Cosa pensate della prostituzione sessuale online?

  • Secondo me più che l'avvento di internet, per quanto riguarda la quantità, è la crisi economica che incide. Dove ci sono prospettive tante donne scelgono di fare altro, dove c'è povertà/nulla mobilità sociale, per molte donne le scelte sono poche. Poi da racconti del passato so che certe ragazze/donne piuttosto lavorano 16 ore al giorno a spaccarsi la schiena e le mani e tutto, ma non è per tutte una vita così.

    In questo senso non c'è da stupirsi che certe propagande caldeggino la povertà tanto quanto caldeggiano la libertà di vendersi per uscirne.

  • Secondo me più che l'avvento di internet, per quanto riguarda la quantità, è la crisi economica che incide. Dove ci sono prospettive tante donne scelgono di fare altro, dove c'è povertà/nulla mobilità sociale, per molte donne le scelte sono poche. Poi da racconti del passato so che certe ragazze/donne piuttosto lavorano 16 ore al giorno a spaccarsi la schiena e le mani e tutto, ma non è per tutte una vita così.

    In questo senso non c'è da stupirsi che certe propagande caldeggino la povertà tanto quanto caldeggiano la libertà di vendersi per uscirne.

    Premesso che si tratta di un fenomeno che conosco molto poco, se non per aver letto qualcosa su internet, condivido ogni parola... Certe situazioni sociali non possono che favorire questi fenomeni.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Secondo me più che l'avvento di internet, per quanto riguarda la quantità, è la crisi economica che incide. Dove ci sono prospettive tante donne scelgono di fare altro, dove c'è povertà/nulla mobilità sociale, per molte donne le scelte sono poche. Poi da racconti del passato so che certe ragazze/donne piuttosto lavorano 16 ore al giorno a spaccarsi la schiena e le mani e tutto, ma non è per tutte una vita così.

    In questo senso non c'è da stupirsi che certe propagande caldeggino la povertà tanto quanto caldeggiano la libertà di vendersi per uscirne.

    Ecco bravo. È li il punto.


    Siccome la mercificazione come ultima spiaggia sono una delle attività più antiche del mondo... Si aveva un enorme problema sociale, ma arginato in contesti diversi da quello attuale.


    Il problema di fondo è che oggi è una via d'uscita più rapida, e la linea che divide la moralità al senso civico è molto più sottile, pertanto è visto quasi con indifferenza passiva: commenti beceri, indignazione passiva e poco più.


    Fino a quando i valori in gioco sono questi, e il femminismo d'accatto lo vede come una "possibilità", allora andremo poco lontano.


    E il problema non è solo della donna, sia chiaro. Il mercato è fatto di domanda e offerta. Fino a quando un orda di maiali paga...

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

  • Liaison  fran235  gloriasinegloria  Lupettadibosco

    Sicuramente può avere inciso anche la crisi economica a partire dal 2008 circa.

    Ma allo stesso tempo, non vi sembra che dal 2010 ci sia stata un'ondata femminista di liberalizzazione del sesso?


    Da un lato va bene per quanto riguarda la presa di coscienza sull'omosessualità e la sessualità fluida, (rappresentate dalla bandiera arcobaleno che fino al 2010 era semplicemente la bandiera della pace contro le guerre dell'America ecc... Altri tempi.)


    Al rovescio della medaglia si è sdoganata fin troppo la prostituzione in nome di una finta liberalizzazione sessuale che si preoccupa solo che le donne vadano in giro mezze nude senza che nessuno le fischi.

    E vi assicuro che almeno a Milano ognuno va in giro come vuole, tutto è tollerato e nessuno fischia nessuno. E non penso sia tanto diverso nel resto d'Italia soprattutto per le violenze sessuali di strada che sono sempre dei nordafricani o africani, ma le femministe ne parlano, scendono in Piazza solo quando a farle sono italiani-bianchi tra le mura domestiche, boh...


    Dicevo comunque che questa attuale liberalizzazione del sesso, va a sdoganare solo il mostrarsi sexy e di conseguenza la prostituzione in particolare online perché è quella più facile-visibile e dunque la pornografia fai da te.

    Se fosse come dite voi che lo fanno solo per soldi, non ci sarebbero così tante donne a mostrarsi in viso online e invece oggi lo rivendicano pure. Non che sia un problema in sé, ma evidenzia come questo mondo sia preso ormai molto alla leggera se non addirittura un segno di emancipazione sessuale e femminile...


    Poi magari posso sbagliarmi e i numeri di chi si prostituisce oggi online sono esattamente gli stessi di chi si prostituiva prima dell'avvento di internet, chissà... Ad ogni modo per me, rimane innegabile quanto sia più semplice farlo in webcam piuttosto che dal vivo.


    Manta13S

    Sul discorso domanda-offerta non sono mai stato d'accordo:

    Una donna prostituta spende la maggior parte di tutte le sue giornate a esercitare che sia dal vivo o online.

    Un uomo cliente invece usufruisce del servizio, magari una volta al mese per un'ora (dal vivo) o 2-3 volte alla settimana per 2-3 ore al giorno se consideriamo quella virtuale. Ad ogni modo lo fa per molto ma molto meno tempo rispetto alla sua controparte femminile che investe molto più tempo e risorse a riguardo.

    Quindi se vogliamo considerare tutte e due sullo stesso piano, dovremmo dire che è molto più m∙∙∙∙a lei di lui, anche fosse che uomini clienti in quantità numerica sono forse più numerosi delle donne-prostitute, ma non cambia il discorso.


    In conclusione liberalizzare così tanto la prostituzione e il porno (che lo è già grazie al web se pensate che prima in TV i contenuti per adulti erano solo notturni) è come legalizzare e diffondere ovunque la cocaina sperando che le persone non ne diventino dipendenti. Per questo metto sullo stesso piano la pischella con l'uomo maturo navigato, siam tutti fatti di carne.

    In america, non a caso, si parla già di erotossine riguardo a quelle sostanze rilasciate dal corpo quando entriamo in contatto col sesso facile e la pornografia (che è sesso facilissimo) e sono esse stesse delle vere e proprie droghe come farsi di oppiacei ogni volta, capite se non è un problema?

  • Tra l'altro LeggeraMente  Evelyn91

    Come mai le prostitute/escort libere per scelta lo fanno per così tanto tempo?

    Come mai lavorano a tempo pieno, tutti i giorni dal lunedì al venerdì e a volte anche il sabato o addirittura la domenica, dalle 8 di mattina alle 8 di sera e anche oltre?

    Con quello che guadagnano potrebbero farlo anche solo poche ore alla settimana... invece perché scelgono questi ritmi da lavoratrice incallita stacanovista?

    E perseverano anche se magari ti dicono che non sempre può piacergli e che possono esserci vari rischi tra malattie e rapine. Sono andato a leggermi delle interviste.


    Poi è vero che magari lo fanno per 5-10 anni mediamente e non per 50 anni, tuttavia quei ritmi mi sembrano comunque esagerati, basterebbe farlo molto meno e guadagnare già una montagna di soldi.

    Secondo me, è così perché alla fine diventa una vera e propria dipendenza anche quando l'orgasmo non c'è o il sesso diventa meccanico.

    Andate a leggervi le recensioni di escortadvisor. Anche dovesse fargli schifo ogni volta, diventano comunque dipendenti dal denaro, dai soldi a palate.


    Poi ognuno fa ciò che vuole... Ma così come si curano i tossici, si dovrebbe pensare a curare pure loro, se chiedono aiuto, che ne pensate?

    Di questi tempi, tuttavia è difficile vederlo come un problema e per alcuni per una certa parte politica non lo sarebbe neanche la tossicodipendenza di per sé, figuriamoci...


    Da questo discorso escludo ovviamente quella minoranza di prostitute che riesce a farlo con tutti e ogni volta con piacere. Loro che riescono a mantenere equilibrio nel piacere e a non farne una droga, sono le vere emancipate.

  • O perché negli ultimi anni vi è un'ondata di femminismo che, tra le altre cose, sta rivendicando, liberalizzando e sdoganando la prostituzione sessuale in tutte le sue forme? È possibile praticarla senza farla diventare una dipendenza?

    Nessuna ondata. La visione che vede nella prostituzione una forma di "liberazione" e sostiene che il lavoro sessuale possa essere visto come una scelta autonoma rappresenta una posizione minoritaria all'interno del movimento femminista, mentre la maggior parte, incluse le principali organizzazioni internazionali, abbraccia una posizione abolizionista che considera la prostituzione una forma di sfruttamento intrinseco delle donne, legata a disuguaglianze strutturali, dinamiche di potere e spesso a violenze fisiche ed emotive. Inoltre anche la visione liberale, per quanto sostenga il diritto delle donne di scegliere, non considera la prostituzione come un fenomeno positivo in sé, ma piuttosto come una realtà che esiste in un contesto di disuguaglianza. Anche chi difende la regolamentazione del lavoro sessuale non nega che spesso sia una scelta dettata da necessità più che da una reale libertà.


    Molte delle donne che si trovano a praticare il lavoro sessuale non lo fanno per vera scelta, ma per necessità economiche, sociali o familiari, e sono spesso costrette a subire condizioni di sfruttamento. Ciò non nega la possibilità di autodeterminazione, ma evidenzia come la prostituzione, anche online, sia per lo più il risultato di un sistema che riduce il corpo femminile a merce, mentre la vera liberazione, per il femminismo, non è la possibilità di "vendere" il proprio corpo, ma la lotta per eliminare le cause che spingono le donne a questa scelta e per costruire una società in cui nessuna donna debba mai sentirsi obbligata a ricorrere alla prostituzione per sopravvivere.

  • Manta13S

    Sul discorso domanda-offerta non sono mai stato d'accordo:

    Una donna prostituta spende la maggior parte di tutte le sue giornate a esercitare che sia dal vivo o online.

    Un uomo cliente invece usufruisce del servizio, magari una volta al mese per un'ora (dal vivo) o 2-3 volte alla settimana per 2-3 ore al giorno se consideriamo quella virtuale. Ad ogni modo lo fa per molto ma molto meno tempo rispetto alla sua controparte femminile che investe molto più tempo e risorse a riguardo.

    Quindi se vogliamo considerare tutte e due sullo stesso piano, dovremmo dire che è molto più m∙∙∙∙a lei di lui, anche fosse che uomini clienti in quantità numerica sono forse più numerosi delle donne-prostitute, ma non cambia il discorso.

    Facciamo due conti della serva e togliamo qualsivoglia discorso di etica o di morale. Ragioniamo, ergo, commercialmente.


    Se una di queste guadagna tre o quattro volte (o anche dieci o venti, non entro nella matematica quantistica) ciò che un normale impiego offre, con spese minime, vuol dire che la resa è sostanziale.


    Quindi, se io "mercifico" un'ora e tu paghi il tuo corrispettivo di otto ore per far vedere dei piedi, ha ragione Wanna Marchi nel dire che i c∙∙∙∙∙∙i vanno inc∙∙∙ti. E loro non fanno che quello. Quindi, sotto quel punto di vista, una parte del femminismo d'accatto ha mostrato una sua vittoria sostanziale nel dimostrare che gli uomini li metti all'amo con il sesso. (Ripeto, è un esempio molto terra terra, al netto di morale ed etica, ma nel suo piccolo credo sia concreto).


    Parliamoci chiaro, paghiamo dei cellulari che, tra manodopera e materiali, costeranno al massimo venti o trenta euro compreso tutto, con una forbice di prezzo che va dai 500 ai 2000 euro. E non mi si dica che non è così, perché le code chilometriche fuori dai negozi della mela morsa parlano chiaro.


    Loro non fanno che la stessa cosa, ma senza aver stampato sulla bernarda o sulle natiche un brand.


    È tutta una questione di domanda e offerta.


    E se rende, vuol dire che funziona.


    Non funzionasse? Sarebbero sparite tutte e in fila all'ufficio di collocamento.

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

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