Non so chi sono, non so cosa ho, so solo che sto sempre peggio

  • Salve a tutti, sono anni ormai che non sto bene, in varie forme, con periodi altalenanti, ma di base la sofferenza mi accompagna da quando ho 13/14 anni. Nell'ultimo anno la situazione sta precipitando, nel senso che sento di perdere man mano il controllo di me stessa. Ho dei momenti di forte crisi di tristezza e rabbia contro me stessa che purtroppo a volte sfogo contro chi mi vuole bene. Sempre più spesso sono senza forze, passo giornate intere a letto piangendo e con i sensi di colpa, finchè non riesco ad alzarmi e in maniera ossessiva tentare di recuperare il tempo perso pulendo a raffica e facendomi mille docce. Pulisco ossessivamente per fare qualcosa e per non pensare. Quando mi cala l'umore sento proprio che si spegne qualcosa dentro, come un interruttore che va in off e io sono assente. Non provo niente, ho perso desiderio sessuale, non sono contenta del lavoro, di me, delle mie scelte, di ciò che faccio, mi sento uno schifo. Non vedo più un orizzonte di nessun tipo. Sono stata da psicologi ma non trovo giovamento. Ho periodi in cui sto meglio, ma poi altri come questo in cui, improvvisamente, risprofondo. Mi sento profondamente sola, penso che nessuno sappia chi sono davvero, neanche io lo so. Ho 28 anni, sono anni che sto così e la cosa va sempre peggio. Non so che fare, non voglio prendere farmaci, vorrei perdere peso piuttosto ma continuo a mangiare in modo ossessivo per non sentire la sensazione che ho perennemente allo stomaco.

  • Rilevi un motivo scatenante per cui hai questi problemi fin dall’adolescenza?

    Anche a 13-14 anni c’erano le due fasi pianto prolungato/apatia?

    Ciao, grazie per la tua risposta. Motivi scatenanti possono essercene diversi ma è un malessere che io riconduco anche a quando ero bambina. Le fasi erano più brevi una decina di anni fa, nel senso che stavo bene e poi stavo male e viceversa. Magari stavo malissimo però poi se dovevo fare qualcosa mi truccavo e andavo con una bella maschera che finivo per credere anch’io. Oggi mi rendo conto che riesco sempre meno, e soprattutto la fase di malessere dura ormai da mesi, da gennaio direi. Sì sono prolungate molto di più. Ma la cosa che mi fa tristezza è che io non sono quella che sta bene, ma sono questa. In quei momenti riesco ad ignorarmi e a mettere da parte la sofferenza, ma questa qui, che ingrassa, brutta, che non sa prendersi cura di se, insoddisfatta di tutto, che piange e non riesce neanche ad alzarsi dal letto e che ha ansia per ogni cosa, questa sono la Vera io. Penso sempre più spesso al suicidio, non lo nego, ma mentre prima erano pensieri di rabbia quasi di rivalsa ora sono pensieri davvero tristi pieni di sensi di colpa nei confronti di chi starebbe male per colpa mia. E mi blocca solo questo, al momento.

    Nessuna diagnosi dagli psicologi?

    Non ho avuto diagnosi comunque. Mi è stato consigliato un consulto psichiatrico ma non sono andata.

  • Ciao, mi rivedo tantissimo in quello che scrivi, anche io come te alterno momenti buoni ad altri non buoni, finora ho gestito la cosa anche inconsapevolmente, ma diventa sempre più difficile ogni volta che si ripresenta il momento critico. Purtroppo non so cosa dirti per risolvere la situazione, io stesso sto ancora cercando una soluzione definitiva, ma non c'è. Quello che a me ha sempre funzionato è stato il leggere il forum e interagire con qualcuno in grado di capire il mio stato d'animo, in pratica quello che sto facendo ora. Magari funziona anche per te, speriamo. Intanto benvenuta.

  • Ciao, mi rivedo tantissimo in quello che scrivi, anche io come te alterno momenti buoni ad altri non buoni, finora ho gestito la cosa anche inconsapevolmente, ma diventa sempre più difficile ogni volta che si ripresenta il momento critico. Purtroppo non so cosa dirti per risolvere la situazione, io stesso sto ancora cercando una soluzione definitiva, ma non c'è. Quello che a me ha sempre funzionato è stato il leggere il forum e interagire con qualcuno in grado di capire il mio stato d'animo, in pratica quello che sto facendo ora. Magari funziona anche per te, speriamo. Intanto benvenuta.

    Grazie sono qui da molto in realtà ma frequento ogni tanto. Io sono fidanzata da sei anni ormai con un ragazzo splendido, forse troppo splendido per me. Ma non mi capisce non sento che il mio dolore è compreso quanto piuttosto ignorato. Questo mi fa cadere ancora di più in un nulla.

  • Grazie sono qui da molto in realtà ma frequento ogni tanto. Io sono fidanzata da sei anni ormai con un ragazzo splendido, forse troppo splendido per me. Ma non mi capisce non sento che il mio dolore è compreso quanto piuttosto ignorato. Questo mi fa cadere ancora di più in un nulla

    Se il problema è essere capiti sei nel posto giusto, ma già lo sai. Hai provato a parlare con lui direttamente di questa cosa? Come mai senti che il tuo dolore non sia compreso da lui?

  • Ciao Senzaparole, leggendo quello che scrivi, mi viene in mente che possa essere la conseguenza di un trauma infantile rimosso oppure preso poco in considerazione e mai elaborato. Però, anche se la mia ipotesi fosse corretta, riuscire a scavarlo fuori non è scontato.


    Per quanto riguarda il mangiare ossessivo, se non è per piacere del cibo ma per la sensazione allo stomaco, non so se potrebbero tornarti utili le pastiglie di libera vendita al glucomannano vegetale, che si gonfiano nello stomaco riempiendolo e togliendo il senso di fame, per poi degradarsi in breve da sole.

  • Grazie sono qui da molto in realtà ma frequento ogni tanto. Io sono fidanzata da sei anni ormai con un ragazzo splendido, forse troppo splendido per me. Ma non mi capisce non sento che il mio dolore è compreso quanto piuttosto ignorato. Questo mi fa cadere ancora di più in un nulla.

    Come fa lui a capirti se non capisci tu stessa quello che hai/sei?


    Io a circa 24 anni sono andato (obbligato) da uno psicologo, era uno empatico che non ti diceva solo "mi dispiace" ma mostrava un po' di emotività in modo da far scattare le mie emozioni. A volte piangevo là o in macchina tornando a casa. Quando tornavo a casa mi attaccavo alla TV. All’ultima seduta mi ha detto che mi stavo chiudendo in un recinto e che questo si sarebbe ristretto sempre di più. Non l’ho ascoltato ma forse inconsciamente 3 anni dopo ho provato a fare delle esperienze all’estero. Non è andata bene e a 29-30 ho deciso consciamente di chiudermi nei miei hobby frequentando solo gli amici di sempre. La depressione e la mancanza di rinnovamento mi ha consumato con varie intensità... e ora (43) mi sento in una prigione che mi sono creato da solo.

    Aveva ragione lo psicologo nonostante all’epoca negassi e mi stesse sui nervi in certe sedute.


    Non permettere a nessuno di entrarti nella testa... A cosa stai pensando?

  • Grazie sono qui da molto in realtà ma frequento ogni tanto. Io sono fidanzata da sei anni ormai con un ragazzo splendido, forse troppo splendido per me. Ma non mi capisce non sento che il mio dolore è compreso quanto piuttosto ignorato. Questo mi fa cadere ancora di più in un nulla.

    Ciao, secondo me dovresti parlare con il tuo ragazzo e chiedere a lui perché ignora questo tuo dolore. Ciò ti potrebbe permettere di non cadere più nel nulla in quanto la sua mano sarebbe sempre lì, tesa e pronta. Ti mando un abbraccio e ti do il benvenuta in questa famiglia dove troverai persone splendide.

  • Ciao Senzaparole, leggendo quello che scrivi, mi viene in mente che possa essere la conseguenza di un trauma infantile rimosso oppure preso poco in considerazione e mai elaborato. Però, anche se la mia ipotesi fosse corretta, riuscire a scavarlo fuori non è scontato.


    Per quanto riguarda il mangiare ossessivo, se non è per piacere del cibo ma per la sensazione allo stomaco, non so se potrebbero tornarti utili le pastiglie di libera vendita al glucomannano vegetale, che si gonfiano nello stomaco riempiendolo e togliendo il senso di fame, per poi degradarsi in breve da sole.

    Grazie, anche io ho pensato a traumi rimossi e anche così mi è stato detto dal terapeuta. Ma come fare? Mi sembra che in questo periodo stia esplodendo o implodendo tutto. Mi sento sull'orlo del baratro, penso costantemente al suicidio e poche cose mi frenano. Grazie per le pastiglie, le provo sicuramente.

    Come fa lui a capirti se non capisci tu stessa quello che hai/sei?


    Io a circa 24 anni sono andato (obbligato) da uno psicologo, era uno empatico che non ti diceva solo "mi dispiace" ma mostrava un po' di emotività in modo da far scattare le mie emozioni. A volte piangevo là o in macchina tornando a casa. Quando tornavo a casa mi attaccavo alla TV. All’ultima seduta mi ha detto che mi stavo chiudendo in un recinto e che questo si sarebbe ristretto sempre di più. Non l’ho ascoltato ma forse inconsciamente 3 anni dopo ho provato a fare delle esperienze all’estero. Non è andata bene e a 29-30 ho deciso consciamente di chiudermi nei miei hobby frequentando solo gli amici di sempre. La depressione e la mancanza di rinnovamento mi ha consumato con varie intensità... e ora (43) mi sento in una prigione che mi sono creato da solo.

    Aveva ragione lo psicologo nonostante all’epoca negassi e mi stesse sui nervi in certe sedute.

    Sai è proprio ciò che temo, ritrovarmi tra anni ancora peggio. Che in fondo è quel che temevo anni fa...rotolo sempre di più, in tutti i sensi. Mi disprezzo, questa è la verità. Il mio ragazzo ha tutte le ragioni ma io non posso che non prendermela se non con lui. Se non mi lascia io non so lasciarlo. E' un discorso orribile lo so, ma io sono orribile. Non sono una bella persona come sembra. Credo di avere tratti manipolatori anche se a me non sembra di averne, però me lo dicono spesso. Io mi sto spegnendo ora.

    Ciao, secondo me dovresti parlare con il tuo ragazzo e chiedere a lui perché ignora questo tuo dolore. Ciò ti potrebbe permettere di non cadere più nel nulla in quanto la sua mano sarebbe sempre lì, tesa e pronta. Ti mando un abbraccio e ti do il benvenuta in questa famiglia dove troverai persone splendide.

    Non sa fare diversamente, non glie ne voglio fare una colpa, però è emotivamente chiuso, freddo. Mentre io sono un vulcano di emozioni.

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