La mia vita mi sta scappando di mano

  • Buongiorno a tutti, il mio nome è Fabio, dal nickname Manta13S (come una delle mie auto d'epoca, una Opel Manta 1.3 del 1982... mi sarei potuto iscrivere con Giulia16, come l'altra Alfa Romeo che ho... ma essendo un maschietto di 39 anni, mi sembrava un po' capzioso il nome femminile :D). Mi sono iscritto perchè come per molti di voi la mia vita sta diventando un enorme peso, colmo di tristezza, apatia, desolazioni e ansia.


    Tutti i miei guai nascono nel 2018, quando mio padre si ammalò di un male incurabile. Fino al giorno prima la mia vita era normale, salvo il prendere tutto con una certa ansia, ma in fondo controllabile. Dal 2019 in poi, causa la morte di mio padre, mano a mano tutto ha cominciato a precipitare per via di eventi sempre tragici. Dal covid, vissuto in prima persona, i problemi al lavoro conseguenti alla morte del mio titolare, i problemi classici della vita di chiunque, il continuo avanti e indietro per tutta Italia (la mia famiglia vive a 300 km di distanza e io lavoro in settimana al nord viaggiando spesso per trasferte, mentre il weekend scendo in Toscana) e infine la gravidanza della mia compagna (che personalmente non volevo) che si è tramutata in tragedia con la malattia genetica di mia figlia che mi ha portato all'esplosione.


    Da lì problemi di attacchi di panico, gastrite cronica, e da qualche mese a questa parte vista difficoltosa, come se fossi sempre in un déjavù, nonostante abbia fatto visita oculistica che ha riscontrato solo una leggera secchezza delle orbite ma per il resto tutto a posto. Sono stato in cura da una psicologa, che un po' mi ha aiutato ma non ho trovato risolutiva, e con cura di escitalopram prima e mirtapraziona dopo... sospesa di mia sponte perchè non mi aiutava in nulla. Insomma, la mia vita mi sta scappando di mano, non ho più la luce negli occhi, né ho più la voglia né la felicità di vivere... Spero che con voi riuscirò se non a guarire, perlomeno a confrontarmi e a migliorare...


    Grazie a chi mi ha letto, vi auguro di tutto cuore di uscirne così come lo auguro a me stesso....

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

  • Qubit

    Approvato il thread.
  • Semplicemente tutto. Sono sempre stato una persona altruista, ho concesso tutto a tutti senza aver mai voluto né avuto nulla in cambio se non delusioni.


    Faccio due esempi: l'esempio principe è quello della mia amata bimba. Io ho cercato in tutti i modi di far desistere dall'avere un figlio in quel momento alla mia compagna (che ho sempre "viziato" in tutte le sue richieste e a cui non ho mai negato nulla), ma dopo tanto insistere da parte sua e controvoglia ho accettato... con esiti disastrosi, che tutt'oggi mi sgretolano l'anima. Il secondo è dopo la morte del mio titolare (che mi vedeva come un figlio), l'aver permesso a chiunque di prevaricare sul mio ruolo, diventando da persona di fiducia della proprietà ad elemento scomodo.


    Diciamo che tutto mi è crollato addosso, cosa più o cosa meno mi rende particolarmente debole. Ormai anche il semplice mazzo di chiavi che non trovo diventa per me fonte di estrema ansia... o dolore allo stomaco. Ogni pensiero, anche felice, finisce in tragedia. Prima non ero così, non avevo paura di niente, non temevo nulla, ora sono perennemente privo di stimoli e triste.

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

  • Diciamo che in una situazione come questa da te descritta, purtroppo e sottolineo purtroppo, non puoi che stare così come ti senti.

    Dopodiché credo che occorre creare un tuo equilibrio che possa servirti in alcuni momenti, dare il giusto peso agli eventi che vivi.

    A volte il destino si accanisce, la fortuna di cui pochi parlano nella vita è fondamentale.


    La tua bambina, da come parli, credo che al momento sia la tua priorità. Ecco allora parti da lì.


    Il lavoro vive di epoche, come hai ben descritto al momento sei quasi un peso, mai l'avresti immaginato eppure questo è. Non vale la pena impazzire per questo ad esempio.

    Il rapporto con la tua compagna non sembra buono da come scrivi, probabilmente ti senti solo, non capito etc.


    Cerca di partire da qualche parte, almeno iniziare da qualcosa.

  • La prima cosa che vorrei, credimi, è ricominciare a vedere bene. La mia vista annebbiata mi tormenta. So bene che a fronte dell'esame oculistico, non è altro che il mostro dentro di me che prevarica... ma quanto mi piacerebbe tornare a vedere intorno a me con nitidezza...

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

  • Ti ho letto e ti capisco... la mia vita è stata segnata presto da dolori vari e ha continuato ad essere segnata negli anni da accadimenti più o meno gravi, ma... ciliegina sulla torta, qualche anno fa la diagnosi di una sindrome genetica per mia figlia. Ecco, quella è stata la goccia che ha fatto veramente traboccare il mio vaso, che lì per lì ha spazzato via ogni traccia di speranza e di fiducia nella vita, nel futuro. Adesso mi viene difficile credere in qualcosa di mio, che riguardi la mia vita, a volte mi sembra di aver perso la capacità di desiderare, come se non meritassi altro che dolore. Altre volte invece, nell'ultimo periodo, mi sorprendo a rialzare un pochino la testa, nonostante tutto. E se devo dirti la verità, non so nemmeno io come, ma sta accadendo. Forse perché la vita ha questa capacità di ributtarti fuori dopo ogni tempesta, e se tu ti lasci andare almeno un po', puoi ricavarne qualcosa di buono.

    Anche se visto dal fondo dell'acqua appare deformato, il cielo è cielo.

    Banana Yoshimoto

    Modificato 2 volte, l'ultima da Hawthorn ().

  • Innanzitutto, ringrazio tutti per le risposte e per la comprensione che mi state dimostrando, la apprezzo molto. Ultimamente, guardandomi attorno, mi sento spesso un alieno in un mondo di finta perfezione, e le risposte che mi state dando mi fanno capire che così non sono solo io.


    In secondo luogo c'è anche una cosa che, mentre tutto il mio malessere aleggia dentro di me, continua a premere le pareti come un leone in gabbia: la voglia di ribellarmi al mio malessere. In questi anni di disgrazia, di soprusi, di vigliaccate subite, di colpi bassi, tradimenti e tragedie, la mia mente pare mi dica "trasformati da incudine a martello". Solo che, avendo un carattere di indole buona, non riesco a farlo. Non riesco a prendere tempo per me stesso. Non riesco a evadere. Non riesco a rendere pan per focaccia a ciò che ho subìto. Come un buon soldato, non riesco a fare altro che eseguire ordini senza poter prendere iniziative, dato che penso già all'oltre e ai risvolti negativi se mai prendessi tali iniziative (conseguenze tipo aver rinfacciato ciò che ho fatto).


    Addendum: già il fatto che sia in questo forum a parlare di me... mi dispiace molto, perché "scomodo" la gente a dovermi rispondere prelevando tempo prezioso da dedicare a un signor sconosciuto (per voi). Io che sono abituato a dare e non ricevere, la trovo maleducata questa mia presenza. Giusto per farvi capire come sono...

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

  • Esistono due tipologie di persone "buone" quelle che lo sono ingenuamente e vedono il mondo con una patina di pucciosità e tremenda bellezza, poi ci sono quelle che lo sono per imposizione familiare.

    Solo che, avendo un carattere di indole buona, non riesco a farlo. Non riesco a prendere tempo per me stesso. Non riesco a evadere. Non riesco a rendere pan per focaccia a ciò che ho subìto. Come un buon soldato, non riesco a fare altro che eseguire ordini senza poter prendere iniziative, dato che penso già all'oltre e ai risvolti negativi se mai prendessi tali iniziative (conseguenze tipo aver rinfacciato ciò che ho fatto).

    Questo tipo di comportamento è frutto di un insegnamento familiare che non ha dato i giusti strumenti per fronteggiare le situazioni di ordinaria amministrazione quotidiana.

    Ti è difficile dire di no, far valere le tue ragioni, forse perché uno dei tuoi genitori ti ha insegnato involontariamente ad essere passivo con gli avvenimenti della vita, pensaci.


    Il problema è che stai somatizzando ogni singolo sopruso.


    Prima di tutto dovresti imparare a definire il cerchio entro il quale tu come individuo non vuoi che si vada oltre.


    Cosa vorresti che gli altri non facessero? Cosa vuoi essere? Chi vuoi essere?

  • Ciao Caos e grazie per la tua gentile risposta. Eh... uno dei punti mi sa che è proprio quello. I miei genitori, mia mamma in particolare, mi hanno sempre umiliato qualsiasi cosa facessi. Alle medie, l'essere schernito dai miei compagni e le umiliazioni subite dai miei professori venivano ulteriormente amplificate da mia madre, che mi diceva come non fossi buono a nulla. Mi hanno imposto una carriera tecnica che ho disprezzato e che, obtorto collo, ho passivamente subito, diventando un tecnico di Ricerca. Volevo almeno laurearmi, ma mi è stato negato pure quello, dicendo che non ero all'altezza.


    Io volevo diventare uno storico, un letterato, qualcosa che potesse permettermi di dissetare quella enorme sete di conoscenza che tutt'oggi bramo per i fatti miei. Ma essendo la mia famiglia vissuta in un contesto operaio e contadino, per loro la mia ambizione doveva essere quella: nascere, lavorare, fare famiglia, morire. Mio papà lo aveva capito questo e mi spronava, ma mia madre ha sempre posto il veto.


    Poi i miei si sono separati, e ho seguito mia madre per il semplice motivo che le mie due sorelle erano ormai grandi e fuori casa (io ho 11 anni di differenza da loro), ma anche perché mia mamma è cardiopatica. A volte penso anche di averlo fatto per abitudine all'umiliazione. Sembra un'assurdità, lo so... ma credetemi che è così. Non dico che mia mamma non mi volesse bene... ma era ed è una persona molto frustrata dalla vita. Non è ansiosa per nulla, ma crea ansia. Una semplice disattenzione diventa un sistema per umiliarmi. Il fatto che la mia compagna poi avesse preso una carriera professionale che la portasse via da me ha ulteriormente amplificato il problema.


    Cosa vorrei che gli altri non facessero? Prevaricare e abusare della mia bontà. Cosa voglio essere? Libero. Chi voglio essere? Non più incudine, ma martello...

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

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