Quando mi sento scarica gli altri si lamentano, dovrei fingere?

Ciao a tutti.

Non so voi, ma con il tempo ho capito che nel relazionarmi agli altri funziono come una pila.

Sono introversa, quindi questa pila si carica e scarica in base a questa propensione. Se la pila è carica, sono abbastanza socievole, energica mentalmente e fisicamente, attiro gli altri che mi vedono come una fonte di luce da cui attingere gioia, sono creativa, iperattiva.

Se la pila è scarica, esplodo. Non voglio parlare con nessuno, voglio stare da sola, faccio una vita ritirata, cerco isolamento e ogni interazione sociale obbligata è una fatica; persino andare dalla mia psicologa diventa faticoso. Non ho le forze di parlare con gli altri.

La pila mi si carica avendo tempo per i miei hobby e mi si scarica quando si sommano fattori come stress, problemi di salute, ansia e tendenza a mettere gli altri prima di me. Reggo per un po' e poi esplodo. Tipo andare al cinema: quando sono carica ci vado spesso, anche 2 volte a settimana, soprattutto da sola. In questo periodo sono scarica e infatti non vado al cinema da mesi. Non trovo il tempo, non trovo le energie, e il mio compagno mi fa pesare il mio stato. Dice: "Sei musona", "Devi venire a pranzo dalla mia famiglia", "Prima ti facevi bella e ora no", "Eh, ma pure io sono stanco".

Lui, come gli altri, mi vogliono quando sono "carica". Lo trovo comprensibile ma a tratti triste.

Qualcuno ha consigli per me?

Non so, forse dovrei iniziare a fingere di non essere musona, fingere di avere energie, fino a che non tornano davvero? Per la serie cambiando l'azione cambia l'emozione.

Grazie in anticipo a chi avrà avuto voglia di leggere.

Sorridere allo specchio da scarica ce la si fa, c'è di peggio, tipo avere a che fare con la gente quando non ho voglia

Pensa che ci sono libri che parlano di emozioni che consigliano di sorridere per finta per aumentare il tono dell'umore. In inglese si dice "fake it until you make it".

Non cambio umore durante una cena. Prima di una cena so già come mi sento.

Se sono carica e con gente che mi piace sono l'anima della festa, esalto le parti sociali del mio essere, tipo parlare di cinema per ore, mentre se sono scarica sto tendenzialmente zitta in risparmio energetico (e si vede la differenza, avevo un'ex amica che non mancava di farmi notare "si vede che sei stanca" ogni volta che ero down, non per aiutarmi, ma perché lei si divertiva meno e se ne crucciava ).

Citazione da JhonnyDeepressed

E comunque ti consideri introversa...

Può essere che questo "anima della festa" sia un carattere acquisito? Se si siamo agli opposti. Io discretamente estroverso sono diventato via via più introverso dai 28-30 e nelle cene dopo le 11 ...nessuno mi dice niente. No expectations...

Probabilmente con gli anni sono rimasta introversa ma sono diventata meno timida.

Tu hai sentito il richiamo verso una calma interiore, io di dare sfogo alle botte di creatività inespressa.

Poi ovvio, tra andare in discoteca e leggere un libro preferisco il libro.

Ma ci sono vie di mezzo tra la discoteca e il libro in cui mi trovo a mio agio e emano tanta energia, se c'ho voglia

Sono in attesa di diagnosi per sospetto di ADHD.

Esplodere quando si è scarichi lo dico perché si accumulano troppi stimoli (stressanti), allora vado in paralisi o spegnimento.

Diciamo che le persone attorno a me non sono comprensive a riguardo, o meglio, dicono che lo sono ma io non mi sento molto compresa se gli vado bene solo a comodo loro e mi si dice "devi venire -inserire interazione sociale che non voglio avere- per essere cortese", come se per loro preservare la mia salute mentale fosse meno importante del sembrare cortesi ed educati con gli altri. Non gliene faccio neanche troppo una colpa, spesso mi sento io quella sbagliata che dovrebbe star zitta e andare a quelle interazioni sociali anche se non ne ho le forze.

destat Infatti fai bene a farlo, ho letto in più libri che ha un effetto benefico sull'umore.

Altre cose che fanno bene all'umore è il diario della gratitudine (usandolo 10 minuti 2-3 volte a settimana). Aiutano anche la meditazione, la psicoterapia, fare volontariato.

Tutte cose che già faccio.

Infatti tutto si può dire, ma non che io non cerchi di migliorare. E ci sto mettendo impegno.

Le cose sopra mi aiutano, ma sostanzialmente NON sono depressa, sono stanca morta. Quindi credo (e spero, non ne sono certa) che le mie vibes non siano da depressa, ma da stanca. Come Ronfo della melevisione per chi se lo ricorda

E se devo scegliere tra stare da sola e dover fare small talk con parenti per educazione, scelgo di stare a casa da sola per conservare energia non c'ho voglia.

Citazione da destat

Brutalmente però... Se emani energie negative, pochi verranno a consolarti. Anche per difesa personale. Magari per non farsi inghiottire da un mood grigio che trasmetti. Insomma, i tristi non piacciono a nessuno. Che sia per malattia o altro. È brutto, ma è la verità.

Credimi, questo lo so.

So come la gente deve apparire per piacere agli altri. Di conseguenza so come NON deve apparire la gente per piacere agli altri.

È da questa consapevolezza che parte il titolo del mio post e il "dovrei fingere?" soprattutto con chi mi sta più vicino. Con gli sconosciuti per strada fingo già.

Impermanente Effettivamente il tempo che sto dedicando al relax attivo è inesistente. Faccio solo relax passivo. Non ho energia, poi torna, poi va via, così in un ciclo infinito. Se vado al parco magari mi fa bene ma poi non ho energie per finire un lavoro, ad esempio.

Il mio dialogo interno al momento è ok. La mia psicologa mi ha definita "con un vasto mondo interiore".

Se mi isolo creo, immagino, sono libera.

Con gli altri devo essere solo una parte di me per essere accettata. Quella reputata dagli altri la parte bella, la parte giusta. Quando c'è la parte down sembra che faccio un torto agli altri, che gli ho tolto qualcosa, e rivogliono la parte iperattiva.

Mi chiedono quando torna "lei", ma io non lo so quando torna "lei".

Quella parte di me va bene, questa no, il messaggio di fondo è che non sono accettabile interamente. Anche se non faccio male a nessuno, sono solo tanto stanca.

E allora mi chiedo se devo rassegnarmi a fingere sempre di più con gli altri.

Riflettendo penso che possa aiutarmi lavorare sulla gestione del tempo. Non riesco a seguire la programmazione che mi prefiggo. Un compito che penso mi tolga 2 ore poi magicamente me ne toglie 6 e non so come è successo. Quando poi si aggiungono gli imprevisti e i problemi di salute va anche peggio.