sul tuo tardivo risveglio, bisogna puntare il problema innanzi tutto su te e tua moglie e questo tu lo sai. Il bene che ti vuole tu lo racconti e mi chiedo se ti vedesse palesare il tuo dolore, la tua tristezza, non potrebbe scattare anche in lei l'esigenza di risolvere il problema per il tuo bene?
    Questo sarebbe il primo passo, l'accordo fra di voi, il secondo, è dire a tua figlia che voi avete sbagliato tutto in questi anni, che anche gli adulti fanno degli errori dei quali ne pagano le conseguenze anche i piccoli. Lei ha vissuto una vita dove i suoi genitori l'hanno tenuta lontano da persone giudicate negative. Lei li percepisce negativi ovvio!! Poi penso che per una vostra organizzazione famigliare non l'hai mai divuta lasciare da loro neppure per bisogno; in quest'ultimo caso anche in presenza rancori fra nuora e suoceri lei avrebbe potuto conoscere per conto suo e farsi un'opignone propria dei nonni.
    Deve poter avere un contatto con loro, senza di voi, per qualche giorno, al mare, in montagna......sempre senza di voi.

    ciao

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