Apro un nuovo 3d prendendo spunto da un discorso nato quasi per caso su un altro 3d che non c'entrava nulla.
Parlavamo di empatia, di metodi educativi.
Questa cosa insegna che non si comprende il male che si fa, se non quando lo si subisce sulla propria pelle.
Il bambino, in questo modo, impara l'empatia.
Si, e diventa come me 
no, meglio di no... meglio che gioca a calcio e viene su un bastardo, almeno campa più sereno.
Vabè, ok, "bastardo" meglio di no, però nel mondo c'è chi impara l'empatia in questo modo e chi invece viene su fottendosene del prossimo, quindi così rischi che chi viene educato con l'empatia ha poi meno "armi di difesa" contro gli altri che se ne strafottono.
A MENO CHE non fosse una regola generale, cioè TUTTI dovrebbero imparare l'empatia, però non sono sicuro che vorrei vivere in un mondo di gente empatica a questi livelli, non me lo saprei immaginare... tutti li a tentare in modo ossessivo di aiutarsi l'un l'altro, di capirsi... alla fine non si andrebbe da nessuna parte... pensa se Obama era empatico, doveva preoccuparsi della situazione della Clinton e dire "no vabè dai, non voglio darti questo dispiacere, vai avanti tu..."
Un mondo di persone più empatiche e meno strafottenti sarebbe migliore, però far strisciare il bambino col sasso al piede è un trauma, non credo che verrà su più empatico, ma complessato e scriverebbe tante cose su questo forum 
Io penso che quelli che discriminano dovrebbero essere a loro volta discriminati per comprendere appieno l'enormità dei loro gesti. Sarebbe un buon metodo educativo.
Non credo che "occhio per occhio e dente per dente" sia un buon metodo educativo; il carcere, la privazione della libertà individuale, ad esempio, in teoria dovrebbe servire a:
1) rendere migliore la persona che ha sbagliato e aiutarlo a rientrare nella società, quando uscirà (infatti il ministero è Grazia & Giustizia, non Punizioni corporali & Discriminazione)
2) impedire che faccia ancora male agli altri
3) servire da monito per chiunque voglia sbagliare come lui
Di solito però chi esce dalla galera non è un uomo migliore... anzi, di solito in galera peggiora, e di sicuro non impara l'empatia, anche se gli fanno soffrire quello che ha fatto soffrire lui.
Io proporrei il dialogo e la comprensione, il confronto, anche i pugni sui denti fanno imparare le cose (finchè si è bambini...) ma occhio per occhio e dente per dente non credo abbia nulla di educativo, non credo che prendere uno xenofobo e lasciarlo dentro ad un centro di accoglienza (dopo aver avvertito tutti "questa qua è della razza superiore"...) sia molto educativo, nè per lui nè per gli altri xenofobi.
Prendere invece uno xenofobo e farlo parlare UNO PER UNO con tutti quelli che stanno nel centro d'accoglienza, che vivono negli scantinati e lavorano 20 ore al giorno o a cogliere pomodori, allora lo vedo già più educativo.
