Paura della morte, crisi di mezza età o idiozia?

  • Sui viaggi: sono assolutamente d'accordo con chi afferma che siano fondamentali per una maturazione reale, da tutti i punti di vista.

    Solo, lascia perdere le crociere, costose e lussuose, dove vai in giro per il mondo ma in cui, in realtà, non ti muovi dalla tua cabina e dal piccolo mondo che vi ruota intorno, senza fare alcuna reale esperienza di vita.

    Ma non è vero, dai.
    Viaggiare per lavoro, per studio, per necessità, ti porta a confrontarti con il mondo.

    VIaggiare "in quanto tale", della serie, weekendino con Ryanair, è divertente e piacevole, ma se parti scemo torni scemo, anzi immaturo diciamo.

  • Ma non è vero, dai.
    Viaggiare per lavoro, per studio, per necessità, ti porta a confrontarti con il mondo.

    VIaggiare "in quanto tale", della serie, weekendino con Ryanair, è divertente e piacevole, ma se parti scemo torni scemo, anzi immaturo diciamo.

    E chi parla di weekendino con Ryanair" (che, pure, è meglio di niente)?

    Certo che l'ideale è fare lunghi soggiorno all'estero per lavoro e/o per studio: io, visto il lavoro che faccio, ne ho fatto, continuo a farli e ne farò moltissimi. Ma non tutti hanno la mia fortuna: ed allora meglio sfruttare i soldi che si hanno per fare viaggi itineranti in autonomia, affittando una macchina e girando all'avventura (o quasi) piuttosto che spenderli in una crociera di lusso anche intorno al mondo.

  • E chi parla di weekendino con Ryanair" (che, pure, è meglio di niente)?

    Certo che l'ideale è fare lunghi soggiorno all'estero per lavoro e/o per studio: io, visto il lavoro che faccio, ne ho fatto, continuo a farli e ne farò moltissimi. Ma non tutti hanno la mia fortuna: ed allora meglio sfruttare i soldi che si hanno per fare viaggi itineranti in autonomia, affittando una macchina e girando all'avventura (o quasi) piuttosto che spenderli in una crociera di lusso anche intorno al mondo.

    Io contesto il fatto che viaggiare serva a "maturare"... dipende. Tutto qui.

    E te lo dice una all'estero da 12 anni, anzi 15 se si contano gli anni dell'università.

    Viaggiare per "maturare" secondo me è un po' una cosa che ci siamo messi in testa recentemente, col risultato che andiamo tutti negli stessi posti e non entriamo mai in contatto con la cultura del luogo. In quel senso viaggiare è piacevole e divertente ma abbastanza inutile ai fini di crescita personale, secondo me.

  • Sul fatto della crisi di mezza età: sei inqualificabile... :cursing:

    Lo so, forse ho usato un'espressione un po' forte, ma se l'età media è di 70 anni e io ne ho 34, un po' "nel mezzo del cammin di nostra vita" mi ci sento :D. Poi lo so che non significa nulla, che tutto è relativo (anche perché non sappiamo se vivremo 100 anni o solo 40) e che quest'espressione si usa in altri contesti, ma dal momento che mi ritrovo a mettere in discussione un po' tutta la mia vita è indubbio essere in una sorta di crisi :S.

    Sulla morte: c'è una splendida frase del filosofo Epicuro che chiarisce tutto e che, personalmente, ho scolpito nella mia mente a caratteri cubitali: "Non bisogna avere paura della morte, perché quando noi ci siamo lei non c'è e quando lei c'è, noi non ci siamo più".

    Sai, è proprio quello che mi ripeto, del resto non è una condizione che vivrò, di cui avrò consapevolezza, ma sono molto attaccata alla vita e l'idea di perderla mi sembra quasi "contro natura". Di fatto non è così, anche la morte fa parte del ciclo naturale di tutte le cose, però più passano i giorni e più mi rendo conto che non è questo a turbarmi. Ci stavo rimuginando di sicuro, ma il problema principale era appunto il senso di insoddisfazione legato alla mia vita attuale.

    Sui viaggi: sono assolutamente d'accordo con chi afferma che siano fondamentali per una maturazione reale, da tutti i punti di vista.

    Solo, lascia perdere le crociere, costose e lussuose, dove vai in giro per il mondo ma in cui, in realtà, non ti muovi dalla tua cabina e dal piccolo mondo che vi ruota intorno, senza fare alcuna reale esperienza di vita.

    Io sono d'accordo sul fatto che possano insegnare tanto ed è anche qualcosa che, spogliata da condizionamenti esterni e poco sani, mi piacerebbe fare. Assolutamente! Però sono anche d'accordo con Fifilla quando dice che molte persone (non tu, naturalmente) lo fanno anche per una questione di "prestigio", di status in un mondo iperconnesso e socialmente competitivo.

    Io ti invidio molto (ma non in senso negativo, diciamo che ti ammiro, ecco) per essere riuscito a viaggiare così tanto, perché dalle tue parole emerge un discorso di crescita personale, di un viaggio interiore prima ancora che di un qualcosa fatto per ricevere una validazione esterna. E questo non è da tutti.

    Ti ringrazio moltissimo per le tue parole e per i tuoi consigli <3.

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