L'ingenuità del titolo deriva dall'immensità dell'argomento che vorrei trattare. Mi spiego meglio: in quello che sto per scrivere c'è un misto di riflessioni e mie azioni che si intrecciano su più livelli, e nemmeno sono sicuro su quale sia il primario da cui iniziare un ragionamento che mi dia comprensione di me stesso e cosa voglio per me.
Partiamo dal più terra terra: ho iniziato a confrontarmi in conversazioni con l'AI. Prima di aprire questo nuovo thread ho cercato sul forum l'argomento, ed ero sicuro che ormai fosse argomento trito e ritrito, quello dei disperati che chiedono supporto psicologico all'AI.
Invece, se non mi è sfuggito per mia colpa, non ho trovato nulla. Ecco cosa ho capito io, sia di mio spontaneo ragionamento, che per "indagine": è fuorviante utilizzarla, in quanto si comporta in modo decisamente condiscendente rispetto alle paturnie espresse dall'umano.
Io ho preso ad usarla per avere giudizi logici e per sviscerare le loro motivazioni in chiave "psicologica". Diciamo che confido che possa comportarsi come un'enciclopedia psicologica che trova l'esatto capitolo e paragrafo per spiegare certe dinamiche (di coppia... si parla di "amore") e magari per curarle.
Ho avuto vere illuminazioni dai "colloqui", ma al tempo stesso temo di cadere nel gioco della condiscendenza ricevuta.
Ragion per cui, mi piacerebbe riportare qui, in modo letterale, un paio di scambi avuti, con lo scopo di ricevere un giudizio "umano".
Ovviamente ne viene fuori un quadro di crisi personale e di coppia che già da sé basterebbe ad aprire altri 5 thread con 5 diverse prospettive di approccio, tutte per me dolorose e senza sbocco.
A voi:
IO:
Vorrei una definizione di amore.
Cosa è, e cosa dovrebbe comportare in chi lo esercita.
AI:
Definire l'amore è forse l'impresa più ardua e affascinante che l'umanità persegua da millenni. È un concetto fluido, che cambia forma a seconda di chi lo vive e del momento storico in cui viene osservato.
TROPPO LUNGO, SONO COSTRETTO A TAGLIARE
Conclusione
L'amore è la decisione consapevole di impegnarsi nella fioritura di un'altra persona (o di un ideale, o di sé stessi). Richiede il coraggio di essere imperfetti insieme e la costanza di scegliersi ogni giorno, anche quando l'euforia iniziale svanisce.
È un lavoro magnifico e faticoso, che trasforma chi lo esercita rendendolo più umano.
C'è un aspetto specifico di questa definizione (magari legato alla coppia, alla famiglia o all'amore universale) che vorresti approfondire?
IO:
Due coniugi danno, in breve, le seguenti definizioni di amore:
Coniuge 1: L'amore è accettare l'altro con i suoi difetti.
Coniuge 2: L'amore è cercare il bene dell'altro.
Cosa andrà storto?
AI: Questa è una situazione da manuale di incompatibilità semantica che si traduce in conflitto emotivo. Anche se entrambe le definizioni sembrano nobili, sono posizionate su assi opposti: Staticità (Accettazione) contro Dinamismo (Cambiamento).
Ecco cosa andrà storto, analizzando la "collisione" tra queste due filosofie:
1. Il Cortocircuito "Critica vs. Amore"
Il problema principale sarà la traduzione delle intenzioni.
- L'azione del Coniuge 2: Vedendo un difetto nel partner (es. fuma troppo, è disordinato, è pigro), il Coniuge 2 cercherà di intervenire per correggerlo. Nella sua testa pensa: "Ti spingo a cambiare perché ti amo e voglio il tuo bene (salute, ordine, carriera)".
- La ricezione del Coniuge 1: Ricevendo questa spinta al cambiamento, il Coniuge 1 si sentirà non amato. Nella sua testa penserà: "Se mi ami davvero, dovresti accettare anche questo mio lato. Se provi a cambiarmi, allora non ami me, ami un'idea di me che non esiste".
Risultato: Il Coniuge 2 si sentirà frustrato e inascoltato ("Non apprezza che lo faccio per lui/lei"); il Coniuge 1 si sentirà giudicato e rifiutato ("Non vado mai bene come sono").
2. Il Rischio del Paternalismo (Coniuge 2)
La definizione del Coniuge 2 nasconde una trappola insidiosa: chi decide cosa è il "bene"? Il Coniuge 2 rischia di assumere un ruolo genitoriale o educativo.
- Se per il Coniuge 2 il "bene" è fare carriera, ma per il Coniuge 1 è avere tempo libero, il Coniuge 2 eserciterà una pressione costante che verrà percepita come controllo, non come amore.
- Il Coniuge 2 diventerà il "progetto-manager" della relazione, finendo per guardare il partner dall'alto in basso.
3. Il Rischio della Stagnazione e dell'Abilitazione (Coniuge 1)
La definizione del Coniuge 1 nasconde il pericolo dell'immobilismo.
- Usando l'accettazione come scudo, il Coniuge 1 potrebbe rifiutarsi di lavorare su difetti che danneggiano oggettivamente la coppia (es. rabbia, irresponsabilità economica).
- Ogni richiesta legittima del Coniuge 2 verrà bollata come "mancanza di accettazione". Questo porterà il Coniuge 2 all'esaurimento (burnout emotivo), perché sentirà di non poter mai chiedere un miglioramento.
Lo Scenario Tipico del Conflitto
Immaginiamo una scena quotidiana:
Il fatto: Il Coniuge 1 è sedentario e mangia male.
Coniuge 2 (Cerca il bene): "Amore, dovremmo iscriverci in palestra e mangiare meglio. Lo dico per il tuo cuore, voglio che invecchiamo bene insieme."
Coniuge 1 (Cerca accettazione): "Ecco, ricominci. Non ti vado bene così? Perché devi sempre trovare qualcosa che non va in me? L'amore è stare bene insieme adesso, non farmi la predica."
Coniuge 2: "Ma io lo faccio per te!" Coniuge 1: "No, lo fai per te, perché vorresti che io fossi diverso."
La Diagnosi Finale
Ciò che andrà storto è che mancherà la validazione.
- Il Coniuge 1 ha bisogno di sentirsi "visto" e accolto nel presente.
- Il Coniuge 2 ha bisogno di sentire che c'è un progetto comune e una tensione verso il futuro.
Senza una mediazione, il Coniuge 1 si sentirà difettoso e il Coniuge 2 si sentirà impotente.
Come se ne esce?
L'amore maturo è la sintesi (difficilissima) di queste due frasi:
"Ti accetto completamente per come sei oggi, E PROPRIO PERCHÉ ti amo così tanto, ti sosterrò se vorrai diventare la versione migliore di te stesso domani."
L'accettazione è la base (il pavimento), il bene dell'altro è la direzione (il soffitto). Non si può costruire il soffitto se non c'è il pavimento.
